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Autore: Journey    26/11/2018    1 recensioni
Cercava conforto tra le mie braccia. Ho sbagliato a dargli conforto? Ho sbagliato a dargli una spalla su cui piangere? E perché non mi lascia andare? Perché mi tiene così stretta? Spero che non mi lasci. Non mi lasciare, Jackson. Non farlo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: April Kepner, Jackson Avery
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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One More Time


"Jackson devi lasciarmi andare"
"Non posso"
"Devi farlo!"
"Non posso"
"Jackson se non mi lasci immediatamente, chiamo la polizia!"
"Fai pure, ti ho persa troppe volte. Non permetterò che accada ancora"

E mentre lo dice i suoi occhi sono lucidi. Le sue forti braccia mi tengono incatenata in un abbraccio che credevo di non volere. Sono così vulnerabile davanti a lui. Tutta la mia forza di volontà si annulla davanti a quegli occhi azzurri, davanti a quelle labbra carnose e quelle lentiggini che, quasi invisibili, gli coprono il naso. Perché mi fa sentire così? Perché non riesco a sfuggire alla sua presa? Ci abbiamo provato troppe volte per sapere che, anche questa, non finirà bene. Non voglio mettere a rischio quello che ho adesso solo per seguire, per l'ennesima volta, il mio cuore. L'ho fatto in passato, mi sono fidata ciecamente del mio cuore e cosa ho ottenuto? Un divorzio che mi ha strappato il cuore e la consapevolezza di aver fallito come moglie. Può sembrare stupido ma fallire come moglie era una delle mie più grandi paure. Ora, fortunatamente, non lo è più. Con Matthew è tutto diverso. Sono sicura che con lui andrà bene. Probabilmente sarà lui l'uomo con cui finirò i miei giorni. Ma è l'uomo che voglio al mio fianco quando sarò vecchia e decrepita? Non ne sono sicura. Lui è perfetto, è dolcissimo. Eppure, mentre Jackson mi tiene stretta tra le sue braccia, la tentazione è di lasciarmi trasportare da quell'abbraccio e sperare che non si sciolga mai. Non so spiegare come mi sento ogni volta che è nei paraggi. Non so spiegare quella sensazione che sento quando mi sfiora, figuriamoci quando mi abbraccia. Penso di essere completamente dipendente da lui. Credevo di averlo dimenticato, credevo di aver messo un punto a questa storia. Credevo di aver trovato la felicità. Poi, un bel giorno, si è rifatto vivo. Non mi cercava per Harriet e la custodia, mi cercava per parlare, come facevamo un tempo, quando tutto era facile. Mi disse che aveva cominciato a credere che ci fosse un essere superiore che determinasse il nostro destino. Mi raccontò di quando aveva rischiato di morire mentre camminava per strada. E cercava conforto tra le mie braccia. Ho sbagliato a dargli conforto? Ho sbagliato a dargli una spalla su cui piangere? E perché non mi lascia andare? Perché mi tiene così stretta? Spero che non mi lasci. Non mi lasciare, Jackson. Non farlo.

"Jackson, ti prego"
"April, non posso"
"Ti scongiuro"

So quello che ti sto dicendo, ma non mi lasciare, ti prego. Stringimi più forte. Non voglio che questo momento finisca. Non voglio separarmi da te.

"Io ti amo"
"Tu mi uccidi"
"Tu mi uccidi"
"Jackson"
"April"

Non so quanto ho desiderato sentire quelle parole da parte sua. Non ho mai smesso di volerle sentire. Non posso stare con nessuno che non sia lui. Jackson è l'unico uomo che potrò mai amare. Ma ormai è troppo tardi.

"È troppo tardi"
"Non lo è"
"Jackson perché adesso?"
"Perché sono stato stupido. Ma a fine giornata, l'ultima persona a cui pensavo eri tu. L'unica che speravo di trovare al mio fianco in quel letto, nel nostro letto, eri tu. Ho capito di aver sbagliato e ora sono qui a supplicarti di perdonarmi e di darmi un'altra possibilità"
"È solo l'abitudine, presto ritornerai in te e realizzerai che non era questo quello che volevi"
"April, non sto scherzando e non è una stupida abitudine. Amare te non è un'abitudine. Non so come farti capire che sei l'unica donna per me"
"E vorrei tanto crederci. Ma anche se ti amassi ancora e tornassi con te, assieme a noi ritornerebbero tutti i problemi che ci hanno portato alla distruzione. Non ce la faccio a riviverli ancora. Non ce la faccio fisicamente ed emotivamente"
"Mentre ero per terra, subito dopo essere stato salvato da DeLuca, il mio primo pensiero è stato Harriet. E subito dopo ho pensato che sarei morto senza rivedere te, April. E in quel momento ho avuto paura. Come un ragazzino"

Vorrei baciarlo, accarezzarlo, rannicchiarmi sul suo petto mentre mi accarezza i capelli. Ma non posso. Il nostro tempo è passato. Jackson devi capirlo. Io e te siamo acqua passata. Non possiamo tornare assieme. Mentre penso queste parole, le mie azioni le indeboliscono. Ho smesso di opporre resistenza alla sua presa. Lui continua a tenermi saldamente tra le sue braccia. Potrei lasciarmi andare a peso morto, lui mi sorreggerebbe. Ma porto le mani sul suo petto e stringo la sua maglia tra le mie dita. Abbasso lo sguardo. Non posso reggere. Se lo guardassi negli occhi perderei l'ultimo briciolo di forza di volontà che mi è rimasto. Perché mi fai questo effetto, Jackson, perché?

"Ti odio"
"E io ti amo"
"Sono seria, Jackson. Io ti odio"
"Non mi importa quello che dici, so che in realtà mi ami"
"Lasciami andare"
"Non hai capito nulla. Non ti lascerò andare, né ora, né mai"
"Allora hai intenzione di morire in questa posizione"
"Certo, non ci sarebbe modo migliore di morire se non abbracciato a te"
"Smettila, sei un idiota"
"Ti ho fatto ridere, però"
"Giusto un po'"
"Questo significa che non mi odi"
"Jackson"
"April"

Ora ha quel suo sorrisetto strafottente, lo odio quel sorrisetto. Ma amo lui. Lo amo alla follia. Ha ragione, non potrei mai odiarlo. Ho bisogno di baciarlo. Ho bisogno di affondare il viso nell'incavo del suo collo. Ho bisogno di respirare il suo profumo. Ho bisogno di sentire le sue mani intrecciate alle mie. Ho bisogno di sentire le sue labbra su di me. Ma non posso fare nulla di tutto ciò. Sono sposata con Matt.

"Matt sta per tornare, dovresti andare a casa"
"Quando e se andrò via di qui, tu verrai con me"
"Che fai, mi rapisci?"
"Assolutamente si"
"Sei un cretino"

Gli dico e stringo ancora più forte la sua maglietta tra le mie mani. Comincio a battere la testa contro il suo petto.

"Tu mi farai morire di crepacuore"
"Se tu muori, io muoio con te"
"Smettila"
"Non ti farò mai più soffrire"
"Non puoi saperlo"
"So che non sarò così stupido da lasciarti andare di nuovo"
"Ti prego non dire cose di cui potresti pentirti"
"Non mi pentirò mai di averti detto questo. April forse non sono stato chiaro. Io ti amo e ti amerò per sempre. Non c'è nessuno che potrei amare come te. Nessuna donna mi può fare sentire come tu mi fai sentire. Perché sei tu la mia anima gemella. Puoi opporti quanto vuoi. Ma io lo so e tu lo sai. Noi ci apparteniamo. Non c'è Matt o Maggie che tengano. Noi supereremo sempre tutto e alla fine ci ritroveremo. Sempre."

Continuiamo a inseguirci da troppo tempo ormai. Litighiamo, ci diciamo le cose peggiori, troviamo un compromesso, il compromesso non funziona, ci lasciamo, ma per qualche assurdo motivo, per qualche assurda ragione della fisica, ci attraiamo come due calamite. E forse è proprio questo che siamo, due poli opposti che si attraggono, involontariamente, inevitabilmente, incontrollabilmente. Il fatto che siano opposti dovrebbe essere abbastanza per respingerli. Eppure, quando sono nei paraggi, si attraggono. E non c'è resistenza che possa fermarli. Nulla si può opporre alla loro attrazione. Nulla li può tenere separati, troveranno sempre un modo per tornare l'uno dall'altro. È forse questo ciò che siamo, Jackson? Siamo due poli opposti?

E mentre le sue braccia mi tengono prigioniera, davanti ai miei occhi ripassano tutti i momenti che abbiamo vissuto insieme. Dalla nostra prima volta all'ultima. Ogni istante, ogni parola, ogni carezza, la dolcezza dell'intimità e l'amarezza della lontananza. Il turbine delle emozioni mi colpisce dritto al petto. Perché mi fa sentire così? Perché quando c'è lui non respiro? Mi si stringe la gola, mi si chiude lo stomaco in una stretta dolorosa e non riesco a pensare. Perché i suoi occhi mi trattengono prepotenti? Perché non posso allontanarmi da lui? Perché ho smesso di divincolarmi? Sto cedendo alla sua presa, ancora. Sto cedendo a lui, di nuovo.

"Jackson, per quanto io voglia crederti, non ce la faccio"
"Ascoltami"

E finalmente mi libera dalla sua presa. Le sue mani adesso sono sul mio viso. I suoi occhi azzurri mi fissano ancora. Sono lucidi.

"Non dormo più, non mangio più, non riesco a pensare lucidamente. Ho dovuto prendermi del tempo per me stesso. Credevo che viaggiare sarebbe stata la soluzione a tutti i miei problemi. Credevo che andando via per un po' avrei dimenticato tutto e ritrovato me stesso. Ma non è successo"
"Di cosa stai parlando?"
"April da quando ho rischiato di perderti per sempre, non sono più la stessa persona. Non sto bene"
"Jackson non stai bene per davvero. Mi dici di cosa stai parlando? Da quanto non dormi?"

Lui mi toglie le mani dal viso e si allontana. Adesso mi dà le spalle e non penso abbia intenzione di girarsi. Non capisco cosa gli stia succedendo, ma comincia a spaventarmi.

"Quando ti ho vista in quel letto, in fin di vita, mi si è spezzato il cuore. In quel momento ho realizzato quanto sono follemente innamorato di te. Tutte le volte che chiudo gli occhi, inevitabilmente mi ritrovo a pensare a quel momento. E non sono sereno, perché non sei lì accanto a me, non posso semplicemente aprire gli occhi e guardarti dormire sana e salva al mio fianco per calmarmi, perché tu non ci sei. Rischiare di perderti mi ha fatto aprire gli occhi. Mi ha fatto capire di voler spendere ogni minuto di ogni mio giorno accanto a te. Non voglio che nessun'altro uomo, per quanto bravo e buono, possa avere il privilegio di essere amato da te. Non so in che altro modo dirti che ti amo"

Poi si gira e ha il viso bagnato di lacrime. E all'improvviso mi sembra così indifeso, così fragile. Non l'ho mai visto così. Ha sempre cercato di essere forte per entrambi, anche dopo quanto successo a nostro figlio. Mi guarda, ma non si muove. Non si avvicina.

"Ti amo"

Mi dice e si asciuga il viso con la manica della maglietta. Decido di avvicinarmi a lui. Quelle parole... quelle parole che ha detto mi hanno distrutta. So cosa significhi amare così profondamente qualcuno da stare fisicamente male.

"Jackson, dio solo sa quanto profondamente io ti capisca in questo momento. Ti amo così tanto che mi fa stare male. E ti amo così tanto che mi fa paura. È sempre stato così per me."
"Cosa pensi, che non abbia paura anche io? Dopo tutto ciò che ci siamo fatti l'un l'altro? Ma sono qui a chiederti disperatamente di darmi un'altra possibilità perché non posso stare lontano da te"
"Baciami"
"Cosa?"
"Jackson, ho bisogno che mi baci e ho bisogno che tu lo faccia adesso."

Lui non se lo fa ripetere un'altra volta. Con un braccio mi attira a sé, con l'altra mano mi accarezza la guancia e mi bacia. Finalmente. Mi bacia con estrema dolcezza, mentre una lacrima mi scende sul viso. Quando ci stacchiamo lui mi prende le mani e le porta davanti alla sua bocca. Le bacia prima di portarsele sul volto. Chiude gli occhi. Ne approfitto per alzarmi in punta di piedi e baciarlo. Immediatamente sposto le mani sulla sua nuca, cingendogli il collo e gli salto addosso. Proprio come facevo una volta. Lui mi prende immediatamente e mi poggia contro il muro. Mi bacia prepotentemente. Quando stacca le sue labbra dalle mie ci guardiamo per un tempo che sembra infinito.

"Ti amo, April"
"Ti amo, Jackson"
   
 
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