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Autore: pokepony10    18/11/2018    0 recensioni
Quando dovrebbe essere una domenica calma e rilassante una passwordi dimenticata fa partire il caos.
Un viaggio attraverso ricordi e amori, una sola domanda basta e spalancare il passato aperto diverse esperienze e pieno di sentimenti di una persona semplice, una segretaria come tante che ha l'unica preoccupazione quella di scoprire chi sia stato il suo primo amore.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era tutto altamente confuso, mi sentivo debole e non riuscivo nemmeno ad aprire gli occhi. Sentivo intorno a me diverse voci, poi una che mi fece spalancare gli occhi -Daniele? Daniele dove sei?- pensai guardandomi in giro. Ero in una stanza bianca, in un letto e la testa mi faceva molto male 
-Chiara! Amore come stai?- mi chiese Daniele abbracciandomi con le lacrime agli occhi 
-cos'è successo?- chiesi
-un incidente in auto, dovresti metterti la cintura chiara, mi hai fatto venire un colpo-
-allora non era un'illusione…- bisbigliai toccandomi la testa. Ero fasciata e le bende erano intrise di sangue.

-Sai cosa è successo?- gli chiesi
-se non sbaglio sei finita di testa nella radio, nulla di che, ti hanno messo qualche punto in testa-
-quanti?-
-pochi…- cercò di mentire lui 
-dimmi dai-
-una trentina, ma sono quelli piccoli-
-m…mi hanno tagliato i capelli vero? I miei meravigliosi capelli…- iniziai a toccarmi
-giusto un pochino-
-non mi guardare, sono orribile, sembro quel brutto personaggio del signore degli anelli-
-bhe, spero che terrai stretto il tuo tesssoro- disse accarezzandomi la mano con la fede.

Lo strinsi a me quano vidi entrare nella stanza un medico -tu?- chiesi fissandolo incredula 
-hai un viso familiare ragazza, sei…-
-Chiara, campeggio regionale, quando avevamo 12 anni… Alexandro vero?- chiesi
-ah, sei tu? Sei cambiata molto… e noto che ti sei anche sposata-
-piacere- salutò Daniele stringendo un po’ geloso a se.

Alexandro fu un'altra relazione particolare, prima media, estate tra il primo e secondo anno, eravamo al campeggio. Era un luogo che difficilmente mi sarei dimenticata, ero stata mandata da sola e lì avrei conosciuto persone fantastiche di cui non potrei mai dimenticarmi, addetti fantastici e ragazzi unici, meglio del mio gruppo. 

L'ambientazione erano gli animali, ovviamente io scelsi un felino, come era giusto che potessi scegliere visto il mio carattere. Nessuno avrebbe mai detto che un riccio ed un leone si sarebbero potuti innamorare. Durante il primo fuoco riuscirono a farci ballare insieme, qualcosa davvero di magico, tutta quella settimana fu magica. 

La mattina dopo lo vidi avvicinarsi e senza che io dicessi una parola si inchinò davanti a me -dolce fanciulla che tra le lingue ardenti avete infiammato il mio animo, qual è il vostro nome?- chiese con un uso di parole davvero ricercato
-hem… Chiara, potresti alzarti per favore. È leggermente imbarazzante, ma mi ha fatto piacere- dissi sorridendo aiutandolo ad alzarsi. Ho sempre auto un debole per chi indossa gli occhiali ed è intelligente, e lui aveva le caratteristiche adatte. 

Passammo la giornata a conoscerci e a fare le diverse attività del campo. Era davvero un cavaliere moderno, anche se molto giovane dentro aveva una maturità per niente indifferente. Lo credevo anche coraggioso, ma una sera scoprì che non era così. 

Attorno al fuoco ci venne narrata la storia di un mostro dal volto completamente bianco e il corpo nero, che si muovesse veloce e che chiunque dovesse essere la sua vittima, non gli sfuggiva. Amando le creepypasta una simile creatura era molto simile ad uno slander, ed io, che al buio ero ceca come una talpa, per la paura sarei scappata velocemente contro qualche masso rompendomi qualcosa, quindi preferì astenermi.

La mia previsione fu corretta, passai la serata a medicare con i responsabili, tutti i ragazzi che si ferivano durante il gioco, tra cui Alexandro. Piangeva come un bimbo terrorizzato, aveva l'asma e gli occhi lucidi, era un piccolo cavaliere, non poteva mica essere feroce e coraggioso, in fin dei conti eravamo ancora dei bambini.

Le giornate passarono in fretta e prima di andarmene lasciai ad Alexandro una foglia con una dedica.

-buon viaggio oh mio cavaliere- bisbigliai immersa nei pensieri
-ti ricordi ancora quella frase?- chiese Alexandro
-bhe si, sei stato comunque uno di quei ragazzi che mi rimasero più impressi- risposi diventando timida. Daniele mi fissava sorpreso, forse si era fatto strani pensieri, ma volevo che comunque sapesse di essere lui il mio principe azzurro, nessun altro. Gli strinsi la mano con un sorriso e subito si calmò.

Alexandro mi disse che potevo uscire se mi sentivo meglio, firmai un paio di documenti e me ne andai a braccetto con il mio amato principe. 

Erano le 7 di sera ed io dovevo ancora mandare il documento al mio capo.
   
 
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