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Autore: candidalametta    16/07/2009    2 recensioni
Cosa resta ora di quella scatola a forma di cuore Kurt? Un pugno delle tue ceneri? È così perfetto Kurt che tu sia diventato questo, cenere fredda, era questo che volevi, sabbia grigia in quella scatola rossa.il mio pensiero per Kurt cobain, da Jared Leto, perchè nessuno meglio di lui potrebbe capirlo
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Leggenda
s:Shannon
to: Tomo
t: Tim
j: Jared, quando sono in corsivo si tratta dei suoi pensieri.


t:Cosa fa esattamente. s:Guarda quella stupida foto con gli occhi sgranati e ascolta continuamente quella musica. br>
t:quale?


s:Come quale! Quella dei Nirvana! Ti ricordi come fece quando gliela cambiammo al compleanno con la scusa che non era propriamente adatta? Ci uccise con lo sguardo e imprecò. E sai che non lo fa spesso.

t:Si ricordo … e ora che facciamo?

s:Non lo so, ho provato a chiamarlo ma mi ha mandato via e non ho intenzione di tornare la dentro.

t:Cazzo Shann sei suo fratello! Se non entri tu chi credi possa riuscirci?

s:Boh… Tomo?

to:No

t:Perché?

to:Se è la dentro con Kurt c’è un motivo Tim e io lo so fin troppo bene.

t:Cioè?


to:Legge la lettera.

t:Quale lettera?

to:Quella di Kurt.

t:Quella del suicidio?

to:Si

t:E perché la legge? Non vorrà …

to:Ci sono molti modi di uccidersi Tim.


Resto con il foglio di carta tra le dita ancora per un attimo mentre la tua voce graffiata accarezza le tue stesse note. Mi chiedo ancora una volta quanto possa essere intimo stringere tra le dita le ultime parole di una persona. Come se potessimo essere stati grandi amici. L’ultimo soffio di vita intrappolato tra le lettere di amore e di addio. Leggere con le lacrime agli occhi quello che rimane di te prima del grande salto. Chissà che espressione avevi Kurt in quel momento, per me sei immortalato in quella foto in bianco e nero che si trova troppo spesso quando si parla di te. Quegli occhi incredibilmente tristi con una riga di matita nera a sottolineare lo sguardo. Come se ce ne fosse bisogno. Il tuo sguardo è qualcosa di così destabilizzante che ho passato giornate intere ad osservarlo, e constatare quando profondamente puliti fossero i tuoi occhi allucinati, sono sicuro che persino nella tua più profonda perdizione, nell’onda anomala delle droghe pesanti tu restassi lucido. E quanto ti uccideva, perché se cercavi la droga era solo per smettere di pensare, non soffrire ancora di una vita che una volta scovatoti continuava a spremerti. Ti hanno ucciso loro in fondo. Io sono sicuro che altrimenti avresti continuato a vivere, con Love e la tua bambina, in quello stesso capanno dove ti hanno trovato, circondato da legno grezzo e coperte. Componendo la tua musica accompagnato solo dalla tua chitarra e il vento tra i pini.
Avresti voluto questo Kurt? A me puoi dirlo, non sono migliore di te. Non ho intenzione di giudicarti, non potrei mai farlo. Rasentavi la pazzia eppure spiccavi il volo, con leggerezza di gabbiano. Mi sarebbe piaciuto incontrarti Kurt, starti vicino in quei momenti, mentre riflettevi davvero se la distanza tra te e il cielo fosse solo una questione di sguardo. I tuoi occhi, così chiari, unici Kurt, nessun altro avrà i tuoi occhi.
Rimetto la canzone, per quella che sarà la millesima volta, Heart Shaped Box, cosa c’è in una scatola a forma di cuore? C’èrano i tuoi ricordi di amori perduti? C’era la storia di Love? Della tua bambina? C’èrano i cocci delle tazze rotte? Il primo regalo di quella dona che nel bene o nel male hai amato? Cosa resta ora di quella scatola a forma di cuore Kurt? Un pugno delle tue ceneri? È così perfetto Kurt che tu sia diventato questo, cenere fredda, era questo che volevi, sabbia grigia in quella scatola rossa. Chissà cosa farà Love con quella scatola, se la tiene ancora gelosamente custodita o se è vero che un fanatico le ha rubate, sarebbe divertente se ora quello che resta di te viaggiasse tra le mani di fan improbabili in giro per il mondo. Sei ancora un tour Kurt? Sarebbe fico fare una tappa insieme non trovi?
Ogni tanto penso che tu abbia fatto la scelta giusta sai? Che sia andata meglio di quanto pensassi, che una parte di me vorrebbe seguirti, mollare tutto e andarsene, dimenticare il mondo e partire con te, anche io potrei lasciare il mio cuore di cenere in una scatola.


t:Secondo voi cosa fa esattamente?

s:Mio fratello pensa troppo

to:Per fortuna non è un difetto genetico

s:Cosa vorresti insinuare?

to:Niente Shann continua a dormire

s:Non posso se quel pazzo non esce da quella camera

to:Non è un camera

s:No?

to:No, non te ne sei accorto? È in balcone

t:E caspita ci fa in balcone?

to:Rilassati Tim non ha intenzione di buttarsi

t:E allora cosa diamine fa?

to,s:Guarda i pianeti.

t:Perché?


È il riflesso dei tuoi occhi Kurt, lo è sempre stato, quella luna enorme, grandissima, che osserva il mondo da lontano. A volte ho il terrore di guardarlo così anch’io questo pianeta, troppo lontano troppo poco partecipe, non mi sento parte di questa gente, rimango qui solo perché qualcuno mi tiene per mano o come un palloncino salirei verso il primo satellite a tenerti compagnia. Ci guarderemo allegri per una volta, tu dalla luna io da marte,riflettendoci nell’atmosfera tersa dei pianeti, ti vedo già seduto sull’orlo di un cratere con le braccia poggiate sulle ginocchia e il sorriso innocente sulle labbra. Sarà divertente Kurt, ci manderemo strani messaggi distorti da un pianeta all’altro, attraverso lo spazio.
Sarà divertente vedrai.
Starei finalmente sul mio pianeta e non mi sentirei in colpa provando troppe emozioni, non mi sentirei in colpa ridendo felice di grandi balzi. La nessuno potrebbe farmi male, vivrei felice e non avrei lo sguardo triste che ogni tanto qualcuno nota. Non dovrei più preoccuparmi di premere il buffone che è in me perché sia sempre pronto a fare battute. Sarebbe bello vagare su marte con chi mi ama per quello che sono. Sarebbe bello cantare su Marte, chissà che suono avrebbe la mia voce lassù. Il grido di una fenice rinata forse.



s:Perché è convinto che i pensieri della gente si trovino lassù.

t:Questo mi sembra da paranoici

to:Cristo Tim se te ne accorgi solo ora che Jared ha qualche problema patologico ….

t:Mi sembrava più normale ecco tutto

to:Tim, il nostro unico cantante ha più paranoie di tutto il gruppo e gli Echelon messi insieme credi a me.

t:Ma allora come fa?

to: a sembrare così felice? perchè Jay dimostra meglio la sua allegria che la sua infelicità t:Non capisco

s:Jay si vergogna di essere triste.


Vorrei che qualcuno mi regalasse una scatola a forma di cuore sai Kurt? Sarebbe come dirmi “ecco, guarda cosa c’è dentro, è quello che provo per te, se non basta aiutami a riempirla fin quando non sarà piena fino a scoppiare”. Ma queste scatole non si riempiono mai del tutto Kurt, rimane sempre tanto vuoto, come se sul fondo ci fosse un buco. Tu ti sei sparato in testa, eppure sono convinto che il buco più grosso lo avessi nel cuore, era incolmabile vero? Pretendere sempre che reagisse, che fosse pronto ad accettare tutto quell’amore che alla fine non restava, passava da quel foro per perdersi insieme alle lacrime non date. Perché come si poteva pretendere che tu piangessi? Eri all’apice della gloria, la fama, la bella vita.
Sesso droga e rock’n’roll. Chi ha questo non piange, chi ha questo non è mai triste, non ha mai paura.
Eppure chissà quanta paura avevi Kurt, quando tutti impazzivano per te, quando ogni canzone diventava il terrore di sbagliare e allora cercavi la strafottenza della roga per non pensare mentre suonavi, mentre cantavi. Quando i concerti non fu più possibile farli in piccoli pub mezzi soffocati, perché chi ti voleva ascoltare riempiva campi immensi. Tutti dipendevano da te, tutti volevano la tua voce. Tutti volevano il tuo cuore. Ti sentivi braccato Kurt? Avevi già capito che non avresti mai potuto incarnare tanti sogni, tante speranze. Come facevi a reggere tutti quegli sguardi? Raccontare tutte quelle storie? Capire perché eri diventato un’ossessione, tu che ti sentivi così inutile, così inadatto ad essere amato. Tu che sentivi il tuo cuore ferito dai cocci di quelle tazzine di ceramica in quella scatola d’amore immaturo.



t:Ma non è vero! Canta anche di cose tristi, insomma, ne parla.

to:No Tim, Jay canta della rivincita, della rinascita, della rivoluzione, Jay non si arrende al dolore, non lascia che prenda il sopravvento, mai del tutto. È fatto così, parla della caduta e di quanto costi rialzarsi, non di cosa significhi restare a terra, accasciato senza speranza, senza la forza di reagire.

s:È così da sempre

to:Sarà così per sempre

t:Allora perché è ancora la fuori?

to:Perché ci sono momenti in cui deve sfogare il suo dolore, deve lasciarsi trascinare fino in fondo, per darsi la spinta e risalire verso l’alto.

t:E cosa c’èntra Kurt Cobain?

to:Lui non aveva la forza

t:Infatti!

s:Infatti, è la sua rivincita

t:Come?

s:Lo fa anche per lui

t:In che senso?

to:Lui non ce l’ha fatta, ma Jared sa che il mondo non lo ucciderà, che anche se cercheranno di tirarlo giù lui troverà la forza di tirarsi in piedi e ricominciare.

t:Ma perché lui?

to:Perché hanno troppe cose in comune, perché avrebbe voluto che Kurt fosse rimasto, perché aveva ancora tanto da dare alla musica, come lui.

s:E perché anche lui soffre di un dolore antico, di un’infanzia rubata

to:Perché anche lui entra in empatia con tutti in maniera così determinante da lasciarlo stordito

s:Perché anche se cerca di nasconderlo anche lui ha gli occhi di Kurt

to:Ha gli occhi di chi è profondamente triste, puro e innocente. Innocente perché crede ancora nel mondo mentre lo subisce con violenza.


Si rimane soli alla fine Kurt, sospesi in una manciata di polvere grigia. Si rimane soli nella morte ma si rimane soli anche quando si sente il suo respiro contro il collo, ed è una morte molto più feroce di quella che arriva con un proiettile prestato. No è un altro addio, quello che sentivi camminando solo in quella capanna sospesa nel nulla, con il vento che fischiava tra le assi, con l’unica donna veramente tua nella vita lontana da te, una bambina nella culla. Avrebbe mai capito che quello che rimaneva del suo papà sarebbe potuto stare tutto in quella scatola? Quella dove avrebbe voluto mettere le sue bambole, fogli rosa e petali di fiori? Quella che mamma abbracciava tra le lacrime ogni tanto quando tutto cedeva nel silenzio, quando inciampava nei tuoi dischi lasciati in giro per casa senza un perché. Chissà cos’ha raccontato Love alla tua bambina. Chissà quanto ti sei maledetto Kurt per tutti quegli anni della tua sottile compagnia che le hai privato, chissà se avrebbe preferito un padre strafatto con gli occhi lucidi e la barba incolta ad abbracciarla ogni notte piuttosto che una scatola a forma di cuore nella scaffa più alta del ripostiglio.
Chissà Kurt, ma ormai è tardi, quando di te non rimane che la foto dei tuoi occhi allucinati, le tue parole messe in bella mostra in ogni angolo del pianeta, tradotte da motori di ricerca indegni, solo le tue ceneri che scorrono su note di dischi immortali.
Non hai avuto la forza per reggere tutto questo Kurt, ma io si. Voglio vivere, nonostante sia difficile. Voglio continuare a cantare, anche se ogni volta dono così tanto agli altri da sentirmi completamente svuotato. Voglio farlo, anche se i sentimenti di ritorno mi investono come onde arrabbiate sul limitare di un mare in tempesta. Devo farlo Kurt. Per mio fratello che ha il ritmo giusto nel sangue per cavarmi di bocca le parole, per la band, per gli Echelon. Forse arriverà quel giorno, ma per ora non voglio che tutto finisca rinchiuso in una scatola a forma di cuore.



j:hey

t:O merda, mi hai spaventato

j:scusa

t:Dormono tutti

j:lo so

….

t:Jay va tutto bene?

j:Si Tim è tutto ok

t:Sei uscito …

j:Già

t:e ora che vuoi fare?

e j:Non so, non ho sonno

t:Ti va di suonare?

j:Si grazie, scegli tu

T: Heart Shaped Box?

j:Grazie Tim

t:Perché ridi?

j:Nulla non ti preoccupare.




...................


Allora… un’altra di quelle cose che credevo di portarmi dietro per sempre! Invece eccola qui! ;)
Avevo questa idea in testa da un sacco di tempo ma ovviamente ci ho messo un po’ per rielaborarla, pensavo di gettarvela in pasto così come era venuta fuori invece… ci ho messo un po’ di tempo ma posso ritenermi quasi soddisfatta. Quasi.
In realtà le somiglianze tra il nostro JJ e Kurt non sono molte. Kurt era succube della vita. Anche se cercava di prenderla di petto era abbastanza debole da finirci sotto. Come poi lo è stato nell’arrendersi alla dipendenza e al suicidio. Mentre il nostro adorabile cantante è molto più coraggioso e in un certo senso “forte”, basta leggere i suoi testi per accorgersene, Jared è così caparbio da affrontare qualsiasi cosa e cercare di uscirne vincitore, prendendo sempre il meglio. Ciò non toglie che ha sicuramente una parte incredibilmente fragile, assolutamente delicata e sensibile, molto “empatica”. Credo sia questa la migliore qualità da poter condividere con il frontman dei Nirvana.
Sono venuta a conoscenza solo da poco delle insinuazioni fatte sul copiare il look o lo stile di Kurt da parte di Jared. Sono menzogne secondo il mio parere. Per il semplice fatto che Jared è un’artista, e uno come lui non copia. Non ci riesce. Jared adora essere originale. Non so se il signor Leto ha una particolare predisposizione per le canzoni dei Nirvana ma considerando il tipo non mi risulta difficile immaginarmelo ruminare profondi pensieri mentre ascolta un album dietro l’altro. Spero di non sbagliarmi troppo.
Baci lo





ovviamente è questa la foto che immagina Jared... non so dire quanto mi sembri semplicemente perfetta per rappresentare Kurt...
piccolo ps (che sono logorante oggi!) courtney love; l'ho chiamata solo Love perchè sono convinta che Kurt preferisse chiamarla così, in fondo ne era davvero innamorato, ne sono sicura...
  
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