Isabel viene
portata a casa da Kristoff su ordine della regina. È questo
il motivo che
impedisce alla ex coppia di poter parlare una volta per tutte. Anna si
chiude
in camera in un profondo silenzio che preoccupa chi le è
attorno. Sophie nota gli
occhi spenti di sua madre e chiede perciò spiegazioni alla
nonna.
“Può
capitare ai grandi di sentirsi giù di morale, tesoro mio.
Vedrai che le
passerà. Adesso che sei tornata qui con noi, possiamo
ravvivare il palazzo. Anzi,
sai che ti dico? Sono settimane che ad Arendelle si respira solo
amarezza. Ti va
di rallegrare ogni stanza con fiocchi, candele…?”
– propone Idunn alla bambina,
spostando l’argomento su altro dandole modo di sorridere e di
godere della sua
età.
“Si,
non
vedo l’ora. Da quale ala del palazzo cominciamo?”
– si elettrizza la
principessina.
Le due
finalmente
si divertono insieme, come non fanno da troppo tempo.
Agnarr le
osserva ridere di gusto e, stranamente, non ne è infastidito.
Evidentemente
anche per un burbero come lui, va abbattuta la troppa desolazione
causata sia dalle
sue idee rigide che dalla successiva morte del genero.
Approfittando
dell’abbellimento della sala del trono che vede Idunn e
Sophie ancora più
attive ed entusiaste, il re gli si avvicina e le stupisce proponendo
– “Posso
unirmi a voi?”
Così
sotto lo sguardo scioccato e anche felice di sua moglie, Agnarr
trascorre i
primi momenti di serenità con sua nipote.
Non era
mai accaduto in passato, neppure con Anna, che il sovrano scendesse dal
suo
trono per dedicarsi ad attività ludiche. Si tratta di un
primo segnale positivo
per Idunn che non esita a raccontarlo, in tarda serata, alla figlia.
Infatti la
raggiunge in camera da letto e le rivela quanto accaduto quel
pomeriggio.
“Penso
sia un buon inizio per tuo padre. E’ sempre stato restio
quando si trattava di
giocare con te. Invece Sophie sembra averlo smosso, finalmente. Non
pensi anche
tu?”
Anna
però
è di poche parole. Annuisce ma non ha ascoltato nulla di
quello che le è stato
appena detto.
La regina
si accorge di ciò e per tale ragione le chiede –
“Come mai sei così cupa? Tua figlia
è a casa, il re sta cambiando, abbiamo addirittura ritrovato
Elsa… penso sia
una giornata da ricordare. Come mai sei tanto abbattuta?”
“Hai
ragione, madre. È un momento unico che non va assolutamente
dimenticato” – la principessa
apre bocca, però il tono di voce è freddo e
distaccato. Non trapela alcuna emozione
e il suo volto rabbuiato ne è la prova.
“Figlia
mia, stai soffrendo e si vede. Dimmi quale è il
motivo?” – insiste la donna, prendendo
le mani della ragazza, stringendole alle sue.
“Madre,
non vi siete resa conto di quanto è accaduto questa
mattina?”
“Non
capisco.
Spiegati. Forse non ho badato a qualcosa che ti ha ferita?”
– è sempre più
confusa Idunn. Mai si sarebbe immaginata che una gravidanza potesse
recare
tanto dolore.
“Lascia
perdere.
Mi passerà. È un momento così. Adesso
chiama Sophie che è tardi, deve venire a
dormire” – cambia discorso senza voler toccare
direttamente l’argomento.
“Non
tenermi
all’oscuro ogni volta. Sono la tua mamma. Ti ho messa al
mondo e voglio
aiutarti. Ti prego” – la supplica la regina.
“Madre,
basta.
Sono stanca di dover dare sempre spiegazioni a tutti. Potrò
essere triste perché
ne ho voglia?” – si altera Anna.
“Sei
libera
di fare come ti senti, però è strano che tu abbia
cambiato faccia in così poco
tempo. Insomma… cosa penseresti se Sophie smettesse di
ridere e si chiudesse in
un silenzio perenne e ti tenesse segreto il motivo?”
– a quel punto Idunn mette
a confronto la situazione reale di Anna con una ipotetica che vede
protagonista
la principessina.
Infatti
tale parallelismo spiazza la ragazza che non risponde.
“Allora?
Dai,
ho diritto di saperlo. Riguarda Elsa? è per lei che stai
così male?” – insiste
ancora la regnante.
“Volete
la verità a tutti i costi, quindi! Ok, d’accordo.
Sappiate che non dovrete fare
nulla a mio favore. Le cose sono andate in un certo modo e
così rimarranno. Chiaro?”
- è
questa la premessa che Anna fa alla
madre. Idunn annuisce e si prepara ad ascoltarla.
“La
vita
sa essere beffarda a volte. Ti dà, ti toglie, ti eleva, ti
fa precipitare,
insomma non è mai semplice per quanto cerchiamo noi di
renderla tale. Mai avrei
immaginato di poter vivere qualcosa di travolgente come
l’amore. Sai quanto
desiderassi il principe azzurro, pronto a portarmi via sul suo cavallo
bianco,
allontanandomi dal controllo del re. Ho avuto una batosta dietro
l’altra. Ho perso
la testa per un ragazzo, ma le imposizioni di corte mi hanno
allontanata da
lui. Ho sposato chi non amavo, sono rimasta incinta, ho vissuto anni
qui e anni
altrove, nella continua instabilità. L’avevo
accettata ormai. Poi è accaduto
quello che sappiamo tutti. Mio marito è morto e ho dovuto
allontanare la
persona che più amavo al mondo. Circostanze strane che hanno
messo nuovamente al
centro della mia attenzione Lui. Kristoff Bjorgman. Lo stesso ragazzo
che anni prima
mi toccò il cuore. Avevo delle speranze, dato che sono
tuttora vedova. Chissà…magari
lui non ama sua moglie e vuole vivere con me quel qualcosa che ci
è sempre
stato negato, ho pensato! Beh…mi sbagliavo. Mentre mi
disperavo, avendogli
recato del male, tenendogli nascosta Sophie, lui teneva fede alle
promesse fatte
in chiesa il giorno del si. Ad oggi mi sento sconfitta ancora una
volta. Non posso
più immaginare un futuro roseo al suo fianco. Kristoff
diventerà padre. Lui e
Isabel cresceranno il bambino insieme ed io non sarò il
fardello che impedirà
tale gioia” – lo strazio di Anna è
evidente e percepibile dalla sua voce, dalle
sue stesse parole.
Ciò
commuove Idunn che non trattiene le lacrime.
Ma la
ragazza dopo una pausa momentanea, dovuta ai singhiozzi ingestibili,
riprende –
“Per di più ho saputo di avere una sorella.
Pensavo di essere sola. Quante notti
da bambina avrei desiderato dormire accanto a qualcuno che mi
proteggesse dai
tuoni e dai fulmini. Stringevo quei pupazzi come fossero reali. Ma ero
ignara
che una parte di cuore, quello di Elsa, esisteva ed era lontana da
me”
“Mi
dispiace, tesoro mio. Non meritavi tutto questo dolore”
– afferma Idunn, accarezzandole
il viso.
“Capisci
perché
preferisco tacere? Non mi va che la sofferenza che nutro, colga anche
voi. Soprattutto
Sophie. Lei è una bambina e merita di ridere, giocare e
divertirsi”
“Figlia mia, hai ragione. Però… non
è comportandoti così che la renderai serena.
Sarà sempre in pena per te vedendoti cupa e triste. Ha
già perso Hans e ne
soffre, anche se non lo mostra. Non allontanarti anche tu, non
permettere che perda
la sua mamma” – la supplica la regina.
Quel messaggio
arriva forte al cuore di Anna che abbraccia la donna e le promette che
avrebbe
superato ogni malessere per il bene della piccina.
“Io
sarò
qui con te, sempre. Se hai voglia di sfogarti, anche nel cuore della
notte, io
ti ascolterò e ti aiuterò” –
segue un dolce bacio di lei sulla fronte della
ragazza.
“Adesso
dormi, ne hai bisogno. Sophie arriverà a momenti.
L’ho lasciata assieme al
nonno in biblioteca” – così dicendo, la
sovrana di Arendelle invita la figlia a
coricarsi. Le rimbocca le coperte e le dà un altro bacio.
“Ti
voglio bene, madre” – tali parole, sentite e
sincere, spiazzano Idunn che le
risponde – “Ti voglio bene anche io, tesoro mio.
Non dimenticarlo mai”
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Kristoff
e Isabel sono rincasati. Tra loro non c’è dialogo
a causa di segreti che addolorano
la giovane.
“Vuoi
che
ti prepari qualcosa di caldo?” – chiede Bjorgman
alla moglie, dando il via ad
una conversazione.
“Perché
non
mi hai detto da subito quello che sentivi per Anna?”
– la risposta della
fanciulla è un’ulteriore domanda.
L’argomento centrale è la principessa,
ovviamente. Non capita tutti i giorni di scoprire che il proprio
consorte ha
avuto una tresca con una nobile e che l’ha messa addirittura
incinta.
“Mi
dispiace, Isa. Non era mia intenzione ferirti”
“Certo,
come no! Hai superato ogni limite, Kristoff. Scommetto che mi hai
sposata come
rimpiazzo, vero?”
“No!
Io
nutro un sincero affetto per te” – si giustifica
lui.
“Affetto!
Peccato che io cercavo amore. Chi mi dice che durante
l’intimità tu non immaginassi
Anna al mio posto? Hai addirittura una figlia. Ti rendi conto? E quella
principessa santarellina in realtà tradì il
defunto principe e gli nascose che
Sophie era tua”
“No,
Hans
ne era al corrente. Sapeva tutto ed accettò”
– precisa Bjorgman.
“Poco
cambia. Mi fate schifo lo stesso. Se i signori Westergard sapessero, se
la
bambina sapesse, se il re di Arendelle sapesse, finireste tutti e due
nei guai”
– Isabel è fuori di sé, tanto da
pensare di punire i traditori raccontando la
verità ai potenti.
“No,
ti prego
Isa. Fallo per nostro figlio”
“Certo,
facile
così, vero? Adesso sfrutti a tuo vantaggio il bambino in
arrivo?”
“Non
lo
farei mai. Non sono così meschino”
“Invece
sì che lo sei. E sai che ti dico? Io al palazzo non torno e
tu non ti azzarderai
ad avvicinarti ad Anna mai più.
Altrimenti…” – lo minaccia lei.
“Io
devo
parlarle, devo sapere le sue ragioni. Non puoi impedirmi di vedere mia
figlia” –
tuona Kristoff, innervosendosi.
“Potevi
pensarci prima. Scegli Kris, o me e il figlio che nascerà o
Anna con i suoi
doveri di corte ed una bambina che ignora la tua vera
identità. Sappi che la decisione
che prenderai avrà delle conseguenze. Quindi, valuta
bene” – conclude per chiudersi
in camera e dare sfogo alla sua rabbia in un lungo e lacerante pianto.
Il giovane
Bjorgman è ad un bivio. Sua
moglie si è
indurita dopo il colpo subìto ed è solo sua la
responsabilità. E’ consapevole che
Isabel userà la verità a suo vantaggio: semmai
Kristoff scegliesse Anna, la
domestica racconterebbe tutto al re e sarebbero guai seri. Se invece la
decisione ricadesse su Isabel stessa, l’amore forte tra il
popolano e la
principessa finirebbe una volta per tutte.