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Autore: Xenebe    14/11/2018    3 recensioni
Sono passati due mesi dal disastro del matrimonio fallito e Akane non sopporta più la situazione assurda che si è venuta a creare.
Ranma ormai passa tutto il suo tempo con Shampoo e non le rivolge quasi la parola. Nabiki però sembra sapere qualcosa, anzi spesso e volentieri lei e Ranma confabulano sottovoce.
Per Akane è il momento di andare avanti, ma questo significa reinventarsi daccapo e sacrificare una volta per tutte il suo amore. Ci riuscirà?
Ranma come prenderà la cosa? E qual è il piano di cui è al corrente solo Nabiki? Ma soprattutto riuscirà a riconquistare la sua fidanzata?
Il ragazzo con il codino scoprirà presto che in fondo, quando si prende una decisione, a volte l'amore può non essere abbastanza, non per tornare indietro.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nabiki Tendo, Ranma Saotome, ranma/akane, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'amore non basta Ed eccoci qui ragazzi! Ancora una volta meraviglio voi e me per la velocità, ma anche perché questo è non solo uno dei capitoli più lunghi di questa long, ma anche, a sorpresa, l'ultimo capitolo prima dell'epilogo. Spero che vi piaccia, a dopo!

Capitolo 20


- Sei, un'idiota, Akane!-, sputò quelle parole con rabbia, prima di guardarla negli occhi e far scivolare le mani sui suoi polsi, per poi portarle ad abbassare le braccia, delicatamente.
- E lo sai perché sei un'idiota?-, la sua voce ora era dolce, quasi supplicante. Senza attendere una risposta continuò:- Io sono qui, impegnato a preoccuparmi di te, per non parlare del tenere a bada la mia gelosia, e tu parli di essere terrorizzato? Dio, Akane! Sono terrorizzato da quando ho capito che ero interessato a te, la prima settimana che ti ho conosciuto! Per non parlare di quando ho realizzato che ti amo! O che potrei non riuscire a difenderti e perderti! Ma sai cosa mi terrorizza più di tutto, oramai? La facilità con cui hai deciso di rinunciare a noi. E no,- bloccò la sua protesta prima che raggiungesse le sue labbra,- non osare dirmi che non stai rinunciando, che non mi ami o che è colpa mia. Ho le mie colpe, Akane, ma io non ho rinunciato, non sto rinunciando, non saprei come fare.-
Alla fine di quel discorso, Ranma aveva il fiatone. Non poteva dirle che sapeva che lo amava perché l'aveva spiata, ma questo non gli poteva impedire di esporsi ed esprimere tutta la sua frustrazione.


Akane era shockata. Ranma diceva sul serio? Era la prima volta che contemplava davvero questa opzione. Scosse la testa: non era questo il punto, si disse ancora. Se anche Ranma l'avesse amata realmente, e lei non era ancora certa della veridicità della cosa, avevano davvero troppi problemi, primo tra tutti la sua propensione a mentirle e lasciarla all'oscuro nei momenti più importanti della sua vita, per non parlare del suo vizio di fare marcia indietro nei momenti di pressione.
- Facilità? Credi che tutto questo per me sia semplice? Non so più come fare, Ranma!-, adesso era lei ad aveva il fiatone e, nonostante fosse ancora coperta dall'asciugamani, si sentiva sovraesposta di fronte al suo sguardo intenso, provò quindi a calmarsi facendo un respiro profondo prima di continuare,- Sto cercando il modo migliore per gestire tutto questo, ma tu me lo stai rendendo quasi impossibile. Ho bisogno che tu mi dia spazio, che mi lasci in pace perché...-
- In pace? Io mi sento mancare l'aria perché tu hai deciso di abbandonarmi.-
- Io ho deciso di toglierti una delle zavorre che ti impedivano di...-
- Smettila di dire sciocchezze!-, per la prima volta quel pomeriggio Ranma abbozzò un mezzo sorriso,- Ho capito, sono stato bravo a nascondere i miei sentimenti, hai creduto che non ti amassi. Ma ora sai che questa idea è sbagliata. Anzi, è assurda, te lo posso assicurare. Quindi smettila di usare questa storia per giustificare la tua paura. Anche io ho paura, Akane. Sono terrorizzato, te lo ripeto, ma insieme possiamo farcela. Lo sai anche tu che possiamo.-
La ragazza non sapeva come fosse accaduto, ma ora sul volto del ragazzo c'era un sorriso dolce, mentre le accarezzava una guancia.
- Io non ho paura.-
- Akane. Allora perché mai non dovresti credermi? Per la spilla della discordia? Sai bene che anche se ho cercato di riconquistare l'affetto di Shampoo, non ho mai detto che l'amavo, mentre a te ormai l'ho detto più volte. E sai perché non potevo dirlo a lei? Sia perché non era vero, ma soprattutto perché avevo paura di perdere te. Quindi sì, Akane, sono sincero quando ti dico che ti amo...-


Ranma era emozionato e imbarazzato, ma anche soddisfatto, perché davvero stavolta era riuscito a parlarle con calma e a confessarle il suo amore senza urlare, senza scappare e intenzionalmente. La sua futura sposa restava però in silenzio mentre cercava qualcosa nel suo sguardo, forse un indizio che le avesse detto tutto, che potesse fidarsi.
Intanto lui non si era accorto di essersi avvicinato tanto, eppure con un movimento fluido, ma lentissimo, come per chiederle il permesso, portò le loro fronti a toccarsi.
- Eppure, pochi secondi fa eri pronto ad andare via, a lasciarmi qui senza...-
- No, Akane, volevo solo evitare una discussione. Non ho alcuna intenzione di andare via. Per quanto mi riguarda il mio posto è accanto a te.-
- Le altre fidanzate...-
- Ho risolto tutto, non si intrometteranno più nella nostra vita.-
- Non scomparirai nel nulla e non rinnegherai niente quando mi vedrai in abito da sposa?-, aveva chiuso gli occhi prima di fare questa domanda, così lo sentì scuotere il capo, tramite il contatto tra le loro fronti.
- Imparerai a credere nelle mie capacità?-, continuò guardandolo.
A questa domanda Ranma si scansò, dandole le spalle. Sembrava che Akane stesse iniziando ad accettare i suoi sentimenti, ma c'era ancora qualcosa di profondamente sbagliato nelle sue parole. La sentì trattenere il fiato e si girò a guardarla.
- Non posso farlo, non posso promettere di imparare ad apprezzarti, Akane. Non posso perché lo faccio già. Sei una delle persone di cui mi fido più in vita mia e non solo perché sei degna di fiducia, ma anche perché so che puoi fare qualsiasi cosa tu voglia.-
- Tranne nuotare da quello che credi...-, le rispose con una risata, prima di prenderle la mano e trascinarla a bordo piscina. La lasciò andare e si tolse la casacca rossa che indossava facendola cadere a terra, prima di tirare via l'asciugamani che copriva Akane, prenderla in braccio e saltare in acqua.
La portò in un punto dove non si toccava, mentre lei protestava, prima di lasciarla andare in acqua.
Automaticamente Akane iniziò a muovere delicatamente le braccia per restare a galla.
- Vedi Akane, io non credo che tu non possa nuotare,- iniziò avvicinandosi, - ma ho un problema con l'idea di te e di un istruttore che ti mette le mani addosso-.
Stranamente gli sembrava davvero semplice ammetterlo, si rese conto. Intanto aiutava la ragazza ad assumere, una dopo l'altra, le giuste posizioni per nuotare, facendole prima passare la mano dietro la schiena, poi sull'addome e infine sulle spalle. Akane intanto era boccheggiante: anche se era immersa nell'acqua fredda le mani di Ranma sembravano incandescenti sul suo corpo e la distraevano dall'idea stessa di nuotare.
Improvvisamente la tirò a sé, abbassandosi per sussurrarle:
- Non pensi che sia un po' troppo piacevole come contatto?-
Lui le stringeva la vita con entrambe le mani e lei si ritrovò ad aggrapparsi ai suoi bicipiti, mentre capiva quale fosse il vero problema.
- Sei geloso.-
Era stato poco più di un sussurro, ma lo vide sorridere mentre annuiva e per la prima volta si lasciò colpire dalla consapevolezza che quello che aveva di fronte era un ragazzo, un ragazzo come tanti, capace di essere dispettoso e felice, geloso e innamorato e che forse quel ragazzo aveva davvero bisogno di lei e lei poteva permettersi di amarlo, anche se quando combatteva sembrava più un dio che un adolescente, un adolescente che, come lei, amava le arti marziali.
- E le arti marziali? Ho bisogno che tu mi prenda sul serio. Io sono l'erede...-
- Sì, hai ragione e mi dispiace,- la bloccó, - è che sono stato abituato a misurare il mio sfidante come un pericolo. E semplicemente non riesco a farlo con te, così come non riesco a guardarti e a pensare a come sconfiggerti, perché potrei farti male... Ma,- continuò bloccando le sue proteste,- imparerò a farlo, anzi, impareremo insieme. Anche perché ho bisogno del tuo aiuto con Mousse-.
Divenne d'un tratto serio prima di continuare:
- Però ho bisogno di te, per tutto questo. Io... E lo so che pretendo troppo, che non lo merito, ma ho bisogno che tu mi permetta di averti nella mia vita, di starti accanto...-, lo bloccò scuotendo la testa e sorridendo.
- Ranma, cosa vuoi davvero da me... Che sentimento vuoi che provi per te?- a questa domanda, lui si rese conto che finalmente lo aveva ascoltato. La abbracciò nascondendo il viso nell'incavo del collo di lei, prima di sussurrarle:
- Tutto quello che vuoi, tutto quello che hai. Sono pronto ad avere tutto.-
- D'accordo .- disse lei ricambiando l'abbraccio.
Rilasciando un sorriso di sollievo, Ranma la lasciò andare, ma senza allontanarsi, per sfiorare con le sue labbra quelle di lei.







Akane finalmente ha capito. O meglio, si è permessa di 1) ascoltare Ranma e 2) credergli.
Nell'epilogo vedremo cosa accadrà ora ai nostri adorati protagonisti.
A presto (spero), un bacio!
   
 
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