Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: MaryFangirl    12/12/2018    4 recensioni
A seguito di un affare difficile che si è concluso bene, una cliente propone alla nostra coppia di sweeper di ringraziarli con un soggiorno con tutte le spese pagate in uno dei suoi numerosi hotel. Tutti i nostri amici vi si ritrovano e Ryo decide finalmente di far avanzare le cose, ma un evento interromperà tutti i suoi progetti insieme alle parole della sua bella che gli daranno da pensare.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Mick Angel, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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L'operazione di Ryo andò molto bene. Doc riuscì a salvargli la gamba con un innesto di pelle. Ryo avrebbe conservato il ginocchio, ma avrebbe dovuto sottoporsi a un'altra operazione per finalizzare il trapianto e avrebbe zoppicato per un po'. Dopo quasi 7 ore passate in sala operatoria, Kazue lo portò in sala rianimazione. Anche Kaori era stata operata, il suo intervento durò meno di quello di Ryo, le sue ferite erano certamente meno gravi ma fisicamente aveva sofferto molto di più rispetto a Ryo. Era disidratata, denutrita e in ipotermia. Inoltre, il sole l'aveva indebolita di più. Ora stava bene, a parte una grossa cicatrice lungo la schiena con 20 punti e le condizioni di chi era rimasto immerso per quasi 20 ore.
Era un miracolo, sì, il loro salvataggio era un miracolo se si teneva conto che si erano arenati in mezzo all'oceano, erano sopravvissuti a una notte intera nel mare, al caldo opprimente a un'orda di squali affamati. Dopo che l'intervento di Kaori fu terminato, venne portata in una sala di rianimazione prima di essere portata nella sua stanza nel corridoio di fronte a quella di Ryo. Come Kaori, Ryo dormì per quasi tre giorni interi, lo stato fisico di Kaori preoccupava il Doc a causa della sua estrema debolezza, ma dopo tre giorni di completo riposo sotto flebo, tutto tornò alla normalità. Durante i tre giorni, i loro amici si alternavano costantemente al loro capezzale con la speranza di vederli svegliarsi. Il fatto che dormissero così a lungo li preoccupava nonostante le parole di Doc sul fatto che fosse abbastanza normale, in quel momento i loro corpi avevano bisogno di riprendersi. Alla fine del terzo giorno, Kaori fu la prima a svegliarsi. Trovò Miki al suo capezzale che le teneva la mano. Quando Kaori esercitò una pressione, l'altra pensò di sognare, ma quando vide la sua amica aprire gli occhi, emise un grido di gioia prima di sorriderle e correre fuori dalla stanza alla ricerca di Doc.
"Doc, Doc!" urlò lungo i corridoi, impaziente ed eccitata.
"Con calma, Miki, ti faccio presente che sei in un ospedale e non nel tuo locale" le disse con calma Doc, che avanzava verso di lei. "Cosa c'è che non va? Ti mancavo, vuoi che giochiamo al dottore e all'infermiera?"
Di fronte a quella risposta, lei tirò fuori un martello e glielo sbatté sul cranio. Un grosso bernoccolo cominciò a crescere.
"Sono un incompreso" fece lui massaggiandosi l'enorme protuberanza sulla parte superiore del cranio.
"Basta con gli scherzi, non è il momento" disse lei senza fiato, cercando di recuperarlo. "Kaori...lei ha...aperto gli occhi" riuscì a dirgli.
"Bene, è una buona notizia, andiamo a vederla" disse il medico tranquillamente mentre il bernoccolo scompariva come per magia.
Miki seguì il Doc col massimo silenzio, ma con ansia. Entrarono nella stanza e videro Kaori che non si era mossa. Era ancora sdraiata e contemplava il cielo azzurro attraverso la finestra. Sembrava assente e svuotata di ogni energia.
"Buongiorno Kaori"
"Buon...giorno, Doc" riuscì a dire mettendosi le mani alla gola secca.
"Hai la gola secca. Tieni, bevi un po' d'acqua"
Le portò un bicchiere alle labbra e le mise la cannuccia in bocca.
"Va meglio?"
"Sì, uhm...grazie" disse lei, schiarendosi la voce.
"Ci avete spaventato a morte entrambi" rivelò Doc sorridendo teneramente.
"Ryo" disse lei, alzandosi e pronta ad alzarsi, ricordando improvvisamente tutto quello che era successo.
"Calmati, sta bene" Doc la prese per le spalle e l'aiutò a ristendersi, Kaori lo lasciò fare. "È in una stanza qui vicino. Puoi andare a vederlo più tardi"
"Sta bene!" ripeté lei come per convincersi. "E le sue costole e il suo ginocchio?"
"Rilassati, me ne sono occupato. Ci è voluto un po', è vero, ma sta bene e si riprenderà rapidamente. Parliamo di te ora"
"Come ti senti?" le chiese Miki con voce dolce.
Kaori rivolse una breve occhiata alla sua amica. Era bello essere di fronte a un viso amichevole e sorridente, un volto rassicurante.
"Stanca, solo il fatto di essermi alzata mi ha sfinito"
"È normale, il tuo corpo non si è completamente ripreso" la rassicurò Doc. "Senti dolore da qualche parte?"
"No...sì, le labbra"
"Sono secche a causa del sole. Un po' di burrocacao e non sentirai più le screpolature. Bene, ti visiterò e dopo ti lascerò andare a vedere Ryo. Sono sicuro che muori dalla voglia di farlo. Vado a chiamare Kazue, torno subito"
Lasciò le due donne da sole. Miki si avvicinò a Kaori e le accarezzò una guancia.
"Che paura che ho avuto, Kaori! Pensavo davvero che non saremmo mai riusciti a trovarvi"
"L'ho creduto anche io! Avevo perso la speranza. È stato orribile, Miki" rivelò Kaori stringendole forte la mano come se ne dipendesse la sua vita, mentre il suo sguardo si offuscava. In quel momento Kaori aveva bisogno di contatto umano.
Ripensandoci, Kaori non poté fare a meno di trattenere le lacrime. Era sopravvissuta, erano sopravvissuti, ma ora quello che l'aspettava era peggio.
"Ssh, calmati, è finita! Non ne parliamo più" sussurrò Miki, appoggiando la fronte contro la sua e accarezzandole i capelli. Si staccò da lei e le sorrise.
Miki le asciugò le lacrime e la prese contro di sé per confortarla. Kaori ne aveva bisogno, sentiva così freddo. Si lasciò cullare dal morbido calore protettivo di Miki che la calmò.
Doc e Kazue entrarono nella stanza, facendo tornare le due donne nelle loro posizioni originali. L'infermiera si gettò su Kaori, troppo felice di rivederla. Miki lasciò la stanza permettendo loro di visitarla. Colse l'occasione per avvertire tutti che Kaori si era svegliata. Presto tutti furono in ospedale, Mick, Eriko, Falcon e persino Saeko. Quando raggiunsero la stanza di Kaori, lei stava dormendo profondamente, ma sembrava più serena, sicuramente perché sapeva che lei e il suo partner erano fuori pericolo. Tutti si precipitarono attorno al suo letto per assicurarsi che stesse bene. Il ritmo costante e lento del suo respiro li rassicurava. I loro sussurri la svegliarono.
"Ciao bellezza!" Mick fece un bellissimo sorriso vedendola sollevare le palpebre.
"Ciao Mick!" ricambiò il suo sorriso. Era felice di rivederlo, era davvero bello poterlo rivedere.
"E noi, allora?" s'inserì Eriko alzando la voce falsamente insoddisfatta.
"Buongiorno!" disse lei, guardando nella direzione della voce che proveniva da dietro Mick. "Scusate, non vi avevo visto! Siete venuti tutti! Che carini" il sorriso che rivolse loro li rassicurò sulle sue condizioni.
"Eravamo preoccupati per te. Hai dormito per tre giorni. Proprio come la bella addormentata, aspettavi un bacio da parte mia per svegliarti, dolcezza" poco dopo averlo detto, Mick si presentò con la bocca in avanti mentre si chinava su di lei.
"Idiota!" rispose Kaori, troppo felice di rivedere il suo amico che faceva il pagliaccio. Rise forte. Aveva pensato che non avrebbe mai rivissuto quei momenti. Lo fermò con la mano, che si schiantò contro le labbra sbavanti del suo amico. Kaori si sentiva troppo debole per resistere ulteriormente e chiamò Kazue.
"Kazue, per favore aiutami, non sono nelle condizioni"
"Con piacere, mia cara" rispose lei, con un sorriso machiavellico sulle labbra.
Kazue tirò il suo uomo verso di sé, poi lo schiacciò sotto un martello gigantesco prima di sfregarsi le mani soddisfatta del risultato. Solo i piedi di Mick erano visibili dal martello ed erano presi da spasmi violenti che non preoccupavano né il Doc, né l'infermiera. Era il prezzo da pagare per aver cercato di approfittare della debolezza di una paziente.
"Credo che tu l'abbia ucciso, Kazue" fece Miki vedendo improvvisamente le gambe di Mick cadere e non risollevarsi più.
"Ma no, e poi è abituato a molto peggio, credimi!"
Tutti videro poi il martello alzarsi, Mick vi si liberò con difficoltà e guardò la sua bella infermiera.
"Ma chiedevo solo di poterla aiutare, tesoro"
"Sì, certo!"
Come le era mancata quell'atmosfera, come le erano mancati i suoi amici. Era bello tornare tra loro. Fu allora che Kaori pensò a Ryo. Erano tutti presenti tranne lui.
"Ryo non si è ancora svegliato?" osò chiedere.
"No" rispose Kazue con tono rassicurante.
"È normale, è proprio un fannullone" aggiunse Mick rimettendosi le vertebre a posto.
"Sta ancora dormendo" disse Kaori un po' ansiosa.
"Sì, ma è normale, stai tranquilla. I vostri corpi hanno bisogno di recuperare e quello di Ryo più del tuo a causa della sua ferita" la rassicurò Kazue. "Ha perso molto sangue, ma ora va tutto bene"
"Tu come ti senti?" Mick si sedette sul bordo del letto e la fissò.
"Bene, meglio rispetto a tre giorni fa. Grazie, a proposito"
"Di cosa?" chiese lui sorpreso.
"Di averci trovato, di non averci abbandonato e soprattutto di averci recuperato" disse con le lacrime agli occhi che cercava di contenete. "Ryo mi aveva detto che ci avresti ritrovato"
"Tu avresti fatto lo stesso per noi, mia bella" Mick prese la sua mano e la strinse forte per farle capire che ci sarebbe sempre stato per lei. Lei ricambiò la stretta e immerse i suoi occhi pieni di gratitudine in quelli di lui prima di abbassare il capo un po' imbarazzata e guardare gli altri amici. "Grazie anche a voi"
"Devi essere stanca, parliamo troppo e ad alta voce. Ti lasciamo riposare"
"No, rimanete, parlate quanto volete. Ho imparato a odiare il silenzio ultimamente. Sì, parlate quanto volete, sto bene! Non voglio restare sola, mai più"
Perché diceva così, eppure era sempre stata con Ryo nell'oceano.
"Vuoi che ti accompagni a vedere Ryo?" Mick iniziò a tirare indietro il lenzuolo ma Kaori lo afferrò e lo rimise a posto. La sua reazione sorprese molto Mick.
"No!" disse lei con veemenza. "Uh...preferisco riposare...andrò più tardi" disse abbassando la voce dal tono leggermente impanicato. Non era pronta a vederlo di nuovo, lo sarebbe mai stata? Tutto quello che voleva era fare il punto della situazione per limitare i danni che già erano fin troppo numerosi.
"Sei sicura, Kaori, non mi disturba accompagnarti. So che non sarai tranquilla finché non lo vedrai con i tuoi occhi"
"No, dopo" rimise le lenzuola a posto e guardò i suoi amici che erano un po' sbalorditi della sua reazione, ma incolparono lo shock che aveva sofferto. "Ditemi, come vi siete accorti della nostra assenza?"
Tutti avevano visto il suo gesto mentre ripiegava con forza il lenzuolo su di sé. E la sua voce esitante e spenta quando disse loro che sarebbe andata al capezzale di Ryo più tardi. Era quasi in preda al panico. Non si facevano ingannare, qualcosa era successo tra loro, ma cosa? Era ancora troppo presto per assalirla di domande, ma Miki pensò che la sua amica non sarebbe sfuggita. Era anormale che rifiutasse di andare al capezzale del suo partner, in tempi normali avrebbe chiesto di vederlo immediatamente a costo di trascinarsi per terra. Avrebbe fatto diventare matto il Doc rifiutandosi di essere visitata se non l'avessero portata a vedere il suo partner.
Sì, qualcosa non andava e Miki decise di scoprire cosa. Mentre i suoi amici le raccontavano, lei si appoggiò e si addormentò, cullata dalla voce dolce, calda e rassicurante di Mick. Vedendo che dormiva, tutti lasciarono la stanza preferendo lasciarla recuperare le forze.
Solo una volta fuori dalla stanza e dopo che Saeko ed Eriko se ne furono andate, Miki si rivolse ai due uomini.
"Avete visto la sua reazione di prima?" chiese loro, lo sguardo che passava da suo marito a Mick.
"Sì, strana, molto strana direi" osservò Mick.
"Che sia successo qualcosa tra loro?" intervenne Falcon.
"Lo penso anch'io" disse Miki.
"Pensi che abbiano litigato?" osò suggerire Mick.
"Non saprei, quello che posso dire è che non sembrava desiderosa di vedere Ryo, e non è normale per lei" fece Miki. "Si sono trovati in una situazione pericolosa, è un miracolo che siano stati trovati vivi, quindi forse hanno detto cose di cui non si sentono pronti ad assumere la responsabilità perché è stata questa situazione a spingerli fin lì"
"Mettiti nei suoi panni, deve aver fatto da colonna portante del loro duo, questa volta. Con gli squali intorno pensava di morire, che entrambi sarebbero morti. Di norma, si affida a Ryo, appoggiandosi a lui, ma questa volta ha dovuto farsi valere lei"
"Sì, hanno creduto di morire, può essere che si siano fatti delle rivelazioni a vicenda sui loro sentimenti e ora che sono fuori pericolo, lei magari ha paura che Ryo torni indietro, quindi non lo vuole vedere. Credi che si sia dichiarato?" domandò Miki a Mick, che voleva crederci perché avrebbe significato la felicità della sua amica, ma non ebbe il tempo di rispondere, perché Falcon disse:
"Non serve a niente tergiversare, ne sapremo di più al risveglio di Ryo"
"Sì, hai ragione tesoro!"
"Miki, torniamo a casa, devi riposare, hai vegliato su Kaori per due giorni. Devi essere stanca"
"È vero. Ora che si è svegliata, possiamo rientrare tranquillamente. Mick, dì a Kazue che tornerò in serata o domani mattina"
"Nessun problema. Ci vediamo allora"
Li guardò andarsene e poi tornò nella stanza di Kaori, dove rimase per una buona parte della giornata, infine tornò a casa.
Quella notte fu molto difficile di Kaori che ebbe solo incubi. Continuava a vedersi con Ryo in mezzo all'oceano mentre lui veniva risucchiato dalle profondità. Lo vedeva soffocare, col respiro corto e rumoroso mentre erano circondati dagli squali. La sua notte fu molto agitata, la paura che sentiva la fece agitare nel letto, gemendo di paura e dolore. Furono le sue grida ad avvisare le infermiere che corsero nella sua stanza. Dovettero lavorare in due per calmarla e impedirle di farsi male. Non potevano svegliarla, ma vedendo che Kaori era ancora in uno stato di estrema agitazione, Kazue preferì darle un tranquillante per calmarla. Mentre la collega la teneva stretta quasi stendendosi su di lei, Kazue le fece l'iniezione. Ben presto tutte le sue membra si rilassarono, il suo corpo si distese completamente e lei si lasciò andare al nuovo benessere.
"È proprio forte" disse l'infermiera, rialzandosi, provata dall'esperienza di dover trattenere Kaori.
"Ho visto. Il suo battito cardiaco si è calmato. La terremo d'occhio stasera"
Mentre l'altra infermiera tirava il lenzuolo sul corpo di Kaori, vide una macchia di sangue.
"Guarda" disse a Kazue.
"Non ci credo, ha riaperto la ferita" si sedette accanto a Kaori, la girò leggermente di lato per avere accesso alla sua schiena e tirò su la parte superiore del suo pigiama. "Ha fatto saltare tre punti. Chiama Doc!"
Aprì il cassetto del comò accanto a lei e tirò fuori un impacco che mise sulla ferita aperta per fermare l'emorragia. Kaori venne ricucita e sistemata sullo stomaco per far guarire la ferita. Nonostante il sedativo, Kaori si mosse molto durante la notte, e al mattino presto si sentì terribilmente stanca. Aveva gli occhi chiusi e un terribile mal di testa. Con difficoltà, riuscì ad alzarsi e a piegare le gambe sul lato del letto. Era fuori pericolo e tuttavia non riusciva a liberarsi di quella spiacevole sensazione di essere oppressa, come quando si era trovata nell'acqua in mezzo al nulla. Si sentiva sempre lì, dentro di sé era ancora lì. Aveva lasciato una parte di sé in quel luogo per salvare il suo partner. Si passò una mano sul viso come per svegliarsi e fece un respiro profondo mentre chiudeva gli occhi. Li riaprì alcuni secondi dopo con un lungo sospiro, prima di appoggiare i piedi a terra e di alzarsi per andare in bagno. Si sentiva barcollare, le sue gambe erano ancora deboli, quindi si appoggiò al deambulatore proprio accanto al letto, dirigendosi in bagno.
Di fronte allo specchio, si guardò a lungo, mettendo entrambe le mani sul lavandino. Era molto pallida e i suoi occhi erano cerchiati per la notte agitata che aveva passato. Era spaventosa a vedersi. Il suo sguardo sembrava spento e stanco. Si passò l'acqua fredda sul viso, riuscendo a svegliarsi un po'. Sollevò la testa e incontrò di nuovo il proprio sguardo, nel quale cercò una risposta, risposta per uscire dal disastro in cui si era messa.
Sul momento non aveva avuto altra scelta e le era sembrata la migliore delle soluzioni, ma ora che erano salvi, come poteva guardarlo di nuovo negli occhi, specialmente perché le rivelazioni non preoccupavano solo lei, aveva dovuto infilare Mick che non le aveva chiesto niente. Doveva dirglielo, prima che lui si confrontasse con Ryo. Era molto probabile che la situazione si sarebbe surriscaldata se lei non avesse preso iniziative.
Ma come procedere? Ryo era rimasto in silenzio come una carpa sulla boa, avrebbe accettato di rinnovare il dialogo con lei? Per scoprirlo, aveva solo una possibilità, cioè prendere l'iniziativa e rompere il ghiaccio per stabilire un dialogo. Persa nei suoi pensieri com'era, fu solo il freddo del pavimento che attraversò i suoi piedi nudi a riportarla alla realtà. Si asciugò la faccia, si passò le mani tra i capelli per disciplinarli, poi tornò nella sua stanza. Respirò profondamente, poi decise, dirigendosi verso la stanza del suo partner. Con un grosso nodo allo stomaco andò nella sua camera, determinata ad assumersi le responsabilità delle sue parole.
 
 
Ryo era sveglio da tempo ormai. Doc lo aveva visitato, giudicandolo stabile e con una buona promessa di guarigione. Ryo era stato molto silenzioso, aveva a malapena chiesto notizie di Kaori per assicurarsi delle sue condizioni senza entrare nei dettagli. Doc l'aveva trovato distante, freddo, stranamente silenzioso e calmo. La sua rabbia gli impediva di voler vedere la sua partner. Non una volta aveva fatto un gesto sconsiderato a una delle infermiere che si erano occupate di lui, né a Kazue, niente, segno che qualcosa non andava. Si murò nel suo silenzio nonostante le domande di Kazue. Vedendo che non ne avrebbe ricavato nulla, lei lasciò la sua stanza e andò ad avvertire Mick del suo risveglio, forse lui avrebbe avuto più fortuna di lei. Ryo era un uomo che si confidava poco e quando lo faceva di solito era con Falcon o Mick. Erano identici, se qualcuno poteva farlo parlare, era lui.
"Pronto Mick, sono Kazue"
"Buongiorno tesoro, mi sei mancata stanotte"
Lei sorrise alla confessione.
"Anche tu, recupereremo stasera, cuore mio. Ti ho chiamato perché Ryo si è finalmente svegliato, se vuoi venire a vederlo...lo trovo strano"
"Spiegati"
Mick, che era steso sul divano, si alzò improvvisamente. Quindi non era solo un'impressione, aveva già trovato Kaori strana, ora Kazue gli diceva che era il turno di Ryo. Quel calvario avrebbe dovuto rendere più solido il loro legame, invece ognuno di loro sembrava voler posticipare il momento di rivedersi.
"È troppo silenzioso, conoscendolo, sappiamo che non è normale e non ha provato a fare niente con le infermiere, è troppo tranquillo. Ryo e il termine 'tranquillo' non vanno nella stessa frase"
"Strano davvero! Mi preparo e arrivo"
"Dì, credi che abbia litigato con Kaori?"
"Non saprei, solo loro possono dirci cosa è successo, ma resto convinto che qualcosa sia accaduto per davvero"
"Gli ho proposto di accompagnarlo a vedere Kaori ma non ha nemmeno reagito, come se per lui fosse lo stesso"
"Arrivo tra un'ora, ne sapremo di più"
"Ti devo lasciare, Doc mi sta chiamando. A dopo"
Entrambi riattaccarono. Kazue tornò alle sue occupazioni mentre Mick si lasciò cadere sul divano, preoccupato dalle rivelazioni della sua dolce infermiera. Per lui, era evidente che qualcosa fosse successo tra quei due, ma cosa? Non avrebbe tardato a scoprirlo. Deciso, salì in camera sua e finì di prepararsi. Quando fu pronto, prese le chiavi e si diresse verso la clinica.
  
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