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Autore: QueensOfFandom94    23/11/2018    1 recensioni
Salve. Sono Meramadia94. Come alcuni di voi sanno ho perso le credenziali di accesso al mio vecchio account e la casella di posta con cui mi ero iscritta non esiste più, perciò continuerò ad aggiornare le mie storie su quello nuovo.
Sarah è stata rapita dai fantasmi del suo passato, e in questo frangente scoprirà nuovi elementi riguardo a ciò che l'ha portata dove è adesso e forte di questo ingaggerà battaglia contro chi le ha rubato l'infanzia, e continuerà a lottare contro chi minaccia la pace della sua famiglia e della giustizia.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel frattempo, in casa Hamato regnava un clima piuttosto tranquillo considerato il modo di vivere altamente sopra le righe della famiglia. 
Approfittando dell'assenza di Sarah, Mik aveva chiesto ed ottenuto di avere Alisa come ospite a cena per quella sera.
E la giovane aliena aveva accettato. 
- Ma come mai Sarah non c'è?- chiese Alisa sistemando i piatti sulla tavola. 
- Aveva le prove dello spettacolo a scuola.- spiegò Raph prendendo le pizze surgelate per metterle nel forno - e poi ha parlato di una ricerca da presentare, quindi si fermerà a dormire da Angel.-
- E' sempre molto indaffarata eh?- fece Alisa.
Parola sua, non riusciva ad immaginare una persona più dinamica della sua migliore amica... non solo era una ninja valente e coraggiosa, ma era anche un' ottima studentessa e riusciva anche a trovare in tempo, tra una missione ed un impegno scolastico, di dedicarsi ad un hobby che le piaceva da matti. 
'' Ma non ti stanca fare tutte queste cose?'' 
'' No. 
Vedi, se c'è una cosa che ho imparato è che la vita è incerta, può finire da un momento all'altro e tu nemmeno te ne accorgi... ed io non voglio arrivare a quel momento temendo di essermi persa il meglio o di dire... accidenti, mi sono dimenticata di.'' 
- Meglio così.- fece Leo - almeno si tiene occupata.- 
- Bishop?- 
Il leader annuì - Da quando ha scoperto che è stato lui ad uccidere i suoi genitori... da quando ha scoperto quello che le ha fatto... sembra ossessionata dal metterlo presto con le spalle al muro.- 
- E non la biasimo.- fece Raph - Quel maledetto l'ha rapita e seviziata per un anno intero. Personalmente... lo vedrei volentieri davanti ai miei sai. Ci penserei io a renderle la giustizia che merita.- 
- Già, peccato che Sarah non voglia questo.- fece Donatello. 
Nei primi tempi, la loro più grande paura era stata che Sarah in preda alla collera e all'ira, seppure pienamente giustificata, potesse fare una qualche sciocchezza di cui si sarebbe pentita in tempi rapidi. Invece a quanto pare, almeno su quello potevano stare tranquilli. 
Sarah aveva una sua concezione molto particolare della legge del taglione '' Occhio per occhio, dente per dente... mondo per mondo''.
Come John Bishop aveva distrutto il suo mondo, fatto di un padre affettuoso, una madre amorevole ed un'infanzia serena e spensierata, lei avrebbe distrutto l'immagine dello stacanovista votato ad una buona causa che propinava a tutti da anni. 
Farlo apparire come l'unico vero mostro di cui bisognava avere davvero paura prima, e farlo finire in galera poi. 
Il tempo di raccogliere tutte le prove, poi avrebbe consegnato tutto in blocco alla polizia con una telefonata anonima. Difficilmente Bishop sarebbe stato creduto in caso avesse tanto di trascinare lei e la sua famiglia sotto le luci. 
Avrebbe ricominciato una vita normale. 
- Vuole solo che paghi con la legge il male che le ha fatto. Gli sta concedendo di vivere.- fece Donatello. 
- Che è molto più di quanto lui ha concesso alle sue vittime, oltre ad essere più di quanto non si meriti.- fece Raffaello. 
- Lo so... ma io sono preoccupato lo stesso.- fece Leo - Non vorrei che il desiderio e la fretta di fare giustizia la porti ad accettare qualche strana proposta...
A proposito, c'è qualche novità sulla mamma di Sarah?-
Don prese la parola - Beh, qualcosa si... ma non so se sia il caso di dirlo o meno a Sarah...- 
- Dai, non tenerci sulle spine.- fece Raph - Che hai scoperto?- 
- Una cosa piuttosto strana. Mi sono introdotto nel sito privato dell'Istituto di Previdenza Sociale. Su Alfred Huntington, il padre di Sarah è tutto in regola... 
Ma stando ai loro archivi, Jessica Harpie è una bambina nata morta l'ottobre precedente al matrimonio dei genitori di Sarah.- 
- Quindi...- fece Leo - la madre di Sarah avrebbe mentito sulla sua identità?- 
- Sapete, nei film quando una finge per vent'anni o per molto tempo di essere un'altra persona, significa solo una cosa.- fece Mik - Ovvero un torbido passato da ecoterrorista o agente disertore dei servizi segreti.- 
Per un attimo tutti furono tentati di dirgli che come suo solito dedicava troppo poco tempo all'allenamento e alla meditazione e troppo ai videogiochi o a leggere fumetti... però in fondo, poteva averci preso. 
Forse Bishop conosceva la vera identità della madre di Sarah, e voleva farle pagare un '' tradimento'' sulla pelle della figlia... avrebbe spiegato come mai proprio Sarah, con tutti i bambini di New York. 
Però questo sollevava altre domande. Ad esempio, chi era e perchè la mamma di Sarah aveva mentito sulla sua identità?
Se fosse stato vero che era una criminale.... come avrebbe reagito la loro sorellina nel sapere che nel DNA aveva qualcosa di marcio?
Non ebbero modo però di rifletterci troppo a lungo perchè vennero distratti da un grido lancinante che proveniva dalla stanza del Maestro Splinter.
- Maestro!- fece Leo correndo verso la stanza arredata in stile giapponese, seguito a ruota dai fratelli e da Alisa. 
Aprì di fretta le porte scorrevoli e vide che il padre era riverso a terra.
Lo prese subito tra le braccia, mentre Donatello gli controllava il polso. 
- Maestro.... che succede?- fece il maggiore degli Hamato pallido in viso. 
- Sarah.... la mia bambina....- fece Splinter con gli occhi che sembravano due uova sode - l'ho sentita... urlava.... qualcuno l'ha portata via....- 
- Co... cosa?- fece Raffaello che non voleva crederci.
Leo non era da meno. Era pallido come un cadavere, ma cercò di mantenere un barlume di lucidità.
- No....- fece il leader con la mano che tremava prendendo il cellulare - è... è da Angel.... ora la chiamo...- compose il numero e borbottò qualcosa quando fu sicuro che dall'altra parte c'era qualcuno in grado di parlare.... e la risposta lo gelò. 
- Sarah è andata via da scuola prima che finissero le lezioni.... Angel non sa dove sia.- 
La paura iniziò a salire con la stessa velocità di una moneta che cadeva a terra. 0,2 secondi. 
...
...
...
Sarah sbattè più volte gli occhi. 
'' Oddio... la mia testa.... ma cosa cavolo...ok, stai calma e ragiona.... dunque.... Karai mi ha telefonato a scuola.... mi ha dato un appuntamento e mentre la aspettavi hai incontrato Ashton.... ed a un certo punto mi ha aggredito...''- solo che non capiva il perchè. 
Quando i suoi occhi si abituarono all'oscurità, vide che si trovava in quella che somigliava ad una stanza vuota. Non c'era nulla dentro. O almeno credeva. 
C'era qualcuno raggomitolato in un angolo. Gli si avvicinò con cautela aiutandosi con la mini-torcia portachiavi che le aveva regalato April per  il suo ultimo compleanno, e questo subito sobbalzò.
- Sta calmo.... non aver paura. Non ti faccio niente.- fece Sarah. 
Era un ragazzo di circa diciotto anni, capelli castano chiari, pelle pallida ed occhi verdi come una foresta che però tradivano un'espressione spaventata e davano a quel ragazzo almeno vent'anni più di quelli che aveva. 
- Tu chi...?- fece il ragazzo. 
- Calma... sono....- 
- Sei una di loro? Cioè.... di noi...?- 
Sarah lo guardò con la chiara espressione di chi non aveva capito nulla - Ok, riavvolgiamo il nastro e ripartiamo da capo: io mi chiamo Sarah Huntington. Sono stata rapita....- non sapeva nemmeno lei da quanto mancava, ma di certo Angel non vedendola arrivare e non riuscendo nemmeno a parlarle al cellulare di sicuro aveva dato l'allarme e la stavano già cercando - Tu come ti chiami?- 
- Jake. Jake Mitchell.- fece il ragazzo. 
- Ok... che ne dici di dirmi che ci fai qui e di cosa stavi parlando?- 
Il ragazzo iniziò quindi a raccontare alla giovane kunoichi la '' storia della sua vita'' che presentava una serie di agghiaccianti coincidenze con la sua: anche lui era stato rapito a quattro anni, rinchiuso in una specie di buco, dove era stato trattato alla stessa stregua di una cavia da laboratorio, ed anche lui era stato costretto a risolvere diversi quiz, indovinelli e roba simile, dimostrando una straordinaria intelligenza logico-matematica.... solo che non aveva un padre che lo aveva cercato per un anno intero, pronto a tutto per capire cosa fosse successo. 
- Jake... è successa la stessa cosa a me.- fece Sarah - Bishop mi ha fatto la stessa cosa, mi ha tenuto prigioniera per un anno intero prima che potessi fuggire. Ha ucciso i miei genitori, che volevano denunciarlo...- 
- Sì.... ed è per questo che ha ucciso tutti gli altri.- 
- Ma chi sono questi altri?- 
- Tanti anni fa, Bishop voleva creare un esercito di super soldati.... ibridi tra esseri umani e cloni da lui costruiti partendo da cellule di DNA geneticamente modificato.... ha creato le madri e le ha mandate in giro per la città, dando loro un  nominativo con cui accoppiarsi e generare una vita....- 
Sarah iniziò ad unire i puntini. Questo spiegava perchè non aveva mai trovato alcuna informazione su sua madre.... perchè semplicemente , non esisteva.
Era un clone creato da Bishop che aveva avvicinato l'avvocato Huntington, per farlo innamorare, convincerlo a sposarla e per mettere al mondo un bambino. E lo stesso era accaduto a Jake. E capiva anche il perchè... non voleva un banale esercito capace solo di attaccare e difendere, ma che avesse molte altre abilità.... la parlantina e l'arguzia verbale di un avvocato era sempre utile, così come la straordinaria intelligenza logico-matematica di Jake...
- Quindi... noi... in realtà non saremmo altro che un esperimento di Bishop....?-
- Sì.- fece Jake - O almeno... lo eravamo.- 
- Hai parlato di un esercito. Vuoi dire che oltre a me e te... ha rapito anche altri bambini?- 
- Si...- fece Jake abbassando lo sguardo - c'erano... ma poi è successo qualcosa che lo ha spaventato... li ha fatti uccidere tutti.- 
- Sporco farabutto...- ringhiò Sarah. Ora il cerchio si chiudeva. 
Dodici anni prima, suo padre l'aveva salvata dalle grinfie di Bishop e meditava di raccontare tutto, così lo scienziato aveva deciso di uccidere i suoi genitori per impedir loro di parlare ed anche lei per mettersi al sicuro da qualche '' rappresaglia futura''. 
Tra la sua liberazione e la morte dei genitori era passato parecchio tempo, e gli Huntington si erano trasferiti dalla parte opposta della città, temendo che Bishop o uno dei suoi tornasse a darle la caccia... e intanto aveva distrutto le prove del '' progetto bambini soldato''. 
Tutti tranne lei, che era '' desaparecido'' e Jake, per motivi a lei ignoti. 
- Però tu sei sopravvissuto... come mai?- 
- Riteneva che avessi un cervello troppo prezioso per togliermi di mezzo.- fece Jake - ma ora ha detto che non c'è nulla che voglia sapere e che non sappia come procurarsi... senza di me. Mi darà in pasto a qualche mostro che creato geneticamente o mi farà a pezzettini.- 
- No, non lascerò che accada, credimi.- fece Sarah - dobbiamo andarcene di qui.- 
- E come? Tu non hai idea di quante volte ci ho provato ed ogni volta...- fece Jake sollevando leggermente la maglia per mostrarle i segni delle percosse, dei colpi di bisturi e del teaser.
In quel momento le porte si aprirono. 
Bishop era in piedi davanti a loro, con due soldati accanto, uno per lato armati di fucile. 
- Ci siamo.- fece Bishop. 
Anche se cercava di non darlo a vedere.... Sarah iniziava a sudare freddo, ma non aveva la minima intenzione di dare soddisfazione al farabutto che l'aveva già uccisa una volta. Doveva trovare il modo di temporeggiare, giusto per permettere ai suoi fratelli di trovarla.
Subito dopo... Bishop avrebbe passato un quarto d'ora orribile. 
Ma sarebbe stata gentile, e non gli avrebbe fatto più male di quello che lui aveva fatto alle sue vittime in quegli anni.
Forse.
...
...
...
- Angel...- fece Alisa cercando di mantenere la calma - Per favore... cerca di ricordare.... cosa è successo?- 
Angel bevve un lungo sorso d'acqua - Ha ricevuto una telefonata durante la pausa pranzo.... stavamo mettendo a posto degli appunti che ci servivano per la ricerca.... la bidella le ha detto che qualcuno la cercava al telefono.... e subito dopo è sparita.- 
- E non ti ha detto dove andava.... a fare cosa.... per vedere chi...?- fece Raffaello - Insomma, è una delle tue migliori amiche, io trovo molto strano che ad una certa ora se ne sia andata dopo una telefonata e non ti abbia detto nulla.- 
- Mi ha solo detto che c'era una persona che doveva vedere. Che non era pericoloso, e che sarebbe venuta direttamente a casa mia...- fece Angel.
- Ok, quindi era una persona che conosceva e di cui aveva fiducia...- fece Donatello smanettando al computer. Si era introdotto nella rete di comunicazione della scuola per cercare di rintracciare la telefonata che aveva ricevuto la sorella. 
Chiunque avesse fatto una cosa simile sapeva che qualcuno l'avrebbe cercata. Aveva fatto passare il segnale per Philadelphia.
- Questo restringe il campo.- continuò il genio - Ecco, ci siamo. La telefonata è partita da una cabina telefonica tra la Nona e la Jane.... e pare che abbia anche registrato la conversazione....- e quando la fece partire,  ascoltarono atterriti.
Dall'altra parte del telefono c'era Karai. La figliastra di Shredder. Parlava di aver paura, di volere protezione, di voler cambiare vita... e le dava un appuntamento, chiedendole però di non farne parola con nessuno. 
- Maledetta....- ringhiò Raffaello - Lo sapevo che prima o poi quel suo atteggiamento da brava samaritana l'avrebbe fatta finire nei guai. Cioè, credeva davvero che il marcio potesse tornare un bel frutto, ma che cavolo!- fece il rosso con gli occhi lucidi. 
Leo, dal canto suo, era sconvolto più che mai. Sì, sapeva che Karai tendeva a fare confusione tra senso dell'onore e senso della lealtà.... ma non poteva credere che avesse inventato la storia che Sarah voleva sentire di più al mondo solo per attirarla in una trappola per poi aggredirla e portarla via. 
- Io non ci credo.... ma perchè l'ha fatto?- fece Leo quasi atono. 
- Perchè è una guastavita! Lei gode nel rovinare la vita delle persone, apri gli occhi per una volta! E' tale e quale a suo padre!-
- ADESSO BASTA!- urlò Mik fuori di sè - Basta, per favore, basta! Ora non è importante stabilire se Karai è una psicopatica salvabile o meno. Quello che conta è trovare Sarah e riportarla a casa.
La vendetta non è merce deperibile, la vita di Sarah si!!!!-
Il resto del gruppo lo guardò come se gli fosse spuntata un'altra testa. Di solito Michelangelo era così calmo, così pacato, sempre pronto a sdrammatizzare e rendere meno nera una situazione apparentemente senza uscita... sembrava un altro. 
- Beh che c'è? E' mia sorella.- fece Mik. 
- Michelangelo ha ragione.- fece Splinter - Sarah ha bisogno di noi.- 
- Quindi qual'è la prima mossa?- chiese Alisa. 
- Te la dico io.- fece Leo - Andiamo da Karai e la costringiamo a liberarla. A meno che non voglia diventare un kebab.- 
- Almeno stavolta concordo con te.- fece il rosso.
   
 
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