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Autore: Uptrand    12/12/2018    7 recensioni
La guerra contro i grigi è terminata vittoriosamente. Andiamo a vedere come sono cambiati gli equilibri di potere e come trascorrono le loro giornate gli uomini e donne della Noveria Corps.
Queste storie hanno lo scopo di far conoscere meglio i vari personaggi.
In altre raccolte "Dopoguerra 2" e "Dopoguerra 3" parlerò dei personaggi delle altre fazioni.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'ormai pensionato, ex-generale della gerarchia turian, ex- comandante di Divisione N Tetrius Bellitus, passò la carta magnetica nella parta di casa chiudendola. 
Si girò pronto per la sua classica passeggiata mattutina nella cupola ambientale 46, vi si era stabilito perché la popolazione era per la maggior parte turian. 
Passeggiava soddisfatto ma non senza scopo ricambiando i saluti che i passanti gli rivolgevano.
“Generale, Saluti generale, Generale Tetrius ecc...”
Non era mai stato tipo vanaglorioso ma da quando era in pensione era cambiato. Il rigore militare di una volta si era affievolito, adesso non era nemmeno più un soldato. 
Quei saluti e il rispetto che quelle parole portavano erano quanto di meglio potesse chiedere contro l'ingiusta punizione che la Gerarchia Turian gli aveva inflitto. 
Per aver giustiziato dei pirati era stato dichiarato colpevole di crimini di guerra e incarcerato. 
Proprio quel evento gli aveva fatto incontrare Dasha Weaver. 
Mentre lei fondava e dirigeva la Noveria Corps, lui veniva posto al comando di Divisione N. Il braccio armato della compagnia, un vero esercito formato dagli scarti della galassia pronto a rimuovere ogni ostacolo che la multiplanetaria incontrasse sul suo cammino. 
Le guardie o i sistemi di sicurezza di cui disponevano le altre grandi industrie, non si potevano neanche avvicinare a questa forza militare.
Adesso che era in pensione e aveva passato il testimone del comando a Noami Takara, quei saluti erano la prova che si era guadagnato quel rispetto che la Gerarchia Turian aveva provato a toglierli.  
Si fermò ad ammirare la propria immagine nella vetrina di un bar. Indossava un signorile abito turian di colore blu, l'aveva pagata parecchio ma a vedersi con indosso quello faceva un bel effetto. Entrò nel locale a consumare un'ordinazione, gli giunse ai condotti uditivi una discussione che lo fece sorridere. Un asari e due turian seduti allo stesso tavolo stavano parlando: 
« La Weaver è la più sensuale di Noveria. Ha i fianchi migliori. »
« Non essere ridicolo, Isabella non si batte. L'aria ti disprezzo con cui ti guarda è troppo eccitante. » 
« Naomi Takara lei è una donna e in più ha il fascino della divisa. » 
L'unica cosa su cui parte della popolazione fosse divisa era chi tra le tre donne fosse la più desiderabile. 
Lui rimaneva fuori dalla questione, non aveva più l'età per certi interessi.
Si gustò una crema calda di mocion con biscotti leggendo le ultime notizie. 
Rilassato guardò fuori dalla vetrina, pensando a quanto sciocche erano state le sue paure sulla  pensione. Aveva sentito da sempre storie di come vecchi soldati non trovassero niente da fare, alcuni arrivando al suicidio. 
“Forse non avevano tutti i miei soldi.” pensò gustandosi la sensazione di vivere senza problemi. 
Quando si era ritirato Dasha l'aveva pagato non solo per il suo lavoro come capo della sicurezza, ma gli aveva versato anche quello che gli doveva quando erano criminali. 
La sua parte del bottino, come quella degli altri, era stata spesa per la Noveria Corps. 
Con la crescita della multiplanetria questa investimento aveva dato i suoi frutti. 
Oltre a questo c'era la pensione che gli passava la Gerarchia Turian, poteva essere stato un criminale  ma l'amnistia ottenuta gli dava il diritto di versare contributi e ottenere quanto doveva. 
Essere un pensionato a carico del suo governo davvero gli piaceva, gli sembrava la beffa definitiva nei loro confronti. 
La prima cosa che aveva fatto dopo esser stato pagato e aver ricevuto la possibilità di vivere gratuitamente nella casa che aveva sempre usato, quella come tutto sul pianeta era di proprietà della Noveria Corps che dava in usufrutto gratuito, era stata recarsi presso uno sportello finanziario della compagnia dove una sorridente asari lo accolse. 
« Buongiorno, sono Benrio Daza, come posso aiutarla? »
Lui si sedette severo « Evitiamo i convenevoli, sono Tetrius Bellitus, fino a un'ora fa ero la terza persona più importante di questo pianeta, adesso sono un pensionato ma ho sempre i miei contatti. Voglio affidarvi i miei soldi, se però mi fregate: io vengo qui, vi ammazzo e lei per prima, dopo vado dalla presidentessa Weaver a spiegargli che fregavate il resto dei dipendenti. Ha domande? »
Il sorriso dell'asari era sparito, diventando una smorfia di preoccupazione « Io...forse dovrebbe parlare con il direttore. Una persona del suo calibro merita risposte più dettagliate. Lo vado a chiamare. » disse riuscendo ad accennare ad un ultimo sorriso di circostanza. 
Da quel giorno non aveva mai dovuto sparare a nessuno, le azioni della Noveria Corps gli fruttavano una descritta somma ogni mese. 
Tetrius era anziano e benestante. Amava crogiolarsi in quel tepore, si diceva non fosse mai un bene farlo sugli onori passati ma ormai a lui cos'altro rimaneva da fare?
« Generale, potrei sedermi al suo tavolo? » si sentì chiedere e alzando lo sguardo vide un altro turian, indossava abiti formali ma nessuna divisa e un cartellino gli pendeva dal lato destro. 
« Lei... è un burocrate? » 
« Arrius Ignascus e si, sono impiegato nell'amministrazione. Per la precisione nell'amministrazione di questa cupola abitativa. Avrei bisogno di parlarle. » 
Con un gesto del capo gli fece cenno di sedersi. 
« I turian su Noveria stanno affrontando un problema culturale, vorremo portare la cosa all'attenzione della presidentessa Weaver. I normali canali però non ce lo consentono. Essendo una faccenda di solo nostra pertinenza dovremmo risolverla fra noi. » 
« Quale problema culturale? » chiese incuriosito, non intuendo di cosa parlasse l'altro. 
« Vede... » Tetrius annuì ad ogni parola e solo alla fine si ricordò come lui e molti suoi simili fossero dei “faccia pulita”. Ai turian, in seguito a crimini gravi, venivano cancellate le pitture facciali che indicavano l'appartenenza a una colonia. 
Arrius era tra quelli e si chiese come potesse aver fatto prima di approdare alla Noveria Corps. 
“Non ci sono santi su Noveria” pensò tra se Tetrius, ricordando quello che era ormai diventato un monito per tutti. 
« Voi burocrati avreste dovuto pensare che sarebbe potuto succedere. La vita va avanti, in ogni caso quale sarebbe il problema? Non credo che per la multiplanetaria dovrebbe comportare dei costi. »
« Nessun costo aggiuntivo, il fatto è che per la legge turian serve la firma del capo della comunità. Noveria risulta essere di proprietà della Noveria Corps, quindi la sola firma accettabile è quella della presidentessa Weaver. » 
« Portatele i documenti e fateglieli firmare. » 
« Non è così semplice, il tempo della Signora di Noveria è sempre occupato. Il primo incontro possibile sarebbe tra otto mesi, ho pensato che lei avrebbe potuto avvicinarla e … »
« Farvi risparmiare tempo. » 
« L'idea è quella, signore. » 
Signore...Tetrius dovette trattenersi dal sorridere. Ci rifletté sopra, per lui non era difficile quello che gli chiedevano. « Sbaglio o la signora di Noveria non è nemmeno sul pianeta al momento? » 
« Si trova su Sur'Kesh, nella capitale del pianeta. » affermò Arrius dandogli ragione. 
Quell'ultima frase fece riflettere l'ex-militare“È una questione che ho rimandato da molto tempo, pensavo di farlo mentre era lei ad essere in visita a Noveria ma potrebbe essere un segno degli spiriti. “
« Vi aiuterò. » dichiarò infine.
***** 

La porta della tavola calda suonò quando l'ennesimo cliente ne varcò la soglia. 
Un'umana bionda si voltò verso il nuovo venuto per accoglierlo.
« Tetrius, cosa fa su Sur'Kesh? » esclamò Trish Weaver vedendo il vecchio turian.
« Mi sono concesso una vacanza di una settimana, in uno dei migliori alberghi di questa città. »
« Generale, con me le bugie hanno le gambe corte. La sua mimica corporea mi dice che sta mentendo sulla vacanza, anche se la parte dell'albergo era vera. » si accostò e prendendolo gentilmente per un braccio « Venga, la conduco al suo tavolo. »
« Quando è possibile vorrei parlarti. » 
La ragazza lo guardò pensierosa « Mamma è qui e anche lei, mi devo preoccupare? »
« Assolutamente no! »
« Questa parte è vera, meno male. Le porto subito il menu. » 
Il cibo era buono ma niente di particolare, osservò incuriosito Trish lavorare in quel locale. 
Trovava fosse strano, non sbagliato.  
« Perché lavori? » gli domandò il generale. 
« È il modo migliore per imparare come funziona l'economia reale, quello che ci insegnano a scuola è solo una presa in giro. Ci spiegano le leggi dell'economia galattica solo per aggirarle meglio, ma poco sulla percezione del denaro. » 
« Percezione del denaro? » 
« Se lei perdesse un credito, cosa farebbe generale? »
« Per un credito? Niente. » 
« Esatto ma se quel credito lo trovasse un poveraccio, quanto sarebbe importante per lui? » 
« Molto. » disse osservando Trish con attenzione. La ragazza o meglio la bambina che conosceva non sarebbe mai stata capace di pensieri tanto profondi « Perché credi che ti serva saperlo? » 
« Se voglio manipolare le persone come mia madre devo sapere cosa può farle muovere. Lei è sempre stata brava a far leva sull'egoismo del singolo, se ne avrò l'occasione mi piacerebbe far meglio. Una scuola queste cose non le insegna. Manipolare è sbagliato ci dicono, ipocriti. »
« Visto che l'hai citata, dovrei parlare con lei. Spero mi farai guadagnare un appuntamento, non ho più i permessi di una volta. » 
« Sarò lieto di accompagnarla. » disse sorridente. 
« C'è anche un'altra cosa che ti riguarda, su cui ho riflettuto a lungo. »
« Sembra una cosa seria, posso riprendere il lavoro e ne parliamo con calma dopo? »
« Sinceramente no. Iniziato il discorso voglio finirlo. » dichiarò lui tirando fuori per un attimo il freddo carattere da militare, ottenendo un'occhiata critica da parte della ragazza.
« Sai di cosa abbiamo parlato io e Dasha, nel nostro ultimo incontro ufficiale? »
« No. » 
« Non sapevo se Dasha avrebbe accettato le mie richieste, pensavo anche che avrebbe potuto farmi fuori visti i segreti che conosco. Per prepararmi ho raccolto tutte quelle informazioni compromettenti su cui il mio lavoro mi ha fatto arrivare. Però Dasha, da vera professionista, ha accettato senza bisogno di nessuna minaccia riconoscendo semplicemente il mio impegno. Ho menzionato queste informazioni solo alla fine, nel cosa avessi avuto un “fatale incidente” in futuro. Ma come puoi vedere non è mai successo e ormai è passato troppo tempo perché questo vecchio possa preoccupare la Signora di Noveria. »
« Sono arrabbiata con lei, generale. » borbottò Trish « Non si ricatta mia madre. » 
« Arrabbiata? Tua madre mi ha stretto la mano dicendomi “Generale, come sempre la sua professionalità mi piace. Ci sono troppi idioti fiduciosi in giro per la galassia. È stato bello lavorare con lei.” »
« Ha detto così? Non era furiosa? »
« Perché? Alla fine non vi è stato nessun ricatto, quando ho menzionato le informazioni alla fine era solo per far sapere che non rappresento nessun pericolo, se non vengo provocato. Ci siamo salutati da professionisti che si rispettano a vicenda. »
Trish lo fissò meditabonda certa che il generale stesse dicendo la verità, chiedendosi se qualcuno avrebbe potuto nutrire per lei lo stesso tipo di rispetto. 
Col proprio omnitool il generale fece apparire un documento olografico « Questo è il mio testamento, firmalo è sarai tu il mio erede. Informazioni comprese. » 
« COSA? » gridò sbalordita Trish, attirando gli sguardi degli altri avventori e affrettandosi a scusarsi. 
« Non credo che il mio denaro ti interessi, ma così anche quelle andranno a te. In ogni caso non preoccuparti, non dovrai per forza aspettare che sia morto per averle. Quando sarai pronta a scalare la cima della Noveria Corps, dovessi essere in vita, viene a bussare alla mia porta. Con quelle informazioni in mano vincerai. » 
« Io...wow...che dovrei dire? » la ragazza era a dir poco confusa da tutte quelle notizie.
« Dire niente, firma! » 
Le caddero le braccia lunghi i fianchi « Generale, sul serio, deve imparare a leggere tra le righe. Ascolti, firmerò a fine turno, mi dia solo il tempo di pensarci. » dichiarò lei allontanandosi. 
Tetrius la guardò scocciato, non capiva quale fosse il problema. 
Decise di fermarsi ad aspettarla, vi erano diversi tavoli vuoti quindi il suo rimanere non sarebbe stato un problema. Ordinò da bere. 
Circa tre quarti d'ora dopo entrarono tre turian adolescenti, si scelsero da soli un tavolo senza mai smettere di parlare in un modo da disturbare anche gli altri.  
Tetrius nel frattempo stava maledicendo loro, la società moderna, borbottando che i sani rigori della gerarchia erano andati persi e molti altri discorsi simili si affacciavano alla sua mente mentre guardava fuori da una finestra per ignorarli il più possibile.  
« Bionda ci fai compagnia? »
Lui si girò di scatto, stavano importunando Trish.
Uno di loro arrivò a chiedere « Quelle cose che hai davanti, sono tette? Vorrei quella cosa chiamata latte ottenuta spremendole. »
Gli altri due compari risero, mentre chi aveva parlato assumeva un ghigno divertito. 
« Ripasso. » fu l'unica risposta di Trish. Clienti simili non mancavano, cercava di mantenere la calma pensando che era un buon allenamento per future trattative difficili.
Tetrius era scandalizzato, sia alzò dirigendosi al loro tavolo « Voi tre! » disse con il tono che usava a richiamare soldati indisciplinati. 
Quello che aveva rivolto a Trish la domanda indecente « Ho visto che ci osservavi. Dì, ti fai la biondina e le succhi le tette? » 

« Vi ordino di rilasciarmi! » gridò Tetrius agli agenti salarian corsi sul posto a causa della rissa che aveva scatenato. « Sono il generale Tetrius Bellitus! »
« Certo, in auto. » fu il secco commento dell'agente che dopo averlo spinto dentro gli chiuse la portiera in faccia. 
« No aspettate, io...» la portiera si chiuse portandosi via il resto della frase. L'auto si alzò in volo allontanandosi. Trish osservò la scena e l'unica domanda che gli veniva in mente era “Adesso come lo dico a mamma?”

 
***** 

Il rumore dei tacchi sul pavimento cessò davanti alla cella dove un turian cercava di riposare sdraiato su un lettino. 
Tetrius si alzò a sedere « Dasha. » disse salutandola. 
« Generale, questa situazione non gliene ricorda un'altra analoga? » 
« Non posso negare certe similitudini col nostro primo incontro. » disse notando solo ora la guardia salarian che scortava Dasha « Spero che i mezzi per il mio rilascio siano stati meno estremi. » 
« Questa volta è bastato pagare. » e rivolgendosi alla guardia « Apra. »
Dieci minuti dopo erano fuori.
« Quando Trish mi ha raccontato l'accaduto stentavo a crederci. Ho riso come poche volte. » 
Lui rimase impassibile, non apprezzava l'umorismo in generale e sopratutto quello diretto contro di lui. 
« Generale... » questa volta il tono di Dasha fu totalmente diverso « Vorrei delle spiegazioni. »
« Sono qui per due motivi, il primo riguarda un problema dei turian che vivono su Noveria. Si tratta di una questione culturale che per essere risolta necessita solo della sua firma. Nessun costo per l'azienda. » 
« Il problema? » fu la secca domanda di lei. 
« Pitture facciali turian. »
« Prego? »
« Su Noveria sono nati alcuni turian, quando non nascono in una colonia turian prendono le pitture della colonia dove la nascita viene registrata o al massimo le stesse di uno dei genitori. Nel nostro caso abbiamo diverse coppie di “faccia pulita” che non possono trasmettere le loro pitture ai figli ma non vogliono nemmeno registrarli presso una colonia turian, per questini di pregiudizi. Vorrebbero registrarli come nati su Noveria, per questo serve che l'ufficio culturale a Palaven accetti i documenti per l'uso della nuova pittura. Hanno già studiato la cosa, manca solo la sua firma. » 
« Se è solo questo, mi porti gli incartamenti quando rientrerà a Noveria. » 
« Sissignore, se posso, Trish le ha detto altro? » 
«  Ad esempio? »
« Questo è il secondo motivo, voglio nominare Trish mia erede questo significa che avrà anche quelle famose informazioni. » 
Le sopracciglia di Dasha si aggrottarono un istante « Sta aiutando mia figlia contro di me? » 
« Non dovrei? Trish sa pensare, ho deciso di facilitarle il compito sapendo che lei non l'avrebbe mai fatto. Credo che il piano originale non sia mai cambiato, in tutti questi anni. » 
Dasha sorrise, ma era un sorriso crudele. 
« Sparire mentre la società sprofonda nella più devastante e organizzata crisi economica della storia. Sarebbe stato il mio modo di salutare la galassia al mio ritiro, “alzando il dito medio” verso di essa. Se conosce questa espressione. »
Lui fece cenno di si. La Weaver non aveva mai preso provvedimenti riguardo a chi sarebbe dovuto succederle, nonostante elementi validi non mancassero. La ragione segreta era che fin da dubito aveva deciso che non ci sarebbe stata nessuna Noveria Corps dopo di lei. 
« Ci sono stati alcuni imprevisti. » commentò il turian. Tale decisione era stata ben presa ben prima che Alexya, Diana e Trish entrassero nelle sue vite. 
Dasha annuì « Uno in particolare, avere delle figlie ti fa venire voglia di essere in grado di dar loro tutto e di proteggerle. Di far si che ereditano qualcosa te. »
« Ma questo non le ha fatto cambiare decisione. Il suo timore era che se impreparate si trovassero a capo della multiplanetaria potrebbero farsi molto male. Quindi ha mantenuto il piano originale, aggiungendovi la motivazione che fosse meglio distruggere la Noveria Corps che lasciarla come qualcosa che potrebbe nuocere gravemente alle ragazze se gestita male. Su questo concordo, sarebbe come lasciare un'arma a un bambino. »
« Quando dovrò dimettermi farò in modo che la Noveria Corps imploda su se stessa. Per allora le ragazze saranno già delle donne adulte non più bisognose di nessuna protezione. »
« Così potrà fare il dito medio alla galassia... se... »
« Se...?»
« Se Trish non riesce a succederle, Divisione N e Isabella sarebbero inutili contro sua figlia. Non potrebbe mai dare gli ordini necessari a neutralizzarla. Sareste solo voi due, sapendo del piano i direttori non potrebbero che votare Trish. Perderebbe per certo. »
« Eccellente generale, come sempre. »
Lui chinò la testa, accettando il complimento. « Ma vi è anche un'altra ragione: Olivia W. Shepard. »
« Che centra “miss onestà”? » chiese infastidita.
Sul volto del turian un sorriso « Non rinuncerebbe mai alla Noveria Corps prima di aver avuto la meglio... sulla sua rivale. »
« Sta lavorando di immaginazione, Generale. Olivia è solo una seccatura per me, misurarmi contro di lei non mi porterebbe nessun vantaggio economico.»
« Se non soddisfare il suo orgoglio. »
La schiena di Dasha si fece più dritta, sapevano entrambi che lui aveva ragione ma quello era qualcosa che la Weaver non avrebbe mai ammesso. 
« Generale... » questa volta la parola conteneva una nota di rimprovero.
« Potrei aver osato troppo, la vecchiaia. » commentò ma rimanendo impassibile.
Lei sospirò calmandosi « Salga in macchina, sarà portato al suo albergo. » disse indicando la sontuosa auto blindata dai vetri oscurati con autista. 
Tetrius vi salì senza problemi, era un ambiente per lui familiare. Nel farlo gettò un occhio anche alla sicurezza, le guardie erano ai loro posti. Rimase soddisfatto di quello che vide. 
« Grazie del passaggio. » disse montando nei sedili posteriori della vettura, accanto alla Weaver. Un vetro li separava dall'autista, garantendo la riservatezza dei discorsi. 
« Se posso, avrei una curiosità da chiedere. » domandò il turian. 
« Saremo al suo albergo in quindici minuti, sfrutti questo tempo. » 
« Gli Yagh, il loro arrivo non influenzerà il piano “ Saldi al 50%” ? »
« S'interessa al suo vecchio lavoro? »
« Deformazione professionale, era stato avviato sotto al mio comando. »
« Non si preoccupi generale, gli yagh sono un'utile distrazione. Per quanto il loro intervento non fosse previsto.»
« Tuttavia il fatto che l'avvio del progetto sia totalmente imprevedibile e sconosciuto anche a lei è un enorme pericolo. » 
« Se ricordo bene, aveva già protestato all'inizio sulla casualità del piano? »
« Infatti, come dissi allora: “ Un'arma che non si può controllare è inutile. “ »
« Sfortunatamente sarà indispensabile ingannare tutti sulle responsabilità della Noveria Corps, per questo obiettivo dovremmo farci colpire come chiunque. Vi sarà solo una differenza, noi resteremo in piedi mentre gli altri saranno agonizzanti o morti. » 
« Una domanda ancora, perché attuare questo piano se alla fine farà fallire la Noveria Corps? »
Lei gli rivolse un sorriso divertito « Sono una donna d'affari e fin che avrò questo ruolo lo svolgerò al meglio per mera soddisfazione personale. Dopotutto devo pur far qualcosa nella vita per tenermi impegnata fino alla vecchiaia. »
In quel momento l'auto si fermò, erano arrivati. 
« Signore, spero di non essere stato invadente? »
Dasha gli sorrise « È una di quei pochi individui la cui opinione mi è sempre gradita, fa piacere confrontarsi con qualcuno che ha un quadro complessivo della situazione come il tuo. Passi una buona serata e vada a trovare mia figlia prima di ripartire. Desidera passare del tempo con lei. Ho solo una domanda: perché decidere di appoggiare Trish? » 
« Ritengo sia l'impiego migliore delle risorse a mia disposizione, da morto non ne avrò bisogno e non sono abbastanza per essere significative per lei ma possono fare la differenza per sua figlia. Inoltre credo che le farà piacere sapere che quando Trish si farà avanti avrà una maggior possibilità di vittoria. Desidera rendere le cose difficili a sua figlia per prepararla, non per ostacolarla. Se dovesse superare ogni difficoltà credo che questo la renderebbe soddisfatta... non sono sicuro  si possa dire che parteggio per Trish se il risultato ultimo delle mie azioni sarà anche la sua soddisfazione, presidente Dasha Weaver. » 
« Generale, lei non mi delude mai. Passi una buona serata. »
« Signore, sarò fatto! » disse lui scendendo dal mezzo e permettendo all'auto di ripartire.  

***** 
Un movimento veloce dell'indice destro sullo schermo olografico e la firma di Trish fu apposta. 
Da adesso era l'erede di Tetrius Bellitus. 
In via precauzionale, questo volta si trovarono nella sede locale della Noveria Corps. Questa comprendeva anche alloggio in cui si trovavano, dove normalmente soggiornava la famiglia Weaver e che ospitava Trish durante l'anno scolastico. 
La ragazza gli concesse un sorriso, era felice e nervosa.
« Come le ha ripetuto più volte mia madre “ Eccellente generale. “ »
« Signora. » rispose solerte lui, con tanto di saluto militare. 
« Signora? » mormorò incredula lei, arrossendo leggermente. Nessuno le si era mai rivolta con quel titolo. 
« Preferisce “presidentessa”? »
« Generale la smetta, così mi mette pressione. » protesto imbronciata lei. 
Tetrius la fissò divertito dalla sua reazione. Com'era desiderio della ragazza avrebbero passato quel pomeriggio assieme. Lui aveva un'unica domanda a cui però sapeva non esserci risposta. Gli rimaneva abbastanza da vivere per vedere madre e figlia affrontarsi? 
Ammise che non assistere all'inizio e al finale di quel confronto sarebbe stato il suo unico rimpianto.
   
 
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