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Autore: GoatLord    16/12/2018    0 recensioni
Il dominio del Signore Dagon è la distruzione, il principio del Rasoio Mehrunes è la rivoluzione. Assieme torturano Tamriel e i mortali con la forza del cambiamento: il fuoco che brucia e nel processo trasforma, consumando l'illusione ed esponendo il vero. Un fuoco geloso a cui tutti si rivolgono per iniettare vita in ciò che altrimenti è immobile.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: Violenza
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La piscina di sangue che si distendeva ai nostri piedi pareva bollire. L'offerta – quel che ne rimaneva – giaceva sull'altare dell'immolazione. Gli occhi di un qualcosa che una volta era vivo e animato adesso lanciavano uno sguardo vacuo nel vuoto, mentre le fiamme salivano e i fumi soffocavano la stanza. Il nostro signore avrebbe presto resa nota la sua presenza.

L'attenzione del maestro si spostò sul più giovane dei neofiti, un ragazzo che si era unito alla nostra congrega da pochissimo. Un giovane unico, pieno di talento ma apparentemente bloccato da se stesso, dalle sue limitazioni, dal vissuto. Servire il Signore è difficile, specialmente quando l'adorazione religiosa lascia spazio a una comprensione diversa, assai più sottile e mutevole di forma, proprio come Lui è. Siamo tutti qui alla ricerca della trasmutazione, vagando per le stanze della Bellezza dell'Alba, il reame delle limitazioni. Fu proprio quel giovane timido e silenzioso ad aver condotto qui la carne da macello di sta notte.

Vieni avanti, ultimo degli arrivati. Poniti sotto alla Sua statua e spogliati, poiché questa è la notte della rinascita, del sacrificio di ciò che è vecchio, deplorevole e statico. Questa notte l'Osservatore ti vedrà in modo differente, tale è la natura del principe della rivoluzione. Prima di entrare in questa grotta eri un qualcosa di diverso da quello che diverrai fra poco, e così sarà la tua vita d'ora in avanti. Con la lama di Mehrunes tu adesso tagli la tua carne in forme diverse, in forme migliori. Accogli i fuochi della trasformazione, della trasmutazione, abbraccia quello che il gregge teme, gettati nella morte e dignitificati nelle fiamme. Tutta la pelle brucia al loro tocco, e quello che ne rimane non è nient'altro che la pura Verità!

La sacerdotessa, avvolta in un velluto rosso, si fece strada sull'altare, accanto al fuoco eterno della rivoluzione che mai deve spegnersi. Si spogliò delle sue vesti, e la nudità rivelò un corpo martoriato da cicatrici e bruciature, un libro respirante che narrava una vita di gioia ed esaltazione daedrica, un qualcosa che agli occhi dei normali sarebbe parso abominevole, folle e insano. Il mondo creato dagli dei della stasis ci insegna a temere lo splendore di ciò che era l'Alba, la bellezza del caotico e del nero delle acque di Oblivion. Temuti come intromissioni, violazioni da un qualcosa di esterno, i molti tentacoli delle sedici blasfemie riconosciute talvolta riescono a raggiungere Nirn, riescono a sportarci come pedine in una scacchiera, a muoverci come pupazzi oltre il velo liminale che davvero ci differenzia da loro.

L'essenza di questo reame è la morte, e le brillanti menti della menzogna che lo hanno concepito e usurpato sono stati abili nel definirlo, nel renderci bestiame per le loro fameliche, avide e vili fauci. Perché come disse una volta un uomo molto saggio, che cosa sono amore, duro lavoro, giustizia e logica paragonati a dominazione, cambiamento, conoscenza proibita e menzogna? Gli aedra, nella loro natura statica, sono impotenti, si affidano ad altre pedine per fare il loro lavoro. I nostri dei ogni giorno dimostrano la loro superiorità.

Il neofita si posizionò al centro del cerchio preparato ad immagine della Ruota, nel suo cuore un grande tumulto di differenti emozioni in vista dell'esperienza prossima. La sacerdotessa comincia il canto, la tonalità altera la natura delle cose. Per un attimo, questa piccola grotta ritorna all'Alba e il Drago viene ancora una volta slegato. Nulla ha più un senso logico e quello che succede, non succede e può succedere accade tutto in un istante solo, sotto la minacciosa bocca del cancello appena aperto, dove due occhi colmi della rabbia più rossa e affamati per la redenzione finale silenziosamente osservano il curioso accadimento. In un solo istante il giovane uomo, impugnando saldamente il Rasoio e osservando l'infinito scorrere di ciò che era e sarà, modifica se stesso fino alle viscere del suo essere, in ogni concezione della cosa possibile. Il passato muove i suoi ingranaggi e il futuro reagisce mettendosi in moto, ma tutti ad un tratto percepiamo qualcosa di differente. Qualcosa ha cambiato posto, qualcosa si è spostato, qualcosa che non esisteva adesso esiste, e quello che esisteva adesso non esiste più. Eppure il flusso non è interrotto, scorre, come se fosse sempre stato così anche dove già era stato scritto; parole che si muovono e cambiano posizione su una pergamena a lungo inchiostrata, al distogliere dell'occhio ecco che la frase si assembla in modo differente. Ogni incontro con questo stato d'esistenza è un'esperienza fugace e indescrivibile, di cui solo alcuni frammenti possono essere racchiusi nelle catene del linguaggio.

Il cancello viene chiuso, ritorniamo nei nostri corpi. Per un secondo siamo stati i tiranni di una realtà differente, il nostro impero inglobava persino l'Oblivion. Ma eccoci di nuovo qua, la sacerdotessa giace a terra svenuta, il maestro, con sguardo fiero ci osserva. Si alza dalla Ruota una persona differente, qualcuno che non avevamo mai visto ma che ora avevamo da sempre conosciuto. La maggior parte non sopravvive all'esperienza, sono così tanto attaccati alla natura illusoria delle cose che il contatto con ciò che in passato furono li fa impazzire. Ma eccolo qui, uguale ma mutato, il frutto di Padomay colto con la Lama del Regicidio. Il fuoco nei suoi occhi illumina la stanza e scalda il nostro spirito.

Il mattino seguente, alla corte di Daggerfall, un artista sconosciuto viene invitato ad alloggiare al castello, il re molto fiducioso del prestigio che egli porterà al suo nome, in vista della mostra di quadri che ogni anno si tiene nella città a partire dagli ultimi giorni di Stella Mattutina fino al cuore di Alba; una scusa per rinnovare la pace che viene a stento mantenuta fra i regni belligeranti di High Rock e assicurare che nella provincia un clima di stabilità ispiri i reggenti.

  
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