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Autore: akane 101    15/11/2018    0 recensioni
Come avrà fatto Vegeta ad innamorarsi di Bulma? Questa è la mia versione...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stanza gravitazionale. Ore 6 di mattina. La gravità 100 volte più pesante della Terra. Si allenava per battere il suo peggior nemico Kakaroth. Pugno destro, pugno sinistro. Sguardo fiero e denti stretti. 
“Come hai potuto battermi? Io l’orgoglioso principe dei sayan vinto da un mocciosetto, che infanga le origini dei sayan, allevato da uno di questi maledetti terrestri!” pensò Vegeta mentre tirava pugni in aria con smisurata forza. 
- 300! - urlò arrabbiato sicuro che quell’essere umano che lo controllava da un monitor avesse sentito. 
La pressione si fece ancora più pesante. Vegeta sentì le viscere che gli si contorcevano e il suo dolore lo fece sorridere. Reiniziò a calciare e a dare pugni all’aria. Si allenava con dei pesi addosso come ad esempio le scarpe ognuna pesavano cinque tonnellate e i guanti due tonnellate l’uno però si sentiva ancora insoddisfatto del risultato ottenuto, voleva di più. Voleva essere un super sayan.
“Se ripenso che Kakaroth sa trasformarsi e pure quel misterioso ragazzo della Capsule Corporation, sebbene non avesse alcun segno dei sayan, si sapeva trasformare mi fa sentire veramente…” pensò Vegeta stringendo i pugni. Un campo di forza lo circondò facendogli volteggiare i capelli e i vestiti. 
- 500! - urlò Vegeta. 
Si sentì un sospiro e qualcuno ribadì qualcosa ma poi la pressione arrivo schiacciandolo per terra. 
Respirava a fatica. “Io voglio essere un super sayan! Non voglio essere inferiore ad uno che quando è nato aveva cinque come valore combattivo! Io sono il principe Vegeta! Il solo e unico…” si disse Vegeta alzandosi in piedi a fatica ma poi cadde rovinosamente per terra. 
“Il mio orgoglio non mi permette d’essere inferiore a te, Kakaroth!” disse una voce all’interno della sua testa mentre la vista gli si annebbiò costringendolo a chiudere gli occhi e spossato si sentì improvvisamente leggero.
- Bulma…è svenuto di nuovo! Vieni presto mi devi aiutare! - disse il professore rivolto alla figlia che era seduta al tavolo della cucina che sorseggiava del tè verde e sfogliava annoiata una rivista.
Lei allarmata si alzò di corsa versando il tè verde sulla rivista.
- Accidenti c’era un bell’articolo che volevo tenere da parte! - sbottò contrariata lei prendendo la rivista bagnata tra le mani. 
- Bulma… non c’è tempo per la rivista Vegeta è di nuovo svenuto nella stanza gravitazionale! - disse il professore fiondandosi verso la porta.
Bulma sbuffò. - Io gli continuo a ripetere che non deve sforzarsi dentro a quella stanza ma lui no… figurati se ascolta una DONNA! - borbottò lei seguendo suo padre.
- Bulma cara! Devi capirne in fatto di uomini… Vegeta è molto orgoglioso ed essendo un principe non gli piace essere inferiore a nessuno… e per dimostrare che lui è il più forte sarebbe capace anche ad uccidersi per raggiungere i suoi obbiettivi! - le spiegò suo padre prendendo dalla tasca la tessera e la passò sopra il monitor.
- Sai che bello! Voi uomini mi siete sempre di più incomprensibili! - disse Bulma negando con il capo.
- Davvero pensi che siamo così complicati? In fondo anche tu quando ti prefissi degli obbiettivi importanti cerchi di ottenerli a tutti i costi… e per Vegeta è lo stesso! - le disse l’uomo sorridendo.
- Mah sarà… Io però non mi ucciderei mai di lavoro! - sbuffò lei. 
- Questo vuol dire che i tuoi obbiettivi non sono poi così importanti oppure concreti! - concluse il professore. Schiacciò qualche pulsante per impostare la giusta e sopportabile gravità poi aprì la porta e corse dentro seguito da Bulma. 
Lo presero a fatica e lo portarono in una delle molteplici camere di quell’enorme casa.
Bulma e suo padre lo posarono sul letto dove lo spogliarono delle scarpe e dei guanti che caddero dalle loro mani con un tonfo sul pavimento. 
Bulma prese un asciugamano e asciugò il sudore dalla fronte del ragazzo, poi, lo coprì con le lenzuola. 
Dopo avvicinò un sedia al letto prendendo da sotto la federa un marchingegno che costruiva quando Vegeta sveniva. Lo posò sul letto e disse a suo padre di andare che sarebbe rimasta lì a sorvegliarlo come sempre.
Si appoggiò al bordo del letto guardando Vegeta con curiosità. 
- Sei davvero testardo! Io ti avevo detto di non sforzarti idiota! - mormorò lei quasi sofferente toccandogli leggermente i capelli e la fronte. 


angolo autrice
Ciao a tutti!
Sono due anni che non pubblico niente per colpa di impegni privati, ma ora sono tornata con questa fanfiction e un'altra che riguarda Ranma 1/2 chiamata "L'amore è davvero strano".
Spero che questa fanfiction vi piaccia e alla prossima!
   
 
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