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Autore: TheShadowAlchemist    16/12/2018    3 recensioni
One-shot che partecipa alla Xmas Countdown Challenge di Zomi.
Prompt #16 Dicembre: "Non c'è niente di più natalizio del sesso su una pista di pattinaggio!"
TRAMA
Sono passati anni ormai da quando Gray ha appeso i pattini al chiodo, causa un brutto infortunio subito alle ultime nazionali a cui ha partecipato. Ma nonostante ciò, l'amore per quel mondo fatto di ghiaccio di cui ha fatto parte, lo ha portato a creare una pista di pattinaggio al chiuso gestita interamente da lui. Più volte il vedere gli altri ragazzi pattinare gli faceva venire voglia di riprendere anche lui a danzare sul ghiaccio, ma la paura lo ha sempre bloccato. Sarà l'incontro con una ragazza dai capelli blu a cambiare per sempre la sua vita.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Gray/Juvia, Lluvia
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ghiaccio. In quel momento c’erano soltanto lui e il ghiaccio sottostante. L’arena era gremita di persone che attendevano con ansia la sua performance, ma per lui, quelle persone, non c’erano. Doveva concentrarsi se voleva portare a casa la medaglia d’oro. Si diresse al centro della pista, scivolando in modo leggiadro sui suoi pattini e si posizionò. In quel momento il brusio generato dagli spettatori scemò, lasciando spazio al più totale silenzio. Tutti avevano gli occhi puntati verso il ragazzo al centro della pista. La musica cominciò, e il moro si fece trasportare da essa. La folla era a bocca aperta: il giovane era di una bravura disarmante. La sua performance era composta da acrobazie come il toe-loop, il salchow, il lutz, l’axel e molte altre. Continuava a danzare sul ghiaccio, leggiadro come una farfalla. La madre del ragazzo, ex-pattinatrice di successo, lo guardava con occhi pieni di orgoglio. L’esibizione era quasi al termine e il ragazzo voleva lasciare tutti a bocca aperta con un’acrobazia da gran finale. Prese rincorsa, pronto a quell’ultimo salto, un salto più difficile degli altri: un triplo axel. Più volte la madre gli aveva detto di non fare avventatezze del genere, ma il giovane si sentiva sicuro della sua riuscita. Saltò e iniziò a roteare su sé stesso mentre era in aria: ce la stava facendo! Ma il destino è sempre beffardo: all’atterraggio su quel pavimento freddo, il piede del ragazzo si piegò verso destra, facendo perdere equilibrio al giovane e facendolo cadere rovinosamente, picchiando con forza il ginocchio destro sul ghiaccio. Le urla di dolore si sentirono in tutta l’arena. La madre, appena vide il figlio a terra, si precipitò verso di lui. Cercava di chiamarlo, ma il dolore lo rendeva sordo a qualsiasi richiamo esterno, facendolo poi svenire.

 
***
 
Tre anni sono passati da quell’incidente e ora Gray, dopo aver smesso di pattinare, gestiva una piccola pista di pattinaggio al chiuso, segno che per lui quel mondo sarebbe stato sempre presente dentro di sé. Aveva deciso di chiamarla Fairy Tail, un altro ricordo del suo passato da pattinatore, dato che la stampa aveva preso a chiamarlo “La Fata dei Ghiacci”, nomignolo che lui aveva sempre odiato, dicendo che era più adatto a una ragazza che a lui, però alla fine ci si era abituato. La Fairy Tail era gestita interamente da lui: la apriva al mattino alle 8 e la chiudeva la sera alle 23, 6 giorni su 7. Aveva pattini di diverse misure per qualsiasi ragazzo e ragazza, ma a chi i pattini li aveva già, faceva pagare metà prezzo. Passava il tempo a mettere a posto le lame dei pattini, ad aggiustare quelli rotti e a controllare dalle telecamere che i ragazzi non facessero casini nella sua pista. Quando poi chiudeva la struttura, puliva la pista di pattinaggio con la Rolba. Giornate lunghe e monotone, ma a lui non dispiaceva, perché facendo così, si sentiva sempre vicino a quel mondo a cui venne bruscamente strappato tre anni fa. Però, il costante vedere i ragazzi che si divertivano a pattinare, che danzavano sul ghiaccio, lo faceva intristire. Nonostante i medici avessero detto che avrebbe potuto riprendere a pattinare dopo la riabilitazione, lui non riuscì più a indossare un paio di pattini: aveva paura, paura del ghiaccio che fino a prima dell’incidente era il suo migliore amico. L’infortunio lo aveva bloccato psicologicamente, impedendogli così di tornare a pattinare come un tempo. Avrebbe tanto voluto danzare di nuovo, ma era terrorizzato di cadere e farsi male ancora. Scosse la testa per scacciare quei pensieri e si accorse che era ora di chiusura, quindi dagli altoparlanti avvisò gli ultimi ragazzi presenti che la pista stava chiudendo. Mise a posto i pattini che stava riparando e prese le chiavi della Rolba, pronto a pulire il pavimento ghiacciato, quando, con la coda dell’occhio, vide sui monitor delle telecamere che sulla pista c’era ancora una ragazza, ferma al centro. Sbuffò e si diresse verso la pista di pattinaggio per dirle che stava chiudendo, ma appena arrivò vicino al bordo della pista, la ragazza cominciò ad esibirsi in una danza sul ghiaccio. Gray rimase senza parole: era leggiadra, si muoveva come trasportata da chissà quale forza, scivolava sul ghiaccio con molta grazia. Per il ragazzo era come vedersi allo specchio. Il modo sinuoso e aggraziato della ragazza gli ricordava molto il suo modo di pattinare. Rimase a osservarla fino a quando la ragazza non si fermò al centro della pista facendo un inchino, come se il posto fosse gremito di gente. Senza accorgersene, Gray cominciò ad applaudire alla ragazza che, accortasi della presenza del moro, arrossì. La giovane si avvicinò a Gray, ancora rossa in volto. Quando fu più vicina a lui, il giovane poté osservarla meglio: avrà avuto più o meno la sua età, aveva delle forme generose, una faccia da angelo candida come la neve, dei capelli del colore del mare e degli occhi di un blu ancora più profondo, come quello del cielo notturno. Gray si accorse di essersi perso in quello spettacolo che erano i suoi occhi e si riscosse dai suoi pensieri.
-Sei stata grandiosa- disse il ragazzo, sorridendo.
-Grazie- disse la ragazza
-Stavo venendo ad avvisarti che stavo chiudendo, ma la tua performance mi ha lasciato senza parole.
La ragazza sgranò gli occhi e diede uno sguardo all’orologio che portava al polso, arrossendo ancor più di prima.
-Scusami tanto, non volevo causarti fastidio, ora me ne vado.
Fece per andarsene, ma il braccio del ragazzo la bloccò per un istante.
-Aspetta, almeno dimmi prima il tuo nome.
-Juvia. Juvia Lockser.
-Io sono Gray. Gray Fullbuster.
 
***
 
Passarono 2 anni dal loro incontro, e Juvia andava quasi tutti i giorni alla pista di pattinaggio del moro, più che altro per passare del tempo con quest’ultimo che per pattinare. Parlavano del più e del meno, conoscendosi sempre più a fondo, anche se Gray non aveva mai accennato nulla al suo passato da pattinatore. Successero molte cose, e le semplici chiacchierate in quel luogo diventarono presto appuntamenti tra i due, che sfociarono nell’amore. Nonostante ciò, in tutto il tempo che stavano insieme, Gray non aveva mai pattinato con lei. Trovava sempre delle scuse per non dover infilare un paio di pattini, ma quella sera, quel 16 dicembre, la blu non avrebbe accettato un no come risposta, lei quella sera avrebbe pattinato con il suo Gray. Come di consueto, Gray stava chiudendo la pista di pattinaggio, ma prima di pulire il ghiaccio avrebbe lasciato che la sua Juvia danzasse sul freddo pavimento, osservandola mentre ripensava al passato sorridendo. Ormai era quasi come un rituale: ogni sera lui chiudeva, lei gli chiedeva di pattinare, lui tirava fuori una scusa e la osservava pattinare mentre lui era a bordo pista. La sentì arrivare, ma quello che vide lo lasciò confuso: la ragazza aveva con sé due paia di pattini.
-Juvia, come mai hai due paia di pattini con te? Vuoi vedere quali funzionano meglio?
La ragazza scosse la testa e porse al giovane una delle due paia.
-Voglio che tu pattini con me- disse sorridendo.
Il ragazzo scosse la testa, ma questa volta la ragazza era più insistente delle altre volte. Dopo l’ennesima richiesta della blu, il moro alzò la voce.
-Juvia, io non posso pattinare!- disse, per poi diminuire il tono di voce -Non più, ormai.
Sospirando, il ragazzo raccontò tutta la storia a Juvia: del suo passato, dell’infortunio e della paura che ora lo attanagliava. La ragazza sorrise, abbracciò il giovane e gli fece una semplice domanda.
-Ci hai mai provato?
Gray rimase in silenzio. Era la stessa domanda che gli fece la madre anni addietro, quando ancora non era un pattinatore famoso, la prima volta che lui disse che il pattinaggio era solo uno sport per femminucce. Eppure, mai domanda più giusta la blu gli avesse potuto rivolgere in quel momento: lui ci aveva mai provato a riprendere a pattinare? Aveva mai messo su di nuovo dei pattini ed era entrato in pista per vedere se ancora era in grado di pattinare? No, lui non ci aveva mai provato, era troppo spaventato da quello che sarebbe potuto capitare. Gray guardò negli occhi la ragazza e scosse la testa, notando che ora lei era in piedi davanti a lui, pattini già indossati, che gli tendeva la sua mano.
-Ci sono io con te.
A quelle parole il moro decise che avrebbe provato. Indossò i pattini e prese la mano della sua fidanzata, dirigendosi insieme su quel palcoscenico di ghiaccio. Gray tremava dalla paura, ma la vicinanza di Juvia lo aiutava a mantenere il sangue freddo. Entrambi cominciarono a scivolare delicatamente sul ghiaccio, mano nella mano. Pian piano, Gray cominciava a sentirsi di nuovo libero come in passato prima dell’infortunio. Lasciò la mano di Juvia, preda dell’adrenalina nel suo corpo, cominciando a fare delle piccole acrobazie: un salto del tre, un lutz, un walley, fino a fare un axel. Nel mentre che il ragazzo si esibiva, la blu lo osservava estasiata. Notò che il ragazzo sorrideva, ma era un sorriso diverso dai soliti: era il sorriso di qualcuno che era davvero felice di vivere di nuovo in un mondo di ghiaccio come quello, il sorriso di qualcuno che finalmente poteva di nuovo danzare sul pavimento ghiacciato. Passarono diversi minuti a rincorrersi per quella pista, ridendo insieme. Ad un certo punto, Juvia disse a Gray di andare al bordo della pista, perché la blu voleva fargli vedere un’acrobazia. Il moro obbedì e si diresse al bordo, osservando la fidanzata che prendeva rincorsa per fare la sua acrobazia: un triplo axel. A Gray sembrò di rivivere un brutto ricordo: Juvia perse l’equilibrio mentre era in aria e stava per cadere come cadde lui anni fa. Si gettò velocemente verso la ragazza, prendendola al volo e finendo entrambi sul ghiaccio, con Gray che faceva da materasso a Juvia.
-Si può sapere che ti è saltato in mente?!- chiese il moro alla ragazza.
Lei lo guardò con gli occhioni lucidi, prossimi al pianto. Gray la abbracciò, consolandola. La blu sollevò di nuovo gli occhi verso quelli del moro, per boi cominciare a baciarlo delicatamente. Gray rispose al bacio, accarezzando le gambe della ragazza che erano coperte dal pantalone. Il moro prese poi a baciare il collo di Juvia, che gemeva di piacere a ogni bacio, mentre premeva sempre più il suo corpo contro quello del ragazzo, cominciando a sentire molto caldo. Cominciò a infilare la mano sotto la maglia del moro, tastandone gli addominali, mentre le loro bocche danzavano ancora tra loro e mentre le mani di Gray accarezzavano ogni centimetro del corpo della ragazza, cominciando a sentire una forza al bassoventre che chiedeva di essere liberata. Anche Juvia si accorse della cosa e con un riso malizioso diresse la mano verso la cintura del moro, slacciandola.
-Ma Juvia, siamo in clima natalizio, stiamo facendo i bambini cattivi- disse sarcastico e malizioso il ragazzo.
-Ma Gray, dovresti sapere perfettamente che non c’è niente di più natalizio del sesso su una pista di pattinaggio.- rispose la ragazza con una risata maliziosa.
Ciò che avvenne dopo, solo il ghiaccio di quella pista di pattinaggio lo sa.

 
***
 
EPILOGO

Erano passati pochi giorni da quella notte e in casa Fullbuster e Lockser aleggiava un perfetto clima natalizio. Le decorazioni erano appese ovunque, l’albero era addobbato e le lucine illuminavano la stanza buia con i loro colori, aiutate dal fuoco che proveniva dal caminetto posto davanti ai due. Avevano passato il giorno di Natale tra di loro, mangiando ciò che aveva cucinato la blu e andando a pattinare nella pista che era solo per loro due, dato che per Natale il moro aveva deciso di tenere chiuso. Tornarono a casa stanchi ma contenti e si erano messi davanti al fuoco, cioccolate alla mano e una coperta a scaldarli insieme al calore emesso dal fuoco. Gray colse il momento per dare il suo regalo alla sua fidanzata: una collana con una pietra a forma di cuore che aveva il colore degli occhi di Juvia. La ragazza baciò il ragazzo per la gioia, e poi toccò a lei dare il suo regalo: era un contenitore di forma rettangolare, ben incartato. Gray si chiese che cosa potesse essere, mentre la blu lo guardava sorridendo. Tirò via la carta regalo dal pacco e aprì il contenitore: dentro c’era un test di gravidanza con esito positivo.
-Avremo un piccolo pattinatore- disse Juvia sorridente e con le lacrime agli occhi.
Gray era rimasto a bocca aperta dalla gioia. Di gettò abbracciò Juvia, riempiendola di baci e sorridendo, anche lui con le lacrime agli occhi. Doveva tutto a quella ragazza: quella ragazza che gli aveva fatto scoprire l’amore, quella ragazza che lo aveva aiutato a combattere la sua paura, quella ragazza che lo avrebbe reso padre.
-Questo è il regalo migliore che potessi ricevere. Ti amo, Juvia.
-Ti amo anche io, Gray.
E i due passarono la serata abbracciati, scaldati dalla coperta, dal fuoco ma soprattutto dal loro amore.

 

Angolo dell'Autore

Saaaalve a tutti ragazzi e ragazze, finalmente sono tornato. Dunque, ringrazio Zomi per avermi permesso di partecipare a questa Xmas Countdown Challenge. Il prompt in questione mi ha ispirato a scrivere questa storia, spero che sia di vostro gradimento e che soddisfi appieno il prompt in sé. Sono stato in dubbio diversi giorni su cosa scrivere, poi con gli esami invernali in mezzo, lasciamo perdere, avevo a malapena il tempo per dormire a momenti. So che di erotico non c'è molto o quasi nulla però, bando alle ciance, ciancio alle bande, questa è la storia. Spero vi sia piaciuta, noi ci vediamo alla prossima.
Amore Totale
 
   
 
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