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Autore: Princess Kurenai    14/07/2009    3 recensioni
{Francia x Inghilterra} " Stavo aspettando la mezzanotte, incivil d'un Anglais.", si lamentò notando con dispiacere che l'orologio aveva ormai superato la mezzanotte. " Hai visto che hai combinato?"
Arthur sospirò e gli crollò accanto borbottando un: " What?"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: L'Attesa
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggio/Coppia: Francia, Inghilterra (Francis Bonnefoy, Arthur Kirkland)
Prompt: 29. Attesa
Rating: Verde
Avvertimenti: Shonen-ai, One Shot
Note: 1. Non vi è alcun background storico.
2. Scritta per il compleanno di Francis che cade oggi, 14 Luglio.


{ L'Attesa ~

Steso nel letto guardava l'orologio con trepidante attesa.
La lunga lancetta, segnalatrice dei secondi, camminava ritmica e lui, incantato, contava i suoi movimenti. Una volta arrivato al sessanta, riprendeva a contare di nuovo dall'uno, seguendo ancora e ancora lo stesso cammino.
E, come era ovvio, ad ogni giro, anche la lancetta dei minuti si spostava e ad ogni scatto, Francis, si sentiva sempre più eccitato.
Poi, quando giunse gli ultimi sessanta secondi della giornata, trattenne quasi il fiato, facendo per la prima volta un conto alla rovescia.
Soixante.
Meno sessanta secondi al quattordici Luglio.
Cinquante-cinq.
Meno cinquantacinque secondi al suo compleanno.
Cinquante.
Meno cinquanta secondi ad uno dei giorni che, nell'anno, più amava.
Quarante.
Al quarantesimo secondo si ritrovò ad emettere un versetto eccitato e si mosse, impaziente, nel letto.
Trente-trois.
Quel minuto sembrava non passare mai.
Trente.
Si mosse ancora, mettendosi quasi seduto.
Vingt-six.
" Francis...", la voce stanca di Inghilterra lo raggiunse quasi da lontano.
Vingt-deux.
Saltellò appena nel materasso per sistemarsi meglio, causando un lamento da parte dell'inglese.
Dix-huit.
Un braccio gli cinse le spalle e lo costrinse disteso.
Francis sussultò e guardò, stupito, Arthur.
" Dormi.", sibilò Inghilterra con voce stanca.
" Stavo aspettando la mezzanotte, incivil d'un Anglais.", si lamentò notando con dispiacere che l'orologio aveva ormai superato la mezzanotte. " Hai visto che hai combinato?"
Arthur sospirò e gli crollò accanto borbottando un: " What?"
" Mi hai fatto perdere la mezzanotte!"
E come un bambino, Francia, incrociò le braccia al petto facendosi offeso. Dopo tutta la fatica fatta per arrivare a quel conto alla rovescia arrivava quello che doveva essere il suo amante e rovinava tutto.
Lo odiava in quel momento: eccome se lo odiava.
Più del solito.

" Hn..."
" Fingiti almeno dispiaciuto."
" Sono dispiaciuto... ma ora dormi, damned French."
Francis boccheggiò.
" Ed è questo il modo di dirlo?! Ma ti rendi conto di come ti stai comportando?"
" Come uno stanco..."
In risposta il francese iniziò a scalciare offeso ma, già dal secondo calcio, Arthur riuscì a bloccarlo. Stendendosi poi coraggiosamente sopra l'altro per bloccare ogni reazione violenta.
" Ti calmi, Francis?", domandò esasperato e ormai strappato dall'accogliente mondo dei sogni.
" No.", si divincolò. " E te lo scordi! Non ho voglia di fare sesso! Je suis vexé!"
Inghilterra rimase in silenzio, con le guance leggermente arrossate - possibile che quel cretino pensasse subito a quello?! - ma anche stupito dalla frase.
Lui non voleva fare sesso, era troppo stanco, ma sentir dire a Francia quella frase aveva dell'incredibile.
" Stai bene?"
" Certo che sto bene! E levati!"
" Allora perché...", non riuscì a finire di parlare a causa dello stesso francese.
" Perché? Non solo mi hai fatto perdere la mezzanotte, ma ti sei anche dimenticato che oggi è il mio compleanno."
" Oggi?", ripeté Arthur, per poi riuscire a collegare i tre elementi di quella nottata così negativa: Mezzanotte. Francis. Compleanno.
Era il 14 Luglio e quell'idiota di un francese stava aspettando che l'orologio giungesse alla mezzanotte per assistere di persona all'ingresso nel giorno del suo compleanno.
Sospirò affranto e, rotolando di lato, liberò Francia che lo guardò truce.
" Dillo e ti perdono.", concesse.
" Auguri...", mormorò Arthur.
" Hn... è un po' tardi, Angleterre. Ma come ho detto ti perdono. Però...", un sorriso maligno increspò le sue labbra. " Mi dovrò vendicare."
Inghilterra rabbrividì, sapeva che significava. La frase di poco prima era troppo bella per essere vera.
" Sono esausto Francis.", rispose fissandolo serio, sperando che cambiasse idea.
" E allora?", veloce il francese gli salì addosso. " È il mio compleanno."
" Non puoi aspettare a domani?", il bacio che ricevette subito dopo gli fece capire che Francia non solo non avrebbe atteso oltre ma che quello sarebbe stato un lungo 14 Luglio.
   
 
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