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Best Friend
«Secondo te lo hanno notato?» mi domandò Ji Woo disperata. Aveva le mani nei capelli e guardava dritto davanti a sé nonostante non stesse prestando attenzione a dove stesse andando. Sollevai gli occhi al cielo e l’afferrai per un braccio, evitandole di andare a sbattere contro un’inferriata del sottopalco. «Secondo te se ne sono accorti?»- «Ji
Woo, di chi diamine stai
parlando?» le domandai esasperata.
- «Dei
BTS!» urlò come se avessi
appena bestemmiato. «Ho sbagliato il giro nel secondo
ritornello. Secondo te
Jungkook se n’è accorto?»
- «Per
l’amor di Dio!» dichiarai ad
alta voce. «Era solo uno stupido giro. Chi vuoi che se ne sia
accorto?»
- «Loro?»
- Roteai
gli occhi. «No di sicuro.
Non era neanche la loro coreografia. Come pretendi che possano
essersene
accorti? Scommetto che a malapena si ricordano le loro.»
- «Ed
è qui che ti sbagli!» saltò
su Ji Woo puntandomi il dito contro. Fui costretta a fermarmi quando lo
fece
anche lei. «Conoscono un sacco di coreografie femminili,
soprattutto questa.
Penso che sia la loro preferita.»
- Mi
venne da ridere quando pensai
a Yoongi intento a ballare DU-DDU DU-DDU. Non riuscii a trattenermi e
voltai le
spalle a Ji Woo, scoppiando in una risata liberatoria.
- «Yorin?
Ti senti bene?» mi
domandò incredula. «Stai…
ridendo?»
- Cercai
di darmi una calmata e
recuperare il mio solito cipiglio, ma l’immagine di Yoongi
che ondeggiava i
fianchi mi fece scoppiare di nuovo.
- «Mi
stai spaventando…» continuò
Ji Woo. «Da quand’è che ridi?»
- «Da
quando penso a qualcuno che mi
fa ridere,» chiusi il discorso tornando seria.
- Cavolo,
perché il pensiero di lui
che ballava in quel modo era così esilarante? Quando tornai
alla realtà, mi
diedi mentalmente dell’idiota. Avevo lasciato che Min Yoongi
fosse la causa
delle mie risate. Risate vere. Quel pensiero mi fece imbestialire.
- «Comunque,
non preoccuparti,» la
rassicurai riprendendo a camminare. Ji Woo mi seguì subito
dopo. «Uno di loro
sicuramente non se n’è accorto. E scommetto che
non lo hanno fatto neanche gli
altri. Non ci chiamano backup dancer per niente. Gli spettatori
guardano i
protagonisti della performance, non i ballerini di contorno.»
- Ji
Woo sospirò. «A causa di
questa esibizione sono stata in ansia per tutta la
settimana,» disse
sconsolata. «Era la prima volta che mi esibivo davanti a loro
e non volevo fare
errori.» Il suo labbro inferiore si piegò verso il
basso. «Ho preteso troppo da
me stessa.»
- Odiavo
vederla così giù. Era una
delle ballerine più brave che conoscessi e il fatto che si
stesse sminuendo per
quei sette tizi mi fece salire il sangue al cervello. Non doveva
assolutamente
farlo. Il talento parlava al posto suo.
- «Non
hai preteso proprio un bel
niente. Sei stata bravissima come al solito e non
c’è bisogno di sminuirti per
una dannatissima giravolta. Torna in te, Ji Woo! Non farti condizionare
da quelli
là e cerca di dare più importanza a te stessa e
al lavoro che fai. Hai provato
per tutta la settimana e non ti sei riposata un attimo. La perfezione
non
esiste ed errare è umano. Credi forse che loro non sbaglino
mai sul palco?»
- Ji
Woo mi guardò e si bloccò
nuovamente. «No, sbagliano anche loro,» ammise.
- Il
mio sguardo s’illuminò.
«Visto? Allora smettila di dire stronzate e cammina. Il
camerino non verrà da
noi. Siamo noi che dobbiamo andare dal camerino. E se continui a
fermarti ogni
tre per due, non ci arriveremo prima di domani mattina. E io ho
sonno,»
affermai esasperata e con un tono che suonò più
velenoso di quanto volessi.
- Proprio
in quel momento, mi resi
conto che l’ultima esibizione dello show si era conclusa da
poco. Il
presentatore dell’evento stava parlando al microfono e la sua
voce rimbombò per
tutta l’arena, arrivando persino fino a noi.
- «E i vincitori del Best Music Video sono…
i Bangtan Sonyeondan!
Congratulazioni BTS!»
- Il
mare di urla diventò un vero e
proprio maremoto mentre di sottofondo partiva la canzone di Spring Day,
quella
che Ji Woo ascoltava dalla mattina alla sera. Ecco perché
l’avevo riconosciuta
alla prima nota. Dato che ora eravamo dietro le quinte, la mia migliore
amica
si voltò subito verso il palco, arrestando ancora una volta
i suoi passi.
Sollevai gli occhi al cielo.
- «Ji
Woo, io comincio ad andare.
Tu fai pure con calma,» le dissi in modo sarcastico mentre
lei annuiva e basta,
tenendo gli occhi incollati sui ragazzi che stavano salendo sul palco
per
ritirare il premio. Scossi la testa e mi avviai. In quel momento era
inutile
cercare di avere una conversazione decente con lei.
- Passai
in mezzo a due tizi dello
staff e un gruppo di ballerini che si era appena esibito. Sbirciai
anch’io
dietro il sipario nero che delimitava il palco e intravidi i ragazzi
che
avevano appena preso il microfono per parlare. Riconobbi Jungkook, che
si era
sistemato dietro RM che stava tenendo il discorso di ringraziamento. Mi
voltai,
assolutamente disinteressata, ma all’improvviso qualcuno mi
afferrò per un
braccio e mi trascinò dietro il sipario nero, nascondendoci
alla vista delle
altre persone.
- Sbattei
la schiena contro la
parete alle mie spalle e trattenni un gemito di dolore. Quando sollevai
lo
sguardo, mi ritrovai davanti gli occhi neri di Min Yoongi. Il suo corpo
premeva
contro il mio e a causa della vicinanza riuscivo a sentire il suo
respiro sulla
punta del naso. Lo guardai incredula.
- «Ma
sei completamente pazzo?!»
gli urlai in faccia, ma lui non si mosse di un millimetro.
Continuò a guardarmi
con quello strano sguardo negli occhi. Quasi come se fosse…
arrabbiato?
- «Sei
tu la pazza,» mi sussurrò a
un centimetro dalle labbra in modo minaccioso. Abbassò lo
sguardo sul mio corpo
e i suoi occhi tracciarono la linea del mio seno e dei miei fianchi
scoperti.
«Devi aver perso il cervello. Vestirti così
sapendo che ci sono io a
guardarti.»
- «Non
ho scelto io di vestirmi
così. Era il concept della coreografia,» risposi
in modo velenoso, ricambiando
il suo sguardo severo. La voce del suo Leader rimbombò nelle
casse e solo
allora mi resi conto che Yoongi non avrebbe dovuto essere
lì, dietro un sipario
in compagnia di una ballerina di fila. Si trovava decisamente nel posto
sbagliato. «Non dovresti essere sul palco?»
- «Sono
troppo incazzato per andare
a ritirare un premio.»
- Lo
fulminai. «E per cosa dovresti
essere incazzato, esattamente? Secondo te di chi è la colpa
se sono dovuta
venire qui? Credi che mi piaccia ballare su quel palco quando la cosa
che detesto
di più al mondo è essere al centro
dell’attenzione?»
- Yoongi
fece scivolare le mani
sulla pelle nuda dei miei fianchi ed ebbi un brivido quando sentii la
sua
guancia entrare in contatto con la mia. Il suo respiro caldo mi
solleticò
l’orecchio. «Ecco perché ti ho detto di
lavorare per me,» disse con voce roca mentre
lasciava ricadere la fronte sulla mia spalla. «E te lo
ripeterò fin quando non
accetterai.» Sospirò.
- Aggrottai
le sopracciglia, guardandogli
i capelli celesti con la coda dell’occhio. Posai le mani sul
suo petto e lo
spinsi all’indietro, obbligandolo a staccarsi. Lo guardai in
faccia e avvicinai
il naso alle sue labbra. I suoi occhi rimasero incollati alla mia
bocca.
«Yoongi… Per caso sei di nuovo ubriaco?»
- Non
me l’aspettai. Chiuse gli
occhi e poggiò la fronte contro la mia, deglutendo. La sua
espressione
arrabbiata mutò in una sofferente. «Vorrei esserlo
sul serio, almeno non mi
sentirei così patetico.»
- Lentamente,
la punta del suo naso
scivolò verso destra, sfiorandomi la guancia. Dischiuse le
labbra e le poggiò
delicatamente contro la pelle del mio zigomo, lasciandovi dei piccoli
baci che divennero
sempre più appassionati intanto che scendeva verso il mio
collo. Mi avvolse la
vita nuda con le mani e mi strattonò verso il suo corpo che
sembrava stesse per
esplodere. Mi aggrappai alle sue spalle per mantenere
l’equilibrio nonostante fossi
già sorretta dalle sue braccia.
- Quel
suo slancio appassionato mi
lasciò per un attimo senza parole, ma più di
tutto fui sopraffatta dal mio stesso
corpo. Quando la sua lingua mi bagnò la pelle della
clavicola, mi ritrovai a
socchiudere gli occhi e a dischiudere le labbra. Si spinse verso di me
e mi
appiccicò di nuovo al muro. Tra un bacio e
l’altro, dalle sue labbra fuoriuscì
un leggero ansimo.
- Yoongi
si staccò dal mio collo
con un sonoro schiocco e risalì nuovamente verso il mio
viso, tracciando con la
punta del naso la linea della mia mandibola e poi delle labbra. Fece
tutto
molto lentamente mentre io sollevavo finalmente le palpebre. Mi
guardò negli
occhi e fece un leggero ghigno.
- «Hai
la pelle d’oca,» mi
rinfacciò con fare strafottente. La sua voce era roca a
causa dell’eccitazione.
- Strabuzzai
gli occhi e ritornai
alla realtà. Il suo viso ricolmo di soddisfazione mi fece
andare il sangue al
cervello e lo spinsi all’indietro con tutta la forza che
avevo, facendolo
sbattere violentemente contro la parete alle sue spalle. I capelli gli
finirono
davanti agli occhi e sollevò leggermente il mento mentre il
suo petto si alzava
e si abbassava a causa della sua risata cupa.
- «Andiamo,
Yorin,» mi spronò
leccandosi il labbro inferiore. Qualche goccia di sudore gli
scivolò lungo il
collo, insinuandosi nella camicia bianca. «Smettila di
fingere che non t’importi.
Mi vuoi tanto quanto ti voglio io. Riesco a sentirlo.»
- Ero
senza parole. Sia per la sua
sfacciataggine che per quello che avevo appena fatto. Mi diedi
mentalmente dell’idiota
e non potei fare a meno di scaricare la mia rabbia sul diretto
interessato. Si
stava prendendo gioco di me, trattandomi come se fossi un misero trofeo
da aggiungere
alla sua collezione. Proprio come quello che aveva appena vinto e che
non si
era nemmeno degnato di andare a ritirare insieme ai suoi compagni.
- «Va’
all’inferno, Min Yoongi.»
- Mi
voltai, indispettita peggio di
una vipera, ma proprio quando stavo per scostare la tenda nera, quel
bastardo
mi riafferrò per il braccio, riportandomi contro il suo
petto. Notai che stava
volutamente evitando di prendermi per il polso. Almeno non era del
tutto
stupido.
- «Lasciami
andare,» gli ordinai fermamente
guardandolo negli occhi. Nei miei si poteva leggere un completo
disprezzo. «Lasciami
andare, Yoongi. Devo forse ricordarti quello che ti ha detto In
Guk?» lo
minacciai.
- «Me
lo ricordo benissimo quello
che ha detto.» Si avvicinò di nuovo alla mia
faccia. «Ma non mi sembra di
averti messo le mani addosso senza il tuo
permesso.»
- Un’altra
frecciatina. Un altro
motivo per farmi saltare le staffe. «Lo stai facendo adesso.
Ti ho detto di
lasciarmi.»
- Ghignò
nuovamente e si allontanò
da me, sollevando le mani per far vedere che aveva eseguito il mio
ordine. Come
per dimostrare che lui era innocente. Se non fosse stato un idol, gli
avrei tirato
un pugno dritto sul naso. Peccato che la sua faccia era la sua fonte di
guadagno. Per questo optai per un calcio negli stinchi.
- Lo
afferrai per le spalle e gli
calciai il ginocchio nello stomaco con tutta la forza che avevo. Yoongi
si
piegò in avanti trattenendo un gemito di dolore, ma subito
dopo scoppiò a
ridere.
- «Puoi
mentire a te stessa,» disse
con voce sofferente mentre scostavo la tenda e ritornavo finalmente
alla
realtà. Lui mi seguì con una mano poggiata sul
ventre dolorante. «Ma non puoi
mentire a me, Yorin. Sono fin troppo bravo a capire quando una ragazza
mi
desidera.»
- Strinsi
gli occhi e mi morsi il
labbro inferiore. Mi faceva imbestialire come si stesse vantando di
essersi
portato a letto così tante ragazze da essere diventato un
esperto. Mi faceva
imbestialire il modo con cui mi stava denigrando dopo quel maledetto
attimo di
debolezza. Ma più di tutto, mi faceva imbestialire che fossi
stata tradita dal
mio stesso corpo.
- «Yorinie!»
- Mi
bloccai sul posto non appena
quella voce mi arrivò alle orecchie. In un attimo, mi
dimenticai di tutto. Mi
voltai così velocemente che per poco non andai a sbattere
contro Yoongi, che si
trovava proprio dietro di me. Si voltò anche lui verso la
persona che aveva
appena pronunciato il mio nome in un modo così tenero e
infantile.
- I
miei occhi si illuminarono e
oltrepassai Yoongi, dirigendomi verso il ragazzo che mi stava
aspettando a
braccia aperte. Non persi tempo a buttargli le braccia al collo, e lui
mi
sollevò in aria, facendomi volteggiare come una bambina. Non
potei fare a meno
di ridere mentre mi metteva giù.
- «Jongin,»
lo chiamai guardandolo
negli occhi. «O forse dovrei chiamarti Kai?»
- Il
moro rise, picchiettandomi il
naso con l’indice. «No, Yorinie. Per te
sarò sempre Jongin.» Sorrise ancora una
volta e mi avvolse le braccia intorno alle spalle, premendomi contro il
suo
petto. Io feci lo stesso, aggrappandomi alla sua camicia. «Mi
sei mancata così
tanto,» mi sussurrò mentre mi cullava.
- «Anche
tu,» dissi contenta, inspirando
il meraviglioso profumo che emanava. «Non ci vediamo da quasi
un anno.»
- «Scusami,
sono stato troppo
impegnato. Non ho trovato neanche il tempo di venire al nostro ritrovo
vicino
al fiume. I Bodyguard non mi danno il tempo di respirare.» Si
allontanò per
guardarmi in faccia. «Beh, tu dovresti saperlo
bene,» ridacchiò, ma poi ritornò
subito serio. «A proposito, che diavolo ci fai qui? Quando ti
ho vista ballare
sul palco insieme a Ji Woo, mi è preso un colpo. Non lo
starai di nuovo facendo
come lavoro part-time, vero?» Il suo sguardo
s’incupì. «Hai di nuovo problemi
di soldi?»
- Mi
affrettai a negare con la
testa. «No, io… Ho avuto qualche problema con quel
lavoro e ho dovuto chiedere
a Ji Woo di entrare a far parte della sua crew. Niente di importante,
tranquillo,» mentii nonostante morissi dalla voglia di
raccontargli della
bastardata di Yoongi.
- «Ma
tu odi questo mondo,» mi
ricordò accarezzandomi amorevolmente una guancia.
«Posso solo immaginare quanti
brutti ricordi ti fa tornare in mente. Non dovresti farlo, Yorinie.
Yoona non ne
sarebbe per niente contenta. Lo sai.»
- Sorrisi
amaramente. «Lo so. Ma
per il momento non ho scelta.»
- «Posso
fare qualcosa per te?» mi
domandò preoccupato. Il suo tono era diventato davvero
dolce. «Posso aiutarti
in qualche modo?»
- «Già
il fatto di averti rivisto
mi ha aiutata tantissimo,» gli risposi con
sincerità. Le mie mani si mossero da
sole e lo abbracciai nuovamente, poggiando la guancia contro il suo
petto. «Non
per niente sei il mio migliore amico.»
- Faticai
un sacco a pronunciare
quella parola. Ma ormai mi ero data per vinta. Lo avevo accettato
nonostante il
mio cuore continuasse ad urlare qualcos’altro. Lo amavo. Lo
avevo amato dal
primo giorno di scuola elementare fino al suo debutto. Lo avevo amato
quando
avevo saputo che in realtà moriva dietro a mia sorella e lo
avevo amato quando
aveva deciso di intraprendere quel cammino insieme a lei. Un cammino
che avrebbe
portato entrambi a sigillare definitivamente i loro cuori.
- Ma
Jongin era sempre rimasto lo
stesso. Mia sorella era cambiata, ma lui no. Lui era ancora il ragazzo
dolce e
meraviglioso di sempre, lo stesso che mi aveva confortata lungo la riva
del
fiume Han quando mia sorella aveva preso la decisione più
sofferta di tutta la
sua vita. Lasciarci definitivamente.
- Ora
che lo avevo rivisto, il mio
cuore era così in pace che avrei potuto affrontare ogni
singolo ostacolo che mi
si sarebbe parato dinnanzi.
- Era
questo che volevo. Un amore
vero e sincero, dove l’altra persona non si faceva scrupoli a
dimostrare il
bene che voleva all’altro. Non uno stupido gioco fatto di
tentazioni e doppi
sensi che avevano come risultato un atto erotico e privo di amore. E
con questo
pensiero in testa, mi sentii ancora più in colpa per essermi
lasciata andare
con Yoongi. Mi sentii in colpa per aver attribuito all’amore
un significato così
misero e averlo surclassato a un atto privo di sentimenti, guidato solo
dalla
voglia di provare piacere.
- Jongin
mi baciò la fronte e mi
sollevò il viso, sorridendomi e facendo sprofondare il mio
cuore nel petto,
dandomi il colpo di grazia. Perché amare faceva
così male?
- «Allora…
Fatti dare un’occhiata.»
Mi disse scherzosamente afferrandomi per un braccio, facendomi fare una
piroetta su me stessa. Mi sentii i suoi occhi addosso e non potei fare
a meno
di arrossire. Quando lo guardai nuovamente in faccia, dalle sue labbra
fuoriuscì un fischio di approvazione.
- «Quando
sei diventata così sexy?»
mi domandò, facendomi arrossire ancora di più. Si
avvicinò di nuovo a me e mi
posò entrambe le mani sui fianchi. «E balli da
Dio, ma questo lo sapevo già.»
- Ridacchiai
quando lo fece anche
lui. Poi, puntò lo sguardo su qualcosa alle mie spalle e il
suo sorriso
scomparve. Tornai seria anche io. Non avevo mai visto Jongin con
un’espressione
così cupa. Mi voltai, curiosa di scoprire cosa avesse
attirato la sua
attenzione. Sollevai un sopracciglio quando vidi Yoongi, la schiena
poggiata
contro il sostegno di uno dei riflettori e le braccia incrociate al
petto.
- Immobile
nell’oscurità, sembrava
davvero minaccioso. Aveva gli occhi ridotti a due fessure e lo sguardo
fisso su
di me. O su Jongin. Da così lontano non riuscivo a capirlo.
Sapevo solo che il
suo corpo emanava un’aria cupa e ricolma di diffidenza che
interpretai come un
avvertimento nei confronti di Jongin.
- Leva le mani da
ciò che è mio.
- ᗩngolo.ᗩutore
Ciao
a tutti! Scusate come sempre l'attesa. Ammetto che questa settimana non
ho avuto per niente ispirazione, ma volevo comunque scrivere un
capitolo di Hook-Up per non lasciarvi senza 😩 Quindi scusate se
è più corto rispetto agli altri, ma prometto che
il prossimo arriverà presto.
Qui scopriamo un altro lato di Yorin che fino ad ora era sempre rimasto nascosto. Con Kai vediamo finalmente una ragazza innamorata, che non ha paura di farsi abbracciare o toccare, e che le ricorda cosa vuol dire per lei la parola amore. E proprio per questo se la prende ancora di più con sé stessa per aver avuto quel breve attimo di debolezza con Yoongi, che ovviamente non ci ha pensato due volte a rinfacciarglielo!
Ripeto che non ho avuto ispirazione, ma spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto! Un abbraccione e alla prossima ^^
Qui scopriamo un altro lato di Yorin che fino ad ora era sempre rimasto nascosto. Con Kai vediamo finalmente una ragazza innamorata, che non ha paura di farsi abbracciare o toccare, e che le ricorda cosa vuol dire per lei la parola amore. E proprio per questo se la prende ancora di più con sé stessa per aver avuto quel breve attimo di debolezza con Yoongi, che ovviamente non ci ha pensato due volte a rinfacciarglielo!
Ripeto che non ho avuto ispirazione, ma spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto! Un abbraccione e alla prossima ^^