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Autore: Angel TR    25/11/2018    4 recensioni
Raccolta disomogenea | Vari personaggi | Vari rating
#13 Nina - Epilogo.
Vorresti che Steve Fox non esistesse perché così potresti cancellare le tracce del sopruso che ti hanno inflitto.
Storia partecipante alle seguenti Challenge:
'Sfida delle Parole Quasi Intraducibili' indetta da Soly Dea su EFP
“Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles” indetta da HarrietStrimell sul forum di Efp
"Just stop for a minute and smile" indetta da Sou_Shine su EFP,
"Things you said" indetta da Juriaka sul forum di Efp
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ultraviolence'
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Schnapsidee: quel piano astruso e ridicolo che ti viene in mente quando sei ubriaco e che ti porta a combinare disastri irreparabili.
28. "Quale ti piace di più tra questi due?"
27. "Ero troppo ubriaco per potermelo ricordare."
Titolo: Craving Sex on the Beach. I mean, the cocktail, you know
Personaggio: Hwoarang, Jin Kazama
Coppie: accenni di Shonen-ai


어쩌면 그때
조금만
이만큼만
용길 내서 너의 앞에 섰더라면
지금 모든 건 달라졌을까
If I had just a little more
Courage
And stood before you
Would everything be different now?
BTS - The truth untold


La bottiglia di Heineken, completamente vuota e per questo incredibilmente leggera nelle sue mani, disegnava archi semi-perfetti nell'aria. Accanto a lui, giacevano in comitiva altre bottiglie di alcol non identificate. Hwoarang le guardò con un sorriso sghembo. «Mi fate gran compagnia, bellezze.» biascicò, trovando assurdamente divertente quell'immagine, così emblematica.
Sono fottutamente solo.
Appoggiò la schiena contro il muretto… peccato che non ci fosse alcun muretto e sbatté contro la morbida distesa di sabbia. Sfocate e lontanissime, brillavano le stelle.
Perché cazzo Kazama non è venuto alla festa di inaugurazione del Torneo? (gli risultò difficile persino articolare ‘inaugurazione’ nella sua mente) Ah, giusto, lui è troppo avanti per queste stupide festicciole.
Al pensiero di Jin Kazama intento a sorseggiare un cocktail appoggiato al bancone del bar sulla spiaggia, gli scappò da ridere. No, Kazama non era tipo da bar sulla spiaggia.
E da cosa sei tipo, allora, eh?
Hwoarang voleva assolutamente scoprirlo. È perché non ho niente da fare e, in più, devo smaltire la sbornia. Il modo più veloce per questo nobile scopo è rompere le palle a Kazama. Barcollando e aggrappandosi ai lettini, riuscì a rimettersi in piedi. I colori del bar vorticavano in lontananza, una miscela esplosiva di mobili bianchi, giallo, neon blu, legno chiaro, palme verdi brillanti, rosso… Mosse un passo nella direzione di quelle luci, sicuro di sé e continuando a ridacchiare.
Poi, si ricordò di qualcosa di estremamente importante.
Sì girò, cercò la Compagnia dell’Alcol (o era dell’Anello?) e gridò «Grazie per la splendida idea, ragazze!» prima di scoppiare a ridere.
Arrivò all'hotel dove alloggiavano i partecipanti del Torneo, malfermo sui suoi passi. In una mano reggeva due cocktail, uno per sé e l’altro per Kazama. La barista gli aveva lanciato un'occhiata e aveva scosso la testa divertita. «So io di cos'hai bisogno. Questa tipa» e aveva calcato l'accento sulla ‘a’ perché era sveglia la maledetta barista e aveva capito che non si trattava di una ‘tipa’ ma di un ‘tipo’ «ha bisogno di rassicurazioni, di uno con le palle, capisci? Se la montagna non va da Maometto, Maometto va dalla montagna. E, se ci va con un ‘Sex on the Beach’ fatto con i fiocchi, la montagna si trasforma in un vulcano.» aveva concluso con un occhiolino, prima di armeggiare con bottigliette e shaker vari sotto le luci diffuse.
Un vulcano, eh?, rifletteva ora Hwoarang e le sue labbra si incurvarono senza che potesse evitarlo. Sapeva bene quale fosse la stanza di Kazama: avrebbe sfondato la porta, se necessario, e gli avrebbe buttato il cocktail in faccia, se non l'avesse accettato.
E, una volta che Muso-Lungo fosse stato brillo, gli avrebbe fatto il culo a strisce. Avrebbe avuto la sua rivincita.
Accontentami per una volta, Kazama.
Primo ostacolo al suo piano perfetto: i tasti dell'ascensore. I numeri si confondevano tra di loro in un balletto che a Hwoarang stava dando il mal di testa. Lo stronzetto si trova al terzo piano. Ora, se questo dannato tre si stesse fermo, io lo premerei…
«Signore? Sta andando da qualche parte?» una voce gentile ma ferma lo fece balzare. Si girò e si trovò davanti un addetto alla sicurezza. Chissà perché gli addetti alla sicurezza lo prendevano sempre di mira…
«Sì.» rispose, la voce, solitamente affascinante, impastata. «Sto andando a trovare il mio miglior nemico, il mio ragazzaccio, hic! Guardi, gli ho persino comprato un drink! Vuole sapere come si chiama?»
Okay, magari questo singhiozzo da ubriaco potevo risparmiarmelo. Questo mi sbatte fuori mentre io sono lucidissimo!
«Signore, lei alloggia in questo hotel?» chiese l'addetto, sospettoso, ignorandolo del tutto.
«Ma certo… Controlli pure! Mi trova segnato come “Blood Talon, colui che farà una faccia così a Kazama”.» singhiozzò di nuovo.
Il tizio non sembrò per nulla convinto e solo in quel momento Hwoarang si accorse che il suo naso arrivava a quel petto enorme avvolto dalla camicia bianca inamidata (cercò di non pensare al fatto che lui, invece, avesse il culo sporco di sabbia).
Oh, cazzo.
Ebbe la pessima idea di chiedere: «Sei per caso parente a Craig Marduk?» prima che l’addetto avvolgesse le sue grosse manone attorno alle braccia di Hwoarang per trascinarlo fuori.
«Ehi, i miei cocktail!» protestò Hwoarang, cercando di controllare il tremolio del liquido nelle coppe chiccose che gli aveva porto la barista («Fanno effetto!» gli aveva assicurato).
Le porte eleganti all’ingresso che davano sul bar si avvicinavano sempre di più, proporzionalmente alla riuscita del suo splendido piano anti-Kazama che invece sembrava sempre più distante.
Ma io devo schiaffare questo drink in faccia allo stronzetto dai capelli di merda! Voglio vederlo versione vulcano, dannazione! Pensieri confusi nella sua mente confusa.
E poi… «Hwoarang?» chiamò una voce, calma, profonda e morbida come il burro, una voce che avrebbe riconosciuto tra mille, che gli faceva venire l'orticaria all'istante e avrebbe guarito la più pesante delle sbornie e tante altre cose.
L’addetto alla sicurezza si fermò. «Lei conosce quest’individuo, signore?» chiese.
Come in un sogno (un sogno molto ma molto confuso), Hwoarang si voltò e iniziò a ridacchiare.
Bingo. La montagna è venuta da Maometto.
Jin Kazama, in maglietta leggera e pantaloni della tuta grigia (meglio conosciuti come ‘Crimine contro la Sanità Mentale’’), i capelli neri come l’ebano ancora un po’ bagnati (Kazama si lavava, almeno! Perché il pensiero gli faceva scivolare un brivido lungo la schiena?), si stagliava come una visione contro le porte del silenzioso ascensore grigio ferro. «Sì, certo. Si chiama Hwoarang, partecipa al Torneo del Pugno di Ferro.» spiegò. Poi si rivolse a Hwoarang. «Stai bene?» chiese, tranquillo.
Il sangue nelle vene del ragazzo ribollì: perché era sempre così fottutamente flemmatico? Hwoarang voleva fargli perdere il controllo, era la sua missione divina: sentiva di essere venuto al mondo per quella ragione. Sempre con quel sorrisetto sulle labbra, avvicinò i due cocktail in un brindisi. «Benissimo!» trillò; la voce gli uscì un vero schifo.
Kazama non se la bevve. Liquidò l'addetto alla sicurezza con un cenno della testa — come diavolo faceva a imporre la sua autorità in quel modo? — e passò un braccio muscoloso attorno alle spalle di Hwoarang. Gli si attorcigliarono le budella.
«Ehi, Kazama… andiamo a farci un giretto sulla spiaggia?» biascicò, cercando di apparire sarcastico (e invece sembrò un addetto alle hotline decisamente ubriaco). Musone non rispose, continuò a spingerlo verso l'ascensore che si chiuse finalmente alle loro spalle. «Guarda, ti ho portato un drink. Sai come si chiama?» insistette il rosso, alitandogli in faccia.
Capelli-di-merda non mosse un muscolo della faccia. «Sei ubriaco, Hwoarang.» constatò. Improvvisamente gli fu dannatamente vicino e lui si trovò spalle alle pareti dell'ascensore. Poteva avvertire il battito del suo cuore e il suo respiro dolce; le spalle larghe e muscolose fasciate dal cotone della maglietta, la mascella squadrata, gli zigomi alti, le labbra piene… Era l’effetto di tutto l'alcol che aveva nello stomaco… Sbarrò gli occhi quando sentì la mano del ragazzo nelle tasche dei pantaloni… «Ti porto in stanza tua.» disse Kazama, stringendo la chiave di Hwoarang.
Per lui non era successo nulla. Non si era accorto di tutto il caos che albergava nella testa di Hwoarang. Lui era tranquillo.
Io non gli faccio nessun effetto.
Kazama lo trascinò fuori dall’ascensore, il suo tocco fermo eppure estremamente gentile. Il corridoio andava a destra e a sinistra… destra e sinistra… alzò lo sguardo verso il viso cesellato del suo avversario: restava fermo, non andava da nessuna parte. Lo condusse verso la sua stanza, infilò la tessera, aprì la porta e lo accompagnò verso il letto. «Riposa.» gli consigliò.
Una voce nella testa di Hwoarang gli urlò di fermarlo: doveva mettere in atto il suo piano! Doveva farlo ubriacare con il ‘Sex on the Beach’ fatto con i fiocchi dalla barista furba. Doveva inchiodarlo al muro e batterlo. Batterlo… Hwoarang fece scorrere lo sguardo lungo il corpo scolpito del suo rivale giurato e gli si seccò la gola. Che sbornia terribile.
«Ti ho ordinato un cocktail visto che tu non portavi il culo giù al bar.» urlò.
Un secondo.
Due secondi.
Con sua somma sorpresa, Kazama si fermò. «Non bevo.» spiegò.
Un lungo sbuffo uscì dalle labbra secche a causa dell'alcol del rosso. «E dài, Kazama, sei una palla incredibile! È stato preparato apposta per te! Quale ti piace di più tra questi due?» si lasciò sfuggire, mostrando orgoglioso i due cocktail ugualmente eleganti.
Era uno scintillio sorpreso quello che era brillato per un istante fugace negli incredibili occhi a mandorla di Kazama?
«La barista ha detto che avevamo proprio bisogno di… » la voce gli scaturì malferma dalla gola. «Sex on the Beach.» concluse, fissandolo negli occhi, quasi sfidandolo a contraddirlo.
Oddio, un angolo delle labbra di Kazama si stava sollevando! Stava succedendo davvero! Allora ti faccio qualche effetto, Muso Lungo! Il ragazzo si avvicinò e prese uno dei drink dalle mani tremanti di Hwoarang. Sto bevendo insieme a Kazama. Ripeto, sto bevendo insieme a Kazama nella mia stanza.
Per diversi minuti fu difficile concentrarsi sul suo piano perfetto invece di ammirare come Jin si bagnasse appena le labbra con il liquido alcolico. A Hwoarang venne in testa un'idea ancora più astrusa della precedente. La combinazione fatale di birra, vodka, rum e chissà cos'altro gli annebbiava la mente. Intanto, i ciuffi scuri di Jin si erano completamente asciugati e gli sfioravano gli occhi determinati e brillanti, rendendolo così… così…
«Kazama» sussurrò Hwoarang, avvicinandosi al viso in penombra di Jin. «Ti batterò.» giurò.
Jin non distolse lo sguardo. «Non oggi, Hwoarang. Sei ubriaco.» ribatté, sereno. Non si scostò nemmeno quando i loro respiri furono sul punto di fondersi...

Hwoarang aprì gli occhi.
La prima cosa che fece fu mugolare: aveva un fortissimo mal di testa e sentiva un sapore strano in bocca. Osservò l'ambiente che lo circondava e si rilassò: aveva riconosciuto la sua stanza. Voltò la testa dolorante e gli occhi gli caddero su due bicchieri di cocktail.
Sex on the Beach.
Hwoarang spalancò gli occhi di scatto; flash della notte precedente gli tornarono in mente come in un film dell'orrore. Cos’aveva combinato?
Cosa diavolo aveva combinato?
Cazzo, cazzo, cazzo! Sono troppo ubriaco per potermelo ricordare!
Aveva paura di girarsi.
Dov'era Kazama?
La mia vita è rovinata…
Voltò la testa dall'altro lato e…


Trovò L’Angolo Autrice: CIAO! Cù cù! Si può? o.o
Cosa sarà mai successo a Hwoarang? Cosa sarà mai successo a Jin? Ma domanda ancora più importante: cosa sarà mai successo tra Hwoarang e Jin? Boh, chi lo sa, lascio tutto alla vostra interpretazione, fantasia e gusto ;)
Devo dire che una certa new entry in questo fandom mi ha fatto tornare la voglia di scribacchiare su questi due.
Lanciatemi pure i pomodori ma che siano freschi perché così ci faccio un bel sugo XD scherzo.
Spero vi piaccia, Angel

  
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