Anime & Manga > Magi: The Labyrinth of Magic
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Autore: Hoshi_10000    17/11/2018    1 recensioni
Ogni scelta ha un prezzo, questo chiunque lo sa, ma quale può essere il prezzo per vivere nel segreto? Quali saranno le condizioni per continuare a vivere normalmente, quando un imprevisto entra nella tua vita? E Sinbad e Ja’far saranno pronti a pagare il prezzo delle loro decisioni?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Judal, Sinbad
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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TI PIACCIA O NO È COSÌ CHE ANDRÀ!



-Com’è successo?-
Ja’far alzò un sopracciglio guardandolo scettico. Dopo una domanda così idiota ogni traccia di empatia aveva abbandonato il suo sguardo, lasciandolo piuttosto contrariato -Hai bisogno di un disegno o pensi di poterci arrivare?-
-Sì, ma perché?-
-Perché cosa, esattamente?-
-Io… non… sono anni che…-
Ja’far lo zittì con un brusco movimento della mano. -Bene, visto che non ti ho ancora sentito dire nulla di sensato adesso fa silenzio e lascia parlare me. Premetto che è tuo, cosa che non mi sembrava necessario specificare, ma pare che sbagliassi. Prima che tu lo chieda sappi che no, non te ne ho tenuto all’oscuro, ma lo so da ieri sera. Te lo avrei detto allora ma dormivi e non mi andava di disturbarti. E, in ultimo, ha qualcosa come un mese e mezzo. Ora, se in questo minuto sei riuscito a farti venire in mente delle domande sensate parla pure, sennò buona notte.-
-Perché proprio adesso?-
-Pensi che io sappia dirtelo?-
-Stiamo insieme da più di 6 anni e per tutto questo tempo nulla, poi così all’improvviso sei incinto? Non trovi sia strano?-
Ogni espressione sparì dal volto di Ja’far. -Definisci “strano”.-
Inspirò profondamente. -Ja’far non-
-Definisci “strano”.-
-Non so cosa dirti.-
-Ti ho detto di-
-Ti ho sentito, calmati. Ho sentito sia ciò che hai detto che la rabbia nelle tue parole.-
Ja’far lo guardò con aria truce, mettendosi a sedere. Si stava preparando ad attaccare, proprio come un cobra.
-Scusa, non volevo offenderti o ferirti. Non pensavo volessi un figlio visto che hai sempre fatto l’impossibile per tenere nascosto a chiunque che sei un omega, ma dalla tua reazione deduco che tu invece ci tenga parecchio.-
-Continua.-
Inspirò profondamente. Non era scritto da nessuna parte, ma era evidente che se avesse detto la cosa sbagliata Ja’far se ne sarebbe andato seduta stante.
-In tutto il tempo che abbiamo passato assieme non è mai successo nulla di simile, quindi stupidamente non ho mai pensato all’eventualità in cui sarebbe potuta accadere, ed ora non so che dire.- spostò unna mano sul lenzuolo fino ad andare a posarla sul ginocchio di Ja’far -Non riesco bene a realizzare la cosa. Più che “strano” è inaspettato. Lasciami un po’ di tempo per metabolizzare. Ne parliamo domani, ok?- concluse in tono dolce.
Ja’far si allungò verso di lui. -Non hai bisogno che ti indichi dov’è il divano.- disse pigiandogli il cuscino sul ventre, per poi dargli le spalle ed infilarsi sotto le coperte.
-Buonanotte Ja’far.- fu tutto ciò che Sinbad gli disse per il resto della sera, dopo avergli baciato i capelli ed aver tracciato con le dita i contorni del morso che il compagno aveva sul collo.




******************
-Yamu hai visto Ja’far?-
-No, perché?-
-Oggi quando mi sono svegliato era sparito.-
-Hai controllato il suo ufficio?-
-Come prima cosa.-
-I magazzini del porto?-
-Ogni centimetro.-
-La mensa?-
-Ho scoperchiato ogni pentolone.-
-La caserma?-
-Perquisita. Ho guardato ovunque, ma sembra sparito.-
-Lasciami indovinare: ieri sera avete litigato.-
-Non esattamente, ma mi ha comunque fatto dormire sul divano.-
-Direi che ti è andata di lusso: hai evitato il pavimento, l’ufficio e l’hotel. Non dev’essere così arrabbiato se si è accontentato del divano.-
-E allora perché è scomparso?-
-Non lo so, chiediglielo quando torna.-
-E se non tornasse?-
-Non dire scemenze, vedrai che tornerà. Tu però ora vai a lavorare oppure appena torna ti tira il collo.-




******************
Ma nonostante le belle parole di Yamu non era riuscito a fidarsi, ed aveva mandato Masrur, Pisti, Hinahoho e Dracoon a cercarlo per tutta Sindria, fissando un incontro in mensa per l’ora di pranzo per conoscere gli sviluppi. Aveva sperato con tutte le sue forze che gli riportassero Ja’far o quantomeno sue notizie, ma i suoi desideri furono vani. Né la vista che Pisti osservava dal cielo sulla città né i fini sensi di Masrur né le accurate perquisizioni e le domande fatte ai cittadini di Dracoon ed Hinahoho servirono a nulla.
Tornò in ufficio abbacchiato. Era il re di Sindria, sempre in mezzo ad importanti quanto rischiose trattative politiche, guerre, bugie e falsità: non avrebbe mai avuto il tempo per un figlio, né tantomeno un posto in cui tenerlo al sicuro non solo dal dolore fisico ma anche da quello emotivo, e per questo non ci aveva mai pensato. Non gli andava di invischiare una creaturina innocente nella sua incasinata vita in cui tutto mutava ad una velocità spaventosa. Ma non poteva neppure rischiare di perdere Ja’far, il suo miglior alleato, il suo compagno ed il suo unico punto fermo. Non doveva permettergli di andarsene, per nessuna ragione al mondo.
-Non mi importa cosa tu ne pensi, io avrò questo bambino.- fu la prima cosa che sentì entrando nel suo ufficio e solo in un secondo momento notò Ja’far seduto sul divano con le gambe raggomitolate al petto.
-Ja’far, dove sei stato?-
-Un immobile vuoto in periferia. Le finestre erano rotte, ci sono potuto entrare senza problemi.-
Sinbad lo abbracciò. -Temevo te ne fossi andato.-
-Non sarebbe stato così facile neppure per me.-
-Ja’far?-
-Mmh?-
-Ci ho pensato. Non sono contrario all’avere un figlio, ma mi pare che tu non abbia ben considerato diversi dettagli.-
-Tipo?-
-Posso sedermi intanto?-
Ja’far si spostò in avanti per fargli spazio e Sinbad andò a sedersi sul divano, aprendo le gambe per far appoggiare il compagno al suo petto.
-Vuoi che cominci dalle motivazioni più deboli o da quelle più serie?-
-Parla e bada a non farmi innervosire.-
-Va bene, mettiti comodo perché prevedo che sarà una cosa lunga.-
-Io sono comodo al momento.-
-Eddai, togli anche questo maledetto velo. Qui non c’è mica nessuno che possa vederti!-
-Non starai prendendo tempo?- chiese con occhi indagatori
-Accontentami ogni tanto.-
-Sei un bambino.- sbottò infine esasperato lanciando il velo sulla scrivania. -Ora prosegui?-
-Come desideri. Hai considerato il lavoro?-
-In che senso?-
-Beh,- iniziò alzando il braccio che prima lasciava penzoloni giù dal divano per massaggiare i capelli a Ja’far - ora come ora lavori per 12 ore al giorno, senza aver mai considerato l’idea di prenderti una vera vacanza. Dove troveresti il tempo per un bambino?-
-Potrei lavorare un po’ meno e chiedere agli altri di fare da baby-sitter ogni tanto.-
-Se un bambino riesce a farti lavorare meno sia lodato il cielo! A saperlo avrei cercato di averne uno anni fa.-
-Ma sta zitto!- disse tirandogli un pugno sul pettorale, con un radioso sorriso in faccia.
-Poi bisogna dire che sei giovane.-
-25 anni giovane! Sin, che hai bevuto oggi?-
-Non sei neanche lontanamente prossimo alla menopausa: ciò fa di te un giovane.-
-Se vuoi dirmi che non sono vecchio posso essere d’accordo, e anzi, se avessi detto che ero vecchio ti avrei ammazzato seduta stante, ma a 25 anni non si può neanche dire che io sia giovane. Semmai ho l’età giusta.-
-Se fossimo altri ti farei presente la questione economica, ma essendo noi non ho nulla da dire su questo punto.-
-E meno male!-
Sorrise. -Non prendermi in giro! Sai che sono uno sciocco.-
-Sì, lo so fin troppo bene. Hai altre cose da obbiettare?-
-Lo spazio.-
-Prego?-
-Pensa al nostro appartamento. È una grossa stanza con un letto, una libreria, un guardaroba un bagno e poco altro. A meno di voler mettere il bambino a dormire nel lavandino sarà un po’ dura.-
-Potremmo prendere un appartamento.-
-Il re di Sindria non può abitare fuori dal palazzo.-
-Fai ristrutturare il piano e costruire un appartamento nel palazzo.-
-Ma la cupola è piena!-
Piegò indietro la testa interrompendo il massaggio di Sinbad. -Non prendermi in giro, è piena di stanze vuote che non occupa nessuno, basta farla ristrutturare.-
-Non ti mancherebbe la nostra stanza?-
-C’è talmente tanto spazio che potremmo anche tenerla intatta e ristrutturare il resto dello spazio.-
-Ma costerebbe uno sproposito!-
-I soldi non ci mancano.-
-Possiamo rifletterci con un po’ più di calma?-
-Va bene, ma continua.- disse andando a sfregare la guancia contro il pettorale del maggiore.
Per prima cosa il grande e impavido conquistatore riprese ad accarezzare la cute del feroce e spietato ministro.
-Poi bisogna citare la sicurezza di Sindria.-
-Che ha che non va? Abbiamo scritto le leggi insieme in modo che non ci siano ingiustizie legali e la polizia è gestita perfettamente da Dracoon. Sul piano legale non ci sono nemmeno disparità fra alpha ed omega!-
-Non è tanto la sicurezza dell’isola che metto in dubbio, ma più che altro la nostra.-
-E cosa pensi possiamo farci?-
-Nulla. Non possiamo fare nulla per difenderci da un potenziale attacco di Rem o Kou.-
-E quindi? Visto che c’è la remota possibilità che in uno scontro noi potremmo rimanere feriti non dovremmo mai avere figli? Uno scontro in cui noi sapremmo comunque come difenderci visto che non siamo proprio le ultime rute del carro…-
-Noi, ma un bambino?-
-Sin, ora non esagerare. Non si avrà mai il 100% della certezza che il proprio figlio sia perfettamente al sicuro, e non si può fare nulla per proteggerlo da ogni singolo pericolo, ma questa non è una buona scusa.-
-Come vuoi. Ora però arriva la cosa che mi lascia più dubbi.-
-Sentiamo.-
-Dirai al mondo che sei un omega?-
Ja’far si sedette diritto e lo guardò gelido. -Che domanda è?-
-In tutti questi anni non hai mai detto a nessuno che non sia io o uno degli altri generali il tuo genere secondario. Al momento hai detto di essere al secondo mese, ma come farai a nascondere la pancia al settimo? O vuoi forse uscire allo scoperto? A me farebbe anche piacere, ma conoscendoti non penso proprio che tu sia disposto ad esporti fino a questo punto.-
Lo sguardo rabbuiato, Ja’far ebbe un attimo di esitazione prima di rispondere. -Non voglio smascherarmi, ma voglio questo figlio e onestamente ne vorrei altri.-
-E come pensi di fare? Non sei come gli Imchack, a te la pancia lieviterà e non potrai nascondere la gravidanza come Rurumu fece più volte con noi.-
-Se non posso nascondermi da tutti posso farlo almeno dai paesani.-
-Non credi che parrà strano? Dopo anni passati in prima linea non farsi più vedere? Susciterebbe parecchie domande e sospetti.-
-Potrei chiedere a Yamu di creare una mia coppia da far apparire in un paio di occasioni ufficiali e per il resto evitare di farmi vedere da chiunque non sia al corrente della mia condizione.-
Scosse la testa. -Potrebbe andare per la maggior parte della popolazione, ma per gli impiegati dell’ufficio? A quanto ne so non sanno di te. E non credo che tu saresti disposto a lasciare il lavoro per tutta la gravidanza, né potresti farlo senza destar sospetti.-
Poggiò i gomiti sulle ginocchia e si sostenne il capo con una mano. -Mi sa che mi toccherà cambiare ufficio.-
-Non basterebbe.-
-E che vuoi che faccia?-
-Non è che io voglia tu faccia qualcosa, solo considera bene la situazione.-
-Cos’è che mi sfuggirebbe ancora, sentiamo.-
-Abbiamo trovato un modo per nascondere la gravidanza, e un problema è apposto, ma poi come pensi di nascondere il bambino?-
Lo guardò offeso. -Io non voglio mica nasconderlo!-
Sospirò esasperato. -Lo so che non vuoi farlo, ma che senso avrebbe nascondere la gravidanza per poi mostrarti sempre al popolo con in braccio un bimbo che ti chiama “mamma”?-
-Non c’è via di scampo, insomma. O rivelo di essere un omega e allora potrò avere il bimbo o dovrò abortire.- disse a capo chino con tono mesto, che spinse Sinbad a cingergli le spalle e tirarlo a sé.
Gli baciò la testa. -Potrebbe esserci una via d’uscita, ma dovresti scendere a compromessi che non ti piaceranno.-
-Sentiamoli lo stesso.-
-Saresti disposto a fingere che il bimbo non sia tuo davanti ad altri?-
-Sì.-
-A farti chiamare per nome e rinunciare a dimostrazioni d’affetto eccessive in pubblico?-
-Ne soffrirei, ma sì, lo farei.-
-In questo caso ce la caveremo.-
-E come?-
-In tutto il regno tutti sanno bene come io sia inaffidabile se ho vicino a me un bicchiere di vino. Basterà che parta tra pochi giorni per un piccolo viaggio d’affari, da una settimana o due, non molto di più e che tra otto mesi ne faccia un altro, a seguito del quale dirò di avere un figlio.-
-In pratica vuoi far credere di aver avuto un figlio da un’estranea a Sindria che te l’ha rifilato appena nato?-
-Che ne pensi?-
-Non mi piace l’idea di ingannare il popolo, ma credo che potrebbe funzionare.-
-Allora accetti?-
-Sì, accetto.- disse con tono titubante, per poi prendere forza -E già che ci siamo sfrutterai davvero quest’opportunità per concludere un affare con una nuova compagnia commerciale. Partirai fra una settimana per una negoziazione con l’impero Kou.-









 
Piccoli scleri di cui (volenti o nolenti) finirete per far parte: non è esattamente un capitolo denso di avvenimenti, ma difficilmente con me ne vedrete di simili, come ormai chi ha letto “Come maritare un generale” sa. Non è particolarmente lungo e lo ritengo piuttosto leggero (pensando al tipo d’argomento trattato) benché avrei voluto dargli un tono più serio, ma non è parte del mio modo di scrivere e per quanto m’impegni non mi riesce. Ora, so che il capitolo in sé sembra essere un “vicolo cieco”, una cosa funzionale senza particolari controindicazioni, ma questa decisione di partire avrà su tutta la storia delle ripercussioni fortissime...
E un'altra cosa! Non odiatemi troppo, se potete. Allora, come chi ha la disgrazia di conoscermi sa, sono una rompiballe con una mezza fissa per i dibattiti e i temi che molti ritengono spinosi, tipo aborto o eutanasia, sono fra i miei preferiti. E qui vi starete chiedendo “Ok, ma ora che c’entra?”. Pazientate un attimo, ora ci arrivo. Dunque, so che non si direbbe, ma dietro molte delle cose che scrivo ci sono nascoste delle domande che io mi pongo spesso e che forniscono degli ottimi spunti di discussione. Ora, immagino che per molti non sia molto interessante e che tanto non servirà a farmi ottenere dei commenti, ma, come si suol dire, la speranza è l’ultima a morire. La mia proposta è questa: avete presente la conquista del dungeon di Zepar? Bene, mi piacerebbe fare una cosa del genere. Chi non ha letto “The adventure of Sinbad” sappia che il pezzettino che segue ora in corsivo è spoiler, valutate voi se leggere direttamente o dare la precedenza al manga (non è contenuto nell’anime).
Se ricordate Zepar chiede a Sinbad e Serendine perché pensano di dover essere loro a diventare re a discapito dell’altro, e i due partono inizialmente dal presupposto di aver ragione, ma sentendo le argomentazioni di Serendine alla fine Sinbad cede e lascia a lei il djin, benché come tutti sappiamo alla fine sarà lui a diventare re di Sindria.
Mi piacerebbe una cosa del genere, in cui ognuno dà la propria opinione, sapendo che non c’è giusto o sbagliato poiché le domande che vi porrò non saranno mai cose del tipo “Di che colore è il cielo?”.
Pensavo di porre alla fine di ogni capitolo che ne contenga una, in questo piccolo ed ignorato spazietto, la domanda che si cela dietro al capitolo e se vi andasse di rispondere si potrebbe fare una specie di dibattito nella parte dei commenti. La cosa sul piano prettamente pratico è fattibile, anche se mi preoccupa un po’ (sempre che qualcuno dovesse mai aderire alla mia proposta, ma non ci credo neanche un po’) il fatto che sia contro le regole riprendere i commenti di altri…
Credo che sarebbe divertente perché permetterebbe di confrontarsi e magari fare qualche conoscenza interessante, ma non posso forzare nessuno.
Ora basta con ‘sta parte di spiegazione, che suppongo vi abbia ormai stufato, e vi lascio qui la domanda.

“Molte persone prima di aver figli scelgono di far figli scelgono di sposarsi, avere una posizione affermata, una casa e un cospicuo conto in banca. C’è veramente bisogno di tutto questo o meglio essere in una situazione più precaria ma più giovani e quindi dotati di più energie per poter correre dietro ai pargoli?”
   
 
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