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Autore: Stephaniee    14/12/2018    1 recensioni
Seguito di Primo ed Ultimo.
"Siamo stati qualcosa.
Siamo stati tante cose, a dire il vero. Siamo stati qualcosa quando non parlavamo ma ci guadavamo e capivamo comunque.
Siamo stati qualcosa quando ancora non sapevamo che stavamo per cambiarci le vite, almeno un po’. Siamo stati qualcosa di misterioso quando noi per primi non sapevamo cosa fossimo, chi fossimo. Siamo stati la sicurezza quando invece eravamo certi che nonostante tutto, come ci brillavano gli occhi quando eravamo insieme, non avrebbero brillato con nessun’altra.
Siamo stati un amore mancato"
(grazie #caratempesta per la citazione.)
Genere: Malinconico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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- Questa storia fa parte della serie 'Primo ed ultimo la Trilogia'
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Chapter seventeen
What happened?

 

Sei arrivato a casa?”
Sisi come stai?”

Si tutto bene”
Buonanotte Kat”
Buonanotte”

Mi trovavo a letto incapace di prendere sonno. Era come se non fosse successo nulla, come se anche questo fosse stato tutto un sogno come Utrecht e a breve mi sarei svegliata.

Quanto avevo desiderato nel suo ritorno? Per quanto tempo mi ero angosciata, soffocata dai ricordi, sui suoi sentimenti? Si parlava di anni.

Certe cose sono talmente incredibili, che ci mettono meno tempo ad accadere di quello che serve poi per metabolizzarle.

In quanto avrei metabolizzato tutto questo? Mi diedi un pizzicotto sul braccio sinistro, mi sentivo dentro ad una stupida commedia romantica.

Ero ancora agitata, scombussolata, elettrizzata e mi sentivo più viva che mai. Pentita? Al momento no.

Avevo seguito l’istinto per la prima volta nella mia vita, senza domandarmi quando avrebbe fatto male, senza concentrarmi sul mio dolore, sulla mia sofferenza. Avevo levato quel filtro grigio dagli occhi e avevo visto quello che c’era realmente tra me e Luke: tanta alchimia.

Questo era innegabile, ma non cambiava le cose. Non sarei stata felice di vederlo lasciare Val ancora una volta per me, non avrebbe avuto senso. Era chiaro che non potesse fare a meno di ciò che aveva con lei, probabilmente era quella la sua scelta, la scelta aveva intenzione di portare avanti nella sua vita. E per la prima volta, non sentivo di essere stata scartata, non mi domandavo cosa avessi di sbagliato, non mi angosciavo.

Mi sentivo leggera, fluttuante consapevole di aver fatto qualcosa che si sarebbe esaurita quella sera senza possibilità di succedere di nuovo. Avevamo chiuso il cerchio, un ammissione e noi stessi: “Non riesco a dirti addio, ma non riesco ad immaginarmi con te.” E c’erano dei buoni motivi, dirgli addio per me non sarebbe mai stato possibile. Ma non avevo intenzione di scommettere ancora su un amore, una persona che tradiva con questa facilità, i dubbi sarebbero stati sempre sul ciglio della porta, non avrei mai potuto fidarmi al cento per cento.

Le cose avevano seguito un corso diverso dall’ordinario, avevamo fatto le cose male fin da subito.

Un po’ come quando fai un dolce, ma non segui la ricetta, può venire fuori qualcosa di meraviglioso, ma la maggior parte delle volte viene fuori uno schifo. Ed ormai gli ingredienti sono amalgamati e non puoi più separarli, così anche noi ci eravamo mescolati anima, corpo, pelle e adesso cercavamo solo di riprendercele.

Mi addormentai lentamente abbracciando il pensiero che per sempre qualcosa di lui sarebbe rimasto in me, e qualcosa di me sarebbe rimasto in lui.

 

 

A breve avrei visto Francy. Avevamo sicuramente molte cose da dirci, entrambe.

Mentre ero con Luke, Emma mi aveva scritto che Francy aveva pianto parecchio quella sera, ma ero sollevata di sapere che non era sola ad affrontare quella situazione, perché conoscendola avrebbe avuto un esito più simile al mio.

 

Avevamo deciso di farci un giro in macchina, ultimamente era diventato il nostro passatempo preferito: aria-condizionata e musica. Certo non era particolarmente economico per la sottoscritta, ma la mia macchina non consumava molto quindi si poteva fare.

Mi guardai allo specchio e sorrisi come un ebete. Tutto sommato ero felice, serena, non avevo preoccupazioni e non mi importava se Luke si fosse mai fatto più sentire oppure no.

Era liberatorio.

Francy non aveva una bella faccia, ma francamente pensavo peggio. Camminava tranquilla. Occhiali da sole, sigaretta e si diresse verso il mio parcheggio. Iniziò subito in macchina a raccontarmi di quella serata, di come aveva preso Nick da parte su dei gradini e avevano parlato. Era stata decisa, aveva pianto si, ma così avrebbe potuto essere libera sentimentalmente. Non era felice, glielo leggevo negli occhi. Meglio chiudere certe porte, a lasciarle aperte entravano troppi spifferi.

Poi toccò a me raccontare della mia serata, non se lo aspettava la mia amica, dell’esito di quell’incontro. Era abituata ad una Kat che tendeva al distacco, per non soffrire ancora, ed invece fare quella che sembrava la cosa sbagliata, mi aveva donato una pace interiore che tutti i nostri appuntamenti precedenti non mi avevano mai lasciata. Forse ero io che ero cambiata durante gli ultimi mesi, mesi che erano stati intensi, avevano lasciato una traccia concreta dentro me e forse proprio quel periodo avrebbe determinato la persona che sarei stata in futuro.

 

 

Io e Francy girammo in macchina a lungo, fu in un certo senso, terapeutico per entrambe quel pomeriggio. Inoltre eravamo eccitate per l’imminente partenza. Avevamo prenotato questo piccolo appartamento nella famosa isola di Pago, due settimane di sole, mare e relax. Eravamo contente. Era la nostra prima vacanza insieme, ma sapevo che sarebbe andata bene.

La vacanza cadeva a fagiolo per Francy, avrebbe potuto dimenticare la questione Nick, o quanto meno provarci, stando lontana da casa. Certo, se c’era una cosa che avevo capito nelle ultime ventiquattro ore, era che la distanza non separava, o almeno, non separava i sentimenti veri.

Andammo a berci un thè freddo in centro, stava iniziando a fare caldo sul serio, anche se il sole era veramente piacevole. Le piante erano in piena fioritura, rigogliose e verdi, il centro della nostra cittadina risplendeva in quel periodo dell’anno.

Qualche ora dopo ci raggiunse Emma da lavoro. Le raccontai cosa mi era successo e non poteva credere alle sue orecchie.

Kat, sei sicura di stare così bene?” chiese lei “non è una cosa da niente”
Lo so, ma davvero mi sento tranquilla” ed ero sincera.

Spero per te che sia davvero così. Non è normale andare a letto con un ex-fidanzato dopo così tanto tempo”
Sono consapevole anche di questo Emma, davvero, sto bene.”

Sembrò convinta dalle mie ultime parole, così tornammo all’argomento Nick, all’imminente vacanza e ai miei studi che erano stati messi in stand-by da febbraio per l'Erasmus.

Eppure io mi sentivo davvero tranquilla, come se ogni cosa fosse andata come doveva.

   
 
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