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Autore: Mew_vale    13/12/2018    1 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 66.
 
 
[Paola]
Fisso il soffitto mentre fuori è già mattina. Oggi è il giorno x! E’ passato un mese e non sono riuscita a sventare il piano di mia madre. Cancellare quel filmato dal suo pc non è servito a niente poiché non avevo idea che avesse comprato un nuovo tablet che praticamente porta sempre con sé. A quest’ora avrà già venduto il filmato a qualche blog scandalistico.
<< Amore, buongiorno. >> Mi saluta Alec aprendo gli occhi. Sorrido girandomi sul lato per potergli dare il buongiorno.
<< Buongiorno tesoro! >> Esclamo prima di baciare le sue labbra.
<< Ma che ore sono? >> Mi domanda con gli occhi ancora chiusi.
<< E’ presto, dormi ancora un po’. Io preparo la colazione. >> Propongo.
<< Non sei riuscita a dormire? >> Ne deduce.
<< No! Mia madre diffonderà quel filmato ed io non riuscirò a fare niente per fermarla! >> Esclamo.
<< Credo che a questo punto l’unica possibilità sia affrontare tua madre il prima possibile. >> Mi consiglia Alec.
<< Non mi aspettavo che Ecomoda l’avrebbe invitata alla serata, nonostante tutto. >> Commento. Avranno dimenticato di cancellarla dalla lista degli invitati!
<< Continua a dormire. >> Lo invito posando un bacio sulla sua guancia. Mi infilo le pantofole, afferro cellulare e auricolari e mi reco in cucina. Mi piace ascoltare la musica mentre preparo la colazione ma non mi sembra il caso di accendere la radio disturbando il sonno non solo di Alec ma anche di Kelly.
<< Mirando el celular chequeando sin parar, no me respondes nada o esto me anda… >> Inizio a canticchiare mentre mi muovo nella mia cucina.
 
 
[Gonzalo]
Vengo svegliato dal rumore di pentole, qualcuno sta preparando la colazione. Dato che Kelly è stesa accanto a me ancora nuda dopo la notte d’amore, ne deduco che si tratti di Paola! Mi siedo sul letto e afferro il mio cellulare. Mio padre mi ha inviato un SMS chiedendomi udienza! E’ già dura doverlo sopportare tutti i giorni al lavoro sapendo che mia madre è distrutta dopo aver saputo quello che ha fatto! Ignoro il suo SMS. Mi alzo e mi reco in cucina… in boxer, lo faccio apposta! Sorrido quando la vedo ancheggiare mentre ascolta la musica. Mi rivolge le spalle quindi non si accorge della mia presenza.
<< y cuando vuelvo a verlo más extraño es que, a mi aquí me figura que túsigues escribiendo… >> Canticchia. Vederla così manda a quel paese tutti i miei buoni propositi di stare alla larga! Indossa una canotta di seta che le copre parte del fondoschiena ma non tutto, lasciando il resto all’immaginazione. Lancia un leggero gridolino quando si volta e si accorge della mia presenza.
<< Buongiorno! >> La saluto.
<< E tu cosa ci fai qui? >> Mi domanda. L’occhio mi cade sulla sua scollatura.
<< Ti devo fare un disegnino? >> Le domando sollevando un sopracciglio. Noto perfettamente che il suo sguardo vaga lungo il mio corpo e la cosa mi diverte!
<< Potevi degnarti di indossare degli abiti, considerando che non ti trovi a casa tua! >> Mi rimprovera.
<< Mai visto un uomo in costume la bagno? >> La provoco. Che differenza fa? La nostra conversazione viene interrotta dall’arrivo di Kelly.
<< Buongiorno tesoro! >> Esclama cercando le mie labbra. Ricambio il bacio.
<< Buongiorno piccola. >> La saluto di rimando.
<< Buongiorno Kelly. Potevi avvisarmi che si sarebbe fermato qui! >> La rimprovera la sua amica. Può negare quanto vuole che le sono indifferente!
<< Scusa, baby! E’ stata una decisione improvvisa. >> Si scusa Kelly. Ci raggiunge anche quel tale con cui Paola ha deciso di iniziare una relazione.
<< Buongiorno! >> Saluta me e Kelly prima di avvicinarsi alla sua ragazza. Le posa un casto bacio sulle labbra.
<< Buongiorno. >> Rispondiamo di rimando.
<< La colazione è quasi pronta. Ci faresti il favore di indossare degli abiti?! >> Mi riprende. Mi allontano per accontentarla!
<< Perché vuoi che si vesta? E’ talmente bello osservarlo! E’ un adone! >> Commenta Kelly.
 
 
 
[Isabella]
<< Papà, ho paura! >> Esclama Hermes.
<< Non ne devi avere. C’è il tuo papà che ti sorregge e poi hai i braccioli! Ti lascio andare lentamente e tu agita le braccia e le gambe, ok? Sono pronto a prenderti! >> Lo tranquillizza Diego, all’interno della piscina fuori terra dove gli sta insegnando a nuotare. Io, mio padre, sua moglie e i miei suoceri sorridiamo inteneriti.
<< Tesoro, avete scelto il nome per la piccola? >> Mi domanda mia suocera. Accarezzo il mio pancione.
<< Sì. La chiameremo Eva, come mia nonna! >> Esclamo.
Vengo svegliata di soprassalto quando sento un gran frastuono.
<< Porca puttana! >> Impreca il mio Diego.
<< Amore, cosa succede? >> Gli domando mentre mi stropiccio gli occhi. Gattono verso la fine del letto. La colazione che un tempo reggeva sul vassoio è tutta sparsa in giro!
<< Sono inciampato su uno scatolone, scusa! Sono un disastro! >> Commenta passandosi una mano in testa. Mi alzo e gli vado incontro.
<< Apprezzo lo sforzo! Buongiorno! >> Lo saluto.
<< Buongiorno amore mio! >> Mi saluta di rimando.
<< Perché non scendi di sotto e prepari di nuovo la colazione che avevi preparato, mentre pulisco qui? >> Propongo. Annuisce e posa un bacio sulla punta del mio naso prima di scendere al pian terreno della nostra nuova casa, dove si trova la cucina. Abbandono le pulizie e scendo di sotto quando suonano alla porta. L’apriamo insieme trovandoci di fronte un fattorino che ha parcheggiato il camion in strada. Ci avviciniamo al cancello.
<< Buongiorno, siete Isabella e Diego Mendoza? >> Ci domanda il tale.
<< Buongiorno. Sì, possiamo esserle d’aiuto? >> Domanda Diego.
<< Ho una consegna per voi. >> Ci fa sapere. Ma non abbiamo ordinato niente!
<< Magari c’è un errore, non abbiamo ordinato niente. >> Gli faccio notare.
<< Non so cosa dirvi. La ditta per cui lavoro mi ha dato questo indirizzo. Devo consegnare e installare un gazebo da giardino e un salottino. >> Ci informa. Diego ed io ci scambiamo uno sguardo. Daniele!
 
 
 
[Camilla]
Da circa una settimana a questa parte David è strano. Sembra pensieroso, di cattivo umore e al cocktail pre-lancio di ieri sera ha evitato mio padre come se fosse la peste nera. Tutto è cambiato dopo un breve colloquio che hanno avuto ad una cena di famiglia una settimana fa!
<< Porca troia! >> Impreca quando gli scivola di mano la tazza contenente il caffè. E’ piuttosto nervoso, aggiungerei! Inutili sono state le mie domande. Continua a dirmi che non c’è niente che non va!
<< Pulisco io. >> M’intrometto, iniziando a raccogliere i cocci della tazza.
<< Scusa, mi è scivolata. Prendo uno straccio. >> Interviene.
<< Potresti rilassarti se mi confessassi cosa c’è che ti rende nervoso, sai? >> Gli ricordo.
<< Sono nervoso per via del lancio. Poi non ho ancora scoperto se mio padre è stato cliente di Tanisha, i rapporti tra Michael e Giulio sono ancora tesi, sono preoccupato per il malore di Giulia ieri sera al cocktail, la reazione di mia madre alla notizia che Isa è figlia di mio padre è imprevedibile… E’ un periodo difficile! >> Elenca. In effetti ha molteplici ragioni per essere teso.
<< Sarà. Cerca di prendere una camomilla per stasera! >> Esclamo, prima di posare un bacio sulla sua guancia e dirigermi in camera da letto per vestirmi.
 
 
 
[Alec]
Quando l’ho conosciuta non avrei mai immaginato che si sarebbe lasciata andare, considerando che era a pezzi per aver chiuso la sua relazione con uno dei rampolli della città! Invece da circa una settimana facciamo coppia ufficialmente, anche se sono in pochi a saperlo. Stasera Paola vuole dire tutto ai suoi genitori. Sono nervoso!
 
 
<< La sera del lancio visto che saremmo tutti nella stessa stanza voglio dire ai miei genitori di noi! >> Ha esclamato cogliendomi alla sprovvista, mentre l’accompagnavo alla porta del suo appartamento, alla fine della nostra serata.
<< Ti sembra l’occasione adatta? E se tua madre facesse una scenata? >> Ho osservato.
<< Non m’importa. Voglio vivere la mia vita! >> Ha esclamato. Le ho allacciato le braccia al collo.
<< E cosa le dirai? >> Ho chiesto. Ero curioso di sapere come mi avrebbe presentato… Come un amico? Come uno con cui usciva per dimenticarsi di Diego?
<< Che mi hai ridato la gioia di vivere! E che stiamo insieme. >> Ha risposto, abbassando il tono di voce sul finale. Ho sorriso perdendomi nei suoi occhioni verdi. L’ho baciata.
<< Vuoi entrare? >> Mi ha chiesto. Ho risposto con un bacio che dapprima casto è divenuto infuocato mentre avanzavamo verso la sua stanza da letto.
 
 
L’atmosfera è così imbarazzante!
<< Ho scelto l’abito perfetto per questa sera per il lancio! >> Esclama Kelly. Non sapevo che Gonzalo la portasse ad una serata così ufficiale! Avevo capito che fosse solo un passatempo per lui! Gonzalo quasi si soffoca mentre beve il caffè e si macchia la camicia che per fortuna è nera.
<< Non sapevo che venissi al lancio! >> Esclama Paola, osservando Gonzalo.
<< Nemmeno io. >> Sibila Gonzalo.
<< E’ ovvio che il tuo più uno sarò io! Non mi perderei mai una serata simile. >> Esclama Kelly autoinvitandosi.
<< Immagino che Alec tu sarai il più uno di Paola! >> Ipotizza Gonzalo.
<< Non proprio. Io sarei stato comunque presente a questa serata, mi occupo delle luci e della musica. Anzi, francamente sono un po’ in ritardo. Devo passare da casa e poi devo essere in hotel! >> Esclamo.
<< Ma guarda la coincidenza. Scusa Paola hai uno smacchiatore? Vorrei pretrattare la camicia. >> Le domanda Gonzalo alzandosi da tavola.
<< In lavanderia, seconda porta a destra. Nello sportello in alto. >> Lo informa. Gonzalo sparisce nel corridoio.
<< Ti sembra saggio partecipare ad una serata a cui sarà presente la moglie del tuo ex amante? >> Le domanda sotto voce Paola.
<< Ne è passata di acqua sotto quel ponte. Marcella sarà contenta di vedermi accompagnata! E poi non posso abbandonarti proprio stasera! >> Esclama Kelly verso la sua amica. Ho come il presentimento che questa sarà una dura serata!
 
 
[Betty]
Mio marito ha sbagliato. David ieri sera a stento gli ha rivolto la parola, escludendo uno striminzito saluto di circostanza.
<< Smettila di guardarmi così. Non cambio idea! E’ troppo presto per parlare di nozze. >> Ribadisce.
<< Stanno insieme da quasi due mesi e non si sposerebbero domani, Armando! David ha accennato al fatto di voler fissare le nozze a Settembre. Nove mesi di fidanzamento mi sembra un tempo adeguato. >> Ribadisco, quando il cellulare squilla interrompendo la nostra colazione.
<< E’ Cami! >> Esclamo, accettando la chiamata.
<< Buongiorno tesoro!... In viva voce?... Ok! >> Esclamo accogliendo la richiesta di mia figlia. Inserisco il viva voce.
<< Buongiorno tesoro. >> La saluta suo padre.
<< Buongiorno papà. Vorrei sapere cos’è successo con David. E’ nervoso e distratto, e non credere che non abbia notato la tensione tra voi due! Cosa vi siete detti alla cena della scorsa settimana? >> Domanda nostra figlia ad Armando. Mio marito ed io ci guardiamo.
<< Perché lo chiedi a me? >> Tergiversa Armando.
<< Perché David non ne vuole parlare. Avete litigato? Pensavo che avessi digerito la nostra relazione! >> Lo rimprovera Camilla.
<< L’ho digerita, mostrilla. Quanto al contenuto della nostra conversazione della settimana scorsa mi dispiace ma non te lo posso dire. >> Taglia corto Armando.
<< Come non detto. Grazie! >> Esclama Camilla ponendo fine alla conversazione.
<< Stai sbagliando Armando. >> Gli ricordo, mentre sparecchio la tavola.
 
 
 
[Massimiliano]
Non so se prepararle questa torta sia stata una buona idea, visto che le nausee sono addirittura peggiorate! Mal che vada ne mangerò una fetta a colazione per una settimana per finirla.
<< Quanto manca? >> Mi domanda divertita mentre procediamo verso la cucina. Le copro gli occhi con le mani. Chissà cosa dirà quando vedrà il regalo che le ho comprato: una parure composta da orecchini e collana, e non è roba di bigiotteria. Ho avuto due ingaggi come fotomodello nell’ultimo mese e ho potuto farle un bel regalo per il suo compleanno.
<< Tanti auguri, piccola mia! >> Le auguro, abbracciandola, dopo averle liberato gli occhi. La tavola è imbandita per la colazione, sulla torta ci sono le candeline con il numero 21 e al suo posto c’è il pacchettino regalo! Giulia si volta e mi allaccia le braccia al collo.
<< Grazie amore! Ti amo tanto! >> Mi ricorda. Ci baciamo.
<< Te la senti di assaggiare una fetta di torta? >> Le domando, accarezzando il suoi capelli dorati.
<< A me va, ma a lui non lo so! >> Esclama, parlando del nostro piccolo. La settimana prossima ci sarà l’ecografia. Sono eccitato! Mi inginocchio, le sollevo la canottiera e le poso un bacio sul ventre.
<< Oggi è il compleanno della mamma, piccolino! E il papà le ha preparato la torta margherita. Ti va di fare il bravo bambino e permettere alla mamma di gustarne una fetta? >> Domando alla sua pancia come un cretino!
<< Dubito che possa sentirti! >> Mi fa notare Giulia. Sbuffo tornando il piedi. Prendiamo posto al tavolo e sorride quando afferra il pacchetto regalo.
<< Spero ti piaccia! >> Esclamo, avvicinando la sedia a lei. Scarta con ansia il regalo, apre la scatola e resta di stucco osservando i gioielli le cui pietre hanno il colore dei suoi occhi ovvero il colore dell’oceano!
<< Amore, sono bellissimi! >> Esclama prima di catturare le mie labbra in un bacio.
<< Ti amo principessa. Farò di tutto per renderti felice! >> Le rammento. Dovessi fare cento lavori!
<< Ti amo amore mio! >> Risponde di rimando. Il momento romantico viene interrotto dallo squillo del suo telefonino: la sta chiamando sua madre.
<< Mamma ciao!... Grazie mille, e ringrazia anche papà!... Sì, sto bene mamma. Si vede che sono stressata!... Sì, stiamo facendo colazione… Mi ha regalato un gioiello e mi ha preparato una torta… Sì, stasera lo indosserò così lo vedrai. A stasera! >> Sento che dice rivolto a sua madre. Ieri sera quando si è sentita male ho temuto che potessero scoprire della gravidanza prima che fossimo noi a rivelarlo!
<< Amore, tutto bene? >> Mi domanda Giulia notandomi pensieroso.
<< Spero che non ti venga un altro malore durante la sfilata. Sono preoccupato! >> Esclamo. E se cadesse dalla passerella facendo male a sé stessa e al piccolo?
<< Non dirlo neanche per scherzo. >> Commenta.
 
 
 
[Patrizia]
<< Sarà un gioiello di bigiotteria. >> Commento alla fine della telefonata con mia figlia. Mio marito ed io siamo rimasti piuttosto sorpresi quando qualche sera fa siamo andati nella nuova casa di nostra figlia. Sapevamo fosse più spartana della nostra, ma non così tanto! In totale ci saranno quattro stanze! Come può nostra figlia, abituata al lusso sfrenato, vivere in un buco simile?
<< Patrizia, ne abbiamo già parlato. Non li possiamo costringere a vere qui! >> Osserva mio marito. La verità è che non vuole quel tale tra i piedi.
<< Non posso neanche permettere che mia figlia viva in un minuscolo appartamento come se fosse una ragazza qualunque. Insomma, perché non usa il fondo fiduciario per affittare un appartamento alla sua altezza? >> Mi domando!
<< Forse per non far sentire a disagio il suo ragazzo. Certo, se così fosse quel tale potrebbe fare uno sforzo per non farla vivere come una poveretta. >> Chiosa Daniele. Quel ragazzo mi sembra tanto caro ma se potrebbero permettersi di meglio perché vivono in quel minuscolo appartamento?!
 
 
 
[Roberta]
Mi rigiro tra le mani il ciondolo a forma di cuore rosso della collanina che mi ha regalato il 26 febbraio per festeggiare il primo mese insieme, e da cui non mi separo mai! Lo osservo dormire ringraziando il cielo che sia riuscito ad assopirsi visto che per gran parte della notte non ha fatto che agitarsi. Visto che dobbiamo essere in hotel tra tre ore per definire gli ultimi dettagli nel frattempo posso lasciarlo dormire.
<< NOOO! >> Strilla all’improvviso, svegliandosi di soprassalto. Sussulto per lo spavento.
<< Amore, era solo un incubo! >> Esclamo, accarezzandogli il petto. Ha la fronte madida di sudore.
<< Ho sognato che Giulio raccontava tutto ai miei genitori… ci esiliavano in Europa! In Grecia! >> Esclama.
<< Bhe, c’è un mare da favola, per fortuna hai scelto un bel posto! >> Sdrammatizzo nel tentativo di rubarli un sorriso. Respira a fondo mentre torna steso a letto, lo imito e appoggio la testa al suo petto.
<< Non succederà niente! Se Silvia lo avesse detto a Giulio non credo che lui avrebbe tenuto per sé la notizia. >> Osservo. Questa cosa lo tormenta!
<< Magari hai ragione tu. O magari aspetta solo il momento giusto per affondarci. >> Commenta. Cos’è, battaglia navale? Gli poso un bacio sulle labbra.
<< Non accadrà nulla tesoro mio! Vado a preparare la colazione. Ti vanno i waffles? >> Gli domando.
<< Sì, con tanto sciroppo. E doppia dose di caffè! >> Esclama. Doppia dose? Mi sembra già abbastanza agitato.
<< Doppia dose ma di caffè d’orzo! >> Esclamo di rimando.
 
 
 
[Francesco]
Prima d’ora non avevo mai fatto l’amore in quel modo. Con nessuno dei miei partner sessuali, che non sono stati così tanti, si era mai creata quella sinergia, neanche dopo diverse settimane di relazione. Era la terza mattina che mi svegliavo con lui accanto, con il suo profumo nel mio letto. Gli ho posato un bacio sulle labbra senza svegliarlo prima di alzarmi per andare in cucina a mettere su il caffè. Uscendo dalla stanza ho urtato leggermente la sua borsa a tracolla che era malamente appoggiata su una poltrona che solitamente frutto come armadio. Dalla borsa è cascata una busta per ciò mi sono chinato per raccoglierla: notando il logo di una compagnia aerea non ho resistito e ho guardato dentro: un biglietto di sola andata per la Germania. Sarebbe partito da lì a una settimana. Aveva già pronto un biglietto di sola andata e non aveva pensato di dirmelo tra un orgasmo e l’altro durante l’ultima settimana?! Cedere al suo fascino era stato un errore!
 
 
E’ la sveglia a riportarmi alla realtà, sottraendomi da quel sogno/ricordo. Allungo il braccio verso il comodino per afferrare il mio smartphone e la spengo. Oggi è il gran giorno… Oggi lo rivedrò dopo quasi tre settimane. Dico “avanti” quando sento bussare alla porta della mia stanza.
<< Buongiorno! >> Mi saluta Silvia.
<< Buongiorno. >> La saluto di rimando. Si siede sul mio letto.
<< Siamo tutti di là a fare colazione. >> M’informa, indicando lei, Giulio, sua madre e Jimmy quando dice “tutti”.
<< Jimmy si ferma qui tutte le notti, ormai! >> Osservo per punzecchiarla.
<< La cosa non mi fa impazzire… Non riesco proprio a comprendere il comportamento di mia madre. >> Commenta.
<< Michel le ha detto chiaramente che non voleva più continuare la loro relazione, prima di sapere di Jimmy. Che a tua madre non piace vedere l’altro lato del letto vuoto lo sapevi, scusa il commento. >> Chioso.
<< Un'altra persona che non capisco sei tu. Andare alla sfilata accompagnato da un tuo amico fingendo che sia il tuo ragazzo è stupido! >> Esclama. I Mendoza sono stati gentili a invitarmi, nonostante ora non lavori più lì!
<< Ormai ho deciso. Devo scoraggiare ogni suo tentativo! >> Insisto. Se andassi al lancio da solo sarei il balia del suo fascino!
 
 
[Michael]
Fissavo la porta con il cuore in gola, aspettando di vedere il suo sorriso in mezzo alla folla di persone in arrivo.
<< Non devi essere così nervoso. >> Ha cercato di tranquillizzarmi mia sorella, accarezzandomi una spalla.
<< E’ che mi è mancato così tanto. Ci pensi che tra poco vivremo insieme? Poco più di mese fa credevo di non avere speranze ed ora vivremo insieme! >> Ho esclamato contento come una Pasqua. Abbiamo teso il collo quando abbiamo visto i primi passeggeri attraversare l’uscita. Ho perso un battito quando l’ho visto arrivare! Ha rivolto un grosso sorriso sia a me sia a sua sorella accelerando il passo. Roberta ha ceduto a me il privilegio del primo saluto.
<< Amore mio! >> Ha esclamato a mo di saluto, prima di baciarmi. Ho toccato il cielo con un dito!
<< Mi sei mancato così tanto! Ti amo! >> Gli ho ricordato.
<< Anch’io ti amo. Non voglio più stare lontano da te! >> Ha deciso, accarezzandomi dolcemente il volto. E’ stato un colpo di tosse di Roberta la separarci.
<< Posso salutare mio fratello? >> Ha chiesto a mo di battuta. I due si sono abbracciati.
<< Ciao sorellina. Contenta di diventare zia? >> Le ha chiesto Cèsar.
<< Contenta è riduttivo. Non vedo l’ora di reggere tra le braccia quel frugoletto! >> Ha esclamato. Stessa cosa per me… Tra nonni euforici, fratelli di sangue e non e zii acquisiti quel bambino sarà viziato!
<< Mamma è papà hanno creduto che saresti tornato qui perché Diego ti ha chiesto aiuto? >> Ha chiesto Roberta al mio ragazzo.
<< Sì, non sospettano niente. Quando diremo loro la verità si arrabbieranno molto per queste bugie. >> Ha osservato Cèsar. Nicola mi preoccupa meno di quanto mi preoccupava mio padre!
 
 
<< Amore, non sarebbe meglio mettere le posate in questo cassetto e i cucchiai di legno in quest’altro?  Così facendo questi ultimi sono più accessibili mentre cuciniamo. >> Osserva l’uomo che amo alla follia, mentre svuotiamo gli scatoloni e sistemiamo la nostra nuova casa!
<< Hai ragione. Mi dispiace non poterti aiutare con gli scatoloni, tra poco devo essere in albergo per le prove. >> Commento. Si avvicina a me per posare un bacio sulle mie labbra.
<< Avremmo tempo per disfare gli scatoloni. >> Risponde.
<< Sarà complicato vivere in due case contemporaneamente! >> Esclamo. Quest’oggi arriveranno i suoi genitori da Miami per la sfilata e fino a che non sapranno di noi Cèsar dovrà fingere di vivere nel suo vecchio appartamento!
<< Glielo dirò prima che ripartano. Possibilmente non questa sera al lancio, per evitare che scoppi uno scandalo. >> Mi assicura. Non vedo l’ora di poter vivere questa relazione alla luce del sole.
 
 
[Lena]
In compagnia di mia madre, mio padre, mio zio e mia zia entro nella grande sala dove si terrà la sfilata, per assistere alle prove. I miei zii e mia madre vogliono assicurarsi che sia tutto al top.
<< QUEL CENTROTAVOLA NON VA BENE, PORCA MISERIA! NON VEDETE CHE I COLORI NON SONO IN ARMONIA? VI DEBBO PRESTARE GLI OCCHIALI?! Bisogna spostare questi fiori da quest’altro lato! I centrotavola devono essere tutti uguali, non mi sembra difficile! >> Sbotta mio cugino Lorenzo.
<< Andiamo bene. Peggio di suo padre! >> Chiosa mia zia.
<< Vado da lui. >> Si offre mio zio allontanandosi. Mia zia lo trattiene.
<< No, tu hai questioni più urgenti da affrontare! >> Le rammenta sua moglie, parlando di non so che cosa.
<< Me ne stavo per dimenticare. >> Risponde mio zio.
<< Armando non fare il furbo. Andiamo a cercare David. Scusate! >> Si congedano da noi i miei zii. Mio padre si avvicina a mia madre e le posa un bacio sulla guancia.
<< Amore vuoi un caffè? Stamattina non hai fatto in tempo a prenderlo visto che ci siamo trattenuti troppo a letto. >> Le chiede. Da quando sono tornati da Vienna sono mega smielati. Dev’essere successo qualcosa che ha costretto mia madre a cambiare idea sul divorzio.
<< Meglio un thè, amore mio. Io mi accomodo. Lena vieni con me? >> Mi domanda mia madre.
<< Sì, ma prima vado al bagno mamma. >> Le rispondo. Mi guardo in giro sperando di vederlo: perché dovrebbe esserci? Isabella si trova qui alle prove essendo la fidanzata del presidente ma lui non ha motivo per stare qui. Evidentemente mi sbaglio visto che lo vedo attraversare il corridoio… in compagnia di quella befana!
<< Non credo che la signora abbia l’autorizzazione per stare qui. >> Commento indispettita.
<< Buongiorno, innanzitutto. >> Ironizza Jimmy.
<< Ti rammento che mi trovo nel corridoio e non nella sala riservata. Non ti è bastato andare da mia figlia a spifferare tutto? Per qualche motivo devi sempre stare in mezzo? >> Mi domanda quella tipa.
<< Evitiamo scenate, per favore! Consegno questo pacco a Lombardi e ce ne andiamo. Torno subito. >> Interviene Jimmy. Bacia quella vecchiaccia prima di accedere alla sala dove stasera si svolgerà il defilé. Lo fa apposta a baciarla davanti a me.
 
 
<< Class, ma dove sei finito? Ti aspetto per tornare a casa! >> Ho detto alla segreteria telefonica, un attimo prima di sentirmi strattonare. Mi sono voltata ritrovandomi di fronte Jimmy.
<< Che modi sono? >> Ho chiesto indispettita.
<< PERCHE’ SEI COSì DANNATAMENTE INTENZIONATA A RENDERMI LA VITA UN INFERNO? >> Ha inveito contro di me. Avrà saputo che avevo spifferato a Silvia di lei e di sua madre!
<< Niente di personale, credimi. Quella tizia ieri mi ha tratta come una pezza da piedi e ho colto l’occasione per infastidirla, tutto qui! >> Ho ammesso.
<< ROVINANDO LA VITA A ME! Alma non mi vuole più vedere! >> Ha esclamato con veemenza. Che tragedia!
<< Ne troverai di meglio. Tra l’altro quella tizia è più grande di te. >> Ho minimizzato.
<< NON NE TROVERO’ MAI UN’ALTRA PERCHE’ IN UN MODO O NELL’ALTRO CI SARAI SEMPRE TU! C’ERI TU QUANDO HO INCONTRATO LA RAGAZZA PERFETTA, ME ERI ANCORA NEI MIEI PENSIERI! C’ERI TU QUANDO STAVO PENSANDO SERIAMENTE DI IMPEGNARMI MA HO SCOPERTO CHE TI ERI FIDANZATA CON QUEL WILLIAM! Perché non mi lasci in pace? >> Mi ha sputato addosso lasciandomi di sasso.
<< Io… Io non avevo idea che ti bruciasse ancora… >> Ho balbettato. Erano passati sette anni!
<< Come fai a non capire che sette anni fa mi hai strappato il cuore dal petto e lo hai preso a calci? Avrei dato la vita per te! >> Ha esclamato. Non pensavo che le mie azioni avessero lasciato strascichi tanto importanti.
<< Non è un mio problema se non riesci a dimenticarmi. >> Ho biascicato ancora interdetta da tali dichiarazioni. Ironia della sorte Jimmy, l’unico ragazzo con cui non ho mai voluto una relazione vera a propria è stato l’unico che mi ha amata al punto da non dimenticarmi.
<< Lo so! Ma non potevo più tenere tutto questo per me. Ecco perché ti detesto tanto! >> Ha esclamato.
<< Mi stai un po’ troppo appiccicato, per essere uno che mi detesta. >> Ho obiettato, con il suo naso quasi premuto contro la mia guancia. E’ stato lui ad azzerare la distanza tra le nostre labbra lasciandomi di stucco per la seconda volta in pochi minuti. Ho ricambiato quel bacio accarezzando la sua schiena. Il tutto è durato pochi secondi poiché è stato lui a separarsi da me.
<< Continui a prendermi in giro. Ricambi il mio bacio mentre dai le fusa a Giulio. >> Ha osservato. Ho spalancato la bocca indignata.
<< Sei stato tu a baciarmi! >> Ho obiettato indignata.
<< Non avrei dovuto… E tu non avresti dovuto ricambiarlo! >> Ha esclamato. Sì, ho sbagliato a ricambiarlo, ho sbagliato a farmi intenerite dalla sua dichiarazione. Non credevo di avere segnato la sua vita in questo modo al punto da non riuscire ad amare nessun’altra dopo di me!
 
 
<< Va bene, io ti aspetto all’uscita. Saluta mia figlia e Giulio da parte mia. >> Risponde la befana prima di girare sui tacchi.
<< Magari Giulio può salutartelo la signorina. >> Sussurra Jimmy davanti alla porta della grande sala.
<< Immagino tu sia qui per fare stalking a lui! >> Esclama Jimmy.
<< Sei geloso, per caso? >> Lo punzecchio sollevando un sopracciglio. Lui spalanca la porta della sala senza rispondere scontrandosi con Lorenzo.
<< Ciao Lorenzo, sto cercando Ugo. >> Lo saluta Jimmy.
<< Ciao. E’ in passerella che semina in panico tra le modelle! >> Lo informa Lorenzo. Jimmy entra nella sala.
<< Eccoti, ti stavo cercando! Lena, lo hai o no irretito Giulio?! >> Mi domanda al quanto nervoso. Biascico qualche parola.
<< A proposito di questo… Io credo che questo piano sia fallimentare! >> Esclamo, sperando che non mi uccida. Che poi non ho capito cosa ne ricava se separo Silvia da Giulio?
<< No, tu non capisci. Devi metterti con Giulio! >> Insiste.
<< Giulio ha occhi solo per Silvia, è inutile! >> Adduco come scusa per non confessare che negli ultimi tempi qualcun altro occupa i miei pensieri.
<< E’ assurdo. >> Chiosa, passandosi una mano tra i capelli.
<< Hai mai pensato di vedere uno strizzacervelli? Parlano tanto di me, ma nemmeno tu non sei tanto normale! Vado al bagno! >> Esclamo. Dalla sala della sfilata ne esce la sua ragazza.
 
 
 
[Lorenzo]
E’ un incubo! Mia cugina è venuta meno al nostro accordo senza neanche parlarne con me. E’ questione di tempo prima che Silvia si lasci scappare qualcosa con il suo ragazzo.
<< Vado all’aeroporto. >> Interviene la mia ragazza arrivandomi alle spalle subito dopo che Lena entra alla toilette.
<< Non mi saluti? >> Osservo, afferrandole un polso. Le poso un casto bacio sulle labbra.
<< Salutami i tuoi e di loro che non sono potuto venire a prenderli perché sono impegnato con le prove. >> La prego.
<< Certo. A stasera! >> Mi saluta in modo freddo.
 
 
 
[Camilla]
Mi tormento la fedina che il mio ragazzo mi ha regalato poche settimane fa mentre osservo mio padre e David parlare sul balcone della sala. Cosa stanno tramando? Cos’è tutta questa tensione?
<< Tesoro? >> Mi riporta alla realtà mia madre.
<< Dimmi! >> Esclamo.
<< Vuoi un consiglio? Non dovresti preoccuparti tanto per quello che succede tra tuo padre e David. >> Mi consiglia mia madre.
<< Se solo mi diceste cosa sta accadendo potrei rilassarmi! >> Osservo.
 
 
 
[David]
Per poco non mi veniva un infarto quando Armando si è avvicinato a me e mi ha chiesto un colloquio privato. Mi è tornato alla mente il nostro ultimo confronto.
 
<< Allora, di cosa mi devi parlare? >> Mi ha chiesto, invitandomi ad entrare nel suo studio in casa sua. Ha chiuso alla porta alle sue spalle. Mi sono strofinato i palmi delle mani sudati.
<< Armando, devo parlarti di tua figlia. Non so da che parte cominciare! >> Ho esclamato. Dalla sua espressione ho intuito che si stava allarmando.
<< Non è incinta e non la voglio lasciare… Anzi, tutto il contrario! >> Ho anticipato.
<< Spiegati David. >> Mi ha invitato.
<< Armando tu forse non sai che sono innamorato di tua figlia dai tempi dei liceo, quando ero un ragazzo timido e brufoloso, e lei non mi considerava proprio. E’ stato difficile tenere per me i miei sentimenti per tanti anni e constatare che non sarei mai riuscito a costruire una relazione con un’altra ragazza, intromissioni di mio fratello a parte. Quando sono tornato dagli USA e l’ho vista in sartoria con i capelli scarmigliati, il viso macchiato di colore e la sua espressione corrucciata mentre disegnava ho sentito una fitta al cuore e sono tornato adolescente. Io amo tua figlia più della mia vita! E… E-e vorrei che diventasse mia moglie. Sono qui per chiedere la mano di tua figlia! >> Ho confessato, sentendo delle gocce di sudore attraversarmi la schiena! Ho deglutito.
<< David… state assieme da poco tempo! >> Ha obiettato Armando. Il mondo mi è caduto addosso.
<< Io l’amo… e la renderò felice, per sempre! >> Ho ribadito.
<< Figliolo, capisco e credo alle tue buone intenzioni. Ma questa relazione è appena nata, sei ancora sull’onda della novità… >> Ha tergiversato.
<< Lei ama ancora sua moglie? >> L’ho interrotto.
<< Certo. Più della mia vita. >> Ha risposto.
<< Eppure mi pare che non siate più sull’onda della novità! >> Ho esclamato. Ok, magari è stato un passo falso.
<< State insieme da poco. Siete ancora in fase di rodaggio! >> Ha osservato.
<< Io so che l’amo e la voglio sposare, non mi serve del tempo! >> Ho ribattuto.
<< La mia riposta è no per ora, David. Mi dispiace! >> Ha deciso.
 
 
<< Sono molto impegnato con i preparativi! >> Esclamo. Il suo rifiuto mi rode molto e non riesco ad essere accomodante con mio suocero.
<< Sono certo che riusciranno a fare a meno di te per cinque minuti. Vorrei riprende il nostro discorso della settimana scorsa. >> Ha introdotto.
<< Per sentirmi dire di no di nuovo? No, grazie. Preferisco le prove con la Regina di Saba! >> Ho cercato di tagliare la corda.
<< Vorrei che mi ascoltassi. Durante questa settimana ho riflettuto e mia moglie mi ha fatto ragionare. Devi capire anche la mia posizione… Camilla è la mia unica figlia femmina non che la prima. Mi hai preso totalmente alla sprovvista la tua proposta, per quanto abbia apprezzato che tu sia venuto da me prima di avanzare la proposta verso mia figlia. Anche l’astio che hai dimostrato nei miei confronti mi ha costretto a riflettere su quanto tu tenessi alla mia approvazione. Ho sbagliato e ti chiedo scusa! >> Interviene. Un mezzo sorriso spunta sul mio viso. Non ho il coraggio di chiedere chiarimento sul suo intervento!
<< La mia risposta è sì David. Passerei serenamente gli ultimi anni della mia vita sapendo che mia figlia è in buone mani, come si sol dire. So che la renderai felice e la tratterai come un principessa, sarà molto meglio per te! >> Acconsente. Non posso non travolgerlo in un abbraccio.
<< Grazie Armando. Non ti pentirai di questa scelta… Cami è la mia vita! >> Esclamo. Poniamo fine all’abbraccio.
<< Quando avverrà la proposta? >> Mi domanda.
<< Lì per lì pensavo stasera al lancio. Ma non so se una proposta di matrimonio plateale sia la scelta giusta! Tu come lo hai chiesto a tua moglie? >> Gli domando in cerca di un consiglio.
<< E’ una storia buffa. Niente dei piani che ho fatto è andato a buon fine! Quel giorno avevo appena ritirato l’anello in gioielleria e mi ero recato a casa Pinzon per una cena. Il mio piano prevedeva di chiedere la mano di Betty a suo padre e in caso di risposta affermativa avrei chiesto a mia moglie di sposarmi durante una serata romantica al ristorante. Ebbene, quella sera a casa Pinzon mi ero tolto il cappotto, nella cui tasca c’era l’anello (sciocco sono stato a non lasciarlo in auto, ma temevo potessero aprirmi l’auto per un furto) e lo avevo appeso allo schienale della sedia. Per ovvie ragioni non me ne volevo separare. Mio suocero l’ha afferrato per appenderlo all’attaccapanni ma io insistevo che non era necessario e abbiamo iniziato a strattonarlo. Nel trambusto l’astuccio è scivolato dalla tasca e l’ha raccolto proprio mio suocero! A quel punto la proposta è avvenuta su due piedi davanti ai suoi genitori. >> Mi narra. Sorrido.
<< Il mio consiglio è di progettare una serata tete-a-tete! E’ più romantico! >> Osserva.
<< E’ stata la proposta più bella e spontanea del mondo… Ho pianto come una fontana! >> Ricorda la signora Beatrice, raggiungendo il marito. I due di baciano.
<< Che fosse spontanea non ci piove! >> Commenta Armando.
<< Camilla è in pena e ho detto che sarei uscita io per accertarmi che non vi state scannando. Si è tranquillizzata quando ha visto l’abbraccio! Figliolo, dovresti andare da lei. >> Mi consiglia la mia futura suocera.
<< Grazie. >> Intervengo verso Armando il quale mi saluta con una pacca sulla spalla. La mia ragazza mi viene incontro.
<< Avete chiarito i vostri misteriosi problemi? >> Mi domanda Cami. Annuisco sorridente prima di baciarla.
<< E non intendi dirmi di cosa si trattava? >> Insiste.
<< Sei troppo curiosa. Ti dispiace che abbia dei segreti con tuo padre? >> Tergiverso. Le voglio chiedere di sposarmi domani stesso, non posso attendere oltre!  
 
 
 
[Patrizia]
La commessa infila la carta di credito nell’apposito apparecchio dopo di che digito il PIN di sicurezza per autorizzare il pagamento. La parure di gioielli che ho scelto si abbina perfettamente all’abito che indosserò stasera al lancio, come sempre farò un figurone!
<< Grazie per aver acquistato da noi, signora Valencia! >> Mi ringrazia la commessa che mi ha servito, diversa dalla solita. La ragazza in questione sbuca dal retrobottega.
<< Buongiorno signora Valencia. Se sapevo che era qui avrei interrotto la mia pausa. L’hanno già servita nel migliore dei modi? >> Mi domanda Flor, rivolgendo uno sguardo severo alla sua sottoposta.
<< Buongiorno Flor. Certo, ho già acquistato! >> Esclamo.
<< Spero che gli orecchini le siano piaciuti! Suo marito non riusciva a decidersi sul modello. Il che è strano, conosce perfettamente i suoi gusti perciò di solito l’acquisto è rapido! >> Mi domanda Flor. Mi si raggela il sangue. Saranno due mesi che Daniele non mi regala degli orecchini!
<< Orecchini? >> Domando. Magari avrà notato che mi sto sentendo male!
<< Sì. I cerchi tempestati di zaffiri Tiffany. >> Precisa, indicandone un modello simile esposto nella vetrina del bancone. Se mi avesse regalato degli orecchini di Tiffany me ne sarei ricordata! Maschero la mia collera con un sorriso di plastica.
<< Sono bellissimi. Mio marito voleva regalarmi qualcosa di diverso per non ripetersi sempre, perciò ci ha messo tanto a decidersi. Grazie e arrivederci! >> Mento. Afferro la mia sportina e abbandono la gioielleria. A chi diavolo ha regalato degli orecchini simili mio marito?! C’è una sgualdrina di mezzo?!
<< Patrizia! >> Sento esclamare. Mi volto e mi viene incontro MariaPaola Solari. Spero non noti il mio stato di ansia.
<< MariaPaola, quanto tempo. Come stai? >> Le domando. Ci scambiamo un guancia a guancia.
<< Bene. Non mi aspettavo il vostro invito alla serata dopo quanto accaduto con i Mendoza. >> Interviene. Non so chi abbiano o non abbiano invitato! Si vede che il suo nome è rimasto nella lista digitale degli invitati ed è partito l’invito via e-mail?
<< Io non sapevo ti avessero invitato. Vorrei approfittare per dirti che mi dispiace di quanto accaduto tra le nostre figlie! Solo perché loro hanno posto fine alla loro amicizia non vuol dire che dobbiamo smettere di frequentarci anche noi, no? >> Le faccio notare. Non smetterò di frequentare questa famiglia solo perché mia figlia ha deciso di andare a letto con il ragazzo di Paola. Certo, ancora non capisco perché mia figlia sia andato a confessarglielo! Che mossa stupida. MariaPaola mi guarda con interdizione.
<< Cara, non dirmi che non ne sapevi niente! Giulia è stata a letto con Diego, mentre stava con tua figlia. Mi dispiace! Le nostre figlie hanno posto una croce sulla loro amicizia. >> Spiego. Magari non lo sapeva!
<< Ah, per quel fatto lì. Certo che ne ero a conoscenza. No Patrizia, non smetteremo di frequentarci per questo. Ora scusa, devo terminare le mie commissioni. Ciao, saluta Daniele. >> Mi liquida.
<< Ciao, saluti a Osvaldo. A stasera! >> La saluto di rimando. Come diavolo faccio a scoprire a chi ha regalato quegli orecchini? Il suo cellulare è protetto, si può sbloccare solo tramite la sua impronta digitale!
 
 
 
 
[Paola]
Mentre pago il conto della parrucchiera tendo l’orecchio per cercare di ascoltare il resto della conversazione delle due pettegole che mi sedevano accanto: stanno parlando di Marcus, il padre di Gonzalo, e di sua moglie Helena.
<< La poveretta dovrà fare un esame approfondito per essere certa di non avere le piattole! >> Esclama una delle due.
<< Addirittura? Suo marito andava a prostitute? >> Ironizza l’altra.
<< Quasi! Dicono che l’altra donna fosse una facile! >> Esclama la prima. Chissà come si è sparsa la notizia? Se Gonzalo fosse qui mi toccherebbe trattenerlo, semmai ci riuscissi visto che è il doppio di me. Quando penso a lui la sua immagine di stamattina mi attraversa la mente. No… Non puoi pensare a lui in questi termini, Paola! Ti sei appena fidanzata e quel tale è una merda!
<< Grazie, signorina Ribeiro. >> Mi saluta la commessa passandomi il resto. Sorrido. Quando mi volto mi ritrovo davanti proprio Helena Cruz Torres, la quale mi guarda per un istante prima di imboccare l’uscita. Ha gli occhi lucidi.
<< Signora Torres, il suo appuntamento! >> Tenta di richiamarla la commessa. La inseguo.
<< Signora Torres, si sente bene? >> Le domando, quando la raggiungo. Che domanda sciocca.
<< No! >> Balbetta. Estraggo un fazzolettino dalla borsa e glielo passo.
<< Grazie cara! Temo che dovrò abituarmi a tutto questo… Nell’ultimo mese ho sperato che la notizia non si diffondesse. >> Si confida.
<< Come può essersi diffusa? Cioè, dubito che quella poco di buono o suo marito ne parlino in giro. >> Commento.
<< Tu sai di chi tratta? >> Mi domanda. Annuisco.
<< Me lo ha confidato Gonzalo. >> Mento, visto che quella conversazione nel parcheggio l’ho origliata. Mi torna alla mente il nostro incontro sotto al mio palazzo, un paio di giorni dopo il nostro scontro nel parcheggio della ditta di mio padre.
 
 
Stavo per accedere con l’auto nel garage sotterraneo del mio palazzo quando ho notato Gonzalo, accostato alla sua auto. Sicuramente stava aspettando Kelly. Non ho più avuto il coraggio di confessarle che Gonzalo ci aveva provato con me. Temevo di perdere la sua amicizia e di mettere in crisi il neo-rapporto con Alec. Sono una persona orribile! Gonzalo ha estratto un fazzoletto dalla tasca e dal suo gesto di asciugarsi gli occhi ho capito che stava piangendo. Ho abbandonato l’auto all’imbocco dello scivolo che porta in garage. Si è voltato verso di me sentendo il ticchettio dei miei tacchi, evidentemente.
<< Gonzalo, tutto bene? >> Gli ho domandato. Non so neanche io come mai mi sono presa la pena di vedere come stesse… Magari perché mi dispiaceva per quanto stava accadendo alla sua famiglia.
<< Ciao. Sì, sto a meraviglia! >> Ha esclamato cercando di liquidarmi.
<< Non sembra. >> Ho commentato.
<< Cosa te ne importa? Tu mi detesti. >> Ha osservato.
<< Sì, non ho una buona opinione di te, ma non per questo se dovessi trovarti in piedi su un ponte ti lascerei buttare di sotto! Riguarda tuo padre? >> Ho azzardato come ipotesi.
<< I miei si sono lasciati. Mia madre ha avviato le pratiche del divorzio. >> Mi ha confidato. Bhe, ha tradito sua moglie con una prostituta, era prevedibile!
<< Mi dispiace. Spero che tua madre riesca a lasciarsi questa storia alle spalle, prima o poi! >> Gli ho augurato. Istintivamente gli ho accarezzato una spalla come farei ad un amico per consolarlo. Lui ha osservato il mio gesto prima di ammiccare verso di me con lo sguardo. Ho scostato di colpo la mano!
<< Puoi continuare a toccare, se ti fa piacere! >> Ha esclamato, prendendomi in giro. Sono diventata viola! Tu cerchi ai aiutarlo e lui pensa che ci stai provando? Ho girato sui tacchi indignata.
<< Dai aspetta, stavo scherzando. >> Ha ridacchiato inseguendomi. Mi sono voltata per cantagliele quattro e praticamente ho inchiodato contro di lui.
<< Sei un mostro! >> Ho tuonato contro il suo viso.
<< Ripetimelo! Mi piaci ancora di più quanto mi insulti per non ammettere che ti piaccio! >> Ha esclamato, prima di mordicchiare il mio labbro inferiore. Con un gesto deciso l’ho separato da me e gli ho tirato uno schiaffo. Non può fare sul serio!
 
 
<< Mio marito ha un’altra! >> Esclama Helena, come se fossi la sua migliore amica. Magari cercava qualcuno con cui sfogarsi, qualcuno che non faccia parte della sua cerchia di amicizie.
<< Sì, quella poco di buono. Signora Helena, vedrà che il tempo guarirà ogni ferita. Mi creda! >> Esclamo. Le ferite inflittomi da Diego stanno guarendo. Certo, anche grazie a un nuovo amore! Helena scuote il capo.
<< No, non centra quella tizia. Mio marito una relazione con un’altra donna. Da poco tempo! >> Mi confessa. Per poco mi cade a terra la mascella!
<< I miei figli non lo sanno. Lo ammazzerebbero! >> Esclama. Come minimo! Né Gonzalo né Sebastian sembrano tanto zen.
<< E lei sa chi è? >> Le chiedo. La signora scuote il capo.
<< Cos’è che io e mio fratello non sappiamo? >> Ci domanda Gonzalo, sbucando dal nulla. Ahia. Helena riprende a piangere.
<< Mamma! Cosa ci stai nascondendo?! >> Domanda Gonzalo il quale evidentemente non ha udito tutta la conversazione.
<< Tuo padre ha una relazione fissa, ma non so chi sia lei! >> Confessa la madre. Il petto di Gonzalo si gonfia e parte in quarta! Lo rincorro.
<< Dove pensi di andare? Dritto il prigione senza passare dal via? >> Ironizzo cercando di stare al suo passo.
<< Non m’importa che sia mio padre. Lo riempio di botte! >> Tuona. Estrae la chiave della sua auto dalla tasca e apre la chiusura centralizzata. Quando rallenta il passo lo raggiungo e riesco a sottrargli la chiave. Chiudo l’auto.
<< Togliti di mezzo! >> Tuona nero di rabbia.
<< No! Ciò che vuoi fare è una stupidaggine… e te ne pentiresti. Dovresti stare accanto a tua madre non andare a picchiare tuo padre! >> Affermo. I suoi occhi si riempiono di lacrime e rimango di sasso. Non l’ho mai visto in questo stato! Non sapevo nemmeno che avesse un’anima o una coscienza!
<< Io lo odio! Quel figlio di puttana ha distrutto la mia famiglia! Sembravano così felici… L’ha solo presa in giro! Io e lui eravamo amici prima di tutto questo! >> Si sfoga, prendendo a calci il copertone della sua auto. Se avesse qui suo padre non servirebbe neanche occultare il cadavere nascondendolo nel bagagliaio… entrerebbe nel posacenere! Gli vado vicino e gli accarezzo una spalla, sicura del fatto che stavolta non ci proverà di nuovo con me.
<< Ti senti meglio? >> Gli domando. Lui annuisce.
<< Un po’. Non è che hai un fazzoletto anche per me? >> Mi domanda. Annuisco e gliene passo uno, dopo aver frugato nella mia borsetta. Si siede sul marciapiedi ed io lo imito.
<< Perché non porti tua madre a fare un viaggio? >> Suggerisco. Stare lontana da Bogotà mi ha aiutata, anche se avevo sempre il cellulare in mano per avere sue notizie.
<< E’ una buona idea, sai? >> Conviene, dedicandomi un sorriso. Ricambio il sorriso prima di avvertire una sensazione di calore alla bocca dello stomaco: conosco questa sensazione. Il mio cervello va il blackout (evidentemente) visto che mi sollevo quel che basta per arrivare al suo viso e poso un delicato bacio sulle sue labbra che sono salate a causa delle lacrime, ma sono anche calde e invitanti. E’ interdetto Gonzalo davanti al mio gesto. Di sicuro non se lo aspettava così come non me lo aspettavo io. No, non posso più nascondere a me stessa di essermi presa una mega extra cotta per lui, come un adolescente. Gonzalo ricambia il mio bacio ed è bellissimo! Posa una mano dietro la mia nuca mentre le nostre lingue iniziato a vorticare. E’ l’arrivo di un messaggino sul mio cellulare a riportarmi sul pianeta terra, a sradicarmi da questo sogno che stavo vivendo.
 
“Sto andando all’Hotel per il check sound. Hai già incontrato tua madre?”
 
Mi messaggia IL MIO RAGAZZO. Cosa diavolo ho fatto?! Solo poco tempo fa il ragazzo con cui stavo da sei anni mi ha lasciata per un’altra e ho fatto tanto la moralista! E ho appena baciato un ragazzo diverso da quello con cui ho appena iniziato una relazione. Per di più Gonzalo è fatto della pasta di Diego!
<< E’ il mio ragazzo. >> Balbetto, alzandomi dal marciapiedi. Gonzalo mi imita. Sta per parlare ma lo precedo!
<< Non dire niente! >> Esclamo, prima di correre via il lacrime.
 
 
 
[Cèsar]
<< Hai l’aria corrucciata! Ha litigato con Lorenzo? >> Mi domanda mio fratello, mentre camminiamo verso la zona arrivi dell’aeroporto.
<< No, sono preoccupata per lui. E’ molto nervoso per questa serata. >> Mi risponde. Alza gli occhi al cielo quando si accorge che non siamo soli questo aeroporto!
<< Dovevamo aspettarcelo che sarebbe venuta a prendere le sue cognate. >> Sussurro verso mia sorella.
<< Buongiorno. >> Saluta Patrizia.
<< Buongiorno. >> Rispondiamo di rimando.  Il silenzio imbarazzante viene interrotto dallo squillo del cellulare di quella donna.
<< Giulia, ciao!... Come ti senti?... Bene, questa sera farai un figurone!... Si avevo chiamato perché avrei urgenza di parlarti… Ok, stasera dopo il defilè! >> Le sentiamo dire.
<< Allora, tutto pronto per stasera? Avete scelto l’abito da indossare? >> Ci domanda Patrizia. Roberta la fulmina con lo sguardo mentre io trattengo un sorriso poiché questa donna è davvero incredibile! Ci vuole coraggio per cercare di intavolare una conversazione con la figlia che hai barattato per il denaro di tuo marito!
<< Certo, dato che mancano poche ore alla sfilata. >> Rispondo. Voltiamo lo sguardo verso la zona arrivi e vediamo i passeggeri del volo uscire dalla porta e raggiungere i propri cari. Mio padre, mia madre, Marcella e Mariabeatrice arrivano insieme e agitano le mani a mo di saluto.
<< Figlioli! >> Esclama mio padre a mo di saluto, abbracciando mia sorella e poi me. La scena si ripete con mia madre. Patrizia saluta le sue cognate con un guancia a guancia.
<< Daniele non ha potuto venire a causa di impegni di lavoro, vi vedrete questa sera alla sfilata. Abbiamo prenotato per voi la stanza della volta scorsa nel solito albergo. >> Sentiamo dire da Patrizia verso le sue cognate.
<< Perfetto. Ciao Cèsar, ciao Roberta. >> Ci saluta Marcella. Ricambiamo il saluto e salutiamo Mariabeatrice.
<< Nicola, Leonora. >> Saluta freddamente Patrizia.
<< Patrizia. >> Rispondo coralmente i miei genitori.
<< Lorenzo? >> Domanda mio padre a Roby.
<< E’ impegnato all’hotel con le prove della sfilata. Sono tutti lì, anche Armando e Betty. >> Li informa Roberta.
<< Allora andiamo lì. >> Propone mio padre.
<< Quindi siamo diretti tutti nello stesso posto. >> Osserva Patrizia.
<< Evviva. >> Borbotta con sarcasmo mia sorella.
 
 
 
[Marcella]
E’ passato un mese dall’ennesima prova di immaturità di mio marito. I suoi tentativi di farsi perdonare sono stati tanti, ma tutti inutili. Benché la mia rabbia stia scemando continuo a pensare a lui con quell’altra donna e mi vengono i brividi. Per questo non ho voluto che mi accompagnasse qui a Bogotà per questo evento.
<<… Degli orecchini di tiffany! Capite?! Quel fedifrago bastardo! >> Conclude di raccontare Patrizia. Daniele non può averlo fatto, non ora che aveva deciso di rigare dritto e di rinnovare le promesse di matrimonio!
<< Patrizia, non saltare a conclusioni affrettate. Il tuo compleanno è tra poco, magari ha comprato quelli orecchini per tale occasione? >> Suggerisco.
<< Sarà molto meglio per lui. Alla fine Russell lo hai lasciato a casa? >> Osserva Patrizia saltando di palo in frasca.
<< Sì. Non sarei riuscita a fingere indifferenza per salvaguardare la nostra immagine. >> Rispondo.
<< Come potrei fare per scoprire chi è questa sgualdrina? Daniele non si separa mai dal suo cellulare, è escluso che io riesca ad entrane in possesso! >> Ragiona mia cognata, visibilmente alterata.
<< Patrizia, ne parliamo in un secondo momento,cerca di prestare attenzione alla strada! >> La supplico, visto che è passata due volte con il semaforo rosso!
 
 
 
[Giulia]
Non potevo assolutamente restare in passerella con quella puzza sotto al naso! Quella cretina di AnaLaura si è fatta il bagno nella sua eau de toilette stamattina! Perciò mi sono chiusa in bagno per mangiare dei crackers, sperando serva a scacciare la nausea. Devo fare di tutto per riuscire a sfilare!
<< Giulia, stai bene? >> Mi domanda la voce di Isabella, che si trova nell’antibagno.
<< Sì, ora esco. >> Le faccio sapere dopo aver deglutito. Getto il pacchetto vuoto dei crackers nel cestino ed esco.
<< Nemmeno io dalla platea riuscivo a sopportare quella puzza! >> Esclama per sdrammatizzare.
<< Temo davvero di sentirmi male in passerella. Come posso fare? >> Mi domando.
<< Non credi che sia più prudente rinunciare a questa sfilata? >> Mi domanda, accarezzandomi la schiena.
<< Non posso! Devo solo resistere fino a stasera. Cosa nascondi dietro la schiena? >> Le domando, notando che nasconde una mano dietro di sé.
<< Il regalo di compleanno da parte mia e da parte di Diego. Buon compleanno Giulia! >> Mi augura. E’ accaduto tutto a causa di questa gravidanza improvvisa, è da quando ho scoperto di essere incinta che il mio mondo e ho cambiato la mia visione della vita! Questa è la stessa ragazza che ho deriso senza pietà. Perché mi ha perdonato? Chi glielo ha fatto fare?
 
 
<< Tesoro, cos’è successo con quella tizia? >> Domandai alla mia amica, appena arrivata in azienda.
<< Con quella suora, vorrai dire! Non sapevo che le suore potessero praticare altri lavori. >> Commentò la mia amica visto com’era vestita Isabella in quell’occasione.
<< Evidentemente per assumere le segretarie qui si basano si un unico requisito: il cattivo gusto! >> Ridacchiai seguita e ruota dalla mia amica, di fronte a tutte le segretarie.
<< Un cappuccino d’orzo macchiato soia, per favore! >> Ordinò Paola.
<< Un ginseng in tazza piccola. La tazza più calda che avete! >> Ordinai a mia volta.
<< Quella troglodita mi ha urtata facendomi scivolare di mano la mia Louis Vuitton! >> Brontolò Paola.
<< E’ proprio messa male se non ti ha vista nonostante i fondi di bottiglia che porta agli occhi! >> Osservai malefica.
 
 
 << Giulia, non volevo sconvolgerti! >> Esclama Isabella notando la mia commozione.
<< Io mi stavo semplicemente domandando una cosa: perché hai deciso di essermi amica, nonostante con te sia stata una serpe nelle prime settimane in cui sei arrivata? >>Le domando, prima di soffiarmi il naso.
<< Hanno tutti diritto ad una seconda chance. E poi ho scoperto che non sei la serpe che dici di essere! >> Esclama passandomi una busta con su scritto il mio nome. L’afferro, l’apro e ne estraggo il contenuto.
<< E’ un buono acquisto per la più bella botique di abiti premaman! >> Mi fa notare. Le sorrido.
<< Grazie, è un regalo bellissimo! >> Esclamo.
 
 
FINE CAPITOLO 66.
 
Come sempre mi scuso per l’enorme ritardo. Lo so che il capitolo è corto, spero facendo capitoli più corti di riuscire ad aggiornare più spesso visto il poco tempo libero che ho a disposizione… Vi auguro buone feste, se non dovessi aggiornare prima (cosa probabile)! Vi lascio ai vostri interrogativi.
Cosa vi aspettate che accada al lancio?
 
 
   
 
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