Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: AlekHiwatari14    15/12/2018    0 recensioni
[Jelsa]
Crossover: Frozen/Le 5 leggende.
Elsa si ritrova di fronte a qualcosa di inspiegabile dove il paradosso e lo stupore ha la sua parte. Ha la febbre e i suoi poteri sono fuori controllo ritrovandosi catapultata nel mondo di Dreamworks dove si ritrova ad affrontare un'avventura straordinaria per ritornare a casa. Ed è proprio lì, in quel mondo sconosciuto, che incontrerà Jack Frost. L'iniziale amicizia con il ragazzo e le varie situazioni in cui si ritroveranno li spingeranno a scoprire un nuovo sentimento chiamato "Amore".
Buona lettura!
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7


 
“Elsa!” Urlai, arrivato sul posto e vedendo quella mia amata gelare tutto.
Si voltò verso di me. Sussurrò qualcosa che non capii a pieno, mentre mi facevo trasportare dal vento, atterrando poco distante da lei.
“Elsa!” Chiamai nuovamente, vedendola guardarmi con occhi confusi e colpi di terrore.
“Non ti avvicinare!”
Mi scaraventò dietro una lastra di ghiaccio che scansai facilmente, grazie anche ai miei poteri e facendomi trasportare dal vento.

“Dovresti migliorare la mira, lo sai? Stai sbagliando bersaglio.” La presi in giro, sdrammatizzando la situazione e sperando che tornasse in lei, cosa che non accadde.
Era terrorizzata. Non pensava minimamente che fossi lì, dinanzi a lei e in carne ed ossa.
“Va via! Non ti avvicinare!” Sbraitò di nuovo, totalmente fuori controllo.
Cercai di capire cosa avesse: “Ma che ti prende?”

“Sei solo un incubo o un’illusione!” Continuò a dire, scagliando a raffica la sua magia.
Era terribilmente frustrata e confusa e la capivo. Non era di certo facile da gestire una situazione del genere.
Mi spostai più e più volte, evitando i suoi attacchi. Aveva le lacrime agli occhi, ma di certo non era bello sentirsi chiamare illusione. Peggio ancora incubo.
Io non ero un incubo. Non ero un'illusione. Io... ero Jack. Jack Frost e volevo che se lo ricordasse bene.

“Quindi sarei un incubo, io?” Domandai nervoso e alterato da quelle parole, per poi continuare: “Dopo tutto quello che ho passato, dopo aver scoperto che abbiamo gli stessi poteri e nutriamo gli stessi sentimenti, sono diventato solo un inutile incubo?”
“Che altro sei allora?!”
“Me lo stai chiedendo davvero?”

La vidi scuotere la testa e dire quelle parole colme di dolore:“Jack è morto! Non c'è più. L'ho visto con i miei stessi occhi cadere dal precipizio. Tu non puoi essere lui...”
“Elsa...” Tentai di dire, quando lei urlò: “Pitch, ti prego. Smettila di torturarmi così!”

L'uomo nero la stava davvero distruggendo non solo fisicamente, ma anche psicologicamente e non volevo che stesse male. Io l'amavo più di me stesso e non avrei mai permesso a nessuno di farle male. Figuriamoci se si trattava di lui. Di Pitch.
“Elsa!” Urlai a gran voce, per farmi guardare, ma ella non alzava alcuno sguardo.
“Elsa! Sono io. Sono Jack.”
“Non è vero. Smettila di torturarmi. Tu non sei lui.”
Sbraitò, lanciandomi nuovamente la sua magia contro. Provocò una valanga che riuscii a disperdere nell'aria attraverso i miei poteri.

Volsi lo sguardo verso di lei continuando: “Ti assicuro che sono io. Basta. Smettila di nutrire le tue paure.”
“Nutrire le mie paure? Io non sto nutrendo le mie paure!”
Negò, lanciando un'altra lastra di ghiaccio, ma era palesemente ovvio che ne avesse.

Avevo visto la sua vita, avevo visto le sue responsabilità insieme al suo mondo e soprattutto sapevo perfettamente cosa avesse nel suo cuore. La conoscevo già come le mie tasche, perché le nostre anime era già collegate fin dai tempi più remoti.
La luna aveva ragione.
Noi siamo stati creati della stessa pasta, siamo fatti da ghiaccio che con l'amore si scioglie e lascia uscire la primavera dentro di noi. Solo l'amore poteva farle riprendere il controllo. Solo l'amore che provavo per lei poteva spezzare ogni catena composta da Pitch.

“So tutto ormai. So di cosa hai paura.” Affermai con convinzione, mentre lei continuava a scagliare contro la sua magia implorando: “Smettila!”
Stavolta non scansai le lastre di ghiaccio, ma le affrontai aiutandomi con il bastone e trasformandoli in fiocchi di neve, avvicinandomi a lei.
“Hai paura di regnare, di essere una regina, di non saper gestire i tuoi poteri, ma c'è una paura più grande di tutte che sta controllando Pitch. Hai paura di perdere le persone che ami. Io ti conosco bene. Tu sei esattamente come me!”
“Non è vero!” Negò nuovamente, ma ero già dinanzi a lei e fermai i suoi attacchi avvolgendola in un abbraccio.

“Jack...” Sussurrò, comprendendo che quell'abbraccio era vero. Sentiva il mio calore. Sentiva che ero lì, dinanzi a lei.
“Sono qui, Elsa.”
Lei cominciò a toccarmi i fianchi, stringendosi a me.
Dai fianchi passò al petto e dal petto al volto, prendendolo tra le sue mani.
“Jack... sei tu?” Farfugliò con quel filo di voce.
Annuii.

“Si, sono io.” Le dissi, mentre lei abbassava il volto dispiaciuta.
Le lacrime continuavano a scenderle.
Mi sentivo così impotente, ma non sapevo che il potere più grande lo avevo solo con lei.
   
 
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