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Autore: Baranjok    29/11/2018    0 recensioni
Clarissa Morgenstern , una shadowhunter di 17 anni, è costretta a trasferirsi dall'Istituto di Los Angeles a quello di New York a seguito di una misteriosa scomparsa. Amante della lotta e supportata dal Conclave , sarà ben accolta da Jace , ALec e Isabelle, ma un nuovo nemico sta per fare la sua mossa e Clary è dunque costretta a rivelare il suo passato e i suoi angelici poteri.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Non avrei potuto essere più disperatamente cieca se fossi stata innamorata. Ma è stata la vanità, non l’amore, che mi ha perduta.
-Jane Austen
 

 
L’odore di incenso e sangue grondava nell’aria, tutti i fronti erano occupati e le grida di dolore non cessavano di vibrare. Valentine con un colorito più rosso del solito , brandiva la spada mortale avvicinandosi al Lago Lyn, nonostante il suo volto fosse segnato dalla battaglia. Clary, ferita alla spalla lo rincorreva, cercando con tutta la sua forza a chi lasciava indietro.
Un ghigno soffocato , la fece voltare di scatto, Simon la stava inseguendo , forse per aiutarla oppure per fermale.
Clary fece per parlare, quando sua madre le tagliò la gola.
 
Clary si svegliò di scatto ansimando. Il suo cuscino era zuppo, così anche come il suo corpo. Jonathan era ancora profondamente addormentato al suo fianco. Scese di fretta le scale per andare a bere un bicchiere d’acqua. La battaglia si stava avvicinando. Da quando Valentine aveva rubato anche la spada mortale ormai le speranze di poterlo battere erano diminuite notevolmente. Bevve un sorso lungo d’acqua e si pulì la bocca con il dorso della maglia, quando vide un leggero bagliore attraversare la cucina. Si mise la vestaglia e uscì a piedi nudi nel viale. All’inizio non si accorse di nulla, forse ancora un po' frastornata dagli avvenimenti, ma poi strizzò per bene gli occhi e lo vide. Jace, completamente ubriaco, faceva avanti e indietro con la stregaluce puntata sulla mano. Clary si avvicinò cautamente e cercò di evitare le innumerevoli mele che stava lanciando contro la sua casa.
-Jace! Cosa diavolo stai facendo!- Clary urlò indispettita.
-Cccciao splendore!- Disse Jace voltandosi verso di lei.
-Jace per cortesia, smettila di lanciare le mele!-
-Sono distrutto!- Disse inginocchiandosi e prendendola per la vita.
Clary sobbalzò sorpresa, e abbassò lo sguardo verso quella chioma bionda. Provò un motto di pietà e compassione assurda verso di lui.
Lo aiutò delicatamente ad alzarsi e lo accompagnò dentro casa. Lo fece accomodare verso casa e gli diede un secchio vuoto per vomitarci, cosa che tra l’altro fece immediatamente.
-Grazie Clary.- Disse dopo essersi ripreso.
Clary di tutta risposta lo fece stendere e gli prese una coperta, quando ritornò lo trovò già profondamente addormentato. Gli si avvicinò cautamente e lo baciò sulle labbra. Poi si sedette al suo fianco e lo guardò dormire.
 
 
-Sei un folle, pensavi che avremmo lasciato la spada incustodita!- Imogen aveva bloccato le mani di Valentine.
Valentine rise, rise a crepapelle e si portò le mani allo stomaco.
Imogen si guardò attorno stordita, era stata raggiunta dalla guardia ed erano in netto vantaggio, almeno secondo le carte.
-Oh Imogen, quanto sei sciocca! Pensavi davvero che sarei venuto da solo? Il mio esercito di demoni circonda la città, non ci sarà più nessuno al sicuro, né oggi né mai.- ed attaccò. Imogen morì sul colpo, le tagliò la gola e lasciò che il suo sangue scorresse sull’altare. Poi fu la volta degli altri, il suo esercito entrò in scena quasi come richiamato da un suono, il suono della guerra. La spada mortale tra le sue mani vibrò nell’aria. Fratello Zacharia si mosse in fretta e cercò di guarire Imogen, ma era già morta. I guerrieri Shadowhunter erano in svantaggio numerico, ma Valentine decise di risparmiarli.
-Mandate un messaggio al vostro caro Console. Che mi consegni mia figlia entro domani notte, altrimenti non ci saranno più Shadowhunter ad Idris.-
 
 
Il mattino dopo Jonathan si svegliò rilassato, tastò il letto alla ricerca della sorella, ma lo trovò vuoto e freddo. Non poteva essere tanto tardi pensò guardando il sole. Si alzò di scatto e scese in cucina per fare colazione. Trovò Clary intenta a preparare i pancake e Jace addormentato sul divano.
-Devo sapere qualcosa?- Domandò indicando il divano.
-No, non davvero.- Rispose Clary preparando la tavola.
Jonathan fece spallucce e si accomodò.
-A cosa devo tanta premura?-
-Non posso essere una sorella amorevole?-
-Seriamente Clary, cosa devi dirmi? Sei andata a letto con Jace? Hai ritrovato Sebastian? Sei innamorata di un lupo mannaro?-
-Jonathan!- Clary lo rimproverò aspramente.
-E va bene ! Sputa il rospo!-
-Ho deciso di consegnarmi!-
-Che cosa! Sei impazzita!- Jonathan si alzò bruscamente facendo cadere in dietro la sedia.
-Jonathan, milioni di persone moriranno se non agisco io per prima!-
-Non se ne parla, a costo di legarti e chiuderti in casa per il resto della tua vita, tu non andrai da nessuna parte!-
-Non puoi costringermi! Non è una tua scelta!-
-Dopo mia nonna adesso dovrò perdere anche te?- Jace si era alzato e le si era avvicinato piano. Clary si sentì morire e guardò intensamente quegli occhi ambrati.
Jace si voltò e batté la porta alle sue spalle.
 
 
Le ventiquattro ore di tempo erano quasi giunte al termine, quando Clary si avvicinò alla porta del Console.
Aveva sempre nutrito un forte disprezzo verso quella persona, ma non poteva lasciarlo trapelare così apertamente.
-Clarissa! Cosa ti porta qui? – Domandò preparandosi per la battaglia.
-Sono venuta a dirle che accetto le condizioni di mio padre.-
Il console strabuzzò gli occhi e si voltò di scatto.
-Non posso dire di esserne contento, tu sei un portento e sicuramente nella nostra cerchia avresti fatto una carriera brillante. Ma sacrificarsi per il nostro bene, questo ti fa onore mia giovane guerriera. Verrai sicuramente ricordata con affetto.- Finì il discorso con una risata soffocata.
Clary annuì, non si aspettava nulla di diverso dal Console.
-Vatti a preparare per la battaglia, non vorrai mica andarci vestita in quel modo?-
Clary indossava delle calze nere con dei pallini bianchi e un vestito rosso con degli stivali neri.
-No signor Console.- disse congedandosi e avviandosi all’uscita.
 
 
-Sei sicuro che abbia detto proprio così?- Simon era allarmato. Jace gli aveva appena confessato cosa aveva sentito a casa di Clary e Jonathan.
-Positivo, Jonathan era furioso, Simon devi fermarla.-
Simon si mise la giacca in fretta e in furia prima che Isabelle lo bloccasse.
-Izzy..-
-No Simon, è una sua scelta, per quanto folle e malsana che sia, se tu la fermi non ti perdonerà mai e non credo che tua sia pronto a questo.-
-Isabelle! È la mia parabatai, ho fatto un giuramento, dove andrà lei andrò anche io.-
-Conosco bene il rituale, ma in questo caso non credo che funzionerà nulla di…-
Fece per parlare, quando Magnus e Jonathan fecero ingresso nel salone di casa Lightwood. Erano entrambi vestiti per la battaglia, come tutti del resto.
-Simon, abbiamo bisogno di te!- Dissero all’unisono.
 
 
 
La schiera di Shadowhunter erano tutti in posizione nella foresta Brocelind, dove in caso di rifiuto di consegna di Clarissa, si sarebbe svolta la battaglia.
Il console in prima linea, così come qualche stregone o lupo mannaro, aspettavano un segnale per combattere.
Jace, Simon, Isabelle e Alec erano all’esterno della cerchia con le spade angeliche giù cariche nelle mani.
Jonathan e Magnus, dall’altro lato li osservarono concentrati.
Valentine, apparve come per magia, con il suo esercito di demoni e dimenticati al lato opposto della foresta.
Di Clary non c’era nessuna traccia.
Valentine , sorrise deluso e si avvicinò al Console.
-Vedo che non avete accettato l’accordo.-
Il console si girò di scatto furioso, aspettava anche lui l’arrivo di Clary.
-Peccato.- disse Valentine facendo apparire un corpo tumefatto e in avanzato stato di decomposizione.
Clary si liberò dalle catene di Magnus usando il suo stilo e corse verso la folla che emise gemiti di sorpresa. Magnus , con l’aiuto di Simon e Jonathan l’avevano legata e resa invisibile, ma avevano dimenticato di toglierle lo stilo.
Quando lo vide, il suo corpo cedette e gattonò verso di lui. Sebastian Velac giaceva morto e martoriato davanti ai suoi occhi. Vide lo sguardò triste e dispiaciuto di Jonathan e quello sconvolto di Simon. Vide le lacrime scorrere veloci sul viso di Lara e la disperazione negli occhi della zia Elodie. E poi vide il sorriso apparire sul volto del padre. Clary riguardò il volto spento di Sebastian e gridò.

  
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