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Autore: MaryFangirl    04/12/2018    5 recensioni
Un regalo...è un qualcosa che si offre a qualcuno per sorprenderlo e fargli piacere, senza attendere nulla in cambio.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Fanfiction tradotta dal francese all'italiano. Subito sotto, le info sull'originale.
 
Titolo originale: Joyeux Noël


Apro una piccola parentesi con questa fanfiction natalizia composta di soli 4 capitoli che posterò ogni martedì, così l'ultimo cadrà proprio il 25 dicembre :) L'ho trovata graziosa e adorabile e mi sembra un buon intermezzo rispetto alle altre storie un po' angoscianti e tachicardiche che ho sottoposto alla vostra lettura. Ammetto di non essere una fan del Natale, ma Ryo e Kaori migliorano tutto :))) buona lettura!

 
 
In pochi giorni, un altro anno sarebbe defluito prima che potesse iniziare quello nuovo. Il tempo passava rapidamente quando i proiettili o altre minacce volavano intorno, quindi ogni momento rubato alla vita era importante. Si dava un altro sguardo su ciò che si aveva intorno, quando il domani sarebbe potuto non esistere.
Durante quella fine dell'anno, un'atmosfera dolce e gioiosa si era stabilita sulla città di Tokyo e i suoi abitanti. La gente vagava per le strade, impaziente, avvolta in grandi cappotti di diversi colori e fantasie ma con lo stesso sorriso sognante e giocoso sulle labbra. Le vetrine erano state allestite con i migliori ornamenti offerti agli occhi di chi passeggiava. Le strade erano addobbate di ghirlande che brillavano in mille colori durante la sera. In quel periodo dell'anno, Tokyo non era più una grande città dove tutti si spintonavano e si affrettavano senza vedersi. Con il suo bianco e setoso ornamento a ricoprirla, il tempo sembrava finalmente aver trovato il suo ritmo: ognuno pensava a sé e agli altri, prendendosi il tempo per vivere e assaporare la tregua concessa per le vacanze di fine anno. Natale si stava avvicinando. Tutto era gioia all'annuncio delle festività.
Seduta alla finestra del salotto, una tazza di cioccolata calda tra le mani, Kaori osservava, pensierosa, il quartiere che si animava sotto l'effetto della crescente euforia. Quel periodo era il suo preferito dell'anno. Era un breve momento durante il quale il mondo diventava più indulgente, dove tutto sembrava possibile, anche i sogni più sfrenati.
Kaori aveva un sogno. Un sogno che voleva realizzare quell'anno al fine di terminare con una nota piacevole che avrebbe cancellato tutte le incognite della loro vita così inusuale. Era stanca delle battaglie. Di essere costantemente in all'erta. Avevano bisogno di una pausa, un momento di felicità, per forgiare altri ricordi gioiosi lontano dalle armi e dal sangue. Kaori non aveva grandi ambizioni al riguardo, sognava solo un vero Natale in famiglia. Una bella tavolata. Una bella cena. Un'atmosfera dolce e casa. E lui. Guardarlo rilassarsi e godersi il momento. Per questo era necessario che lei trovasse la forza per convincere l'unica persona per cui voleva realizzare quel sogno. Era da settimane che ci pensava senza sapere come affrontare l'argomento. Conosceva la sua avversione per quei momenti di abbandono e di spensieratezza che lui non conosceva. In ogni momento, lui doveva rimanere concentrato e guardarsi le spalle. Per lui, Natale non significava niente di speciale. Era un giorno come un altro che poteva a sua volta portargli un sacco di dolore. Kaori voleva dimostrargli il contrario. Temeva il suo rifiuto e ciò che non voleva era soffrire di più. Ma doveva osare. Voleva farlo per lui ma anche per se stessa.
Dal matrimonio di Miki e Falcon e della dichiarazione di Ryo, che non era stata realmente tale, nulla si era realmente evoluto tra loro. Kaori rifiutava di forzargli la mano ma non voleva neanche attendere che si presentasse una nuova opportunità, tra gli spari e la paura di morire. Più di ogni altra cosa, sentiva il bisogno di andare avanti e di evadere, di godersi semplicemente i piccoli momenti di felicità che erano da afferrare. E Natale era l'occasione perfetta per ciò.
Ryo, l'unico uomo dei suoi pensieri, era disteso sul divano, allegro, a guardare una qualsiasi replica in tv. Guardando l'uomo così in contrasto con l'immagine del guerriero incrollabile che poteva mostrare ai suoi amici, Kaori appoggiò la tazza sul tavolo per sedersi sul divano, frapponendosi fra lui e la tv:
"Kaori, non sei trasparente!" si lamentò lui, cercando un angolo di visione migliore verso lo schermo.
"Ryo...?" cominciò lei con una vocina, triturandosi le dita per il nervosismo.
"Cosa?" rispose lui, sempre ipnotizzato da ciò che stava cercando di guardare.
"Hai qualcosa in programma per Natale?" si gettò.
Un allarme trillò nella sua testa. Gettando una breve occhiata alla giovane donna, notò tutti i segni premonitori: la sua postura esitante, la sua vocina, l'ansia nelle mani che lei maltrattava l'una contro l'altra. Stava per chiedergli un favore. Non gli ci era voluto molto per collegare ciò alla festa che la sua partner amava così tanto. Ryo già si vedeva intrappolato a fare il pagliaccio, con addosso un completo rosso troppo grande per lui e una barba bianca che avrebbe irritato la sua pelle per settimane, per un branco di marmocchi isterici. Niente di molto sexy che gli avrebbe permesso di rimorchiare chicchessia. Doveva giocarsela bene se voleva filarsela. Aveva progetti migliori in mente.
Schiarendosi la gola e con un'aria seria, Ryo si rivolse con calma a Kaori:
"Continui a dirmi che bisogna ascoltare il prossimo e quelli meno fortunati di noi, quindi quest'anno ho deciso di seguire il tuo consiglio. Sono impegnato con una recente associazione che aiuta le giovani donne sfortunate. Niente di straordinario, si offre un po' di tempo e supporto per i loro sforzi, un atto di gentilezza...puoi essere fiera di me!" gridò con orgoglio.
Nella sua testa la 'recente associazione' era il nuovissimo cabaret aperto di recente: La Farfalla Bianca. Le 'giovani donne sfortunate' erano bellissime e scultoree dee molto poco vestite. 'Offrire tempo e supporto' significava che più lui le incoraggiava con bei bigliettoni e termini affettuosi, e più loro si spogliavano per il suo piacere. Uno scambio di buoni favori a cui Ryo non avrebbe rinunciato così facilmente.
"Oh capisco..." disse Kaori con una voce che non nascondeva la sua sorpresa e il suo dolore mentre i suoi occhi si velarono di delusione.
"Non fare quella faccia, è per una buona causa" disse, scompigliandole allegramente i capelli per farla uscire da quello stato.
"No, tranquillo...sono contenta che tu sia finalmente più socievole e aperto con gli altri, solo che..."
"Solo che, cosa?" chiese Ryo, un po' seccato che lei lo immaginasse così freddo e distaccato mentre quello che lui progettava richiedeva invece calore e senso del tatto, anche se non poteva dirglielo apertamente.
"Solo che, Miki e Falcon festeggeranno il loro primo Natale da marito e moglie...Mick e Kazue hanno anche loro programmi per l'occasioni...quindi rimani solo tu per...aaah" sospirò lei suo malgrado, prima che il suo ragionamento interiore le desse un'idea: "O, allora..." disse con uno scintillio negli occhi che Ryo riconobbe, inorridito. Con gli occhi nocciola che brillavano all'idea che aveva appena attraversato la sua mente, Ryo sapeva che lei aveva escogitato qualcosa per sua sfortuna. Non era di buon auspicio per lo sweeper.
"O allora...?" ripeté, ansioso della risposta della partner.
"Potrei accompagnarti alla tua opera di beneficenza" disse alzandosi, entusiasta all'idea. "C'è sempre bisogno di un paio di mani in più in questi casi, non si è mai troppi per aiutare gli altri..."
"COSA?!" la interruppe Ryo, soffocando. "Ma no...è...è..." stava cercando vivamente una scusa: "Siamo al completo!" disse, fermandosi rabbiosamente dall'immaginare Kaori che 'aiutava' tutte quelle ballerine affascinanti, perché nella sua mente maliziosa ciò lo avrebbe solo stimolato e doveva rimanere concentrato per allontanarla da quella folle idea.
"Come sarebbe, al completo? Sono sicuro che se glielo chiedi, gli organizzatori accetteranno una persona in più per la loro causa...per favore, non mi lascerai sola per Natale...?" elemosinò con i suoi grandi occhi pieni di speranza.
Era finito. Ryo non poteva confessare le sue vere intenzioni a proposito del 'gala di carità' che lei immaginava casto e innocente, e non poteva assolutamente portarcela. Entrambe le opzioni lo avrebbero portato a una punizione 'Made in Kaori', che non avrebbe dimenticato. La sua sentenza sarebbe stata terribile se avesse scoperto la verità ed era fuori questione che passasse il Natale così. Ryo doveva pensare e pensare velocemente. Una scusa, un compromesso sarebbe riuscito a soddisfare lei e lui senza intoppi e senza danni. Davanti al silenzio pesante del suo partner, Kaori sentì il proprio sangue gelare e un dolore incommensurabile invaderla. Non gli chiedeva la luna, ma a quanto pare gli domandava fin troppo. Come osava essere così abominevole e mostruoso da abbandonarla per le feste e, al contrario, essere presente e conciliante con degli estranei? Dopo tutto il lavoro che faceva lui ogni giorno: la biancheria, le pulizie in casa, i pasti, il loro lavoro...era dunque così poco importante per lui, nonostante tutto quello che avevano passato insieme?
"Va bene, non insisto! Vai al tuo gala così importante! Divertiti mentre io rimarrò da sola nel mio angolo. Noleggerò un film e mi scalderò un piatto, almeno non mi dovrò preoccupare di farti da mangiare per una volta! Sarà un giorno libero! Magari avrò la minima possibilità di vederti almeno per augurarti buon Natale prima di correre alla tua festicciola!" disse seccamente, sopprimendo le lacrime che già scintillavano nei suoi occhi prima di girarsi con l'intenzione di trovare rifugio lontano da quell'uomo che le spezzava continuamente il cuore.
"Aspetta!" si affettò lui, afferrandola mentre si alzava dal divano.
Il fatto di mentirle, di farla soffrire con affermazioni incomplete o ambigue era una cosa. Ma lasciarla credere che non valesse nulla per lui, specialmente in quel periodo in cui sapeva quanto le mancava suo fratello e che tutto quello che voleva era stare con qualcuno per condividere un momento di gioia, non poteva tollerarlo. Tutto ciò che contava per lei, contava anche per lui. Era stupido voler farle credere il contrario, ma non immaginava di poter fare altro. Aveva tuttavia trovato un compromesso, rimaneva da sapere se Kaori sarebbe stata soddisfatta:
"Posso organizzarmi..." suggerì, catturando l'attenzione della giovane donna che interruppe la sua corsa per ascoltarlo. "Diciamo che posso rimanere con te un momento, il tempo di festeggiare dignitosamente, ma visto che mi sono già impegnato, e tu sai che sono di parola, andrò alla festa, cioè al gala" disse in fretta, con un po' più ritardo del previsto...calcolò nella sua testa che, se avesse mangiato velocemente, se si fosse preso il tempo per dedicare un minimo di attenzione alla giovane donna entusiasta di quel momento, avrebbe potuto affrettare la cena di Natale in un batter d'occhio e andare al cabaret senza rimpianti.
"Davvero...? Lo faresti? Oh Ryo, grazie! Se sapessi come mi rende felice!" gli saltò al collo.
"Solo per qualche ora, Kaori, non pensare chissà che..." precisò, svincolandosi gentilmente dall'abbraccio della giovane donna.
"Non te ne pentirai. Preparerò una cena super per questo Natale in famiglia!"
"Solo una cena, poi esco" insistette lui di fronte all'entusiasmo di Kaori che iniziava ad elencare ciò che doveva fare e comprare.
"Una cena in famiglia. Un vero Natale" ripeteva allegramente. "Oh, e anche un regalo" pensò ad alta voce.
"Come sarebbe, un regalo? Niente regali, non avevi parlato di regali" si preoccupò Ryo al pensiero di doverle fare un regalo che sul momento l'avrebbe fatta sperare ciò che lui si rifiutava di concretizzare.
"Non c'è Natale senza regalo...solo uno..." disse lei piano. I suoi occhi, teneri e sinceri, lo imploravano di acconsentire alla sua richiesta. Le sue labbra, morbide e rosee, mormoravano 'per favore', come una carezza. Era in trappola.
"Okay..." sussurrò, abbassando la testa, rassegnato e passandosi le mani tra i capelli prima di rendersi conto ad alta voce: "Quindi devo trovarti un regalo?"
"Non sei obbligato" disse lei timidamente. "Il fatto che tu ci sia è ampiamente sufficiente" gli sorrise con le guance rosse prima di porre fine all'imbarazzo. "Ho meno di una settimana per organizzare tutto, non ho tempo da perdere"
Ryo la guardò prendere la borsa e il cappotto prima di lasciare l'appartamento. Un minuto prima, era in lacrime, e ora era raggiante. Ryo non sapeva se gioire o meno di avere tanta influenza su di lei. Una sua sola parola poteva avere effetti su di lei che ancora non si sentiva pronto ad affrontare. Quando gli si era gettata al collo per ringraziarlo, aveva sentito un tale calore da quel corpo così innocente che ne sarebbe stato consumato se non si fosse allontanato il più rapidamente possibile. Fortunatamente per lui, troppo impegnata con i suoi preparativi e la sua gioia, lei non aveva percepito nulla dei suoi dubbi. Era ben consapevole che la felicità di lei combaciava con la propria. E ciò era terrificante. Era l'unica a non vedere che, alla fine, non riusciva a rifiutarle niente. Il suo sorriso era contagioso perché, malgrado tutto, lui stesso aveva proprio quel sorriso, adesso. Una semplice cena non era vincolante. Se con quel gesto poteva alleviare ciò che le faceva sopportare quotidianamente a causa della propria indecisione, allora si sarebbe piegato volentieri.

 

  
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