Divora l'anima mia una tiepida malinconia come di velluto vestita al tatto sì gradita. E mentre le dita seduce al grigiore mi conduce con serenità fasulla che dolcemente culla. Al mio lamento è sordo il vagare di un ricordo così che paion carezze vellutate quelle che sono pugnalate. Cercar speranza più non oso adagiata nell'amaro riposo di cui le membra son degne finché il mondo si spegne.