"Light! Per quanto tempo ancora devi startene rinchiuso qui? Mi avevi promesso che saremmo usciti!"
La voce stridula di Misa Amane mi stava davvero irritando. Era da mezz'ora che ronzava intorno a noi del quartier generale, mentre Light Yagami continuava a respingerla, e non accennava ad andarsene nè a smettere di lamentarsi.
"Misa, ora non posso. Ti ho già detto che forse sarebbe meglio che te ne andassi, ci vedremo un altro giorno." rispose tranquillamente lui, chino sui fogli sparsi sulla scrivania.
"Ma io voglio uscire con te adesso!" protestò ancora lei.
"Io voglio darti uno spintone giù dalla torre di Tokyo..." mormorai tra me e me. Pensai che nessuno mi avesse sentita, ma vidi L sorridere, a poca distanza da me. Riprese immediatamente la sua solita espressione e pensai di essermi sbagliata.
"Misa, cerca di capire... ora non posso proprio." replicò Light Yagami, senza guardarla.
"Light... credo che tu possa uscire tranquillamente, oggi hai lavorato abbastanza."
Ci girammo tutti a guardare L. Non ci aspettavamo un suo intervento. In particolare Light... sembrava sconvolto. "Come?"
"Sì, credo che tu possa uscire. Anzi, se volete potete tutti andare a casa, per oggi." disse il detective con il suo solito tono annoiato.
"Fantastico! Andiamo, Light!" Misa afferrò Light per un braccio e lo trascinò via. Anche il resto degli agenti se ne andò a poco a poco, dopo aver sistemato i documenti sparsi per la stanza. Ma io rimasi.
"Non hai voglia di andare a riposare?"
La voce di L mi scosse dai miei pensieri. "No, veramente... preferisco finire almeno di riordinare questi dati." E poi figuriamoci se me ne vado, per una volta che siamo da soli.
"Capisco... vuoi una fetta di torta?" indicò la cheesecake sul tavolo di fronte a lui. "Si ha bisogno di zuccheri quando si lavora tanto."
Accettai volentieri. Anche L mangiò una fetta, e quando entrambi avevamo finito lo vidi sorridere. "Che c'è?"
"Ti è rimasta della crema sulle labbra." spiegò lui.
"Oh..." feci per alzarmi per prendere un fazzoletto dalla borsa, ma L mi afferrò per un braccio e mi attirò verso di sè. "Faccio io."
Prima che me ne rendessi conto, le sue labbra si posarono sulle mie. Chiusi gli occhi, ma così com'era iniziato, quel bacio finì velocemente. "Ecco fatto." L si girò nuovamente verso lo schermo a poca distanza dal divano.
"Ehm... grazie..." sussurrai, sentendo che stavo arrossendo.
"E' stato un piacere."