Fanfic su artisti musicali > Arashi
Segui la storia  |       
Autore: Shizuka Grape    28/11/2018    0 recensioni
"Ohno Satoshi è bello. Ancora. Come prima. Come sempre."
Pillole di quotidianità del presente si intrecciano con una giostra di emozioni provenienti da ricordi del passato. Il punto di vista è quello di Ninomiya Kazunari, fatta eccezione per il capitolo "PLUS".
Attenzione: la trama tratta del rapporto romantico immaginario tra Ohno e Nino in maniera esplicita.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Kazunari Ninomiya, Satoshi Ohno
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ninomiya-kun, siamo arrivati al tuo appartamento.”

Le parole del mio manager invadono l'abitacolo dell'automobile, fino a poco fa catapultato nel silenzio. Siamo arrivati nel garage ed io mi affretto a scendere.

“C'era tanto traffico, vero? Scusami se oggi tornerai a casa più tardi. Il lunedì pomeriggio è terribile.” - gli dico dispiaciuto, tenendo aperta la portella.

“Non c'è problema Ninomiya-kun. E' parte del mio lavoro. Buona serata e a domani.”

 

Sono a casa!”
Mi fermo all'entrata per posare le chiavi, il pacchetto di sigarette e per cambiarmi le scarpe. Nonostante il mio saluto, in casa domina il silenzio.

“Satoshi, sono a casa!” - ripeto. Mi aveva promesso che mi avrebbe aspettato al mio ritorno dal lavoro, ma la mancanza di risposta mi fa venire il dubbio che sia andato a casa sua.

Avanzo nel corridoio e, ad ogni passo, sento un odore di fritto strano, visto che stamattina non avevo fritto nulla. Velocizzo l'andatura verso la zona giorno con il terrore che stia bruciando qualcosa.

Oh! Kazu! Bentornato, non ti avevo sentito!”

“Che stai facendo?”
- non so se sono più sollevato per non aver lasciato olio sul fuoco o per Satoshi che è effettivamente rimasto a casa mia accogliendomi con quell'entusiasmo.

 

Hai visto? Sono rimasto a casa e ti ho aspettato! Sono rimasto a casa e ti ho aspettato!” - Mi parla con un sorriso brillante e alla vista di quel viso ammetto che l'idea della convivenza non mi pare così assurda, alla faccia del mio culto della solitudine.

 

Perchè l'hai ripetuto due volte...” - sorrido, in questo momento mi pare un cane che mi sta facendo le feste.

“Ho quasi finito, guarda!” - il viso di Satoshi è bellissimo, il suo sorriso luminosissimo, ma la sua affermazione mi costringe a spostare l'attenzione sui fornelli. Vedo una padella sul fuoco, qualcosa che frigge all'interno, poi finalmente noto che Satoshi ha apparecchiato spartanamente la tavola.

“Hai quasi finito cosa?” - gli chiedo, avvicinandomi.

Karaage1!” - strepita con il fare di un bambino.

“Cosa!? Davvero? L'hai fatto tu?”

“Sì sì! Ho comprato la carne, le verdure, preparato l'impanatura e tutti gli altri ingredienti. Poi guarda!”
- mi indica il piano cottura – “Ho lavato, sistemato e ordinato tutto e ho iniziato a friggere prima che tornassi! Tempismo perfetto!”

“Ma chi sei, una massaia?” - la mia intenzione era di fare una battuta acida, ma il mio tono di voce tradisce imbarazzo e felicità per la sorpresa.

“Sediamoci e assaggia” - negli occhi l'impeto di un bambino al quale è perfettamente riuscita una sorpresa - “Prendi questo per esempio, è pollo.”

“Va bene va bene” - prendo le bacchette e assaggio il pezzo che mi ha indicato - “Ma è delizioso! E' incredibile Satoshi, è proprio buonissimo”.

“Ho chiamato mia madre perchè lei riesce a fare in modo che non siano troppo unti.”

“Infatti non sono per niente pesanti. L'olio si sente poco. Ne prendo un altro. Ecco, questo.”

“Prendine quanti ne vuoi! Quelle sono verdure fritte. Assaggia.”

“Anche queste sono buonissime! Ma sei grandioso Satoshi, come hai fatto?”


Vedo il viso arrossarsi, le sue guance paffute diventare ancora più tenere.

“Visto che avevo tempo stamattina ho pensato che avrei potuto fare la spesa e cucinare per poi mangiare insieme.” - mi risponde, non riuscendo a guardarmi negli occhi - “Su alcuni pezzi di pollo fritto ci ho aggiunto un po' di paprika. Provali.”

Seguo la sua indicazione e mangio un altro boccone - “Anche questi sono buonissimi. Secondo me questi ti piacciono particolarmente” - prendo un altro pezzo di pollo piccante con le mie bacchette e lo porto verso di lui, imboccandolo.

“Mh. Buono. Mi fai assaggiare le verdure in pastella?” - chiede, ed io scelgo la verdura pastellata più grande del piatto e gliela porto di nuovo alla bocca - “Mh, buona. Avevo paura che si bruciasse invece l'ho cucinata bene. Adesso voglio questa” - mi dice, invitandomi ad imboccarlo ancora.

Trascorriamo un'oretta così, mangiando insieme il karaage cucinato da Satoshi: in realtà per la maggior parte del tempo sono io ad imboccare lui mentre lo vizio lusingandolo con tanti complimenti, ed in cambio ricevo la visione di sorrisi dolcissimi.
Tra un boccone e l'altro chiacchieriamo dei nuovi mobili che vorrebbe comprare per casa sua, mi informa della nuova fidanzatina di suo nipote alle elementari, ridiamo su alcuni video divertenti visti su you tube. Un'ora, insomma, di quotidianità tutta nostra, straordinaria nella sua semplicità, preziosa come il più grande tesoro del mondo.

“Ah, sono pieno!” - esclamo, soddisfatto.

“Ah, anche io!” - vedo Satoshi stiracchiarsi sulla sedia e rilassarsi, allungando gambe e braccia.

“Satoshi?”

“Mh?”

“Grazie per la sorpresa. Era tutto buonissimo.”


Vedo il Leader avvampare vistosamente e ridacchiare per l'imbarazzo, e sono grato alla mia vita perchè mi regala momenti semplici con il mio compagno senza che siano mai scontati.

“Lo sai che per educazione mi dovresti chiedere se voglio che tu mi ripaghi la spesa?”

“Vuole che le ripaghi la spesa, Ohno-san?”
- gli dico col tono scherzosamente formale. Non ho alcuna intenzione di tirare fuori neanche un centesimo.
 

No, non è necessario Ninomiya-san” - mi risponde con la stessa ironica formalità - “Però in compenso puoi fare qualcosa in cambio.”

“Cioè cosa?”
- gli chiedo ingenuamente. Poi mi sfiora un'idea che potrebbe rivelarsi interessante - “Questo, per esempio?”
Seduto dall'altro lato del tavolo, allungo la mia gamba lentamente affinchè il mio piede possa appoggiarsi in mezzo alle sue gambe. Con la pianta del piede inizio a massaggiarglielo con movimenti circolari prima orari, poi antiorari. Il contatto è reso difficoltoso dalla stoffa del mio calzino, dal suo pigiama e dagli slip; in più abbiamo fatto l'amore giusto ieri notte e non siamo più ragazzini in piena esplosione ormonale, quindi non mi aspetto che quel gesto gli provochi una particolare eccitazione né tantomeno un'erezione. Nonostante questo, mi piace l'idea di massaggiarlo e di vedere la sua espressione beata in viso.


“Intendevo dire che in cambio potresti lavare tu la pentola piena d'olio, ma anche quest'idea non è per niente male.”
Con non poca sorpresa, noto che Satoshi – seppur evidentemente in imbarazzo – scivola più giù sulla sedia, avvicinandosi alla pianta del mio piede per creare maggiore attrito.

“Sei proprio un vecchio pervertito” - la mia constatazione nasce dal fatto che Satoshi è scivolato ancora un po' più giù e con movimenti pelvici sta assecondando i massaggi del mio piede per provocare più frizione possibile. Sul suo volto il semplice rilassamento di prima sta adesso diventando eccitazione.

“Non fissarmi, è imbarazzante.” - mi dice, i movimenti del suo bacino appaiono sempre di più come una masturbazione. E la cosa mi piace. E continuo a fissarlo.

“Vuoi che continui?” - glielo chiedo solo provocatoriamente, non ho alcuna intenzione di fermare il mio piede.

“No, fermati” - il suo ordine si perde nel respiro sempre più irregolare - “Sei... sei una peste, Kazunari”

“E tu stai godendo, Satoshi.”
- decreto. La pianta del piede sta adesso torturando un pene semi-duro.

“Ma come fai a dire cose così imbarazzanti con quella faccia angelica!?”

“Io? Ma se tu la notte scorsa mi hai scopato trattandomi come un junior da sottomettere ai tuoi ordini perversi.”
- Il mio piede lo masturba ormai implacabilmente.

“Cosa?”

“ 'Chiamami Ohno-san, chiamami Ohno-san. Sono io il Leader, sono io che comando' “
- gli ricordo, imitando l'Ohno Satoshi di qualche ora prima.

“Era... Era diverso. Sei... Sei incommentabile” - il suo sguardo è ormai perso nel vuoto, probabilmente concentrato a sentire ogni sensazione che gli provoco con la pianta del mio piede.

“E tu sei un nonno pervertito.”

“Smettila adesso.”

“Di chiamarti 'nonno pervertito' o di massaggiarti la pancia?”
- mi lascio sfuggire una risata.

“Non sono un nonno.”

“Ah quindi pervertito sì?”

“E non è la pancia che mi stai massaggiando!”
- conclude, comicamente esasperato.

“Ah sì? Non è la pancia che ti sto massaggiando?” - blocco il mio piede che sta palpeggiando il suo pene - “Hai ragione, scusami. Adesso ti massaggio la pancia” - concludo sorridendo. Poi stacco la pianta del piede dal suo gonfiore e la alzo leggermente raggiungendo la sua pancia.

E adesso che fai?”

“Ti massaggio la pancia.”

“Mi massaggi davvero la pancia?”
- mi chiede, un po' sconsolato.

“Ti piaceva di più prima?” - gli rispondo, spostando di nuovo il piede giù e ricominciando a massaggiare.

“Perchè mi stai facendo questo!”

“Vuoi sapere perchè ti sto facendo cosa?”

“Questo...”

“Questo cosa?”

“Ah... Kazunari... Te l'ha detto mai nessuno che sei indisciplinato!?”

“Sì, me lo hai sempre detto tu.”
- gli ricordo - “Però dici anche che sono carino così”.

“In ogni caso, perchè mi stai facendo questo!? Sai bene che...”
- si sente un gemito - “Che non possiamo farlo, io tra poco devo andare a lavoro.”
I suoi gesti contraddicono le sue parole, perchè vedo che si aggrappa al tavolo con forza per scivolare ancora più giù sulla sedia. I suoi movimenti pelvici ormai inequivocabili.

“Lo faccio per vendetta.” - gli rispondo finalmente.

“Vendetta?”

Mentre il mio piede continua a stimolarlo con vigore, con lo sguardo fisso su di lui inizio a sbottonarmi la camicia. I miei movimenti sono lenti e calcolati, finalizzati a farmi guardare da Satoshi e accrescere la tensione erotica.

“Perchè non te la togli del tutto?” - mi chiede, totalmente ipnotizzato dal mio corpo. E io capisco di aver centrato l'obiettivo.

“Invece di avere fantasie da vecchio porco, perchè non guardi attentamente qui?” - gli chiedo, indicando la mia clavicola sulla quale campeggia un segno rosso scuro e tondo di diametro di quasi 2cm.

“Oh, hai un bel collo come sempre Kazu”

“Non il collo, scemo! Qui qui!”
- indico di nuovo la clavicola -”Ti avevo detto di non lasciare segnacci in posti visibili!”

“Non è un segnaccio, è un bacio un po' più forte.” - mi risponde, serafico. Poi ride.

“Che ti ridi, vecchiaccio! Ho dovuto scegliere una t-shirt accollata a lavoro per colpa tua!”

Non è colpa mia ma tua, mentre ti facevo quel segno non mi hai detto nulla.”

“Non ti ho detto nulla perchè non me ne sono accorto.”

“Non te ne sei accorto perchè stavi facendo cose da adulti.” -
sul suo viso un sorriso malizioso
“Ma come parli!?” - poi mi calmo e decido di continuare ad attuare la mia vendetta - “Allora le faccio anche oggi le 'cose da adulti' “ - ribatto, poi riprendo a torturarlo col mio piede.

Passa qualche minuto di silenzio spezzato solo dal suo respiro che diventa sempre più pesante. Sinceramente questa sorta di “vendetta” non era premeditata, né mi aspettavo che il suo corpo reagisse così prontamente. Il sesso con Satoshi è ancora bellissimo, adesso possiamo permetterci di essere anche più stravaganti e impudichi. Tuttavia entrambi col passare degli anni abbiamo bisogno di toccarci molto più a lungo prima di eccitarci completamente.
Non so quale sia il motivo, ma oggi Satoshi ci ha messo davvero poco. O forse sono stato io particolarmente bravo.

Lo guardo seduto in una posizione strana e scomodissima mentre asseconda i movimenti del mio piede e la sua voglia di eccitazione. All'improvviso però mi viene in mente il suo piano lavoro di stasera e decido che non è il caso che un idol di 38 anni vada negli studi a lavorare con un'erezione evidente. Per questo motivo lo massaggio sempre più lentamente, poi mi fermo e poggio il piede a terra.

“Tra qualche minuto verrà il tuo manager a prenderti” - mi rivolgo a un Satoshi perplesso, direi frustrato per l'interruzione.
“Guarda, manca poco” - continuo, indicandogli l'orologio alla parete, nell'intendo di giustificarmi per l'interruzione. Poi mi alzo - “Forza, ti aiuto a mettere in ordine la borsa.”

“Mh. Questa sì che è una cattiveria Kazunari.”
Afflitto, si alza anche lui. Poi va a cambiarsi ed insieme sistemiamo la sua borsa. Poichè so che stasera finirà le riprese piuttosto tardi, avevo lasciato da parte un po' del suo karaage , quindi l'ho sistemato in una bento box e l'ho aggiunto alle altre sue cose.

Dopo qualche minuto effettivamente il manager di Satoshi gli invia una mail per avvisarlo che sarebbe arrivato presto a prenderlo. Per noi era giunto il momento di concludere queste ore insieme.

“Allora ci vediamo dopodomani per le riprese” - mi dice sulla soglia della porta.

“Grazie per avermi aspettato fino al primo pomeriggio e grazie per il karaage. Era davvero buonissimo.” - alle mie parole faccio seguire un inchino in segno di riconoscenza.

Ancora con la testa in giù e lo sguardo al pavimento, vedo Satoshi sporgersi e cogliere dal basso le mie labbra, in un bacio tenero, delicato, gentile.

Cucinerò per te quante volte vuoi, Kazu. Prima o poi imparerò a fare bene gli hamburger, te lo prometto.” - E alla promessa fa seguire un altro bacio.

Chiude la porta dietro le sue spalle sorridendomi. Un sorriso ampio e luminoso.

Ohno Satoshi è bello.
Come prima. Come sempre.

Ti amo – penso ancora. E ritorno alle mie faccende consapevole che queste ore di vita privata siano solo una goccia del nostro, personale e intimo, oceano.
 


1Il karaage è una preparazione giapponese che consiste essenzialmente in carne (ma anche crostacei e verdure) impanata e fritta. Viene preparato marinando piccoli pezzi dell'ingrediente scelto in salsa di soia, aglio e zenzero, e poi infarinandoli leggermente con un mix di farina di grano o fecola di patata condito. Vengono poi fritti leggermente nell'olio, in modo simile alla tenpura.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Arashi / Vai alla pagina dell'autore: Shizuka Grape