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Autore: kamy    26/11/2018    0 recensioni
La storia segreta di Iemitsu Sawada.
Songfic scritta sul testo della canzone ‘Stay’ degli Hurts: https://www.youtube.com/watch?v=1nP3XB7hrFo.
Scritta per arashinosora5927.
Genere: Dark, Fantasy, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cap.29 La sorella di Iemitsu

 

Perché per tutta la mia vita mi sono sentito così.

 

La luce aranciata del tramonto filtrava dalle innumerevoli finestre di palazzo Vongola, illuminando anche la giovane.

“Non venivo qui da quando sono stata chiamata per diventare Arcobaleno” disse tra sé e sé.

“Non devi preoccuparti, sorellina. Non ti faremo niente” disse Iemitsu, infilandosi le mani in tasca.

“Ammettilo, sei felice che io sia tornata ‘bambina’” borbottò Lal, schioccando la lingua sul palato.

< Sono assolutamente convinta che disse lui a Colonnello come aiutarti e salvarmi dal diventare Arcobaleno completa. Sapeva che quel tipo era capace di sacrificarsi per me > rifletté.

 

La luce battente del sole illuminava la raduna circondata da alti alberi verde scuro.

Lal raggiunse Colonnello con un calcio alla spalla, il giovane indietreggiò e rischiò di cadere in ginocchio, ansante.

Serrò i pugni e saltellò sul posto.

“H-ho… Ho tutto il giorno…” biascicò, respirando profondamente.

Lal inarcò un sopracciglio.

< Dovresti arrenderti, moccioso, se non ce la fai più > pensò.

Colonnello cercò di raggiungerla con un pugno, Mirch

Lo colpì con un calcio alla schiena, mandandolo al tappeto.

“Questo non vale, Laaal!” piagnucolò Colonnello, rialzandosi a fatica, pulendosi dalla terra con delle manate decise.

Lal incrociò le braccia al petto e schioccò la lingua sul palato.

“Se continui a dimostrarti così scarso, dovrò pensare che non meriti di stare qui” disse secca.

Colonnello si rimise in posizione di combattimento, le sue iridi azzurre brillarono.

“Dammi un’altra chance, Lal. Ti dimostrerò che merito di stare qui, korà!” gridò.

Lal sorrise.

 

“Sono due ore che ci aggiriamo nei corridoi di questa struttura. La tua dannata doll…” sibilò Lal.

< Per tutta la vita mi sono sentita così, inutile, vogliosa di morire. Solo Colonnello mi ha dato la forza di andare avanti, di combattere non solo sul campo di battaglia.

Vorrei potergli dire tutto quello che rovina la mia vita, ma non sarebbe al sicuro > pensò.

“Oh, non parlare così. In fondo è un povero vecchio” disse ironico Iemitsu.

“Umph. Certo, il povero vecchio ‘Nono’ boss dei Vongola. Che si diverte a farsi servire a riverire, che gioca a carte o passa le ore nella sua maledetta serva.

Mi fa ribrezzo che quell’essere, che non fa altro che starsene spaparanzato in sedia o in poltrona, con un sigaro cubano o il suo modo unticcio di trattare tutti come figli, facendo finta di prestare attenzioni a pratiche di cui non conosce neanche il contenuto, abbia l’aspetto di nostro padre” borbottò Lal.

“Hai dimenticato il suo essere servizievole con il principe, sul pedofilo andante e sbruffone con le donne”. Aggiunse Iemitsu.

 

"Caporale Mirch, che gioia rivederla! Si accomodi!" disse Timoteo, sorridendole.

< Vuole di nuovo tentare di sedurmi. Pensa di poter conquistare ogni donna in tre secondi scialacquando il denaro dei Vongola > pensò. Avanzò a passo di marcia, rigida.

“Signore, mi ha fatto chiamare? Le voglio ricordare che il lavoro mi chiama, ho delle missioni…” disse Lal.

“Ho una proposta che non potrai rifiutare. Ti sei distinta come migliore combattente e stratega di questo mondo. L’uomo con il Cappello di Ferro ti vuole come Arcobaleno” disse Timoteo.

 

“Come si sta comportando Skull con voi? Oregano mi chiede sempre di lui e ogni tanto anche Eternal” disse Iemitsu.

“Per quanto faccia il codardo e si faccia trattare da Reborn come un valletto; e per quanto gli Arcobaleno si siano disgregati dalla scomparsa di Luce, bisogna dire che è come sempre una garanzia. Non fallisce mai una missione e vederlo fare in quel modo è solo esilarante” rispose Mirch.

 

“Voi non mi apprezzate quanto merito. Io non sono un ‘valletto’ o un ‘plebeo’ qualunque!” si lamentò Skull.

Reborn gli prese la tazza di caffè che gli stava porgendo e la sorseggiò.

“No, tu sei il mio valletto” rispose.

Lal roteò gli occhi.

 

Sawada ghigno.

< L’immortale Skull. Tutti lo riconoscono, ma nessuno lo dà a vedere. Più che famoso, famigerato.  Intrappolato nella ragnatelo dell’incantevole promessa del suo Angelo della Musica: essere amato e non più solo. Uno schiavo pronto a uccidere e a lottare solo per amore…

Come Tsuyoshi aspetta solo che gli tolgano ogni cosa > rifletté.

 

  
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