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Autore: Amarilla    16/07/2009    4 recensioni
7/6/2004: Ryuk torna nel mondo degli shinigami dopo che Light si è lasciato imprigionare da L e ha rinunciato al Death Note. Anche Rem si trova nella terra degli dei della morte per individuare il terzo Kira secondo quanto concordato con Light. Il suo obiettivo è salvare Misa, accusata da L di essere il secondo Kira. Rem, venuta a sapere dagli altri shinigami del ritorno di Ryuk, lo rintraccia per carpire ogni informazione utile sui movimenti di Light.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rem, Ryuuk
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Crunch
Crunch

Una meccanica ripetizione di ruvidi schiocchi. Gli occhi della creatura, bulbi enormi, mostruosi, ruotavano nell’oscurità della caverna, avidi e innaturali. Un morso. Le rosse pupille si accesero ancora. Un altro. L’aria dell’antro era densa di polvere, secca, irrespirabile. Un particolare indifferente per il mostro. Due fori profondi delimitavano il suo naso eppure gli organi interni deputati a tale funzione erano collassati e avvizziti. Inutili. Ma del resto tutto quello di cui sentiva davvero il bisogno lo aveva già tra le sue lunga dita inanellate. Conficcò gli artigli nel frutto fino a far colare parte del succo, leccò il nettare che fuoriusciva, poi vi affondò le zanne aguzze.

Crunch

All’orizzonte ribollivano i tuoni, spettrali residui di fulmini elettrici. La desolata terra degli dei della morte si estendeva al di là della caverna. Grigia e fredda. Noiosa. Un punto dapprima indistinto, in alto tra le nuvole, si mosse improvviso, trascorrendo veloce tra il fumo e la nebbia. Di questo non se ne accorse lo shinigami. Da tanto tempo non faceva caso a cosa accadeva fuori; nulla del resto ne valeva la pena. Il punto prese forma e ali, sempre più vicino, una bianca sagoma contro il cielo nero. Scese nell’aria senza vento, calibrando velocità e spazio, rivelando il proprio corpo, un intreccio sovrannaturale di ossa. Piegò le ali eburnee in un ritmo sempre più urgente ora che la destinazione era a pochi battiti di distanza. Entrò.

Il pertugio che dava sulla caverna era ampio appena per consentirle di passare. Piombò pesante nell’antro, in ginocchio, appoggiandosi sul proprio piede artigliato per assorbire l’urto del volo così bruscamente interrotto. Un cupo rimbombo marcò l’impatto, le ali ancora in movimento sollevarono vento e polvere disperdendo tra la sabbia le verdi mele ammonticchiate nella caverna. Lentamente poi la figura si alzò. Srotolò il suo bianco corpo, distendendo la flessibile schiena dorsale armata di una fitta cresta di placche appuntite e ripetute sulle lunghe braccia e gambe, rattrappì e chiuse le ali, lasciò andare le mani sui fianchi. Entrambe erano chiuse a pugno e strette, gli artigli evidenti nella loro morsa. Dietro di lei un fulmine andò a morire schiantandosi all’orizzonte in un’esplosione di luce. L’essere sollevò il capo. La benda che attraversava il suo volto lasciava libero un unico occhio, brillante come una gemma.

“Ahhhrr… Le mie mele!...  Tu, brutto idiota!…” imprecò lo shinigami, che, colto alla sprovvista, si era raggomitolato a terra. La polvere sollevata dalle ali della bianca creatura penetrò velocemente fino all’interno delle sue nere vesti procurandogli una sgradevole sensazione. Lo sguardo basso, ruotava gli occhi freneticamente per individuare dove fosse finito il suo prezioso tesoro. Poi, una volta accertatosi di non aver perso nessun frutto, cominciò a raccoglierli carponi uno a uno. Con cautela infine sollevò la testa verso il silenzioso visitatore. Le iridi gialle dello shinigami si spalancarono. “Rem?!... Cosa ci fai qui?”

“Ryuk.” Sulla bocca della dea della morte il nome risuonò più come una constatazione che come un saluto. Non accennò a scusarsi, né aiutò il suo simile a rialzarsi. “Sto per tornare nel mondo degli uomini- annunciò in tono conciso. Non c’era bisogno di inutili preamboli, ed aveva fretta- “Il tempo scorre veloce. Credo di aver trovato l’umano più… adatto, diciamo così, a ricevere il Death Note e a breve gli consegnerò il quaderno.”

“Ku ku” sogghignò Ryuk distendendo le enormi labbra fino a mostrare le zanne. Era visibilmente appagato, seduto a gambe incrociate, mostrava in grembo tutte le mele raccolte. Le teneva ferme a sé, come un bambino stringe qualcosa che gli è stato proibito. Con una mano ne afferrò una e ne fece un sol boccone. Masticò veloce e deglutì rumorosamente. “Beata te! Prima o poi sarà di nuovo il mio turno. Per ora, mi tocca restare qui a ingozzarmi di queste sabbiose, insipide, disgustose mele! Non fossi mai andato nel mondo degli umani… Non avrei mai scoperto quanto queste fanno dannatamente schifo! Puah, blah!” Mimò il suo disgusto scuotendo i capelli, nere fiamme d’inchiostro. Poi -senza fermarsi- prese un altro frutto e lo mangiò.

 “Non sono qui per salutarti” tagliò corto l’alta shinigami. Profonde rughe increspavano la sua fronte, là dove non vi era la benda a nasconderle. “Perché sei tornato? Light ha quindi rinunciato alla proprietà del quaderno?” L’occhio di Rem ribolliva di luce, appena raffrenata dalla compostezza in lei usuale.

“Uh? Sì…” La testa china al petto e immerso nella scelta del prossimo boccone, Ryuk appariva del tutto disinteressato alla questione. Indicò prima un mela, poi quella a fianco, poi un’altra ancora, quasi contasse, infine arraffò quella in mezzo e se la portò alla bocca.

La shinigami soppesò la nuova informazione e vi trovò la conferma della propria ipotesi. Poi aggiunse: “Ma dove è il quaderno, ora?”

“Kaaa, l’ha sepolto sotto terra.” Grugnì controvoglia Ryuk, rispondendo a bocca piena. “Non chiedermi altro, lasciami stare.” Sventolò la lunga mano in faccia a Rem come a cacciarla via. Ma l’altra, impassibile, non diede alcun segno di volersene andare.

“Questo… è un bene, immagino.” mormorò. Linee sottili color della lavanda incorniciavano la sua espressione dubbiosa “Light non è più Kira. Al momento…” Come sarebbe stato del tutto diverso se Light non fosse stato mai Kira, rifletté amaramente la shinigami. Lui. L’ingannatore dalla voce di miele, il traditore sorridente. Aveva giocato con i sentimenti di Misa, e tutto solo per avere dalla sua parte un’arma in più nella bramosa, assurda ricerca di potere. No. Doveva fare qualcosa. Era già uno sforzo immane fidarsi di quel ragazzo. “È per aiutare Misa. Credimi”, l’aveva rassicurata con quella dizione impeccabile, sicura, insopportabile. Aveva un piano, così aveva affermato, senza spiegare oltre. Ma Rem non trovava pace; per quanto sapesse che la liberazione della ragazza  rientrava a pieno nella convenienza di Light, non riusciva, non riusciva a credere in lui, non del tutto. Le radici nere del tradimento crescevano profonde nel cuore di quell’uomo e lei sarebbe stata tranquilla solo sapendo Misa libera dalle catene e da ogni sospetto. Inoltre: una situazione del genere non si sarebbe dovuta mai, mai ripetere. Sì, doveva fare qualcosa, premunirsi, pensare, tutte le possibile combinazioni di eventi che si preparavano ora nei giorni a venire, valutare azioni, conseguenze, ogni …

Crunch
 Thud

Il torsolo cadde e rotolò nella sabbia fino a fermarsi ai piedi di Rem. Umido e rosicchiato, in un solo attimo si era già ricoperto di polvere. La shinigami fissò il rifiuto con disgusto. “Non riesci proprio a privartene, vero?” osservò caustica, sollevando il proprio sguardo per incontrare quello di Ryuk.

Dal cielo un lampo tagliò a metà il rosso ghigno del dio. “Sai com’è… A ognuno i suoi vizi…” , sibilò fra le zanne la sua lingua, lenta e velenosa.

Immobili, i due continuavano a fissarsi.

Mmpf. Te lo ripeto, non sono venuta qui per salutarti.” La piatta voce di Rem spezzò il silenzio. “Ora, ascoltami con attenzione –aggiunse, scandendo bene le parole– perché non ho alcuna intenzione di spiegarmi due volte.” La shinigami riprese a parlare solo quando Ryuk, chiaramente controvoglia, portò una mano al mento per appoggiare la testa, piegata su una spalla, in attesa. Con l’altra si coprì l’enorme, rossa, bocca: sbadigliò.

“Appena sarò tornata sulla Terra, i quaderni in circolazione diventeranno due: a quello che Light –tu mi dici- ha sotterrato, si aggiungerà il Death Note che ora ho con me e che consegnerò all’umano di nome Higuchi. Il ragazzo potrà recuperare la memoria da entrambi i quaderni, in quanto ne è già stato proprietario.” 

“Kaa, e con questo?” chiese Ryuk, pigramente appollaiato sulla roccia.

“Light ora non è più Kira” riprese Rem, nella voce un fervore che lo shinigami non aveva mai avvertito prima d’ora in lei “ma sono sicura che il suo piano comprende il ritornare in possesso di almeno uno di questi quaderni, se non entrambi, per recuperarne i relativi ricordi. Ha i mezzi e le capacità per riuscirci. E se lui disseppellirà il quaderno a te collegato, anche tu tornerai sulla terra e potresti influenzare le sue azioni.”  

“Eh?” Ryuk aggrottò le sopracciglia, disorientato.

“Sì.” La bianca shinigami, in piedi, immobile, continuò a spiegare con pazienza e lentezza. Il cipiglio che le attraversava la fronte dimostrava tutta la sua concentrazione. “Il piano di Light ha come scopo la liberazione di Misa.” É davvero così…? “Appena questo sarà avvenuto -e sono sicura che a quel punto Light avrà recuperato la memoria- se entrerai in contatto con lui dovrai dirgli questo: che durante il tuo recente soggiorno nella terra degli shinigami sei venuto a conoscenza di una regola poco nota.”

Ryuk allungò il braccio e scelse la mela più grossa dal mucchio al suo fianco. Uno stuzzichino avrebbe reso le paranoie di Rem più sopportabili. 

“Spiegherai a Light che, per evitare una eccessiva permanenza di un Death Note nel mondo degli uomini, è scritto che al terzo passaggio di proprietà, il nuovo possessore morirà. In dieci giorni. Anzi, no.” La shinigami si bloccò per un attimo, poi riprese: “Non specificare un tempo. Questo gli causerà più ansia. Per evitare tale fine, l’unica soluzione per l’umano è restituire il Death Note allo shinigami, che a sua volta riporterà il quaderno nel nostro mondo. Tutto chiaro?” Una volta liberata Misa, se Ryuk farà questo Light non avrà altra scelta che rinunciare al Death Note e perderà di nuovo i ricordi; sia Light che Kira non amano Misa ma Kira è un pericolo costante per lei, Light no.

“Hyuk, hyuk. Ma perché non glielo dici tu?” obbiettò l’altro, annoiato.

“Mmpf. Mi sembra chiaro.” puntualizzò Rem, indispettita dall’ovvietà della domanda. “Lui non si fida di me. Per cui sarebbe del tutto inutile da parte mia una simile iniziativa. Se ti chiede perché gli stai rivelando tutte queste cose, potresti rispondergli che sei curioso di vedere come se la caverà. E se ti chiederà se io sono a conoscenza di questa regola, digli pure di sì, e che non gliel’ho rivelata perché –la sua voce si arrochì– voglio che muoia.“

Ryuk estrasse dalla bocca il torsolo e lo sputò a terra. “Fai questo, fai quello.. Perché dovrei darti retta?” nicchiò, mellifluo e infastidito al tempo stesso. Il profilo dello shinigami era un’ombra deforme sulle pareti della caverna. “O forse ti sei scordata come si fa? ..Vuoi uccidere quel ragazzo, no?” Si alzò in piedi. Rem non ricordava che Ryuk fosse così alto, così imponente. La sua ombra si ingigantì e divenne tutt’uno con l’oscurità della caverna. Il dio nero estrasse dalla cintura il proprio Death Note e l’incisore. Aprì il quaderno a metà. “Ecco. Basta fare così.” Cominciò a scrivere, la punta conficcata sulla superficie della pagina. L. I. G. Spalancò la grande bocca. Le zanne schioccarono pronte. H…

“NO!” Rem urlò. Non avrebbe voluto farlo. Eppure si ritrovò con gli artigli pronti a scattare, tesa in una posizione di lotta.

 “Ahahahah” L’eco moltiplicò la risata di Ryuk e distrusse il silenzio. C’era qualcosa di spietato in quel suono gutturale. “Rem non può uccidere Light –teatrale e canzonatorio, il dio nero guardò fisso in faccia la shinigami. Sorrise di un sorriso orribile. “Non può, perché spezzerebbe il cuore della sua piccola, stupida, umana…” Ripose il quaderno. Poi portò le mani ai capelli e ne afferrò due ciocche per simulare la pettinatura di Misa. “Light-kun, Light-kun, dove sei?“ Imitò, con voce stridula, continuando a ridere, e ridere, sguaiatamente. Il suo petto smise immediatamente di sussultare appena vi si appoggiò, minaccioso, l’artiglio di Rem.

“Non lo faccio per lei”, mentì. Il tono basso e fermo della dea bianca non tradiva alcuna emozione. “Tra tutte le divinità della morte io sono una delle più vecchie e vicine al nostro re e non sia mai che, pur di fermare quel ragazzino, mi debba abbassare a ucciderlo.” Le labbra tirate, l’occhio contratto di Rem -una stretta fessura- lasciava trapelare una luce sottile, capace di trafiggere, se solo avesse voluto. “Ma non posso allo stesso tempo permettere che, nella sua arroganza, Light si prenda gioco di noi immortali. È una questione di orgoglio!” Vero "Perderà la memoria" concluse, accentuando la pressione dell’indice ossuto "e vivrà una vita priva di significato, degna della razza a cui appartiene.”

La shinigami abbassò il pugno. Un tuono soffiò all’orizzonte. Si avvicinava una tempesta di pioggia e già il vento batteva all’ingresso della caverna. Le due divinità si fissarono a lungo, senza parlare. Ryuk cadde sulle ginocchia, sopraffatto dallo sguardo di lei. “Ehi … ehi ehi, Rem… smettila, così mi-mi fai paura!” balbettò lo shinigami, le braccia incrociate davanti al volto, in difesa.

“Farai quanto ti ho chiesto?” Il tono della dea era lapidario, per quanto non manifestasse né rancore, né rabbia. “So che ami stare nel mondo degli uomini” aggiunse “Niente ti impedisce di consegnare il tuo quaderno a un altro umano, una volta che Light avrà perduto per sempre i suoi ricordi...”

“Mmm.. ok ok. Ho capito…” mugugnò Ryuk, ancora piegato a terra “Lo farò. Ma ora vattene via!” gridò.

Facendo forza sulle proprie ali, Rem si elevò, bianca, nella luce abbacinante dei fulmini. Al limitare della soglia si girò un’ultima volta verso Ryuk. I tentacoli sciolti nel vento, piegò in alto la testa, si voltò e volò via. Lontano, fino a scomparire, senza far rumore. Come se non fosse mai stata lì.

Ryuk rimase per un po’ seduto a terra. Poi portò una lunga mano alla bocca e sbadigliò. Felicemente rilassato, si distese supino, afferrò una mela e la tirò in aria. La riprese in mano e la tirò ancora. Alla terza volta, aprì le zanne e lasciò che gli cadesse in bocca. Arrivare ai semi fu questione di pochi secondi. Poi si girò su un fianco e ormai sazio giocherellò con la sabbia, disegnando dei cerchi. Fece un grande tondo e al centro collocò una mela della sua collezione. Poi ne prese un’altra e la impilò sopra. Come faceva quell’umano? Ne accatastò tre, poi quattro. Ma al quinto frutto l’equilibrio venne meno e le mele caddero una dopo l’altra, rotolando via.

“Ops.”

++++++++++

Note dell'autrice e un ringraziamento: Mi sono sempre chiesta: possibile che Rem non si sia posta domande sul piano di Light? O che non abbia pensato a qualcosa per mettere il ragazzo fuori gioco, una volta liberata Misa?
Per me è stato davvero stimolante prendere mano a questo primo capitolo per una serie di motivi.
Il primo, lo scenario. Da tempo volevo ambientare qualcosa nel mondo degli shinigami e inquadrarvi Rem e Ryuk, con tutte le connotazioni mostruose e sovrannaturali del caso. Per questo ho lavorato molto sul lessico, nel tentativo di ricreare una atmosfera piuttosto cupa.
Il secondo, il plot. Un dialogo tra Rem e Ryuk, in cui descrivere la totale incomunicabilità tra i due.
Terzo, poter scrivere di Rem senza Misa mi ha permesso di dare voce a quei connotati di ruvidezza e orgoglio propri della shinigami.
Beh, ora aspetto davvero qualche reazione (sempre se siete sopravvissuti alle descrizioni iniziali…).
Mi aspetto in particolar modo dei commenti dai “fans” di Ryuk: è stato difficile per me mettere mano a un personaggio che so così amato!
Vi anticipo che i capitoli dovrebbero essere tre ma che il più in realtà è stato fatto, anzi temo che i prossimi due saranno molto brevi O.o Non dico altro, comunque aggiornerò con la mia consueta calma da "tartaruga".

Un caloroso grazie va a Neko88 per il suo supporto e a Violet Nearina che mi segue sempre =)
@Ritsuka96: grazie per le tue parole di apprezzamento :) Sì, l'effetto "cupo" è del tutto voluto e mi sono divertita molto nel creare l'atmosfera... (spoiler*) il prossimo capitolo ci riporterà invece tra gli umani.
GRAZIE a tutti coloro che hanno interito questo capitolo tra i preferiti e/o seguiti. Grazie soprattutto della fiducia ^^'
GRAZIE ovviamente a tutti coloro che hanno fatto un salto tra queste pagine.
  
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