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Autore: lmpaoli94    05/12/2018    0 recensioni
Anno 3542
I nemici stavano per arrivare nel regno degli uomini.
Per proteggersi, i tre re e le due regine della valle di Alandor costruirono una muraglia intorno alla città di Lurcom.
Una piccola muraglia che racchiudeva tutti i tesori, le ricchezze e la storia della città.
Ma la muraglia non sarebbe rimasta in piedi senza l’aiuto della compagnia del Guerriero Orientale.
I sei re avrebbero avuto bisogno di ogni aiuto possibile per distruggere una volta per tutte il male che avrebbe per sempre distrutto l’ultimo reame libero della città antica.
“Sono qui… Stanno per attaccarci…”
P. S.: Storia ambientata nella mia città natale: Lucca. Spero che la mia storia vi piaccia.
Buona Lettura!
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La seconda battaglia di Piazza Grande infunestava terribilmente.
La forza dei soldati di Sauron era maggiore della forza degli Uru – Kai.
Gli orchi non si davano pace.
Avrebbero combattuto finché l’ultimo essere umano fosse rimasto in vita.
< Sono tantissimi! > gridò Faramir < Come faremo a combatterli tutti? >
< Dobbiamo resistere! Per il bene di questo regno! > rispose Merry.
Mentre la compagnia era impegnata a fronteggiare l’esercito oscuro di Sauron, nei cieli della città un’orda di draghi si stava per dirigere contro gli esseri umani.
< I nazgul! Presto, al riparo! > gridò Aragorn.
Ma Piazza Grande non aveva grandi ripari per proteggersi da un nemico simile.
Coloro che ne fecero le spese maggiori furono gli arcieri elfi.
Le loro frecce non riuscirono a fermarli in nessun modo.
Sembravano quasi immuni ai loro attacchi.
< Rifugiamoci nel Baluardo di San Paolino > propose Gandalf schivando i continui attacchi del nemico.
< E’ troppo lontano! > rispose la Regina Maria < Rischiamo di venire uccisi molto prima. >
< Avete qualche idea al riguardo? >
Mentre i reali e la compagnia stavano pensando come poter sopravvivere, i nazgul stavano riducendo in cenere la Piazza e le case che la circondavano.
< Maledetti! Se solo potessi volare anch’io, gli farei vedere di cosa sono capace! > urlò Gimli furente di rabbia.
< Meglio mantenere i piedi per terra, Gimli > rispose Sam cercando di smorzare gli animi tesi.
< Nessun esercito può sconfiggere questo nemico… ormai è finita… > mormorò Re Jacopo.
< No! Non può finire così! > sbraitò Maria continuando a combattere con la forza della disperazione.
< Gandalf, voi non potete fare niente con la vostra magia? > domandò Elisa.
< Posso provarci… Ma non vi prometto niente di riuscito. >
< Tentar non nuoce, stregone Gandalf. >
< Avete ragione, Re Donato. Fatevi da parte. >
Gandalf, continuando a schivare gli attacchi nemici, si posizionò in mezzo alla Piazza con il suo bastone levato a mezz’aria.
Ma prima che potesse iniziare a mormorare una dei suoi incantesimi, fu interrotto da un troll che si trovava proprio dietro di lui.
Per schivare il colpo, il troll distrusse completamente la statua posta in Piazza, sotto gli occhi attenti dei reali e della compagnia.
< Avanti! Dobbiamo aiutarlo! >
Ma oltre ad essere un abile mago, lo stregone era anche un abile spadaccino.
In pochi secondi riuscì a sbarazzarsi del troll e di molti orchetti.
< Adesso l’unico problema è sconfiggere questi dannati draghi oscuri > fece la Regina Elisa.
< Gandalf, non potrebbero aiutarci le aquile? > propose Frodo.
Improvvisamente, un luce speranzosa illuminò gli occhi del mago.
< Come ho fatto a non pensarci prima! >
Gandalf, difeso dai membri della compagnia e dai reali della città, poté chiamare in soccorso Gwaihir, il signore dei venti.
Dietro di lui, uno stormo di grandi aquile poté fronteggiare il nemico alato alleato di Sauron.
Ma anche se i cieli della città si trovavano al sicuro, la battaglia non si era ancora conclusa.
L’esercito di Sauron continuava a chiamare rinforzi, e in poco tempo, occupò il teatro della città e tutto Palazzo Ducale.
< Dobbiamo ritirarci in San Michele. Gli orchi di Sauron hanno conquistato tutta la Piazza > fece Legolas.
I pochi superstiti dell’esercito facente capo la compagnia, scortarono a costo della vita i cinque reali.
< Aspettate un momento > fece Maria fermando la ritirata dei suoi compagni.
< Che succede? >
< Il Ciondolo dell’immortalità… devo recuperarlo. >
< Dove si trova? > gli domandò Anna.
< Sotto la statua ormai distrutta… Devo recuperarlo immediatamente se non vogliamo che la più grande arma cada nelle mani del nemico. >
< Tornare indietro è molto pericoloso, Maria. >
< Non m’interessa, Jacopo. Sono io che l’ho nascosta in quel punto. E sarò io che la recupererò. Sono stata chiara? >
< Non ti permetterò di rischiare la tua vita in questo modo. >
< Devo farlo, Jacopo. Non c’è alternativa. >
< Lascia andare uno di noi. Ti prego. >
< Jacopo, ti prego di non insistere. Ho deciso che ci andrò io. Ed è quello che farò. >
< Allora andiamoci insieme. Non sarò tranquillo pensando che tu stai rischiando la tua vita. >
Maria e Jacopo si scambiarono occhiate piene di passione e desiderio.
< Va bene. In due riusciremo meglio nell’impresa. >
< Scordatelo. Non vi lascerò andare da soli > s’intromise Gimli.
< Ma Gimli… >
< Verrò anch’io con voi. Con o senza il vostro permesso. >
< E va bene. muoviamoci però. >
< Vi aspetteremo in Piazza San Michele. State molto attenti > fece Gandalf.
< Sappiamo benissimo badare a noi stessi. Non ti preoccupare > lo rassicurò il nano.
< Molto bene. >
 
 
Gli orchetti che si trovavano ancora in Piazza Grande stavano elaborando un nuovo piano per poter avanzare e sconfiggere la compagnia e i cinque re una volta per tutte.
< Muoviamoci adesso che sono distratti. >
Da sotto le macerie della statua, Maria e Jacopo scavarono a mani nude cercando di trovare il ciondolo.
Più il tempo passava, più l’ansia si impadroniva di loro.
< Accidenti! Non riesco a trovarlo da nessuna parte! >
< Fa silenzio, Jacopo. Vuoi venire scoperto dal nemico? >
Una volta che il generale degli orchi ebbe finito il discorso dei suoi simili, l’esercito di Sauron si rimise in cammino direzione Via Beccheria.
< Si stanno dirigendo verso Piazza San Michele. Dobbiamo fare presto!>
Ma il Ciondolo dell’immortalità sembrava sparito.
I due reali furono presi da un profondo stato d’agitazione.
< L’esercito di Sauron se n’è andato… > fece Jacopo guardandosi intorno.
< E’ impossibile che il Ciondolo non ci sia più. Eppure l’avevo nascosto qui. Ne sono sicura. >
< E se qualcuno… >
< Attento, Jacopo! >
Una volta che il sovrano ebbe abbassato la guardia, fu colpito alle spalle da due orchetti.
Fortunatamente il sovrano non fu colpito a morte, riuscendo a salvarsi per il rotto della cuffia.
I due reali combatterono valorosamente contro il nemico.
Ma i due sembrarono molto più forti degli altri.
< Maledetti! Lasciate la nostra città! > gridò Maria difendendosi con le unghie e con i denti.
Ma mentre i due reali stavano combattendo, un uomo misterioso con il volto ricoperto dal cappuccio del mantello, andò in soccorso di Maria e di Jacopo.
In pochi minuti, riuscì da solo ad uccidere i due orchetti.
Maria e Jacopo lo fissarono con sguardo inspiegabile e pieno di domande.
< Chi siete voi? > si azzardò a domandare Jacopo.
Ma l’essere misterioso non rispose, limitandosi a fissare i due reali.
< Grazie per averci salvato > disse invece Maria < Anche se saremmo riusciti lo stesso a sconfiggerli da soli. >
< Un aiuto non fa mai male, non trova maestà? >
< Sì, avete ragione… Ma adesso possiamo sapere qual è il volto del nostro salvatore? >
< Siete sicuri di volerlo sapere? >
< Certamente. Perché, non potete rivelarcelo? >
< Sì, certo. Ma vi avverto: sarà uno shock per voi. >
Una volta che l’essere misterioso gettò il cappuccio da dietro le spalle, Marie e Jacopo lo fissarono sbigottiti.
< Pietro? >
< Non posso crederci… E’ incredibile >
< Sorpresi, non è vero? >
< Ma lo stregone ci aveva detto che Sauron ti aveva ucciso e… >
< E’ una lunga storia, miei cari sovrani > ribatté Pietro con sguardo divertito.
< Allora avanti, raccontaci tutto. >
< Non c’è tempo per parlare. L’esercito nemico a quest’ora sarà in Piazza San Michele. Dobbiamo proteggere la compagnia e gli altri due regnanti. >
< E tu come fai a saperlo? >
< So molte cose più di quanto voi possiate immaginare.>
Maria e Jacopo non furono convinti dalle parole di Pietro.
Sembrava tutto surreale.
< Visto che sei molto saccente, sai forse che fine ha fatto il Ciondolo di Anna? >
< Il Ciondolo dell’immortalità, vorresti dire. >
< Sì. Quello. >
Re Pietro sorrideva con sguardo compiaciuto.
< Che hai da ridere? Lo hai tu? >
< Per fortuna vostra, sì. Altrimenti sarebbe caduto in mani nemiche. >
< Ti prego di consegnarcelo. >
< Va bene. Eccolo qui > fece Pietro porgendo il ciondolo a Maria.
La Sovrana, per paura che potesse scatenare i suoi poteri improvvisamente, glielo strappò di mano.
< Bene. Ora che ci siamo ritrovati, che ne dici di raggiungere i nostri compagni? >
fece Maria con sguardo serio non ancora del tutto convinta della misteriosa ricomparsa di Pietro.
   
 
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