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Autore: Ori_Hime    15/12/2018    2 recensioni
Storia ambientata dopo “Connection” all'interno della raccolta “... But not to me” da me precedentemente pubblicata, anche se non è essenziale averla letta.
Dopo qualche anno da “Gli ultimi jedi” la Resistenza ha vinto e Kylo Ren è prigioniero, mentre Rey cercherà il suo contatto dopo tanto tempo...
A Reylo story
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Nuovo personaggio, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IV - Rey

 

-Rey!- esclamò Ben, sorpreso di vederla.

-Hey, ma guarda un po' chi c'è... non pensavo di trovarti qui...- rispose lievemente imbarazzata, ma anche in maniera ironica la giovane, cosa che meravigliò ancora di più il prigioniero: da quando Rey usava quel tono? Probabilmente non sapeva davvero che dire.

-Oh e nemmeno io di vederti! Sinceramente però.- Ben era serio: non sapeva mai se aspettarsi un suo ritorno e dopo quel discorso aveva temuto davvero di non vederla più.

Un silenzio imbarazzante riempì la scena, ma Ben, dopo aver preso un profondo respiro, decise di romperlo: -Rey, quei bambini che ho visto... sono i tuoi figli?-

-Mi somigliano tanto?- rispose ancora ironizzando nel tentativo di celare ogni imbarazzo, senza riuscirci. Sapeva che avrebbe dovuto prima o poi trattare quell'argomento e si era armata di coraggio prima di tornare da lui. Sospirò e rispose: - Comunque sì...-

-E hanno un cognome?- chiese Ben prontamente.

-Hanno il mio, cioè il nulla...- Rey era infatti cresciuta senza ricordare nulla della sua famiglia e Kylo Ren stesso gli aveva detto che era una nullità... ma non per lui.

-Mi dispiace, anche se pensavo avessero il cognome di quel Poe...- continuò senza farsi problemi Ben, in maniera schietta.

-No, anche se è la figura più vicina a quella paterna che abbiano mai avuto. C'era quando sono nati, quando hanno pronunciato le prime parole, quando hanno iniziato a camminare...- dovette ammettere Rey.

-E come mai allora non gli hai dato il suo cognome allora?- Kylo Ren stava diventando nervoso: doveva per forza ricordargli che era stato sostituito?

-Secondo te?!- rispose inacidita la giovane. Sapeva dove voleva andare a parare Ben, ma avrebbe aspettato che fosse lui a parlare.

-Quanti anni hanno?- continuò l'interrogatorio Ben, desideroso di far vuotare il sacco a Rey: questa domanda avrebbe finalmente svelato le carte in tavola.

-Tre.- ammise con un filo di voce l'ultima jedi. Ora Ben non poteva avere più dubbi, non era stupido, ci sarebbe arrivato...

-Sono i miei figli, vero? Hanno tre anni ed è stato quasi quattro anni fa che io e te... abbiamo trascorso la notte più bella della nostra vita. O almeno, la mia sicuramente...- Ben passò da serio a sognante, per poi tornare ad essere ancora serio con l'ultima frase. Forse era troppo immaginare che anche per lei quella notte fosse stata la migliore della sua vita, visto cosa ne aveva conseguito...

-Non potrei mai dimenticarla, specialmente perché è stata quella notte che li ho concepiti e me la ricorderò per il resto della vita. È stata speciale anche per me...- ammise abbozzando un sorriso ricordando gli avvenimenti di quella notte.

-Non la dimenticherò mai nemmeno io, ma perché chiamarlo Ben? Non c'è niente di peggio che fargli seguire le mie orme!- esclamò, curioso di sapere il perché di quella scelta.

-Non l'ho mica chiamato Kylo Ren... Tu sei buono, Ben, so che lo sei.- gli disse fissandolo negli occhi con determinazione, come quando gli aveva detto che credeva in lui.

-Rey... come posso essere buono se sono qui?- Nel carcere di certo non ci finiscono i buoni, pensava Ben.

-Sei lì come Kylo Ren, ma come Ben tu sarai redento.- rispose fermamente Rey.

-Dici davvero? E dici che potrei conoscere i miei figli? Potrei dare loro il mio cognome, lo avrei già fatto se avessi saputo che li aspettavi, mi sarei preso cura di voi.- la risposta del carcerato piacque molto alla ragazza, ma sapeva che quelle circostanze non erano delle migliori per loro due, perciò replicò: -Non te lo avrei concesso. Non era il nostro momento, tutto era più grande di noi e non sai quante volte ho desiderato lasciare la base della Resistenza per venirti a cercare e fuggire assieme da tutto questo... Magari su un pianeta sperduto, solo io, te e i nostri figli, come una famiglia normale e felice.-

-Possiamo ancora esserlo, Rey. Non sai tu invece quante volte ho sperato di scontrarmi con te in battaglia per lasciarmi convincere ad abbandonare il Primo Ordine...- ricordò a malincuore l'ex sith.

-Doveva andare così... E a proposito di Daisy e Ben, non so se sia giusto che ti conoscano.-

-E perché?- replicò Ben, frustrato.

-Perché sei in cella.- ribatté Rey, realista.

-Beh, sì, hai ragione, che padre potrei essere da qui? Che buon esempio potrei dare? Vostro padre è stato un bimbo cattivo...- ricominciò a fare la vittima Ben.

-Non è per questo: so che sei buono Ben e loro non ti vedrebbero come un cattivo, ma come potrebbero avere un vero rapporto con te se sei rinchiuso qui?- per quanto fosse fiduciosa nella redenzione di Ben, non se la sentiva di presentarlo ai suoi figli ufficialmente perché sarebbe stato un rapporto difficile da far crescere, un po' come il loro, quello tra lei e Ben.

-Davvero sono così innocenti da non sapere che sono il cattivo?- era sorpreso da questa dichiarazione di Rey. Forse i suoi figli non avrebbero preso dal padre...

-Sono bambini e, credimi, è affiorata anche la mia oscurità da quando... non ci sei più.- Rey a quelle parole si rabbuiò improvvisamente, sentendosi esattamente come Ben, emarginata, pericolosa.

-In che senso?- chiese lui, non comprendendo come Rey potesse considerarsi “oscura”.

-La gente ha iniziato ad odiarmi, quando sono rimasta incinta. Ero diventata più chiusa, non avevo detto pubblicamente chi era il padre, ma così facendo gli altri lo avevano compreso comunque. Mi temevano perché portavo in grembo il figlio, anzi i figli, del fatidico capo del Primo Ordine, Kylo Ren. Ti difendevo dalle accuse e presero a insultarmi, perciò ho iniziato a usare la Forza su di loro... Non ho ucciso nessuno, se è quello che pensi, ma hanno visto il peggio di me e da allora sono temuta.- raccontò quasi tutto d'un fiato, prendendo un bel respiro solo a fine discorso.

-Rey, sei ancora più affascinante ai miei occhi ora, sai?- le disse ammirato, tornando ad essere sognante.

-Smettila, così mi fai arrossire...- Rey si era portata una mano al volto per coprirsi e voltarsi un po', visibilmente imbarazzata.

-E allora? Mi piacerebbe molto rivederti ancora emozionare a causa mia...- la provocò lui, facendola arrossire ancora di più.

-Comunque, mi dispiace che tu non possa più sentire la Forza dietro quelle sbarre. Posso immaginare come ci si senta svuotati, come aver partorito e non avere più nel proprio grembo i tuoi figli, vederli giocando andare incontro a mille pericoli e non poter far nulla...- era andata fuori tema, ma finalmente Rey si sentiva libera di parlargli, di raccontare qualsiasi cosa le passasse per la testa...

-Sentono la Forza anche loro, vero? Non posso percepirlo, ma posso solo immaginare a che cosa abbiamo dato luce...-

-A proposito di luce: Ben è portato da quel lato, ma Daisy somiglia di più a te, in quel senso. Credo sia affascinata dal lato opposto.- La voce di Rey lasciava trasparire preoccupazione, tanto che Ben le disse: - Potrei aiutarti sai? Io ho conseguito tutto l'addestramento jedi, potrei insegnarlo loro.- nonostante quello che era diventato e il non aver apprezzato l'insegnamento di suo zio, poteva comprendere la preoccupazione di lei. Forse ora poteva anche comprendere la paura che avevano provato i suoi genitori nei suoi confronti: non avevano desiderato il suo male nel lasciarlo alle mani di Luke, ma speravano che potesse imparare a incanalare le sue energie, la Forza, per qualcosa di costruttivo. Lo stesso sentimento ora lo provava anche lui nei confronti dei suoi figli.

-Vorrei che tu potessi aiutarli, ma nel frattempo vorrei poterti vedere anche al di fuori del carcere... Chissà se la Forza mi aiuterà, se la nostra connessione potrà ripartire...- Rey a queste parole si stava rattristando. Ora che finalmente potevano essere sinceri avrebbe voluto che si ricreasse quel particolare legame tra loro, ma la Forza era davvero imprevedibile.

-Rey... piacerebbe anche a me, ma non sarebbe pericoloso se succedesse? Qualcuno potrebbe scoprirmi fuori posto con te e finiresti nei casini anche tu! Forse è meglio così...-

-Peggio di aver partorito i figli del cattivo non può succedermi nulla!- rise lei, fregandosene di qualsiasi cosa potesse capitar loro... era stata fin troppo attenta in passato, ora le interessava solo poter vivere come le pareva. Ben le prese la mano e Rey lo riguardò intensamente, mentre lui se la portava alle labbra, baciandola. -Allora, magari succedesse ancora...- disse appena Ben, lasciandole la mano. -O... ora dovrei andare.- tornò in sé Rey che si era sciolta per quell'improvviso gesto. -Che la Forza sia con te, Ben.- gli disse, prendendo la direzione dell'uscita. “Complimenti per la battuta Rey, augurare la Forza quando lui non la può più sentire” pensò correndo.

-Aspetta Rey, e il cibo?- le urlò il carcerato. Non si era nemmeno reso conto che era arrivata senza pasto. Forse non era nemmeno l'ora? Era venuta appositamente per lui, voleva vederlo e basta. Per la prima volta fu felice così, le aveva finalmente parlato senza problemi e questo era già tanto. Aveva ammesso che lui era padre, dandogli una nuova e straordinaria sensazione di speranza, affetto, maturità. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per i suoi figli, se solo non si fosse trovato dietro le sbarre...

Ancora non lo sapevano, ma presto la Forza li avrebbe riuniti come una volta, esaudendo il loro desiderio. Era bastato tornare a parlarsi davvero.

 

Scena ambientata prima che Ben scopra di avere figli

-Mamma, tu sei felice?- domandò improvvisamente Daisy alla madre, mentre stava preparando un bagno caldo ai figli.

-Certo che sono felice, perché me lo chiedi?- rigirò la domanda Rey, sfilandole la canottiera.

-E non ti manca papà?- Avevano da poco appreso che i bambini di solito hanno una mamma e un papà, che però non era Poe, nonostante passasse molto tempo con loro.

-Sì, mi manca, ma voi mi manchereste di più!- le rispose baciandole la fronte e prendendola in braccio per infilarla nella vasca.

-E come si chiamava papà?- chiese Ben incuriosito. Rey capì che la conversazione stava prendendo una brutta piega. Era giusto che sapessero tutta la verità sul padre? Non voleva che si facessero l'idea che tutti avevano di lui, ovvero quella su Kylo Ren... Ma non poteva nemmeno non raccontare la verità.

-Si chiamava Ben.-

-Come me!- esclamò il figlio sbattendo le mani sull'acqua, schizzando ovunque. Rey annuì sorridendo, anche se ora il padre sarebbe passato per un eroe per lui... ma è quello che tutti i bambini credono fin da piccoli no? Anche per lei i suoi genitori erano speciali, anche se poi l'avevano abbandonata. Era convinta che sarebbero tornati a prenderla... Non voleva dare ai suoi figli false speranze, perciò quando Ben le chiese com'era il padre lei rispose: -Era alto, dai capelli lunghi abbastanza da toccare le spalle, neri come quelli di Daisy e con il tuo stesso profilo, Ben.- descrisse oggettivamente.

-Era bello?- insisté Daisy incuriosita, dagli occhi sognanti. Rey dovette mandare a quel paese l'oggettività e si sentì quasi sciogliere ricordando il suo volto: -Sì, non di una classica bellezza, ma di una bellezza da scoprire a poco a poco.- raccontò la mamma, mentre bagnava loro la testa, la massaggiava con lo shampoo e infine la sciacquava. Era vero: lei lo considerava solo un mostro inizialmente, ma quando si tolse la maschera iniziò a vedere altro in lui, fino a conoscere davvero Ben.

-Ooooh che cosa romantica!- sospirò la bimba. -Non poi così tanto...- si lasciò sfuggire Rey, ridacchiando beandosi dei bei ricordi che tornavano a galla di quei tempi in cui lei e Kylo Ren erano legati dalla Forza, sebbene lo detestasse. -Come mai?- ci rimase male Daisy. -Perché non è facile andare d'accordo.- rispose la madre, tornando seria.

-È per questo che papà non c'è più?- si rattristò anche Ben. Rey sentì una fitta al cuore per i suoi figli: come poteva rispondere loro senza farli rimanere male? Si erano zittiti e calmati di colpo, perciò ne approfittò per aprire il rubinetto dell'acqua calda per rompere il silenzio, per poi rifare lo shampoo. Dopo aver preso tempo, raccontò che non sapeva della loro nascita, che si erano separati prima per diverse vedute, ma che sarebbe stato felice di conoscerli. I figli sorrisero, tornando felici e puliti. -E lo potremo mai conoscere?- ricominciò Ben, mentre la madre lo sollevò per farlo uscire per asciugarlo. -Lo spero, ma al momento non so se sarà possibile...-

-Perché?- replicò Daisy. -Perché... è difficile che torni.- e prese anche lei avvolgendola in un asciugamano. -Lo andremo a trovare noi!- continuò fiero della sua decisione il fratello. -Siiii!- confermò la sorella. Rey si sentì in trappola: che rispondere adesso? Non poteva non farglielo conoscere... -Non è così facile.- rispose sincera Rey. -Ma con una mamma come te ci riusciremo!- la lodarono i suoi pulcini mezzi bagnati, abbracciandola. Rey si abbassò, commossa da quella semplice dichiarazione d'affetto per stringerli a sua volta, sollevata dal fatto che i figli la considerassero una brava madre.

-E voi siete felici?- si rivolse ai figli mentre li vestiva.

-Sì, perché ce lo chiedi mamma?- chiese Ben.

-Siccome avete iniziato voi a chiedermelo... volevo sapere cosa ne pensavate.-

-È stata Daisy!- la incolpò il fratello, anche se quella della madre non era un'accusa. -Hey!- esclamò la bimba. -Sssh, buoni buoni, non sto incolpando nessuno, volevo solo chiedervelo!- riportò la calma Rey. -Io sono felice mamma!- sorrise la figlia, mentre si sedeva su uno sgabello, pronta a farsi pettinare i capelli. -Anch'io!- confermò Ben, passandosi il phon sulla testa. -Ti sembriamo infelici?- continuò poi facendo i dispetti alla sorella, spettinandola tutta con il getto d'aria calda. -No, ma magari vi manca il papà.- era questa la preoccupazione di Rey.

-Vorremmo conoscerlo, certo, ma visto che per ora non si può, intanto va bene così!- concluse Ben facendosi portavoce per entrambi. L'essere gemelli li rendeva due fratelli molto uniti di per sé, ma essere due figli di una jedi e di un sith molto forti permetteva loro di leggersi nella mente più di chiunque altro. Rey si tranquillizzò e fu felice di averne parlato con loro, senza nessun altro e il momento del bagno era uno dei pochi che avevano insieme, solo in famiglia. Pur avendoli cresciuti da sola era stata aiutata dai suoi amici: Poe era presente come un padre, Leia, quando c'era, era una nonna affettuosa con loro, anche se i bambini non sapevano che era la loro vera nonna. Finn e Rose amavano fare i baby sitter e grazie a loro sognavano un giorno di avere dei figli. Anche BB8, R2D2, C3PO e Chewbecca erano stati ottimi tutori in loro assenza. Erano stati una famiglia felice a modo loro e la conoscenza del vero padre avrebbe solo aumentato la loro felicità, ora lo sapeva.

-Come vuoi i capelli?- chiese alla figlia. -Voglio i tre codini!- saltò in piedi felice e, mentre Rey glieli faceva, pensò che si somigliavano davvero tanto, se la figlia non avesse avuto i capelli più scuri dei suoi, ereditati da Kylo Ren. Fu soddisfatta di com'era andata la serata e, dopo averli messi a nanna nei loro lettini, poté dormire in pace.

 

Note:
​Mi scuso per il ritardo con cui ho postato, spero di poter pubblicare i prossimi capitoli più rapidamente! Intanto vi ringrazio per aver continuato a leggere, in particolare LoveEverlack, Ghost07, Lilli_et_co e valedalma per aver aggiunto la mia storia tra le seguite! E un grazie va alla mia beta Flos Ignis che mi corregge i capitoli! Alla prossima! 
​ Buone feste a tutti!
​ Baci, 
  Ori_Hime

​ps: vi aspetto sulla mia pagina facebook Fairy Floss!


 

  
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