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Autore: AryaDream    28/11/2018    4 recensioni
Tutti noi conosciamo gli specter di Hades, ma nessuno conosce le loro storie passate prima di diventare guerrieri al servizio del Signore degli Inferi
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Garuda Aiacos, Grifon Minos, Harpy Valentine, Pandora, Wyvern Rhadamanthys
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il garrito dei gabbiani svegliarono un giovane ragazzo e suo fratello di soprassalto.
Era sorta una nuova alba, per fortuna. Lo capiva dalla tenue luce che trapelava da alcuni spiragli tra le assi della botte in cui lui e suo fratello si erano nascosti.
-Kagaho ho fame-
Il giovane osservò suo fratello e poco dopo anche il suo stomaco cominciò a brontolare.
I due erano clandestini su una nave e il motivo per cui si erano imbarcati di nascosto era molto semplice: Suo fratello era malato e si diceva che nella grande città dove era diretta la nave vi era un dottore in grado di curarlo.
Era l’alba ormai ma la notte prima si erano addormentati dietro le botti in modo che nessuno poteva vederli.
La notte era l’unico momento in cui si sentivano sentivano abbastanza sicuri da sgattaiolare fuori e agirarsi per la nave, coperti dalle tenebre.
Di notte i marinai di guardia erano soltanto due che si davano il cambio ogni ora e i due fratelli avevano imparato dove stazionavano, pigri. Era facile evitare di essere visti.
Ora però era giorno fatto e tutto l’equipaggio era sveglio: una quarantina di uomini camminava per la nave, ma i loro stomachi brontolavano e lui doveva trovare da mangiare specialmente per suo fratello minore.
La cambusa era deserta, semi buia, piena di casse e botti di legno. Le superò seguito da suo fratello, accostò l’orecchio alla porta per sentire se il corridoio aldilà era libero. Nessun rumore.
Aprì la porta con cautela ma il legno era vecchio e umido mentre i cardini erano coperti dalla ruggine. Emisero un acuto cigolio e i due fratelli rimasero in allerta sperando che nessuno li avesse sentiti, ma poco dopo una voce dietro di loro attirò l'attenzione.
-Due clandestini a bordo-
Alcuni marinai li fissavano e discutevano animatamente tra loro.
Uno di questi stava riferendo qualcosa all’orecchio del capitano, o almeno così credette Kagaho, visto che mentre parlava li osservava divertito.
Poco dopo il capitano prese parola.
-Due clandestini dunque-
Kagaho non rispose, ma proteggeva suo fratello come poteva, non voleva assolutamente che gli facessero del male.
-Di solito i clandestini li getto in mare, ma voi siete due ragazzi tra cui uno anche ridotto piuttosto male, perciò al prossimo porto verrete scaricati.-
I due furono rinchiusi in uno stanzino dove i marinai tenevano alcuni attrezzi e il cordame della nave, con l’ordine perentorio del capitano che nessuno maltrattasse i due bambini, visto che il capitano odiava la violenza sopratutto su donne e bambini.
La prima settimana di navigazione andò bene: Ogni giorno i due fratelli avevano un pasto e potevano uscire da quello stanzino per fare i bisogni.
Mancava poco un giorno all'arrivo al porto, ma l'ultima sera mentre i due dormivano il fratello di Kagaho, venne preso per una gamba è trascinato.
Le urla del bambino svegliarono Kagaho che corse ad aiutare il fratello e si accorse che uno dei marinai stava cercando di prenderlo.
Riuscì a liberare suo fratello, ma in quel momento la rabbia prese il sopravvento e prese una corda e si avventò contro il marinaio legandolo e imbavagliandolo.
A quel punto il giovane Kagaho sentì una voce.
-Uccidilo...Voleva far del male a tuo fratello e si merita la peggiore delle punizioni: La morte-
Quella voce aveva ragione: Se avessero trovato quel marinaio legato sarebbero stati nei guai e suo fratello era troppo debole per sopportare torture.
In quel momento sentì una grande forza dentro di lui, prese quel marinaio e senza farsi vedere a nessuno lo gettò in mare e poi come se non fosse successo nulla tornò nello stanzino insieme a suo fratello.
-Io sono un peso per te?-
-Non dire mai più una cosa del genere, sei mio fratello e non sarai mai un peso...Mi sei rimasto solo tu e non ho intenzione di perderti e per questo che abbiamo intrapreso questo viaggio.-
-Grazie fratello.-
La mattina dopo arrivati al porto si accorsero della mancanza del marinaio, ma subito pensarono che era sceso per primo.
Poco dopo i due vennero portati fuori dalla nave e il capitano gli lanciò qualche moneta, per poi lasciarli soli.
I due fratelli camminarono fino a raggiungere una strada di poco trafficata e cominciarono a cercare il dottore, ma dopo qualche passo il fratello minore di Kagaho cadde a terra.
Il ragazzo disperato prese suo fratello e sentì la sua fronte, scattava e doveva essere subito portato dal dottore.
Venne aiutato da un mercante che passava di li e che condusse i due dal dottore della piccola città che di diceva essere davvero bravo.
Il bambino arrivò in gravi condizioni e il dottore fece di tutto, mentre Kagaho aspettava fuori aspettando notizie che arrivarono poco dopo.
-Dottore come sta mio fratello?-
-Mi dispiace, ma non penso che supererà la notte se la febbre non si abbasserà.-
-Posso vederlo?-
-Si.-
Kagaho passò il tempo con suo fratello che si svegliò.
-Devi andare-
-Non ti lascio qui-
-Kagaho io sto per lasciare questo mondo e tu devi vivere la tua vita senza un peso come me-
-Ti ho già detto che non sei peso-
Il bambino sorrise e poco dopo si addormentò per non svegliarsi più.
Kagaho corse a perdifiato, scivolando e graffiandosi le braccia e le gambe quando incontrava dei bassi rami frondosi o dei cespugli intricati lungo il cammino, senza mai smettere di correre, finché, stremato, si fermò alla penombra di una piccola radura, piangendo per la perdita dell'unica persona che gli era rimasto e ora l'aveva perso.
Nel silenzio della foresta tese le orecchie e riuscì a sentire il rumore e quando si voltò vide una bambina dai lunghi capelli corvini che portava in braccio quello che sembrava un bambino, ma in realtà non era un bambino, ma qualcosa di misterioso.
-Chi sei?-
-Il mio nome è Pandora e tu devi essere Kagaho-
-Come fai a conoscere il mio nome?-
-Il Sommo Hades-
-Hades?-
-Tu sei il prescelto ad indossare una surplice e servire il signore degli inferi.-
Vicino alla bambina apparve un totem della surplice del Bennu, la divinità egizia, come un volatile antropomorfo. Esso, infatti, è ritto in piedi, con la maschera e il collare a formare la testa, più umana che animale, lasciando persino i buchi per gli occhi. La maschera è fissata su uno dei bracciali, che sbuca verticalmente dal blocco centrale. Il collare è incastrato nella maschera in modo da formare uno schermo che, se indossato sul viso, coprirebbe naso, guance, bocca e mento, lasciando scoperti solo gli occhi.
Kagaho era attratto da quella surplice che non appena la sfiorò essa coprì il corpo del ragazzo.
-Kagaho di Bennu della stella della stella del cielo violento al servizio del Sommo Hades-
S'inchinò davanti a Pandora, per poi osservarla e guardava quella bambina cosi fragile, ma con un destino e un compito arduo essere la sacerdotessa del signore degli inferi.
-Vorrei chiedervi una favore-
-Che tipo di favore-
-Vendicare la morte di mio fratello-
-Favore concesso, ma appena avrai finito con il tuo compito, voglio che ti presenti negli inferi e prendi il tuo posto.-
Dopo aver pronunciato quelle parole, Pandora sparì e lo specter usando i suoi poteri distrusse l'intera cittadina in cui era giunto insieme a suo fratello, per poi affondare la nave e tutto l'equipaggio.
Ora il suo unico obiettivo era quello di servire Hades e difenderlo a costo della vita.

Note Autrice: Eccomi con un altro specter e questa volta è il turno di Kagaho, apparso anche lui solo nella serie Lost Canvas.
Penso che sia un bel personaggio e mi sono basata su quel poco che ci viene detto di lui nel manga.
Non è uno specter che amo in particolare, ma secondo me è ben caratterizzato.
L'immagine e uno screnshot fatto dall'anime.
La canzone che ho scelto per Kagaho: Simple Plan: Astronaut
  
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