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Autore: harretoms    11/12/2018    0 recensioni
Dal 2° capitolo:
"Sei solo un borioso e un maleducato, ora sloggia." Mi faceva davvero saltare i nervi quel so-tutto-io. Chi era poi per venire qui e giudicarmi?
Ma fece una cosa che non mi sarei mai aspettata. Si avvicina a me, ad un palmo dal mio viso, potevo sentire il suo respiro caldo sulle mie labbra per poi cambiare direzione ed avvicinarsi, invece, al mio orecchio.
"Imparerai che il gioco, qui, lo comando io." disse poggiando impercettibilmente le sue labbra sul mio lobo sinistro. Mi fece rabbrividire la sua vicinanza, il suo fiato, le sue parole.
Mi sa che mi ero cacciata nei guai.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Prologo
Avevo una vita perfetta. Certo, non ho mai avuto tutto dalla vita, ma chissà come mai quando perdi tutto ti sembra che ciò che avevi prima, anche se non era molto, era tutto.
Ormai quando alzo gli occhi e guardo il cielo non vedo più l’arcobaleno, vedo solo le cose come sono, ed è la cosa peggiore che mi potesse capitare.

I lampioni non sono più luce, sono solo dei pali nei quali scorre elettricità.
Il cibo non è più un estasi di gusto, è solo una soddisfazione di un bisogno fisiologico.
Non avevo più voglia di andare avanti, camminavo per le strade di questo nuovo posto come un fantasma, un fantasma che non aveva né meta, né direzione. Non avevo dove andare, non avevo dove tornare. Avevo solo in mente il giorno in cui è cambiato tutto.
Un saluto. Una sensazione brutta. Lui che non ritorna più. Io che devo lasciare tutto.

Mi sentivo come fossi entrata in un tunnel buio e tetro che non aveva più una via d’uscita, o almeno io non la vedevo. Quella luce che ti acceca e ti dice che finalmente è tutto finito, io non riuscivo neanche ad immaginarlo.

La solarità che mi contraddistingueva, era ormai un lontano ricordo, sia per me che per i miei amici; che tanto per specificarlo dopo quel giorno, erano tutti spariti, come se non fossero mai esistiti, come se non avessero mai fatto parte della mia vita.
Non avevo mai avuto un buon rapporto con la famiglia di mia madre, per me non erano mai esistiti e sinceramente a me non cambiava molto la loro presenza o la loro assenza, stavo bene così, non sono mai stata una persona troppo affettuosa e se non mi dai amore io vivo bene lo stesso, non ridandotelo di rimando.

Quando sei costretta ad intraprendere una convivenza con gente che non conosci, che non vuoi conoscere e che ti ha sempre ignorato nonostante tu sia sangue del suo sangue, ti convinci che non puoi far niente per cambiare le cose, così non ci provi neanche a cambiarle.
Sicuramente non avrei mai immaginato che sarei finita a fare la Cenerentola di turno, con una matrigna cattiva e due sorelle acide come il veleno. Ed io avevo paura del veleno.

La mia vita del prima era una vita normale. Avevo una vita sociale non totalmente pazza ed estrema, ma la avevo. Uscivo a qualunque ora del giorno o della notte (per quanto mi era concesso) anche solo per fare un giro in macchina per la mia città. Frequentavo l’ultimo anno di liceo, mai stata bocciata, l’unica mia pecca scolastica era che ogni estate dovevo intraprendere i corsi estivi di matematica, avendo perennemente il debito, ma era tutto risolvibile con dell’impegno e un esame di fine corso.
Ma la cosa più sconcertante non fu il trasferimento, la cattiveria delle persone con cui vivevo o la tristezza perenne che aveva mia mamma negli occhi, che mi distruggeva mandandomi sempre di più alla deriva, no.
La cosa più catastrofica delle mia vita fu lui: Devis.

Lo odiavo, ma di un odio profondo. Se la mia vita era distrutta da ogni punto di vista, lui era capace di farmi provare ancora più nervosismo e rancore. Uno spocchioso, borioso, maleducato e un troglodita come mai visti in vita mia.
A Riverdale erano tutti talmente tanto gentili, si avvicinavano a me anche solo per fare due chiacchiere, mi salutavano con gioia. Il totale opposto del Bronx. Il totale opposto della banda dei pesci lessi, così chiamavo la compagnia di Devis.
Col tempo ho imparato che bisogna stargli lontano, da tutti loro. Così come facevano tutti gli altri, ma chi lo avrebbe mai detto che avrei stuzzicato la persona che non avrei mai dovuto neanche conoscere?
 
 

 
Angolo autrice:
Buonsalve a tutti/e. Io sono Marta e questa è la mia storia. In tutti i sensi.
Ho preso ispirazione da fatti realmente accaduti nella mia vita, ovviamente non sarà tutto perfettamente uguale, ho lavorato molto anche di fantasia. Mi scuso per il prologo molto corto, ma spero che lo apprezzerete e vorrete comunque continuamente, spinte da una qualche curiosità.
Grazie per essere arrivate fino a qui, non mi dilungo troppo, e buona continuazione.
Baci, xx
------ LaBaudel
   
 
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