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Autore: Scarabocchio_    15/07/2009    1 recensioni
E se non solo Tom avesse il tour? Se anche Nicole fosse una cantante famosa e insieme al suo gruppo dovesse partire? Si potranno rincontrare mai? oppure Tom rimarrà per sempre un sex-gott e si dimenticherà di lei?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è una One-shot che ho scritto tempo fa, spero piacerà a qualcuno.
lasciate recensioni, mi farebbe molto piacere.
un bacio, Scarabocchio_

*********



« No.. No … »  mugugnai nel sonno.
« no non puoi.. Ti prego.. »
L’incubo stava avendo il sopravvento su di me, sudavo e mi dimenavo nel letto.
Detestavo quei tipi di sogno che ultimamente si riproponevano spesso,
la mia paura più grande mi tormentava ovunque , si era presa anche le mie ore di sonno, presto si sarebbe presa la realtà.
« nichi.. Nicole, amore » sentii in lontananza, quella dolce voce che mi cullava ogni volta.
« no, non voglio, non lasciarmi » continuai
« Nicole svegliati, cosa succede?» disse spaventato.
« no Tom, non lasciarmi, non andartene.. Ti prego » gridai svegliandomi di soprassalto.
Respirai affannosamente mentre mi specchiavo negli occhi lucidi di quell’angelo affianco a me che mi accarezzava dolcemente i capelli.
Cosa avevo fatto? Ancora una volta mi ero lasciata prendere dal mio terrore e avevo spaventato anche lui,
Che si era sentito male come tutte le altre volte.

Mi alzai dal letto e uscii in balcone, avevo bisogno di aria e di riflettere,
ancora si non mi bastava mai il tempo non mi convincevo mai.

Presto sarebbero cominciati i tour, presto la nostra storia sarebbe finita.
Mi scese una lacrima mentre mi strinsi nelle spalle.
C’era un freschino pungente, ma sarei rimasta fuori anche con la neve,
tanto con il mio stato d’animo non c’era niente da fare e nulla mi avrebbe sfiorata.

« Nicole » chiusi gli occhi e abbandonai un’altra lacrima.
Perché lui? Perché con me? Non me lo meritavo.
Scossi la testa e ad occhi chiusi continuai a scuoterla.
Lui mi venne dietro e mi abbracciò.
Sentii il calore del suo corpo scaldarmi, era solo in pantaloncini ma la sua vicinanza mi faceva bollire.
« Nicole io ti amo » mi girai e lo abbracciai stringendolo forte a me.
Poi in lacrime tirai su lo sguardo, i suoi occhi nocciola mi facevano sempre impazzire,
avrei fatto di tutto per rimanere a fissarli, almeno avrebbe voluto dire, restare con lui.
Presi il suo viso fra le mani e dolcemente lo baciai, continuando a piangere.
Le mie lacrime calde bagnarono il suo viso o forse non erano le mie, ma le sue.

« Non piangere , ti prego» disse sottovoce
« Tom ti amo, ti amo troppo»
« anche io, non vorrei mai che tutto questo finisse, ma è così piccola »
« voglio rinunciare al mio tour e rimanere qua con te.»
« no, non rovinare il tuo sogno. Io lo farei volentieri»

Mi staccai da lui e infuriata entrai in camera, mi rivestii velocemente
e presi la mia valigia che per la partenza era già pronta.
Mi riavviai i capelli e guardandomi allo specchio mi asciugai le lacrime.
Ero scattata come un felino con la preda, non poteva prendersi gioco di me.

Era meglio andarsene prima di lasciare che il vulcano dentro me esplodesse.
Eravamo stati tre mesi a frequentarci, uscire, divertirci, baci coccole e carezze e poi le notti insieme, infinite.
Si era preso il mio cuore e ora invece di dirmi palesemente che voleva essere libero,
senza alcun legame con me, usava la scusa che non dovevo abbandonare il mio sogno.

Lo sapevo bene cosa dovevo o non dovevo abbandonare, non avevo bisogno di lui che me lo ricordasse.
Ero innamorata persa di lui e nonostante fossi decisa ad andarmene mi fermai davanti alla porta e mi girai.
Lui era alla finestra e mi guardava sbalordito e con le lacrime agli occhi.

Il suo corpo mi gridava di raggiungerlo e di stringerlo a me, come se fosse una calamita.
Aveva i rasta raccolti sulla nuca, alcuni gli scendevano sul collo che mi metteva i brividi ogni volta che lo sfioravo.
Le mie labbra fremevano, avevano troppo bisogno delle sue.
Il mio respiro iniziò a farsi pesante.

« Nicole, cosa ho fatto? »
« non abbandonerò il mio sogno per te, non ti preoccupare, sei libero »
« ma cosa? »
« sei un chitarrista fantastico ma sulle scuse dovresti lavorarci di più»
« No aspetta, ferma, non hai capito hai frainteso »
« no, non ti preoccupare »

Mi asciugai un’altra lacrima,  poi mi girai e aprii la porta.
« ti amo Tom » uscii e richiusi, presa da una corsa.
La valigia pesava ma non mi importava io pensavo solo a scappare dalla realtà.

Ero maggiorenne e avevo un gruppo famoso, dovevo pensare al tour e basta.
Tom Kaulitz era uscito dalla mia vita.


(Dopo 3 mesi)

« e anche oggi è finita » dissi buttandomi sul divano del camerino e asciugandomi il sudore.
« sinceramente a me dispiace » la chitarrista si buttò affianco a me.
« e perché? »
« b’è perché amo suonare e stare in mezzo ai fan »
« anche io »

Mi alzai e andai allo specchio, rimasi immobile a fissare la mia immagine riflessa.
Non riuscivo più a farlo da tempo, ogni volta che mi guardavo mi spuntava alle mie spalle l’immagine di Tom che mi abbracciava o mi sussurrava Ti Amo.
I ricordi distruggono il presente delle persone, era quello che stavano facendo con me.
L’amore non avrebbe dovuto avere spazio nella mia vita, così complicata e piena di impegni, ma questa volta aveva preso il sopravvento su di me.

« c’è qualcosa che non va? » mi chiese.
« no, credo..»
Corse ad abbracciarmi, senza accorgermene mi scendevano lacrime a fiotti,
ma evidentemente ero così abituata che non le sentivo più.

Era colpa sua, ancora, sempre.
Non ero così forte come dimostravo, lui era riuscito a sciogliermi e a sconfiggere ogni mia fortezza.
Non riuscivo ad innalzare più niente contro il pensiero del suo volto.

Le sue carezze a volte ancora mi sfioravano percorrendomi di brividi in ogni punto del corpo
e dando il via alle mie lacrime come quando apri un rubinetto,
Il mio rubinetto però si rompeva sempre e dopo l’apertura era difficilissimo chiuderlo.

Avevo cambiato numero e con la scusa del tour non mi poteva raggiungere,
Un briciolo di speranza in me rimaneva sempre, accendeva un candelina
e sperava che avesse trovato un giorno libero per venire da me e stringermi di nuovo
dicendomi che non mi aveva mai dimenticata ne presa in giro.

Ogni concerto lo dedicavo a lui,
Il mio amore più grande, il mio amore unico.
Era stata la prima volta che mi ero innamorata ed era anche stato l’errore più grande che avevo commesso.
Ma le sue attenzioni in quei mesi, le sue parole e tutto il resto mi convincevano che lui ricambiava
e ci teneva davvero a me, come mi ripeteva sempre.
« Nicole, non ho mai provato tutto questo, ma ora so che l’amore è fantastico »

Mi avevano avvertita che l’amore portava anche tanto dolore come felicità,
era stata troppa la seconda nei momenti con lui che la prima adesso stava insorgendo contro di me,
come punizione, come ripicca o semplicemente perché era una legge.
La legge diceva che tutti prima o poi avrebbero dovuto soffrire per amore.
Toccava anche a me, era giusto così.

Prima vivevo sulla mia nuvoletta candida e profumata, candida come il suo viso e profumata come il suo odore
che inebriava tutto intorno a me solo vedendolo.
La nuvoletta era molto accogliente e sarei rimasta lì per sempre, volevo realmente rinunciare a tutto per lui.

Strinsi il cuscino sul mio viso e feci un urlo strozzato.
Avevo anche pensato a questo, per lui.
Ero stata una stupida, mi ero convinta di poter vivere sempre affianco ad un angelo che mi avrebbe protetta e amata e invece,
avevo rischiato di buttare via il mio sogno per un illusione, un momento.

Un momento, che mi aveva rovinato, il futuro.
Dopo 3 mesi ancora non riuscivo a credere della situazione in cui ero.
Senza di lui non davo il massimo ai concerti e senza di lui niente era come prima.

La mia allegria se ne era andata per sempre insieme a lui,
Tutti mi chiedevano di tornare in me perché la felicità che portavo nel tourbus ora non c’era più,
si notava solo tristezza e stanchezza e se erano fortunati non mi beccavano mentre piangevo.

Stavo piano piano precipitando in un pozzo che non aveva fine ed era sempre più buio,
Mi faceva paura il buio, non volevo caderci sempre più dentro.
Già, paura, era la parola giusta. Perché senza quegli occhi nocciola che brillano io avevo paura.

I miei amici e i fan mi stavano vicini,
Il mese prima mi aveva anche chiamata Bill, non so come.
Gli mancavo, lui mancava a me. Cantare insieme era troppo divertente e i mesi in cui stavo con Tom lui mi aveva sostenuta tanto.
In più mi aveva assicurata che suo fratello faceva sul serio.
Per questo non avevo neanche più voluto sentire lui.
Mi aveva presa in giro, non capivo come poteva dire Bill che Tom era veramente innamorata e non l’aveva mai visto così.

Dovevo andare avanti e riprendermi anche senza di lui.
Ma come? Come avevo fatto in quei tre mesi? No dovevo reagire.

**

« Tom »
« che vuoi Bill ? »
« il concerto è finito da più di un ora e sei ancora con la chitarra a tracolla su quel divano. »
« si hai ragione »
« mi guardi? »
« Bill cosa c’è?! Ora la metto via »
« oh Tom » mio fratello mi abbracciò.
« cosa? »
Mi asciugò con il dorso della mano le lacrime.
« cazzo » dissi alzandomi e lasciando la chitarra sul divano.
Andai in bagno passando dai camerini di Gustav e Georg.
« Tom ricordati di fare quello che ti dice il cuore » mi urlò Gustav.

Questa volta aveva ragione lui, avrei dovuto dargli ascolto.
Avrei dovuto dargli ascolto mesi prima, quando mi aveva detto di rintracciarla
e di sistemare i casini e i fraintendimenti che si erano creati,
ma ero sempre più convinto che lei non avrebbe voluto ascoltarmi che era troppo convinta che io l’avevo da sempre presa in giro
ed ero stato ben felice di portarmelo a letto.

Io non dico Ti amo a una che mi porto solo a letto. Pensai.

Non ho mai sentito così tante volte il sapore delle lacrime e l’odore di bagnato sul mio viso.
Lei mi ha aiutato a scoprire anche questo, oltre a quella cosa splendida che si chiama Amore.

Si perché io l’amavo, ero innamorato perso di lei e non avrei resistito ancora senza di lei,
Ero pronto ad abbandonare tutto.

Pensare che un anno fa il pensiero delle donne mi conduceva solo al sesso, mentre ora se guardo una vedo il viso e il sorriso di Nicole.
Vedo Nicole ovunque, mi segue sempre il suo ricordo.. E se sento il profumo delle rose
Mi risalgono i suoi abbracci e tutte le sue parole dolci che mi sussurrava all’orecchio.

Il dolore mi stava mangiando dentro, ora basta.
Avevo bisogno di lei.


« dove vai Tom? »
« vado da lei »
Non lasciai il tempo di ragionare a nessuno, arrivai all’aeroporto e dopo aver fatto qualche ricerca
Presi l’aereo giusto.
* Nicole, amore, sto arrivando*

**

« muovetevi ragazzi, avete l’ultimo cambio e poi è finita , veloci ,veloci »
« solo due canzoni Nicole, solo due » pensai ad alta voce.
« non sforzare la voce »
« non posso neanche pensare adesso? »
« uhm, forse no »

I fan erano in delirio, sapevano probabilmente che era già la fine,
L’ultima canzone stava arrivando, poi li avremmo salutati.
Era l’ultimo concerto.

Chissà se anche per i Tokio Hotel era così,
Chissà se Tom stava suonando in quel momento oppure..
Ah pensa a cantare Nicole e non pensare a nessun altro.



« Tu cosa ci fai qui? »
« Vado da Nicole! »
« Non puoi è sul palco, fra cinque minuti scenderà »
« ci devo andare adesso, dammi il microfono »
Strappai il microfono dalle mani di un ragazzo che passava e senza pensarci mi buttai sul palco,

Ero inseguito da un paio di organizzatori, ma non mi avrebbero fermato,
non ora che ero riuscito ad arrivare fin qui e che stavo per riabbracciare la mia piccolina.
Se non mi avesse voluto, l’avrei riconquistata, avrei fatto di tutto.
Le avevo detto di non rinunciare al suo tour, ma io lo stavo facendo con il mio, per lei.
Raggiunsi il palco.



Eravamo sulla punta del palco e stavamo facendo i vari inchini e saluti,
I fan piangevano e urlavano.
Mi sarei messa volentieri a piangere con loro, ma non potevo
O meglio non dovevo.

All’improvviso iniziarono a gridare più forte, a guardare dietro di noi.
Le luci si spostarono e io rimasi sconvolta quando sentii gridare dai fan “ è Tom Kaulitz! “
Quel nome, me lo stavo immaginando sicuramente, non poteva essere,
non volevo neanche girarmi a controllare se fosse vero.
E se stavo sognando? Mi tirai un pizzicotto.
La mia amica mi girò.
Lì in piedi c’era proprio lui. Tom.
Cosa ci faceva lì? E soprattutto cosa voleva?
Era più bello che mai, aveva il fiatone e un microfono in mano.
Gli brillavano gli occhi e mi stava guardando. Ti prego non fare così , gli chiesi nella mia mente.
Le lacrime stavano per riavere la meglio su di me ma le ricacciai indietro.

« Nicole » il pubblico iniziò a gridare.
« Me ne sono andato dal mio tour, ho fatto in fretta. Ho provato a starti lontano ma in tre mesi
Avrei preferito morire che andare avanti senza di te. Hai sempre frainteso,
io non volevo che tu rinunciassi a tutto questo, perché è il tuo sogno ma io per te avrei rinunciato volentieri a tutto perché Ti amo.
Sì, lo grido a tutti, giornali, paparazzi, fan, famiglie e tutto il resto. Ti amo Nicole e non smetterò mai di farlo.»
Non c’era bisogno delle lacrime, adesso potevo riavere quello che avevo sempre sognato.
Non avevo pensieri, solo il cuore che batteva fortissimo e l’impulso di raggiungerlo.

Corsi verso di lui ad abbracciarlo.
« Oh Nicole, amore. » disse, senza microfono. Intorno a noi c’erano migliaia di fan ma nella mia visuale c’eravamo solo io e lui.
« Tom mi sei mancato troppo, volevo buttarmi giù dal tourbus »
« meno male che non l’hai fatto, altrimenti avrei dovuto raggiungerti»
« Tom ti amo anche io. »
« piccola, adesso che ti ho ritrovata, non ti lascio più.»
Ci sciogliemmo in un lungo e tanto desiderato bacio, che il giorno dopo sarebbe sicuramente finito su tutti i giornali e le televisioni.

Ma quel che contava era che per noi sarebbe stato solo l’inizio di una fantastica storia d’amore.


  
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