Il
ciliegio scarlatto sfiorì in silenzio.
“Mi
porterai con te, signorina purosangue?”
Il bambino
la guardava fisso, attento.
Era triste
quel bambino, lo testimoniavano i grandi occhi carichi di quel nulla
assoluto,
che solo la più profonda tristezza porta in dono, ma era
comunque un bambino e,
come tale, continuava a sperare.
Lo
guardò a
sua volta, la signorina purosangue, la bestia rara. E rara lo era
davvero anche
se , forse, ‘bestia’ non lo era mai stata.
C’è
una
sorta di macabra ironia, una sorta di crudele ombra che , a volte,
offusca la
luce e annebbia la ragione.
Il ciliegio
scarlatto era sempre stato nell’ombra, prigioniero di una
gabbia dorata, e
soffocava lentamente nella rarità del suo essere ‘diverso’.
Il bambino
viveva ai piedi del ciliegio, laddove la luce non può
giungere, troppo fitti i
rami, troppo numerosi i fiori.
“Mi
porterai davvero con te, signorina
purosangue?”
Non si
fidava.
Davvero
avrebbe abbandonato quella vita?
Davvero
avrebbe smesso di essere solo?
Non ne era
sicuro, troppe le delusioni, ma era comunque un bambino e i bambini
continuano
a sperare.
Era
intossicante.
Era
intossicante l'odore di quei fiori rossi, quei fiori di ciliegio sparsi
sul
pavimento.
Ma sono
davvero fiori? Oppure sangue?
E i fiori?
I fiori di ciliegio scarlatto profumano davvero?
Il bambino
guardava ,attento, scorrere i fiori. Scorrevano dai petti squarciati
dei suoi
genitori, quei fiori rossi così belli.
Non
era triste,il
bambino, mentre osservava
gli stessi fiori rossi scorrere dal collo del suo amato fratello
gemello.
Non era
triste nemmeno quando voltò le spalle alla sua vecchia
famiglia. Strinse tra le
mani il prezioso tessuto che componeva il kimono della principessa e si
sentì
felice.
Felice di
non essere più solo.
“Due persone che
non hanno dove andare possono diventare l’una il luogo
dell’altra?”
Era fitta
l’ombra sotto quel ciliegio, il ciliegio stesso era in ombra.
Troppo
lontani dalla luce brancolavano nel buio, troppo lontani dal sole
brancolavano
nel buio come bestie, come bestie in forma umana.
La
solitudine uccide anche chi si trova in compagnia ma la compagnia
è l’unico
modo di uccidere la solitudine.
E la
vendetta? E il rimpianto?
Chi li
ucciderà?
L’amore?
“Dunque mi amavi…
mi amavi sul serio?”
Gli occhi
si spalancarono.
Era lo
stesso ciliegio a sanguinare, erano suoi i petali rossi che macchiavano
la
veste candida e il pavimento sterile.
Era
intossicante.
Era
intossicante l’odore di lei mischiato alla fragranza dei
petali.
Era
così
dolce ma faceva così
male.
Faceva male
come la carezza di quella mano sempre più pallida, faceva
male la vista di quel
candido fiore sporcato a quel modo.
Lei era
diversa dagli altri sangue puro, per questo era impazzita, per questo
era
fuggita, per questo l’amava così ardentemente.
Piangeva,
piangeva come un bambino, quel ragazzo chino sul bel fiore.
Anche lei,
anche lei gliel’aveva detto. Assomigliava a quel bambino
dagli occhi grandi che
chiedeva conferme ad una vita che non gli aveva mai sorriso ma che,
anzi,
l’aveva gettato nell’ombra.
E come il
bambino che era stato non smetteva di sperare.
Ma il mondo
gira troppo in fretta, troppo, troppo in fretta per preoccuparsi delle
speranze
di un bambino.
“Mi porterai davvero con te, signorina
purosangue?”
“Dunque mi amavi…
mi amavi sul serio?”
“Sì.”
Sfiorì in silenzio, il ciliegio scarlatto, perché nell’ombra in cui si era rifugiato, il rumore non ha più senso.
...
Note della
Red: Hola! Questa piccola Shot nonsense è stata
ispirata da un extra presente nell'ottavo volume di Vampire Knight
intitolato: "il ciliegio scarlatto è sfiorito in silenzio" e
dedicato alla morte di Shizuka Hiou e al dolore di Ichiru Kiryuu.
Questo extra mi ha colpito profondamente ed ho voluto dare un mio
'contributo' a questa coppia che inizio ad adorare. *O*
Le frasi in grassetto corsivo sono prese dal manga. Quelle a destra
sono frasi di Ichiru, quelle a sinistra di Shizuka.
Credo che scriverò ancora su questa coppia. *O* Magari anche
una long fic..XD.
Spero che sia stata una piacevole lettura e spero che anche voi, come
me, amiate questa coppia così particolare.
Alla prossima!
Red.