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Autore: Red S i n n e r    15/07/2009    2 recensioni
Troppo lontani dalla luce brancolavano nel buio, troppo lontani dal sole brancolavano nel buio come bestie, come bestie in forma umana.
La solitudine uccide anche chi si trova in compagnia ma la compagnia è l’unico modo di uccidere la solitudine.
E la vendetta? E il rimpianto?
Chi li ucciderà?
L’amore?
{Nonsense}
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ichiru Kiryu, Shizuka Hio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ciliegio scarlatto sfiorì in silenzio.

 

 

 

                                                                                 “Mi porterai con te, signorina purosangue?”

Il bambino la guardava fisso, attento.

Era triste quel bambino, lo testimoniavano i grandi occhi carichi di quel nulla assoluto, che solo la più profonda tristezza porta in dono, ma era comunque un bambino e, come tale, continuava a sperare.

Lo guardò a sua volta, la signorina purosangue, la bestia rara. E rara lo era davvero anche se , forse, ‘bestia’ non lo era mai stata.

C’è una sorta di macabra ironia, una sorta di crudele ombra che , a volte, offusca la luce e annebbia la ragione.

Il ciliegio scarlatto era sempre stato nell’ombra, prigioniero di una gabbia dorata, e soffocava lentamente nella rarità del suo essere  ‘diverso’.

Il bambino viveva ai piedi del ciliegio, laddove la luce non può giungere, troppo fitti i rami, troppo numerosi i fiori.

                                                                                “Mi porterai davvero con te, signorina purosangue?”

Non si fidava.
Davvero avrebbe abbandonato quella vita?
Davvero avrebbe smesso di essere solo?

Non ne era sicuro, troppe le delusioni, ma era comunque un bambino e i bambini continuano a sperare.

 

Era intossicante.
Era intossicante l'odore di quei fiori rossi, quei fiori di ciliegio sparsi sul pavimento.

Ma sono davvero fiori? Oppure sangue?

E i fiori? I fiori di ciliegio scarlatto profumano davvero?

Il bambino guardava ,attento, scorrere i fiori. Scorrevano dai petti squarciati dei suoi genitori, quei fiori rossi così belli.

Non era  triste,il bambino, mentre osservava gli stessi fiori rossi scorrere dal collo del suo amato fratello gemello.

Non era triste nemmeno quando voltò le spalle alla sua vecchia famiglia. Strinse tra le mani il prezioso tessuto che componeva il kimono della principessa e si sentì felice.

Felice di non essere più solo.

“Due persone che non hanno dove andare possono diventare l’una il luogo dell’altra?”

 

Era fitta l’ombra sotto quel ciliegio, il ciliegio stesso era in ombra.

Troppo lontani dalla luce brancolavano nel buio, troppo lontani dal sole brancolavano nel buio come bestie, come bestie in forma umana.

La solitudine uccide anche chi si trova in compagnia ma la compagnia è l’unico modo di uccidere la solitudine.

E la vendetta? E il rimpianto?

Chi li ucciderà?

L’amore?

“Dunque mi amavi… mi amavi sul serio?”

Gli occhi si spalancarono.

Era lo stesso ciliegio a sanguinare, erano suoi i petali rossi che macchiavano la veste candida e il pavimento sterile.

Era intossicante.

Era intossicante l’odore di lei mischiato alla fragranza dei petali.

Era così dolce ma faceva così male.

Faceva male come la carezza di quella mano sempre più pallida, faceva male la vista di quel candido fiore sporcato a quel modo.

Lei era diversa dagli altri sangue puro, per questo era impazzita, per questo era fuggita, per questo l’amava così ardentemente.

Piangeva, piangeva come un bambino, quel ragazzo chino sul bel fiore.

Anche lei, anche lei gliel’aveva detto. Assomigliava a quel bambino dagli occhi grandi che chiedeva conferme ad una vita che non gli aveva mai sorriso ma che, anzi, l’aveva gettato nell’ombra.

E come il bambino che era stato non smetteva di sperare.

Ma il mondo gira troppo in fretta, troppo, troppo in fretta per preoccuparsi delle speranze di un bambino.

                                                   “Mi porterai davvero con te, signorina purosangue?”

“Dunque mi amavi… mi amavi sul serio?”

 

“Sì.”

 

Sfiorì in silenzio, il ciliegio scarlatto, perché nell’ombra in cui si era rifugiato, il rumore non ha più senso.

...

Note della Red: Hola! Questa piccola Shot nonsense è stata ispirata da un extra presente nell'ottavo volume di Vampire Knight intitolato: "il ciliegio scarlatto è sfiorito in silenzio" e dedicato alla morte di Shizuka Hiou e al dolore di Ichiru Kiryuu.
Questo extra mi ha colpito profondamente ed ho voluto dare un mio 'contributo' a questa coppia che inizio ad adorare. *O*
Le frasi in grassetto corsivo sono prese dal manga. Quelle a destra sono frasi di Ichiru, quelle a sinistra di Shizuka.
Credo che scriverò ancora su questa coppia. *O* Magari anche una long fic..XD.
Spero che sia stata una piacevole lettura e spero che anche voi, come me, amiate questa coppia così particolare.

Alla prossima!

Red.

   
 
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