Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: hermioner    04/12/2018    1 recensioni
''Quella volta l’aveva combinata grossa, lo sapeva, lo sapeva bene.
- Ogni atto porta ad una conseguenza, gradita o sgradita che sia. Come punizione per le tue azioni, perderai la tua posizione di prestigio che fino ad ora hai rivestito e sarai costretta a vivere fra gli umani sui quali vegliavi. La tua condanna sarà quella di aiutare coloro che necessiteranno delle tue conoscenze affinché l’equilibrio di Narnia possa rimanere stabile e sereno.- un ordine chiaro e netto, una consapevolezza sempre più tagliente nella testa della ragazza.
Alzò lo sguardo verso quello del maestoso e nobile Leone davanti a se e un nodo le si formò in gola. Annuì, affranta, guardando la sabbia sotto al suo corpo, pallida e fine.
Che cosa aveva fatto.''
Siria, Figlia di Ramandù, ha perso tutto ciò che aveva per colpa di un errore.
Come condanna per le sue azioni, dovrà aiutare Re Caspian X, Lucy e Edmund a ritrovare i Sette Lord di Telmar e sconfiggere la Nebbia Verde.
Il famoso Veliero avrà un nuovo membro nel suo equipaggio.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Edmund Pevensie, Eustachio Scrubb, Lucy Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO OTTO



 
 
 

- Quello che hai visto sull’Isola di Coriakin, ero io, era la vera me. La me prima della caduta almeno.- con un sospiro, si perse con lo sguardo sull’orizzonte dell’oceano azzurro davanti a lei. - Il mio nome non è Siria, ma Asteria e- prese una breve pausa, girandosi verso la ragazza. -E sono una Stella caduta.- 

 
Lucy sgranò gli occhi, prima di aggrottare lo sguardo non capendo.
- Una stella caduta? In che senso?-
Indecisa se spingersi o no in quel racconto, la guerriera tentennò qualche minuto, prima di decidere che quello era il momento di mettersi a nudo, di raccontarsi, di rivelare ciò che aveva fatto e di dividere quel fardello che si portava sulle spalle dal giorno in cui Aslan l’aveva punita, giorno oramai risalente a mesi prima
- Tanti secoli fa, la mia famiglia era al cospetto di Aslan in persona e proteggeva Narnia e le sue creature in attesa dell’arrivo dei figli di Adamo e delle figlie di Eva- incominciò a raccontare, guardandola con sguardo eloquente nel pronunciare l’ultima frase - Combattevamo per lui cercando di mantenere l’equilibrio magico nel mondo e la pace. 
Dopo secoli, prima ancor dell’avvento della Strega Bianca, Aslan decise di ringraziare la mia famiglia rendendola immortale. 
Ci rese Stelle, con il compito di guidare i marinai e le creature e di dar loro speranza dall’alto della volta celeste. Ognuno di noi aveva un compito diverso e un’aurea diversa. Io ero…sono una Stella Rossa: portatrice di fortuna e di onori. Ero una delle quattro Stelle Regali.- si fermò nuovamente, conscia che le informazione lanciate sulla ragazza non erano semplici da poter digerire. 
- Una Stella Regale? E come sei finita qui?- chiese Lucy, una malcelata curiosità ben visibile attraverso gli occhi chiari, cosa che fece ridacchiare la donna che riprese a raccontare:
- Io, assieme a tre dei miei fratelli, fummo i guerrieri più leali e coraggiosi in terra e Aslan ci ringraziò rendendoci Stelle Regali: stelle che guidavano le altre stelle. Io ero a guardia delle sentinelle dell’est. Brillavo in questo cielo e osservavo il mondo dall’alto del mio incarico, fiera del mio operato. - Asteria osservò la volta azzurra sopra di loro con un tuffo al cuore.
- Un giorno, però, alcune stelle, tra cui mia sorella, si ribellarono al mio potere e- deglutì, il battito del cuore accelerato.
- e io le spensi tutte, tranne Lillandil. Ora, devi capire che la magia del mondo è dominata da regole precise e infrangibili: una Stella Guardiana non può in nessun modo intaccare altre Stelle, seppur in buona fede o per protezione, rischia altresì di sovvertire l’ordine degli eventi e l’equilibrio stesso del mondo.  Pochi giorni dopo il mio atto, caddi per volere di Aslan. Sapevo di aver agito erroneamente, andando contro al mio giuramento, seppur ad esser sincera una parte di me rifarebbe ciò che ho fatto pur di proteggere la mia vita, ma per punizione Aslan rese invisibile la mia aurea e mi relegò in questa forma umana, volubile e delicata, inutile.- concluse, guardandola. - Senza offesa, ovviamente.-
Lucy se ne stava ferma e in silenzio, metabolizzando la notizia appena ricevuta. 
Non riusciva a capire per quale motivo la punizione fosse stata così dura per la ragazza che si trovava davanti, dato che la colpa non era stata la sua.
- E tua sorella e le altre stelle?-
- Lillandil… beh, ti sorprenderà saperlo, ma è proprio lei la stella che stiamo seguendo. La Stella Azzurra è mia sorella.- una smorfia le dipinse il volto. - Per quanto riguarda le altre stelle, credo che Aslan le abbia salvate, immagino.- fece spallucce
- Noi stiamo seguendo tua sorella? Non potresti guidarci te all’isola allora?- 
Asteria rise, scuotendo la testa.
- Potrei ma no, non è il mio compito. Il mio compito era quello di concedere il sapere e la conoscenza, non di guidare in mare. Nonostante io sappia la rotta per dove siamo diretti, non posso rivelarla. -
- Quindi come dovrei chiamarti, d’ora in poi? Asteria o Siria? - chiese Lucy
- Nessuno deve sapere chi sono, Lucy, fino a che Aslan non si ripresenterà e mi accetterà al suo cospetto-
La ragazzina annuì - Quello che ti è successo da Coriakin, quindi, ha rivelato la vera te?-
- In parte.- rispose - Ogni Stella ha un’aurea particolare che la rende diversa da chiunque altro, la rende magica e unica. La mia, essendo io stessa una Stella Rossa, ha quel colore. Ognuno di noi può avere un cambiamento differente: mia Sorella può assumere varie sembianze, seppur il suo corpo rimanga per la maggior parte delle volte incorporeo. Il mio aspetto reale è la proiezione della mia essenza, della mia anima. Essendo stato Aslan stesso ad assopire la mia aurea per punizione, la me dopo l’incantesimo era una me intermedia. Durante i miei anni da guerriera, però, le sembianze che avevo sulla terra erano queste.- disse indicandosi. 
- E questa situazione, la Nebbia, il male, può influenzarti in qualche modo?-
- La Nebbia Verde non ha nessun effetto su di me: il mio corpo è umano ma la mia anima è sempre la stessa e fidati, dopo secoli di vita sulle spalle, impari a non cedere alle tentazioni. - affermò Asteria, prima che la loro conversazione fosse interrotta da Reepicheep che le informava che sarebbero tornati al Veliero per deporre le poche provviste che erano riusciti a racimolare. 
La Stella si alzò, porgendo una mano alla ragazza al suo fianco per aiutarla.
Raggiunsero le scialuppe per poter raggiungere la nave, il cuore di Asteria molto più libero e leggero fino a quel momento. 
Lucy non sembrava aver reagito male alla notizia ne sembrava odiarla per ciò che aveva fatto. 
Aveva rotto l’ordine del mondo, spengendo quelle stelle, ma ora si stava impegnando per poter aggiustare la situazione.
In fin dei conti, dovette ammettere a se stessa che quella situazione stava iniziando a piacerle: le piaceva poter stare nuovamente tra gli umani, aiutarli e proteggerli stando tra di loro, invece che confinata nel cielo.
Le mancava, la sua casa, ma non era più molto sicura di volerci tornare in quel covo di serpi.
Asteria stava sistemando delle cime sull’albero maestro, quando un profondo ruggito arrivò dall’isola. Versi animaleschi e pericolosi iniziarono a riecheggiare nell’aria, prima che una vampata di fuoco facesse la sua comparsa tra i pendii della montagna. 
- Tutti in coperta- dette l’ordine il Capitando Drinian, scendendo sul ponte unendosi ai suoi marinai. - Arcieri, armatevi, svelti!- urlò poi. 
Asteria raggiunse Lucy e Gael, la piccola bambina.
All’improvviso, un battito di ali fece alzar loro le teste verso il cielo: quello che aveva tutto l’aspetto di essere un feroce e possente drago si stava avvicinando velocemente alla loro imbarcazione, ruggendo e sputando fuoco. 
La guerriera abbracciò una balestra, caricandola e mettendosi pronta per colpire la bestia.
- Prendete posizione e aspettate il mio comando!- urlò nuovamente Drinian.
Il drago si appoggiò sull’albero maestro, attorcigliando i suoi lunghi artigli alla vela maestra.
All’ordine del capitano, i marinai armarono le balestre, iniziando a scagliare frecce contro il drago cercando di colpirlo. Asteria fece lo stesso, graffiandoli una zampa facendogli perdere in parte l’appoggio.
- Romperà l’albero- urlò poi, prima che la creatura aprisse le ali. La potenza dei battiti fece spostare la nave, facendo perdere l’appoggio della ragazza e sbattendola all’indietro. Da terra, vide Reepicheep darsi la spinta sulla spalla di un marinaio per tentare di raggiungere il drago, arrampicandosi sull’albero e infilzando il suo corto ma affilato spadaccino nelle zampe della bestia. 
Il drago, con una fiammata, tornò indietro, prima di rivolare verso di loro con Edmund stretto fra gli artigli, planando sulla nave e trascinandoselo dietro nuovamente in direzione dell’isola.
 


 
 
   
 
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