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Autore: Khailea    24/11/2018    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Ombre su Almia, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Non servì nemmeno fare qualche metro per far sì che la temperatura diventasse ancora più pesante, anche se non ci si doveva stupire infondo.
La prima cosa che la ragazza notò fu la grande quantità di fumo che le faceva bruciare gli occhi fino al sentirli quasi lacrimare, il terreno scottava ma mai quando la cascata di lava davanti a lei, che gorgogliava pericolosamente producendo talvolta anche alcune bolle che andavano a scoppiare.
Si poteva però evitare di cadervi dentro passando su un sentiero di pietra, all’immediata destra però non v’era altro che un vicolo cieco mentre invece si poteva procedere a sinistra verso delle scale scavate nella roccia, qui c’era perfino un uomo vestito con una divisa da archeologo ed un Pokémon simile ad una salamandra rossa dalla testa rotonda e con una fiamma sulla punta della coda.
Quest’ultimo non appena la notò le si avvicinò allegramente sfiorandole la gamba per giocare, anche se il gioco finì per riguardare una cattura.
Sara asciugandosi la fronte dal sudore iniziò a creare dei cerchi attorno all’altro, che di rimando sputò delle fiamme dalla bocca, le quali comunque non furono difficili da evitare, questo attaccò fu oltretutto l’unico visto dopo questo lei riuscì a concludere la cattura.
Il nome del suo nuovo piccolo amico era Charmander, “Gruppo: Fuoco- Poké Tattica: Fuoco- Mossa: Fuoco 1”, “Attacca sputando tizzoni incandescenti.”, purtroppo con il suo arrivo era arrivata a cinque Pokémon, e si vide costretta a liberare qualcun altro, la sua scelta ricadde su Voltbor e Beedrill, visto Nosepass aveva la stessa mossa di quest’ultimo.

Ora che la cattura era terminata non restava altro da fare che proseguire, ma non prima d’aver parlato anche con l’esploratore.
-Buongiorno, mi scusi lei entra spesso in questa grotta?-
La domanda poteva sembrare un po’ strana, ma a giudicare dall’abito non era certo un turista.
-Solo in quest’ultimo periodo, sto cercando una pietra che pare si trovi soltanto qui. Potrei ricavare un bel ciondolo da regalare alla mia ragazza.-
-Che pensiero carino, ha notato per caso però qualcosa di strano? Un Ranger come me o dei gruppi di Pokémon?-
-Escludendo quelli appena entrati e quelli che sono sempre qui no mi dispiace, non penso d’aver notato nessun Ranger oltretutto.-
-Capisco, grazie comunque per l’informazione.-
Non era così grave infondo non lo sapesse, era in fin dei conti già a buon punto, la conversazione però l’aveva distratta da un curioso Magnemite che avvicinandosi aveva involontariamente dato il via ad una cattura, rapidamente conclusa, con la sua capacità di ricaricare lo Styler però sarebbe potuto esser molto utile in caso di guai.
Proseguì quindi salendo la rampa di scale, costeggiando però la parete rocciosa a causa della vicinanza alla lava, man mano che si proseguiva però il fiume aumentava di spessore riducendo il sentiero, arrivando al punto che quando lei e Pachirisu si ritrovarono davanti un Pokémon simile ad una lumaca rossa, che produceva chiazze di lava, non poterono far altro che dare il via ad una cattura, incredibilmente senza toccare la sostanza prodotta. Fortunatamente non la produsse durante la cattura e si rivelò essere molto calmo, solo verso gli ultimi giri della Linea di cattura tentò un attacco, sputando una palla di fuoco che come toccò terrà produsse un’alta fiamma che quasi superò la ragazza in altezza, ma ormai non poteva fare più nulla e le sue informazioni vennero aggiunte.
Si chiamava Slugma, “Gruppo: Fuoco- Poké Tattica: Fuoco- Mossa Fuoco 1”, “Attacca sputando palle di fuoco e tizzoni incandescenti.”, in ogni caso nuovamente dovette liberare qualcuno e preferì Charmander, che tornò al proprio posto sotto la scalinata salutandola con una zampa.

Proseguendo però Sara notò un dettaglio, una crepa nel terreno dalla quale uscivano alcune nuvolette di fumo che, superando il fiume di lava, arrivavano fino all’altra sponda. Purtroppo non c’era modo d’andare dall’altra parte ed un salto sarebbe stato troppo rischioso, notò però sulla mappa che c’era un’uscita tra le rocce.
Superato questo punto i due si ritrovarono così in un piccolo spiazzo di rocce poco sopra il livello del mare, incredibilmente soffiava una dolce brezza che rinfrescò subito il viso della giovane Ranger. Non poté tuttavia godersi il piacere che il suo sguardo notò in lontananza un paio di Drifloon che, superandola, entrarono nel vulcano.
-Che strano…sarà meglio rientrare.-
Infondo non c’era veramente qualcosa di utile o altre strade, solo una coppia di Gastrodon, anche se visto il luogo in cui si trovavano e la loro mossa preferì catturarne uno prima di proseguire.
La cattura fu rapida e con solo un attacco da parte dell’altro, che le sputò contro una bolla d’acqua, ma si concluse senza alcun danno. Visto nuovamente i Pokémon erano troppi Sara decise di liberarne due, Buizel e  Magnemite.
Tornando dentro ripercorse lo stretto sentiero tra le rocce, sentendo presto l’aria farsi più calda, nel suo cammino però si ritrovò davanti un Drifloon e fu così costretta ad iniziare un’altra lotta.
Lo spazio non andava certo  a suo favore e muovere lo Styler era sempre più scomodo, quando l’altro poi tentò di colpirla generando delle strane sfere d’energia oscura lei riuscì ad evitarle solo abbassandosi.
-Accidenti per un pelo.-
Questo però non basto a farla scoraggiare, e la cattura si concluse ben presto con le informazioni aggiornate, “Gruppo: Spettro- Poké Tattica: Spettro- Mossa di zona: Fluttuazione”, “Attacca lanciando sfere spaventose.”.

-Fluttuazione?-
Rimase qualche secondo ad osservare quella parola, anche se il significato era molto chiaro.
Avrebbe forse potuto usare quella mossa per proseguire?
Sperando fosse così tentò d’avvicinarsi al bordo del sentiero, percorrendone un breve tratto, fino a quando non arrivò sulla crepa che produceva quelle nuvolette di fumo, fu lì che quando toccò con lo Styler il suo amico questo chiese: “Vuoi usare la mossa fluttuazione?”
La risposta naturalmente fu sì, anche se il viaggio fu meno piacevole del previsto.
Sistemandosi sopra la testa della ragazza il Pokémon usò i suoi poteri per sollevarla da terra di circa un metro, fluttuando con lentezza da una sporgenza all’altra mentre Pachirisu e gli altri Pokémon stavano aggrappati a lei.
Sara continuava a muovere i piedi istintivamente spaventava, le sembrava impossibile una cosa così piccola potesse reggere tutti e naturalmente senza un appiglio la testa quasi le girava.
In ogni caso una volta arrivati dall’altra parte della sponda il Pokémon la lasciò subito andare e lei gioiosamente sentì il terreno sotto i suoi piedi, mentre il Drifloon s’allontanava per tornare dall’altra parte.
-Uff…cavolo…spero di non doverlo fare troppe volte…tutto ok Pachirisu?-
-Pachi…-
Anche il piccolino non doveva esser stato entusiasta del passaggio sopra la lava, ma almeno potevano proseguire. A giudicare dalla mappa sullo schermo superiore dello Styler c’era un passaggio non molto distante da loro, ma quando si spostarono in quella direzione Sara notò qualcosa che la fece subito fermare.
Un piccolo Styler rosso abbandonato al suolo, raccogliendolo sentì che scottava ma non aveva dubbi su di chi fosse.
-E’ lo Styler di Brando! Non è acceso…il fermaglio da cintura è andato, ma lo Styler in sé pare funzionare. Forse lo ha veramente perso per sbaglio.-
Tentò di supporre guardando poi il passaggio davanti a loro, circondato da due cascate di lava, senza timore lo superò ma in questa nuova zona scoprì suo malgrado di non esser in buona compagnia. Scavato nella roccia era stato fatto un ponte, e proprio su questo v’erano ben due tirapiedi del Team Pesto Buio, da quell’altezza fortunatamente riusciva a sentire di ciò che parlavano.
-Che incubo la notte scorsa. Tenere a bada quel Ranger è stato tremendo…quanto ha lottato! Ci sono voluti otto di noi per avere la meglio su di lui e riuscire a legarlo. Pokémon Ranger un corno! Dovrebbe farsi chiamare Pokémon Wrestler.-
Doveva trattarsi certamente di Brando! Chi meglio di lui poteva rispecchiare la descrizione?
-Davvero! E’ stato tremendo!...però, devo aver fatto uno sbaglio…gli avevo tolto di dosso lo Styler, ricordi? Poi, però, mi è caduto da qualche parte. Lo avevo spento, quindi non dovrebbe essere un problema, ma…-
Il tono dei loro discorsi andò via via sempre più ad affievolirsi, a tal punto che la Ranger volle rischiare d’avvicinarsi ma come risultato venne notata da uno dei due.
-Uh? Chi va là? E’ un bambino? Una ragazzetta?-
-No, guarda bene, è un Ranger! Che disdetta! Battiamocela!-
-Fermi!-
Presi dal panico i due uomini presero direzioni diverse pur di allontanarsi, e lei non poté purtroppo far nulla per fermarli.
-Dannazione! Almeno però l’uscita principale è alle mie spalle, non possono scappare per sempre.-
Disse superando l’arco sotto al ponte, finendo però in un altro vicolo cieco superabile purtroppo solo fluttuando.
In quel punto però la ragazza notò un piccolo Pokémon simile ad una puzzola viola, che come la vide la raggiunse subito di corsa, forse spaventato per i due intrusi di prima.
Ad inizio cattura la prima cosa che fece fu infatti muoversi da una parte all’altra del perimetro di cattura, quando però si rese conto non sarebbe potuto scappare tentò con il primo attacco, dal corpo emanò una nuvola puzzolente e violacea. La ragazza con un salto si portò lontano evitando anche di toccarla, concludendo subito dopo la cattura.
Il suo nome era Stunky, “Gruppo: Veleno- Poké Tattica: Veleno- Mossa: Distruzione 1”, “Attacca emettendo veleno.”.

Purtroppo però non le sarebbe potuto essere certo utile per superare la lava, così tornò indietro nella precedente zona esplorando il perimetro alla ricerca di un altro Pokémon e, con grande fortuna, riuscì a trovare nelle vicinanze un Drifloon. La cattura fu molto semplice, anche se dovette liberare un Pokémon, scegliendo stavolta lo Stunky incontrato prima perché aveva una mossa inferiore rispetto a Nosepass, e tornando indietro con il suo aiuto riuscì a superare nuovamente il fiume di lava, trovandosi alla base della scalinata che l’avrebbe condotta al ponte dove si trovavano gli altri due uomini.
Prima però d’andare lì notò un piccolo ma paffuto Pokémon, simile ad un Pachi, e nonostante la fretta la sua curiosità ebbe la meglio per poter sapere di che tipo fosse, ogni aiuto infondo poteva rivelarsi essenziale.
Avvicinandosi iniziò quindi una cattura, dovendo però schivare già dal primo secondo dei fulmini lanciati dal Pokémon in rapida successione, evitarli non fu semplice ma  in seguito a questi riuscì a muovere lo Styler abbastanza velocemente da chiuderla senza nuovi attacchi.
A quanto pare si chiamava Pikachu, “Gruppo: Elettro- Poké Tattica: Ricarica- Mossa mappa: Ricarica 3”, “Attacca emettendo scariche elettriche dal corpo.”.

Con questo nuovo piccolo amico, che in caso di danni gravi avrebbe sicuramente dato un grande aiuto, lei e tutti gli altri Pokémon salirono la scalinata, trovandovi alla cima uno dei due uomini del Team Pesto Buio.
-Il mio collega ha detto “battiamocela” ed è scappato. Io invece ho deciso di “battere” questo Ranger. –
Rispose l’uomo con tono provocatorio, ma Sara non indietreggiò né provò paura. Non era la prima volta li combatteva, e la paura che l’aveva bloccata a Portena non s’era più fatta vedere grazie all’esperienza avuta.
Non erano certo questi pesci piccoli a spaventarla o simili.
-Non sarà così facile.-
-Ehi! Lo sai che siamo il Team Pesto Buio e che facciamo fare ai Pokémon quello che ci pare? Eccoti una dimostrazione!-
Così dicendo l’uomo prese dalla sua tasca un piccolo quadratino metallico, che come toccò terrà si aprì in uno dei loro maledetti macchinari, due Pokémon comparvero assieme a lei, entrambi due lumache ma con la differenza che una di queste aveva un guscio nero. Il primo attacco venne proprio da questa, che tentò di colpirla sputando delle fiamme, la Ranger però si spostò con agilità muovendo la Linea di cattura tra i due Pokémon, e nei momenti in cui erano abbastanza vicini li prendeva entrambi.
La loro velocità ridotta era un buon vantaggio per lei, e le consentì di catturare entrambi senza difficoltà.
Si registrarono così le informazioni di uno di loro, quello con il guscio nero, si chiamava Magcargo, “Gruppo: Fuoco- Poké Tattica: Fuoco- Mossa: Fuoco 2”, “Attacca sputando palle di fuoco e tizzoni incandescenti.”.

Con la loro sconfitta il macchinario tornò alle dimensioni precedenti, venendo raccolto dall’uomo visibilmente in difficoltà alla vista della fuga dei due Pokémon.
-Aaaargh!-
-Te l’avevo detto non sarebbe stato così facile.-
Sorridendo vittoriosa Sara lo guardò voltarsi e correre lontano da lei, ma la ragazza tentò subito di raggiungerlo muovendosi altrettanto velocemente.
La sua corsa purtroppo fu frenata da un grande Pokémon simile ad una salamandra gigante, la cui coda e testa producevano delle calde fiamme e sulla schiena aveva degli spuntoni rossi.
Nonostante la sua stazza gli ci volle poco per raggiungerla e così iniziare la cattura, tentando di ferirla subito dopo con una fiammata prolungata, che Sara riuscì ad evitare appallottolandosi e rotolando al fianco. Era evidente i suoi attacchi si sarebbero potuti rivelare pericolosi, per questo motivo agì con rapidità per concluderla quanto prima, riuscendoci fortunatamente.
Il nome del Pokémon era Magmar, “Gruppo: Fuoco- Poké Tattica: Fuoco- Mossa: Fuoco 2”, “Attacca sputando fiamme e palle di fuoco.”, con il suo arrivo nel gruppo però dovette liberare qualcun altro, e la ragazza optò per Slugma visto aveva una mossa inferiore ma dello stesso tipo.

Purtroppo quell’interruzione sembrava esser stata sufficiente per far sì l’altro scappasse, o almeno così sembrò visto in fondo alle scale non v’era nessuno se non v’era nessuno, e l’unica cosa che si poteva fare era cercare un Drifloon per tornare indietro.
-Mh…secondo la mappa c’è un passaggio qui vicino, magari è lì che si  è nascosto.-
Sperò Sara che, senza scendere la scalinata del ponte, continuò ad andare dritta percorrendo un tunnel, che la portò però non all’esterno come aveva immaginato, ma con sua grande sorpresa in una nuova zona, all’inizio della quale si trovava oltretutto un Punto di Salvataggio.
-Oh! Beh, meglio così. Sarà meglio usarlo.-
Disse lei sorridendo salvando i dati del proprio Styler, guardandosi poi attorno, rispetto al terreno si trovava in un punto leggermente sopraelevato ed alla sua immediata destra c’era da subito un sentiero, bloccato però in buona parte da un Magmar, che però riuscì a superare stando attaccata alla parete rocciosa, proseguendo arrivò fino ad una scalinata dalla quale si poteva scendere oppure, probabilmente con l’aiuto di un Drifloon, arrivare in un altro punto, ma optò per la prima opzione passando così tra due muri di roccia per proseguire, il suo passaggio però fu interrotto dall’arrivo di un altro membro del Team Pesto Buio, che la guardò rabbioso.
-Ti pentirai di aver messo il naso in cose  più grandi di te!-
Asserì  prendendo una Minaremo e chiamando un gigantesco Pokémon simile ad una lucertola dalla pelle di roccia e con un casco nero sul cranio, che era però provvisto di un marsupio dentro il quale c’era un cucciolo della stessa specie.
Purtroppo però non poteva evitare di lottare contro di loro, visto la lotta iniziò all’istante con il suo arrivo.
Il Pokémon come prima cosa però si allontanò da lei, lasciandola così perplessa, poi però quando si voltò e portò la testa all’indietro lanciò dalla sua bocca un gigantesco raggio giallo che Sara evitò solamente tuffandosi a terra, con il cuore che batteva rapidamente per la sorpresa. Se l’avesse presa sicuramente sarebbe stata nei guai…doveva fare attenzione.
Nel momento d’agire mosse il più rapidamente possibile lo Styler, evitando poi un secondo raggio, ma al momento del terzo peccò di superbia, credendo di poter resistere fino all’ultimo.
Quando il Pokémon lanciò il suo raggio Sara attese troppo a lungo, e quando si lanciò a terra il suo piede destro venne colpito dal raggio.
-Aaaah!-
Un forte dolore la colpì dalla caviglia in giù, la pelle sembrava stesse bruciando ed in effetti la scarpa s’era rovinata quasi come fosse venuta a contatto con la lava, solo il tentar d’appoggiarsi le provocava poi una fitta e l’attacco le aveva tolto ben cinque punti nell’energia dello Styler.
Nonostante questo dolore però non volle arrendersi, visto l’altro non l’attaccava approfittò del tempo continuando a muovere la Linea di cattura, strisciando a terra per non essere un bersaglio facile, ed incredibilmente riuscì a portare a termine il tutto in quel modo.
Le informazioni furono così aggiornate, il suo nome era Kangaskhan, “Gruppo: Normale- Poké Tattica: Normale- Mossa: Distruzione 2”, “Attacca emettendo un potente raggio dalla bocca.”, quest’ultima parte l’aveva notata sfortunatamente…ed il punteggio di cattura nonostante l’avesse avvicinata di molto al prossimo livello del dispositivo non bastò a farglielo fare.

Almeno però aveva liberato il Pokémon, che scappò subito via lasciando nel panico l’uomo.
-Ahimè, chi l’avrebbe detto…alla fine sono io quello che si è pentito…-
Borbottò allontanandosi, mentre Sara appoggiandosi alla parete s’alzò in piedi.
-Pachi!-
Pachirisu preoccupato subito le si avvicinò, ma lei per non farlo sentir peggio gli sorrise gentilmente.
-Non preoccuparti, sta già passando, era un solo attacco e sono stata sciocca. Su, andiamo a cercare Brando…-
-Pachi, pachi!-
Il piccolino però si mise davanti a lei scuotendo il capo, sembrava voler a tutti i costi si riposasse.
-Pachirisu…non posso fermarmi, posso farcela credimi.-
-Pachi…-
Inginocchiandosi nuovamente lei gli accarezzò la testa gentilmente, prendendo un profondo respiro quando dovette alzarsi.
-Fidati di me.-
Procedendo i due superarono un Drifloon, arrivando così nei pressi di un ponte sopra cui v’erano due membri del Team Pesto Buio, con un brivido si rese conto che quel posto ne era pieno, e che Brando era in un pericolo maggiore di quanto avesse pensato lei.
-Ecco perché abbiamo un piano di riserva! Farò esplodere la dinamite che abbiamo preparato prima…Ora!-
Urlò uno dei due contro la Ranger, che preoccupata di dove fosse la dinamite afferrò Pachirisu.
-No!-
Una forte esplosione fece franare una parte del soffitto, corrispondente all’unico passaggio che sotto al ponte l’avrebbe potuta far proseguire tramite una porta di ferro, i due uomini si guardarono ridendo soddisfatti.
-Grande, grande! Ottima mossa!...anzi, no!-
Mettendosi le mani in testa l’uomo che aveva parlato corse giù per le scale assieme all’altro, raggiungendo Sara e guardando il grande masso che bloccava la via.
-Anche noi siamo bloccati da questa parte! Dovevamo far saltare la carica quando eravamo dall’altra parte del tunnel! Come facciamo a tornare alla baia segreta adesso, brutto babbeo?-
La ragazza e Pachirisu guardarono i due a bocca aperta, non spiccavano certo per ingegno ma…c’era un limite a tutto.
Però l’ultima parte della frase era molto, molto interessante. Forse Brano ed i Pokémon erano dall’altra parte di quella porta!
-…mi hai chiamato babbeo? Beh, genio, tu non sei molto più furbo! Hai appena spifferato davanti al Ranger della baia nascosta! Doveva essere un segreto, così potevamo far uscire i Pokémon rapiti senza farci beccare!-
Questo le tolse qualsiasi dubbio, ma per evitare di mancare qualcosa lei preferì restare in silenzio, mentre Pachirisu doveva trattenersi dal ridere per quella scena ridicola, stavano risparmiando loro un bel po’ di lavoro almeno.
-Oh, anche tu sei bravo a spifferare tutto! Stiamo rivelando tutti i nostri segreti!-
Entrambi si misero le mani sulla bocca per evitar di parlare, e come delle statue si sistemarono ai lati della gigantesca roccia, solo a quel punto la Ranger decise di parlar loro, osservando però come prima cosa la roccia, che si poteva distruggere con una mossa di distruzione 2.
-Avete qualcos’altro da aggiungere? O avete già detto tutto ciò che dovevo sapere?-
-Ehm, Ranger? Fa’ finta di niente, siamo due un po’ matti. Usa pure qualsiasi Pokémon di cui tu abbia bisogno per passare oltre. Grazie!-
-Non far caso a noi due. Ma ai molto caso alla roccia, per favore.-
Risposero entrambi fingendo gentilezza, lei li guardò per qualche istante in silenzio, erano evidentemente agitati e desiderosi d’andarsene. Ciò che non sapevano era che lei avrebbe potuto fin da subito distruggere la roccia con l’aiuto del Nosepass, ma…voleva farli cuocere un po’ nel loro brodo, come una meritata punizoine.
Come prima cosa quindi si spostò a destra per vedere se c’era qualcosa di interessante, ma la strada le fu sbarrata da un gigantesco Pokémon simile ad un rinoceronte che caricandola la spinse a terra, facendole perdere altri tre punti nello Styler.
-Ghn!-
-Hihihi.-
In sottofondo lei sentì il borbottio delle risate dei due, doveva essere uno spettacolo divertente per loro quanto imbarazzante per lei, ma Sara non si diede per vinta ed alla seconda carica la evitò con più facilità dando inizio ad una cattura.
Il Pokémon, chiaramente in uno stato d’aggressività, attacco da subito colpendo il suolo con le zampe, creando così degli spuntoni che tentarono di colpirla, lei però li evitò ed approfittando della sua lentezza riuscì con una sola Linea di cattura a concludere il tutto.
Il suo nome era Rhyhorn, “Gruppo: Terra- Poké Tattica: Terra- Mossa: Azione 2”, “Attacca squarciando il terreno.”, purtroppo con il suo arrivo gli amici erano troppi, e Sara dovette liberarne uno,  scegliendo però Pikachu cliccando però prima sul tasto ricarica accanto a quello libera, facendo sì che l’energia tornasse al massimo.

-Grazie, Pikachu! A presto!-
Almeno aveva zittito i due uomini, che ora si limitavano a fissare il suolo, lei però non diede loro peso proseguendo e salendo le scale dalla quale erano venuti , trovò però qualcosa di molto strano in cima a questa. Lungo una parete infatti si trovava una sottospecie di porta con uno strano motivo sopra, ed a giudicare dalle informazioni date dallo Styler era rimuovibile solo con un potere di tipo psico.
-Ma cosa…-
Tentando di sfiorarla sentì uno strano formicolio alle dita, che allontanò subito senza comunque distogliere gli occhi.
Se prima voleva far aspettare i due uomini solo per qualche minuto ora sentiva ci sarebbe voluto molto più tempo, doveva capire cosa ci fosse dietro quella cosa.
Non le sembrava d’aver notato un Pokémon con un potere adatto alla situazione, ma avrebbe presto rimediato visto c’era ancora un punto che non aveva controllato.
Correndo scese le scale tornando indietro, catturando nel tragitto un Drifloon arrivando così al primo ponte nella stanza fermandosi davanti alla crepa dalla quale uscivano alcune nuvolette di fumo.
In aggiunta positiva quell’ultima cattura l’aveva fatta passare al livello 15, aggiungendo due punti a potenza ed energia che arrivò a 38/38, ma dovette comunque liberare un Pokémon ed optò così per Magmar.
Grata comunque che stavolta non dovesse fluttuare sopra la lava con l’aiuto del Drifloon raggiunse l’ultimo punto sopraelevato nella stanza, trovando davanti a sé una piccola grotta nascosta.
Subito superò l’entrata ritrovandosi in un ambiente ristretto ma al cui interno erano presenti dei piccoli Pokémon grigi capaci di fluttuare.
-Speriamo possano aiutarmi con quella porta…-
Sussurrò la ragazza per non spaventarli, notando che erano capaci di sparire e riapparire come se nulla fosse, riuscì però anche così ad avvicinarne uno e ad iniziare la cattura.
Dopo i primi secondi il Pokémon tentò di attaccarla in un modo alquanto particolare, sputando a terra una fiamma violacea che come se avesse preso vita saltellava da un punto all’altro del perimetro di cattura.
-Ma cosa?!-
Per evitarla anche la ragazza dovette saltellare un paio di volte, e i suoi movimenti non le resero facile non farla scontrare con la Linea di cattura, ma bene o male e senza danni riuscì a catturare il Pokémon, le cui informazioni vennero registrare.
A quanto pare si chiamava Shuppet, “Gruppo: Spettro- Poké Tattica: Spettro- Mossa: Potere psico 1”, “Attacca sputando sfere maledette.”, proprio la mossa che serviva a lei!

-Evviva!-
Ora non doveva far altro che tornare indietro, ma le bastò guardarsi attorno per capire che il ponte su cui era l’avrebbe fatta arrivare in un punto dove era necessario l’aiuto  di un Drifloon per procedere.
Fortunatamente ce n’era uno lì vicino, e liberando Rhyhorn  non fu un problema portarlo con sé.
Meno semplice fu evitare un Magmar ed un altro Rhyhorn, ma riuscì anche in questo attraversano in volo un piccolo tratto di lava.
Fu così nuovamente dai due uomini che la guardarono correre sulla scalinata ed arrivare davanti a quella strana porta.
-Shuppet, per favore rimuovi l’ostacolo!-
Annuendo il piccolino attaccò con una strana nuvola rosata che rapidamente sciolse la porta misteriosa, mentre il Pokèmon  fuggiva per tornare alla propria tana.
Sara nel frattempo osservò il passaggio di quella grande grotta, dalla quale sentiva degli strani rumori, ma senza tentennare si mosse entrandovi.
Si ritrovò così in un punto le cui pareti erano ricoperte con una strana melma viscida, che lei ovviamente cercò evitare con ogni mezzo possibile, ma al centro di quel luogo v’era un Pokémon gelatinoso che sembrava esser fatto d’una qualche sostanza tossica.
Emanava un odore pungente ad indicare questo oltretutto, e come la vide la caricò immediatamente, iniziando così una cattura.
Come primo attacco il Pokémon sputò a terra una sostanza violacea, che emise un gas nocivo ad ogni bolla che scoppiava, lei ovviamente rimase lontana da quella cosa, ma al secondo attacco dell’altro si trovò leggermente in difficoltà.
Dal suo corpo infatti lui emise un fumo viola, impossibile da non inalare, che lentamente riempì la stanza facendola tossire.
-Maledizione…-
Forse lo Styler non ne risentiva, ma lei era comunque un essere umano, e non poteva respirare liberamente in quel modo.
Con gli occhi che bruciavano attese che il fumo svanisse prima di riprendere a  muovere la propria linea di cattura, riuscendo a metter fine alla situazione subito dopo che il Pokémon ebbe sputato nuovamente a terra quella sostanza violacea.
Mentre lo Styler si aggiornava lei uscì di corsa da quel punto, respirando a pieni polmoni quell’aria pulita, anche se calda, dando tempo alla testa di smettere di girare.
Il suo nome era Muk, “Gruppo: Veleno- Poké Tattica: Veleno- Mossa: Distruzione3”, “Attacca sputando velendo ed emettendo una nebbia tossica.”, certamente un tipetto niente male, ma lei non poté non chiedersi come mai fosse rinchiuso dietro una porta, e chi l’avesse messa lì.

In ogni caso ora che aveva risolto in parte quel mistero, una volta ripresasi per non far notare ai due furfanti le sue condizioni, tornò da loro pronta a proseguire.
-Nosepass, per favore, distruggi l’ostacolo!-
Il Pokémon subito caricò la roccia colpendola con le sue zampe rapidamente, frantumandola fino a ridurla in minuscoli frammenti-
-Ti ringrazio, a presto!-
I due uomini del Team Pesto Buio come questo se ne fu andato guardarono la Ranger pienamente soddisfatti.
-Lo sapevo che ce l’avresti fatta, Ranger! Bene, noi andiamo per la nostra strada!-
-Grazie! TI saremo grati di questo per…più o meno un secondo!-
Ridendo i due corsero verso la porta, aprendola e fuggendo lontano da lei, che però li lasciò fare.
Aveva le informazioni che voleva, anche così non avrebbero potuto seminarla o distrarla, come loro infatti andò verso la porta, pronta ad aprirla.
-Brando, sto arrivando.-
   
 
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