Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: Rebi_7_24    13/11/2018    0 recensioni
Se avesse saputo a cosa stava andando incontro, se qualcuno le avesse detto in anticipo cosa sarebbe venuto poi, se avesse potuto prevedere anche un singolo frammento di ciò che sarebbe diventata la sua vita....
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°°°°°°°°°Dal°°primo°°capitolo°°°°°°°°°°°°
「Quell'amore, si era promessa, avrebbe fatto in modo di guardarlo dritto in faccia almeno una volta. Voleva che lui sapesse. Doveva sapere che, tra l'infinità di gente che lo acclamava, che lo supportava e lo amava, c'era anche lei.」
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....avrebbe desiderato che accadesse molto prima.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Lentamente, la ragazza aprì gli occhi. A poco a poco, immagini dapprima confuse presero a farsi sempre più nitide, accompagnate da una fioca luce che diminuiva con l’aumentare dello spazio.
Sapeva di aver fatto un bel volo ma, per qualche motivo, non sentiva dolore. Senza muoversi, spostò lo sguardo da una parte all’altra del suo campo visivo, mentre stringeva debolmente con le dita i morbidi petali dorati sui quali si trovava distesa.
Trascorse diversi minuti in quel modo, ripercorrendo con la mente l’accaduto che l’aveva condotta lì. Che disastro…
Già, un vero e proprio, totale disastro.
Non si poteva definirlo altrimenti. La giornata era iniziata come qualsiasi altra, mai avrebbe immaginato qualcosa di simile. Ora i Jackson la odiavano, per giunta a causa di fatti che non la riguardavano minimamente, e Neverland non era più casa sua. Se la caduta avesse comportato conseguenze normali, avrebbe comunque sofferto di meno.
Solo ora si stava rendendo conto di cos’aveva fatto. Ma come le era saltato in mente? Si era deliberatamente andata a sporgere su un burrone profondo, ad occhio, almeno un centinaio di metri, rischiando inoltre la vita. E per cosa poi? Per scoprire se un’insulsa leggenda diceva la verità. E se così non fosse stato? Sarebbe stata bloccata lì fino a quando avesse resistito senza cibo né acqua, dopodiché sarebbe morta sola, lontana dal resto del mondo, con nessuno in grado di raggiungerla o anche soltanto al corrente di dove fosse.
Dopo un tempo indefinito passato a rimuginare riguardo tutto ciò, decise di metter da parte ognuno di quei pensieri. Stando attenta ad evitare movimenti bruschi, in quanto l’impatto poteva aver causato distorsioni o altro, si alzò.
Una volta in piedi, volse gli occhi verso l’alto, ritrovandosi ad osservare l’enorme apertura dello strapiombo.
Sospirò, riportando lo sguardo alla sua altezza.
Intorno a lei solo pareti spoglie, l’unica forma vitale era costituita da quella macchia di fiorellini gialli che non superava la zona illuminata dal sole sovrastante.
Forse la leggenda era un’invenzione. I mostri non esistevano. La magia, quella descritta dai racconti sul Monte Ebott, non esisteva. Il Sottosuolo non era altro che un dirupo che non portava da nessuna parte.
Questo pensava Frisk mentre eseguiva un lentissimo giro sul posto per ispezionare al meglio tutto, quando si fermò di botto.
No, aspetta! Non finiva lì.
Un corridoio si estendeva alla sua sinistra, buio e privo di qualsiasi particolare come l’area circostante.
Con passo insicuro, si avviò lungo la stretta e, nonostante la scarsa illuminazione, scorse in lontananza una grossa apertura affiancata da due colonne di ordine ionico, sovrastate a loro volta da un sottile architrave posto a sostegno di un frontone ad arco con sopra raffigurato uno stemma di dubbio significato.
Dopo quell’entrata, seguiva ulteriore oscurità con in mezzo, però, una piccola zona luminosa simile a quella in cui si era trovata poco prima, ma con un praticello senza fiori.
E se, oltre a quello, ci fosse stato davvero qualcosa? Che la leggenda dicesse il vero? Che ci fosse sul serio vita lì sotto? Per un attimo, la ragazza abbandonò il pensiero dell’accaduto. Dimenticò Neverland. Dimenticò Michael. Dimenticò Prince, Paris e Blanket. Dimenticò le accuse e tutta la famiglia Jackson. Dimenticò Diana, la signora Linda, i suoi amici. Difficile da credere, ma dimenticò momentaneamente persino lui.
Quella stanza, poteva vederlo da lì, arrivava ad un’altra porta che conduceva chissà dove… Che l’avrebbe condotta chissà dove.
Adesso c’era solo lei, con davanti un’avventura che non aspettava nessun altro. Lei avrebbe scoperto cosa si celava nell’ombra di quella montagna. Lei avrebbe svelato, portato alla luce la verità dietro la leggenda. Era pronta a fare il possibile, e anche di più, per spingersi fino in fondo.
Mosse un piede, fece il primo passo. Il primo di innumerevoli altri che l’avrebbero guidata attraverso un altro mondo. Un intero mondo totalmente sconosciuto, strapieno di meraviglie e nuove rivelazioni.
Spostò l’altro piede, stava per varcare l’entrata principale del famosissimo Sottosuolo che nessuno aveva mai avuto l’interesse o il coraggio di cercare. Fu scossa da un brivido di impazienza. Anzi no, non era questo.
Già, si sbagliava, era qualcos’altro.
Sì: quella che ora le scorreva nelle vene, la sentiva.. Era determinazione.
   
 
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