16/07/2009
4 recensioniWings of a Chained Butterfly
Checché dicesse, anche lui aveva i suoi momenti di debolezza. Poteva mentire agli altri, non certo a se stesso: si conosceva troppo bene.
E grazie a questi momenti di insicurezza poteva affermare quelle parole.
«Io... Penso che tu sia una donna forte, però.»
Perché quando era in quei momenti così umilianti sapeva sempre cosa fare per riprendersi.
Lei era sempre lì, in quella stanza, arredata solo per i suoi allenamenti.
Da piccola rammentava venisse affiancata da una maestra. Una donna sui trent’anni, piccola e spigolosa ma nel complesso s’illuminava di un’armonia stanca.
Kanda ricordava benissimo, quelle poche volte che era in sede, di essere sgattaiolato via dal generale per correre lì. Probabilmente, Tiedoll era proprio l’unico a sapere di quel suo vizio, ma non gl’era mai importato.
Lì l’aveva vista crescere sempre più graziosa e aggraziata.
Non l’avrebbe mai ammesso con nessuno, ma il ricordo di lei con addosso quel body color carne e le scarpette coordinate, gli metteva addosso malinconia.
Osservava di nascosto da dietro la porta sempre socchiusa quelle lezioni, dapprima, poi, i suoi allenamenti in solitudine.
Linalee si vergognava a ballare davanti ad un pubblico e forse non si era mai resa conto di quanto i suoi scontri fossero nient’altro che un aggraziato balletto fatale.
Così, solo lui conosceva la vera forza di Linalee.
In quella stanza con una parete di specchi e il parquet chiaro, ogni suo movimento, ogni sua espressione rappresentava la forza, il vigore, la bellezza.
Per questo Kanda era sicuro di poter affermare che Linalee era una donna forte. E bella, ma questo l’avrebbe portato nella tomba.
I volteggi, i salti... erano intrisi dello splendore della sua anima.
E lei appariva come una ballerina, una farfalla incatenata dai doveri che non aveva mai perso la forza di sognare e volare su quelle ali dorate ch’erano i suoi piedi.
E, anche a diciotto anni suonati, nel bel mezzo della guerra, Yu Kanda – colui a cui non importava nulla e nessuno – appena poteva, sfuggiva alla trappola che era il suo futuro per correre lì, per guardare quel dolce estratto di miracolo. La porta socchiusa, lei sempre lì.
La sua unica, piccola, segreta certezza.
Linalee lo vide riflesso nello specchio e sorrise.
Sperava proprio, che venisse.
S’inchinò davanti al suo riflesso, e danzò.
Solo per lui.
Post Scriptum_ Non avevo mai pensato di scrivere una fanfic con protagonisti Linalee. Però quel titolo e queste immagini mi ronzavano dentro da molto tempo, e ho sempre amato pensare che anche Kanda, nei suoi momenti di sconforto, non rimanga a fissare il fiore ma scappi da Linalee, come lei ha sempre fatto.
Sento una voce che geme «OOC», può essere? Ditemelo voi, io Kanda non lo so gestire. O meglio, non riesco a vederlo come un “vuoto”, solo dedito al lavoro e niente sentimenti.