Videogiochi > Kingdom Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: Kurita    15/07/2009    1 recensioni
*Mi rivolsi al tizio dei dolciumi:”Per favore me ne dia un po’ di tutte.”
Sora si girò verso di me.
Lo vidi con la coda dell’occhio e mi scappò un sorriso beffardo.
Presi le caramelle e mi rivolsi al piccolo:”Tieni queste sono per te.”*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Riku, Sora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

•Sweet Boy

Tutto successe un pomeriggio parecchio soleggiato di Agosto.
Camminavo per i marciapiedi affollati bevendo dell’acqua ghiacciata per riuscire a sopportare il caldo soffocante.
In quel periodo si svolgeva una piccola fiera nella piazza della città.
La gente sperperava il proprio denaro a una velocità sorprendente.
I ragazzini ne approfittavano per uscire.Ragazzini troppo assilanti,con i loro schiamazzi.
Avevo la voglia di soffocarli tutti.
Continuai per la mia strada senza soffermarmi a guardare le bancarelle.
Da lontano vidi un gruppo di ragazzi molto maleducati che con le loro parolacce attiravano l’attenzione disgustata di tutti.
Avrei dovuto raggiungere Axel.
Mi aveva chiesto se potevo fargli compagnia dal dentista.
Se la faceva sotto dalla paura.Un omone di 21 anni si spaventava di un uomo dal camice bianco.
Mal volentieri accettai, non potevo fare altrimenti.
Feci per svoltare l’angolo,sentendo un ragazzino petulante che parlava ad alta voce.
Mi sbattè contro.
Lo guardai:”Che cazzo fai nanetto!Ma ci vedi?”
Il ragazzo mi guardò negli occhi:”Scusami”disse con voce da bambino.
Aveva due grandi occhi azzuro cielo.Erano uno spettacolo.
Si alzò piano piano e mi disse:”Piacere Sora”e scappò via assieme alla ragazza dai capelli rossicci.
Ero un po’ intontito.Mi alzai e me ne andai per la mia strada.
Arrivai poco dopo a casa di Axel.Bussai.Sicuramente si dovrà ancora vestire,pensai.
Lo vidi scendere:”Eccomi possiamo andare”
Lo salutai e ci dirigemmo verso l’auto rossa fiammante di Axel.
Quando si saliva in macchina con lui,ci si doveva incollare con la colla al sedile.
Partì come un fulmine.Sarà stato 150K/h,stavo per svenire.
Avevo la faccia completamente verde.Appena arrivò davanti lo studio posteggiò sfiorando una macchina che stava dietro.
Scesi come per scappare.Axel mi guardò:”Non è un bolide?”
Lo guardai con aria sconcertata.
Sorrise ed entrò.
Lo seguii barcollante.
Mi veniva letteralmente da vomitare.
Entrammo in sala d’attesa.
Il rosso si sedette nel posto più nascosto.
Io mi sedetti accanto a lui sfogliando una rivista.
Axel mi guardò:”Da quando in qua sei così istruito?”
Non lo considerai neppure.
Posai la rivista sul tavolino al centro della stanza.
Mi alzai e cominciai a passeggiare.
Uscii dalla porta la segretaria del dentista:”FLAME!”esclamò.
Axel si accovacciò nella sedia.
Lo presi dal braccio:”E’ qui!”
Axel si alzò, costretto.
Entrò più spaventato di un condannato a morte.Io lo seguii,sennò chi lo avrebbe sentito.
Il dentista fece distendere Axel nel lettino posizionando una lampada sulla sua bocca.
Io giocherellavo con i tubi dell’acqua.
Sobbalzai.Axel aveva cacciato un urlo perforante.
Gli avevano tirato un molare.Quanta esagerazione per un dente,pensai.
Axel si alzò ed uscì dalla stanza.
Lo seguii.Il solo pensiero di dover tornare di nuovo in macchina con lui mi faceva venire la voglia di andarmene a piedi,se solo non avessi abitato dalla parte opposta della città.
Salii nell’auto con le gambe tremanti e un po’ titubante.
Appena Axel mise la chiave nella fessura mi salì un groppo in gola.
“Mannaggia a lui che dolore!”esclamo il rosso.
Tirai un sospiro di sollievo ancora non aveva messo in moto.
Ma nello stesso momento in cui lo pensai, lui girò la chiave e partì.
Mi sballottolai a destra e sinistra.Mi girava la testa.
Appena arrivati a casa scesi barcollando:”I-Io me ne vado”dissi spaventato.
Axel mi salutò ed entrò nel portone.
Mi incamminai nuovamente tra la piazza affollata.
Scorsi tra la folla il ragazzino di prima….Sora.
Era posizionato su una bancarella di caramelle.
Mi misi a ridere.Sembrava un bambino.
Sembrava indeciso su cosa prendere.
Mi avvicinai e gli misi una mano sulla spalla:”Ciao Sora.”
Lui si voltò e mi rivolse un sorriso.Subito dopo tornò a guardare con indecisione.
Mi faceva molta tenerezza.
Era strano perché nessuno mai mi aveva fatto questo effetto.
Mi rivolsi al tizio dei dolciumi:”Per favore me ne dia un po’ di tutte.”
Sora si girò verso di me.
Lo vidi con la coda dell’occhio e mi scappò un sorriso beffardo.
Presi le caramelle e mi rivolsi al piccolo:”Tieni queste sono per te.”
Il suo volto si illuminò:”GRAZIEEE!”e scappò via con il malloppo in mano.
Mi aveva fregato.
Lo vidi allontanarsi e portare la caramelle alla ragazzina dai capelli rossicci.
Quest’ultima mi guardò e mi salutò.
Ricambiai il saluto forzatamente.
Continuai il mio percorso.
Vidi numerose bancarelle.
Mi soffermai in quella degli animali.
Mi colpirono delle tartarughe.
Costavano davvero tanto.
Guardai il portafoglio.Fra poco sarebbero uscite le mosche.
Mi ero rovinato per qual nanetto e la sua amichetta.
Che poi al dire il vero le caramelle erano per Sora.
Sospirai sonoramente e lasciai stare le tartarughe.
Nel frattempo il cielo cominciò a scurire.
Calciai un sassolino per terra.
In quel momento avrei voluto tanto che quel sassolino fosse la ragazza dai capelli rossi.
Non la conoscevo e già mi stava antipatica.
Me lo aveva soffiato da sotto il naso.
Ma una domanda me la posi.”Perché me la sto prendendo così tanto con quella ragazza?”
Era una domanda a cui non riuscivo a dare una risposta.
Arrivai a casa ed entrai.
Tutto monotono,sempre le stesse cose,sempre la stessa vita.
Avrei voluto che una volta ogni tanto la mia vita cambiasse.
Anche solo per un giorno.
Mi sedetti nel divano di fronte al televisore e addentai un panino,che avevo comprato strada facendo.
In realtà la televisione parlava da sola.Io pensavo a quel ragazzino.Ma perché diamine!Ci sto pensando troppo!!!
Spensi la tv.
In quel momento, in un modo o nell’altro, avrei voluto essere con Sora.Ma perché?!!
Mi recai in camera, lasciando un porcile di molliche sulla moquette.
Era meglio concludere subito questa giornata.Chissà che non scordi tutto!
Mi addormentai facilmente.Forse ero stanco dalla giornata con Axel.Che solo al pensiero mi venivano i brividi.
Passai una notte tranquilla nel caldo soffocante della mia camera.
Il giorno seguente mi alzai molto tardi.
Ma il sonno non mi aveva aiutato a dimenticare Sora.
Mi sedetti in cucina e bevvi del latte.
Avevo ancora in testa quel nanetto.
Il telefono di casa squillò,presi la cornetta e risposi:”Pronto?”
Era Axel.Mi spuntò la pelle d’oca:”Dimmi, che c’è?”
Axel mi disse se avevo voglia di un poker tra amici,ma io risposi di no.
Tornai in cucina dove finii di bere il latte.
Non sapevo cosa fare.Non potevo uscire perché ero completamente senza soldi,e al solo pensiero mi veniva da piangere.
Mi sedetti sulla sedia della scrivania e accesi il computer.
Niente tutto normale.
Spensi il computer e comunque decisi di uscire anche senza soldi.
Mi vestii velocemente.Una sistemata ai capelli.E via.
Andai nella piazza dove la fiera continuava.Sembrava come se la vita in città non si fosse fermata.
Guardai un pò in giro nelle bancarelle.Non trovavo nulla di interessante.
Proseguii la mia passeggiata.
Guardai tra la gente.Il vero motivo della mia passeggiata era che tra la folla speravo di incontrare lo sguardo di Sora.
Mi guardai per bene attorno.Niente.
Scoraggiato me ne tornai a casa.
Appena tornai a casa con mio grande stupore vidi Sora e la ragazza dai capelli rossi.
Mi soffermai per salutare:”Ciao Sora” dissi sorridendogli.Sembro un coglione,devo smetterla
Il piccoletto mi guardò:”Ciao…e….”
Intervenni come uno stupido:”Riku,piacere.”
Sora mi sorrise:”Noi andiamo adesso.Ciao”
Rimasi male dal suo modo di fare,era come se fosse scappato.
Lo presi per una mano:”Ti và di entrare a bere qualcosa?”Ma che cazzo faccio?
Sora guardò la ragazzina:”Ehm veramente…si dai,ma solo un minuto.Sono assetato!”
Lasciò la ragazzina nella casa accanto e venne da me:”Dai andiamo ho una sete!!”disse cominciando a saltellare.
Lo guardai divertito.Sembrava un bambino di 6 anni.
Entrammo in casa.Gli diedi dell’acqua con del ghiaccio.
Lui bevve soddisfatto:”Grazie Riku”.
Uscì dall’abitacolo.
Mi aveva fregato nuovamente.
Lasciai stare.
Mi accasciai sul divano e mi addormentai.
Mi svegliai poche ore dopo.
Rimasi disteso:”Perché doveva scappare?”dissi sbattendo un pugno sul divano.
Sapevo però,che la ragazzina dai capelli rossi abitava lì vicino.
Rimasi disteso sul divano.
D’un tratto sentii il campanello suonare.Balzai dal divano, convinto che Sora fosse ritornato.
Aprii la porta,era Axel.
Lo salutai tristemente:”Ciao”dissi andando in cucina.
Axel entrò:”Tutta questa allegria mattutina te la potevi risparmiare!”disse ridendo.
Mi sedetti nella sedia stravaccato:”Che vuoi Axel?”
Anche il rosso si sedette:”Vuoi venire con me stasera?”
Lo guardai:”Dove?”
Axel mi guardò:”In un locale c’è una festa di compleanno di un ragazzo.”
Non avevo voglia di uscire:”No davvero ti ringrazio.”
Insistette:”Dai su devi uscire di qui.E poi ci sono un sacco di ragazzi carini.”
Sarebbe stato divertente ma non sarei stato di buona compagnia.
Axel mi prese dal braccio:”Dai devi comprarti qualcosa di bello da mettere!”
Mi precipitò fuori.Mi mise in auto.ODDIO NO!
E partì più sparato che mai.
Andammo in un centro commerciale.
Il rosso che da poco possedeva la carta di credito di suo padre,mi riempì di abiti.
Arrivammo a casa con le buste da tutte le parti:”OK adesso te ne puoi anche andare!”
Axel fece per girarsi ed andarsene:”Posso rimanere da te a mangiare?”
Lo guardai:”Eh perché?”
Lui si sedette:”Perché voglio mangiare con un amico una volta ogni tanto”
Accettai e lo feci rimanere:”Ma cucini tu perché io sono una frana”
Axel accettò.
Io andai in camera mia a sistemare tutta quella roba.
Non entrava nemmeno negli armadi.Axel aveva esagerato.
Ritornai in cucina.L’odore di ciò che preparava era buono.Non ero convinto del sapore.
Mi sedetti nella sedia e parlammo del più e del meno.
A pranzo mi leccai i baffi.Il ragazzo era un cuoco provetto.
Ci andammo a stravaccare sul divano e ci addormentammo.
Ci svegliammo giusto in tempo per vestirci.Si era fatto tardi.
Mi misi quello che Axel mi aveva comprato.
Andammo alla festa.Io non ne avevo assolutamente voglia.
Entrammo.Il rumore della musica era perforante,ma mi piaceva.
Axel si girò verso di me:”Andiamo dal festeggiato a fare gli auguri”
Non avevo la più pallida idea di chi fosse.
Entrammo in una stanza.
Con mio grande stupore vidi che il festeggiato era Sora.
Lo guardai:”Hei ciao!Buon compleanno!”
Sorà mi guardò:”Hei Riku che ci fai qui?Non mi aspettavo di vederti!”
Mi appoggiai su una colonna:”Il mio amico Axel mi ha invitato”dissi sorridendo.
Il nanetto si alzò stupito:”Conosci Axel Flame??”disse sorpreso.
Risposi di si con un cenno del capo.
Il presentatore lo invitò a salire sul palcò e Sora corse.
Lo guardai andar via e subito dopo mi baciai ad Axel:”TI VOGLIO TROOOPPOOO BENE!!”e andai via.
Axel rimase stupito.
Mi godetti tutta la scena in prima fila.Sora è impacciato.
E’ troppo bello.Era un ragazzo meraviglioso e lo avrei urlato a tutto il mondo.
Mi piaceva.Era la prima volta che un ragazzo mi faceva questo effetto in vita mia.
Sora scese dal palco inciampando sullo scalino.In quel momento,che casualità,io ero lì vicino e lo presi da un braccio.
Sora mi guardò.Mi persi nei suoi occhi così belli,grandi,azzurri come l’oceano.Stavo annegando.
Avrei voluto baciarlo.Era impossibile che non succedesse.Ma che cazzo dici!
Sora si tenne a me:”Gra-a-zie Riku!”disse teneramente.
Uscii dal locale per recuperare l’udito.
Era piacevole l’aria che c’era,che ti sfiorava i capelli.
Nel frattempo uscì anche lui.
Sora si avvicinò a me:”Come mai non entri?”
Non risposi.
Sentii la mano di Sora prendere la mia.
Lo guardai negli occhi:”Sora…”
Sora mi zittì e mi baciò.
Rimasi incantato dalle sue labbra morbide.Erano così carnose,da rimanerne incantati.
Fummo interrotti da Axel che urlava da dentro:”C’E’ LA TORTA!!!!!!!”
Sorà entrò dentro,voltandosi un ultima volta verso di me:”Mi aspetterai?”
Io lo guardai sorridendo:”Certo nanetto!”
Per la prima volta in vita mia avevo passato una serata diversa da tutte.Avrei adorato Axel per tutta la vita.

Note:
Questa è la prima fic di Soriku che scrivo,
e come si può ben notare Roxas non è nominato (mu scurdavo xD Trad.Me lo sono scordato.)
Ringrazio Axellina per i codici ovviamente ;D
Si accettano commenti xD
Buona lettura da Kurita!

  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Kurita