Film > Animali fantastici e dove trovarli
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Autore: RoriStark    19/11/2018    0 recensioni
E se il MACUSA Si fosse interessato personalmente alla scomparsa degli animali di Scamander? Chi meglio di Percival Graves avrebbe potuto gestire la faccenda? Ovviamente, non sarà solo..
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gellert Grindelwald, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Un pezzo di carta era volato nel taschino di Graves e lui lo apri’ con un sospiro leggendone il contenuto, Agnes si avvicino’ per leggere anche lei, entrambi si guardarono con un espressione confusa in volto, nessuno dei due sapeva come reagire alla notizia

“devo andare…”

Disse alla fine Graves

“vieni, ti porto a casa”

Senza poter dar la possibilita’ alla magizoologa di replicare, i due erano gia’ nell’appartamento dell’Auror.  La giovane pero’ riusci’ ad afferrarlo in tempo per la giacca prima che si dematerializzasse, làuomo si volto' senza dire nulla, guardandola negli occhi con un espressione preoccupata

“aspetta!per favore Percy…ti prego resta un attimo con me”

Graves guardo’ la ragazza di nuovo sul punto di piangere, abbasso’ la bacchetta, la rinfodero’ e si avvicino’ a lei stringendole e massaggiandole le braccia con i pollici senza smettere di fissarla, lei scosse il capo stringendosi nelle spalle massaggiandosi i gomiti come se avesse freddo, guardando altrove quando le mani di lui si posarono su quelle di lei. Graves noto' che spesso la ragazza non riusciva atenere per troppo tempo il contatto visivo di lui o forse di chiunque altro

“ascoltami…Newt e’ un bravo ragazzo, ha tanti animali da proteggere in quella valigia ed io gli devo restituire i suoi, non possono perderlo, non possono, quegli animali morirebbero o peggio verrebbero rinchiusi da qualche parte, nascosti…loro non sono pericolosi, noi dobbiamo proteggerli, il mondo magico deve, sono un tesoro che solo noi abbiamo, non voglio che abbiano paura di noi, sono stanchi di avere paura….come lo siamo noi, come lo sono io”

Il mago sorrise appena posando la fronte su quella della ragazza, poi le bacio’ piano le labbra stringendola a se’, sfiorandole i lunghi capelli magenta fino alle punte per poi tornare a massaggiarle la nuca gentilmente, poi le prese il viso tra le mani per guardarla di nuovo negli occhi

“presto non dovrai piu’ avere paura, piccola,ora aspettami qui, io torno presto”

“ti prego, fa la cosa giusta…”


Lui annui’ appena con fare nervoso, indeciso, confuso prima di baciarle la fronte e sparire. Agnes si trovo’  di nuovo sola a casa, con la sua valigia colma di animali, sospiro’ sentendo ancora il profumo di Graves sulla sia giacca, respiro’ un po’ della sua colonia e scese nella sua valigia. La ragazza  rimase un paio d’ore in quella valigia per cercare di tranquillizzare i suoi nuovi amici, promettendo loro che presto sarebbero tornati nella loro valigia. Diede loro da mangiare e raggiunse il suo thunderbird per nutrire anche lui, ma quando arrivo’ senti’ un tuono esplodere nel cielo, mentre la bestia gridava lei contro con la sua livrea che si tingeva di blu

“pericolo…”
 
Sussurro’ correndo subito fuori dalla sua valigia, la ragazza, dimentica dell’ordine di Graves, decise di smaterializzarsi  per riapparire poi al ministero della magia, sentiva che qualcosa non andava, cosi’ corse a piu’ non posso verso quello che era l’ufficio di Graves, ma una voce attiro’ la sua attenzione, sentiva la voce di Newt gridare qualcosa, cosi’ cambio’ direzione trovandosi facca a faccia con l’intero consiglio dei MACUSA pronto a giudicare il trio guidato da Scamander. In alto stavano proiettando la foto di un uomo, deceduto con dei segni scuri su tutto il corpo

“Agnes..”

Graves si alzo’ di scatto ma la presidentessa lo fermo’ con un gesto osservando la ragazza con la valigia stretta tra le mani

“sei la magizoologa chiamata a recuperare le bestie?”

“si’ signora..le devo restituire al loro proprietario, signora, non possono stare con lei mie, non abbiamo abbastanza spazio ed il mio collega…”

“il suo collega, e’ responsabile della morte di questo nomag”

“ma presidentessa, nessuna delle creature che abbiamo recuperato puo’ fare una cosa simile…ma…”


“Agnes torna a casa”

Tuono’ la voce di Graves, ma la ragazza non ascolto’, si avvicino’ all’immagine del cadavere e poi guardo’ Newt

“avete detto che prima della fuga delle creature qualcosa gia’ stava seminando il terrore tra i babbani…questa e’ opera di un obscurus presidentessa”

“basta, non voglio sentire altro…signorina Cadence, lei non ce la racconta giusta, abbiamo contattato il ministero e nessuno aveva dato il permesso ad una magizoologa di venire qui, nemmeno del signor Scamander…per chi lavorate,di grazia?”

“presidentessa le assicuro che sia io che il mio collega abbiamo i permessi necessari per trattare gli animali in questa citta’, ma non e’ il momento per perdere tempo in scartoffie e stupide regole!, quell’obscurus e’ ancora in giro!dobbiamo aiutarlo!”


“signor Graves, requisisca le valige dei nostri amici”

Con un gesto della mano, Graves sottrasse la valigia di scamander, tendendo poi la mano verso quella di Agnes che pero’ la strinse al petto. L’uomo abbasso’ la mano incerto, mordendosi il labbro e guardandola negli occhi, ma lei distolse di nuovo lo sguardo, come spaurita, imbarazzata,incapace di guardare qualcuno negli occhi.

“cosa volete fare alle nostre creature??no, presidentessa la prego, sono animali buoni! Ci sono dei cuccioli qua dentro, cuccioli!”

Gridava intanto Newt affiancandosi ad Agnes, sembrava davvero disperato per quelle bestiole, cosi’ come lo era la ragazza di fianco a lui e questo spezzo’ il cuore di Graves che dovette volgere altrove lo sguardo umettandosi  il labbro inferiore con fare nervoso, solo dopo un po’, senti’ il suo nome pronunciato dalla sua vocina tremante, la voce della strana ragazza che aveva fatto breccia nella sua testa come un fulmine a ciel sereno…eppure solitamente era lui a farlo nella testa degli altri, allora perche’ si sentiva cosi’ ? messo all’angolo da una ragazzina. Lui torno’ a guardarla, lei Si volto’ verso Graves con gli occhi bagnati dalle lacrime

“ti prego….ti prego fa la cosa giusta…”

“non posso…”


Sussurro’ lui con voce spezzata e con un gesto strattonò via la valigia dalle braccia di Agnes facendola cadere a terra in ginocchio

“porti via anche l’occamy che ha in tasca”

“no,no vi prego! Non abbiamo fatto nulla, vi assicuro che siamo qui per aiutare,vi prego,sono i miei piccoli…”


Graves si alzo’ dalla scalinata per raggiungere quella ragazza che si era fatta piccina mentre stringeva l’ultima creatura che le era rimasta, tremava come una foglia mentre neanche riusciva a guardare l’auror negli occhi, era  terrorizzata

Percy…”

L’uomo si chino’ al suo fianco avvicinando le labbra al suo orecchio mentre con gentilezza prendeva il suo occamy che sembro’ scivolare senza problemi nel suo taschino per poi tornare a fissare la ragazza con i suoi occhioni gialli, non sembrava allarmato

“nel mio ufficio, tra cinque minuti…”

Sussurro’ alzandosi di nuovo per poter tornare a parlare con i suoi colleghi, mentre Agnes veniva scortata fuori dalla stanza ed un altro impiegato le spiego’ che sarebbe stata premura del direttore Graves smaltire gli animali sequestrati. La ragazza si stava dirigendo verso il corridoio quando ando’ ad urtare una giovane donna dai capelli dorati e l’aspetto curato

“oh, mi scusi”

La donna si volto’ guardandola con i suoi occhioni azzurri, un sorriso le spunto’ all’improvviso

“oh cielo, tesoro va tutto bene?chi ti ha rubato la valigia?”

Agnes impiego’ una manciata di secondi prima di capire che la donna era una legilimens, un abile legilimens. Si avvicino’ a lei
 
“oh!ma sei anche la…”

“shhh!”


Sussurro’ prendendola per le braccia come per non farle finire la frase, scosse il capo nervosa e la donna annui’ comprensiva

“oh piccina…ti sei cacciata in un bel guaio…l’amore ci fa sempre combattere, vero? Ti capisco benissimo…oh!io sono Queenie”

“Agnes…il mio…cognome lo puoi immaginare”

“si’ certo cara, ma ora vai, ci pensero’ io ai tuoi amici, sono anche i miei.sai?”


“grazie, Queenie…”

“figurati..e si’ prenderemo un te’ insieme un giorno, anche tu mi sei simpatica, sei una ragazza cosi’ dolce, premurosa…spero di vederti in un momento piu’ allegro”


Agnes annui’ guardando altrove imbarazzata

“oh beh…buona fortuna allora”

“anche a te, cara”


La ragazza dai capelli magenta riprese a camminare nervosamente lungo il corridoio, si sentiva cosi’ piccola, cosi’ indifesa senza la sua valigia, senza il suo occamy…senza Graves al suo fianco che la rassicurava con la sola presenza. Si affaccio’ all’ufficio, entrando con fare circospetto, stringendosi nelle spalle non potendo stringere altro che se stessa. Si fece coraggio, prese un respiro profondo e fece gli ultimi passi verso la scrivania dove aveva conosciuto Graves per la prima volta. Lui era li’ seduto con le mani intrecciate e la fronte posata sulle nocche con fare stanco

“perdonami”

Sussurro’

“non sono mai stato bravo con la verita’…l’ho sempre camuffata dietro qualche buona parola, dietro un buon proposito, ma non credo di averne mai avuti,no, almeno fino a quando tu…ti sei intrufolata nei miei pensieri. ”

Si alzo’ dalla sedia camminando verso Agnes, prese dalla tasca l’occami e lo sistemo’ su quella della ragazza accarezzandolo con fare gentile mentre Agnes fissava la sua bestiolina mordendosi il labbro, non diceva ancora nulla, non ne aveva il coraggio. Lui sospiro’ piano avvicinando anche la valigia

“ascolta….io…”

Fece una pausa sentendo una strana sensazione all’interno della sua giacca, tiro’ fuori un piccolo snaso che cercava di infilarsi nella tasca il suo orologio da taschino, Graves lo prese piano per la zampetta tenendolo a testa in giu’

“sto cercando di fare un discorso serio, giovanotto..”

A quel punto, Agnes si volto’ guardando i due non riusci’ a trattenere una lieve risata, a quel punto Graves rimise nella giacca lo snaso ormai intento a cercare il modo di staccare quel dannato orologio, e prese il viso di Agnes con una mano, sollevandole piano il mento

“ascoltami, voglio che tu ti fidi di me, non ti farei mai, mai del male…ricorda queste parole,non ti faro' mai del male, nemmeno se mi dovessi trovare davanti alla tua bacchetta...forse saresti l'unica ion grado di....”

Agnes si avvicino’ ancora di piu’ a lui, tanto che Graves smise di parlare per la sorpresa nel vedere quella figura minuta imbronciata che fissava la sua giacca.Con una mano alzo' la stoffa gonfia per via del piccolo ladro , mentre mostro’ una monetina allo snaso, la ragazza apri’ la valigia e vi getto’ la moneta, lo snaso salto’ nella valigia con uno squittio e Agnes chiuse la serratura. Si volto’ di nuovo verso Graves con un sorriso incerto

“che ne sara’ di Newt e dei suoi amici?”

“lui sara’ tenuto dentro finche’non risolveremo la questione dell’obscurus, nel frattempo ti prenderai cura di entrambe le valigie”

“Non vuoi sapere per chi lavoro?non rinchudete anche me?”

“no, se non vuoi dirmelo…e no, non potrei mai farti una cosa del genere, ho gia’ parlato con la direttrice, sei sotto la mia custodia”


Agnes annui’appena mordendosi il labbro inferiore, gli occhi erano pieni di lacrime ma lei sembrava non volerne versare nemmeno una, come una bambina piena di orgoglio

“vieni qui…va tutto bene”

Sussurro’ lui stringendola al petto, la ragazza rimase ferma per un po’ poi si aggrappo’ a lui con tutte le forze, piangendo col viso nascosto nella giacca di lui. Graves le accarezzava i capelli rannicchiandosi insieme a lei sul pavimento, la lascio’ sistemarsi tra le sue gambe mentre lentamente la cullava

“ne hai passate tante in cosi’ poco tempo…andiamo a casa, che ne dici? Le indagini le rimanderemo a domani…e’ il vantaggio di essere il capo qui..”

La strega si limito’ ad annuire tirando su col naso mentre tentava di cacciar via le lacrime con le maniche della maglia di lana rosa. I due si smaterializzarono  da quella stanza, mentre dall’altra parte dell’edificio, Newt Scamander era appena scappato dalla stanza delle esecuzioni

 
  
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