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Autore: Btsuga_D    16/12/2018    3 recensioni
[COMPLETA] Nello slang giovanile, "Hook-up" é il famoso rimorchio senza impegno. L'accordo riguarda la possibilità di fare sesso senza che ci sia un sentimento sottostante. Suga, famoso Idol e rapper del gruppo BTS, è conosciuto per le sue "scappatelle di una notte" con le sue fan. La sua regola numero uno: tutto è concesso, tranne i baci sulla bocca. Per delle sfortunate circostanze, Kang Yorin è costretta a dover andare ad un fan-sign dei BTS al posto della sua migliore amica, venendo subito notata dal bel rapper. Yorin accetterà la sua offerta o resterà fedele alla sua regola numero uno, donarsi solo all'uomo che ama?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hook-Up
❖ Best Friend




«Secondo te lo hanno notato?» mi domandò Ji Woo disperata. Aveva le mani nei capelli e guardava dritto davanti a sé nonostante non stesse prestando attenzione a dove stesse andando. Sollevai gli occhi al cielo e l’afferrai per un braccio, evitandole di andare a sbattere contro un’inferriata del sottopalco. «Secondo te se ne sono accorti?»
 
«Ji Woo, di chi diamine stai parlando?» le domandai esasperata.
 
«Dei BTS!» urlò come se avessi appena bestemmiato. «Ho sbagliato il giro nel secondo ritornello. Secondo te Jungkook se n’è accorto?»
 
«Per l’amor di Dio!» dichiarai ad alta voce. «Era solo uno stupido giro. Chi vuoi che se ne sia accorto?»
 
«Loro?»
 
Roteai gli occhi. «No di sicuro. Non era neanche la loro coreografia. Come pretendi che possano essersene accorti? Scommetto che a malapena si ricordano le loro.»
 
«Ed è qui che ti sbagli!» saltò su Ji Woo puntandomi il dito contro. Fui costretta a fermarmi quando lo fece anche lei. «Conoscono un sacco di coreografie femminili, soprattutto questa. Penso che sia la loro preferita.»
 
Mi venne da ridere quando pensai a Yoongi intento a ballare DU-DDU DU-DDU. Non riuscii a trattenermi e voltai le spalle a Ji Woo, scoppiando in una risata liberatoria.
 
«Yorin? Ti senti bene?» mi domandò incredula. «Stai… ridendo?»
 
Cercai di darmi una calmata e recuperare il mio solito cipiglio, ma l’immagine di Yoongi che ondeggiava i fianchi mi fece scoppiare di nuovo.
 
«Mi stai spaventando…» continuò Ji Woo. «Da quand’è che ridi?»
 
«Da quando penso a qualcuno che mi fa ridere,» chiusi il discorso tornando seria.
 
Cavolo, perché il pensiero di lui che ballava in quel modo era così esilarante? Quando tornai alla realtà, mi diedi mentalmente dell’idiota. Avevo lasciato che Min Yoongi fosse la causa delle mie risate. Risate vere. Quel pensiero mi fece imbestialire.
 
«Comunque, non preoccuparti,» la rassicurai riprendendo a camminare. Ji Woo mi seguì subito dopo. «Uno di loro sicuramente non se n’è accorto. E scommetto che non lo hanno fatto neanche gli altri. Non ci chiamano backup dancer per niente. Gli spettatori guardano i protagonisti della performance, non i ballerini di contorno.»
 
Ji Woo sospirò. «A causa di questa esibizione sono stata in ansia per tutta la settimana,» disse sconsolata. «Era la prima volta che mi esibivo davanti a loro e non volevo fare errori.» Il suo labbro inferiore si piegò verso il basso. «Ho preteso troppo da me stessa.»
 
Odiavo vederla così giù. Era una delle ballerine più brave che conoscessi e il fatto che si stesse sminuendo per quei sette tizi mi fece salire il sangue al cervello. Non doveva assolutamente farlo. Il talento parlava al posto suo.
 
«Non hai preteso proprio un bel niente. Sei stata bravissima come al solito e non c’è bisogno di sminuirti per una dannatissima giravolta. Torna in te, Ji Woo! Non farti condizionare da quelli là e cerca di dare più importanza a te stessa e al lavoro che fai. Hai provato per tutta la settimana e non ti sei riposata un attimo. La perfezione non esiste ed errare è umano. Credi forse che loro non sbaglino mai sul palco?»
 
Ji Woo mi guardò e si bloccò nuovamente. «No, sbagliano anche loro,» ammise.
 
Il mio sguardo s’illuminò. «Visto? Allora smettila di dire stronzate e cammina. Il camerino non verrà da noi. Siamo noi che dobbiamo andare dal camerino. E se continui a fermarti ogni tre per due, non ci arriveremo prima di domani mattina. E io ho sonno,» affermai esasperata e con un tono che suonò più velenoso di quanto volessi.
 
Proprio in quel momento, mi resi conto che l’ultima esibizione dello show si era conclusa da poco. Il presentatore dell’evento stava parlando al microfono e la sua voce rimbombò per tutta l’arena, arrivando persino fino a noi.
 
«E i vincitori del Best Music Video sono… i Bangtan Sonyeondan! Congratulazioni BTS!»
 
Il mare di urla diventò un vero e proprio maremoto mentre di sottofondo partiva la canzone di Spring Day, quella che Ji Woo ascoltava dalla mattina alla sera. Ecco perché l’avevo riconosciuta alla prima nota. Dato che ora eravamo dietro le quinte, la mia migliore amica si voltò subito verso il palco, arrestando ancora una volta i suoi passi. Sollevai gli occhi al cielo.
 
«Ji Woo, io comincio ad andare. Tu fai pure con calma,» le dissi in modo sarcastico mentre lei annuiva e basta, tenendo gli occhi incollati sui ragazzi che stavano salendo sul palco per ritirare il premio. Scossi la testa e mi avviai. In quel momento era inutile cercare di avere una conversazione decente con lei.
 
Passai in mezzo a due tizi dello staff e un gruppo di ballerini che si era appena esibito. Sbirciai anch’io dietro il sipario nero che delimitava il palco e intravidi i ragazzi che avevano appena preso il microfono per parlare. Riconobbi Jungkook, che si era sistemato dietro RM che stava tenendo il discorso di ringraziamento. Mi voltai, assolutamente disinteressata, ma all’improvviso qualcuno mi afferrò per un braccio e mi trascinò dietro il sipario nero, nascondendoci alla vista delle altre persone.
 
Sbattei la schiena contro la parete alle mie spalle e trattenni un gemito di dolore. Quando sollevai lo sguardo, mi ritrovai davanti gli occhi neri di Min Yoongi. Il suo corpo premeva contro il mio e a causa della vicinanza riuscivo a sentire il suo respiro sulla punta del naso. Lo guardai incredula.
 
«Ma sei completamente pazzo?!» gli urlai in faccia, ma lui non si mosse di un millimetro. Continuò a guardarmi con quello strano sguardo negli occhi. Quasi come se fosse… arrabbiato?
 
«Sei tu la pazza,» mi sussurrò a un centimetro dalle labbra in modo minaccioso. Abbassò lo sguardo sul mio corpo e i suoi occhi tracciarono la linea del mio seno e dei miei fianchi scoperti. «Devi aver perso il cervello. Vestirti così sapendo che ci sono io a guardarti.»
 
«Non ho scelto io di vestirmi così. Era il concept della coreografia,» risposi in modo velenoso, ricambiando il suo sguardo severo. La voce del suo Leader rimbombò nelle casse e solo allora mi resi conto che Yoongi non avrebbe dovuto essere lì, dietro un sipario in compagnia di una ballerina di fila. Si trovava decisamente nel posto sbagliato. «Non dovresti essere sul palco?»
 
«Sono troppo incazzato per andare a ritirare un premio.»
 
Lo fulminai. «E per cosa dovresti essere incazzato, esattamente? Secondo te di chi è la colpa se sono dovuta venire qui? Credi che mi piaccia ballare su quel palco quando la cosa che detesto di più al mondo è essere al centro dell’attenzione?»
 
Yoongi fece scivolare le mani sulla pelle nuda dei miei fianchi ed ebbi un brivido quando sentii la sua guancia entrare in contatto con la mia. Il suo respiro caldo mi solleticò l’orecchio. «Ecco perché ti ho detto di lavorare per me,» disse con voce roca mentre lasciava ricadere la fronte sulla mia spalla. «E te lo ripeterò fin quando non accetterai.» Sospirò.
 
Aggrottai le sopracciglia, guardandogli i capelli celesti con la coda dell’occhio. Posai le mani sul suo petto e lo spinsi all’indietro, obbligandolo a staccarsi. Lo guardai in faccia e avvicinai il naso alle sue labbra. I suoi occhi rimasero incollati alla mia bocca. «Yoongi… Per caso sei di nuovo ubriaco?»
 
Non me l’aspettai. Chiuse gli occhi e poggiò la fronte contro la mia, deglutendo. La sua espressione arrabbiata mutò in una sofferente. «Vorrei esserlo sul serio, almeno non mi sentirei così patetico.»
 
Lentamente, la punta del suo naso scivolò verso destra, sfiorandomi la guancia. Dischiuse le labbra e le poggiò delicatamente contro la pelle del mio zigomo, lasciandovi dei piccoli baci che divennero sempre più appassionati intanto che scendeva verso il mio collo. Mi avvolse la vita nuda con le mani e mi strattonò verso il suo corpo che sembrava stesse per esplodere. Mi aggrappai alle sue spalle per mantenere l’equilibrio nonostante fossi già sorretta dalle sue braccia.
 
Quel suo slancio appassionato mi lasciò per un attimo senza parole, ma più di tutto fui sopraffatta dal mio stesso corpo. Quando la sua lingua mi bagnò la pelle della clavicola, mi ritrovai a socchiudere gli occhi e a dischiudere le labbra. Si spinse verso di me e mi appiccicò di nuovo al muro. Tra un bacio e l’altro, dalle sue labbra fuoriuscì un leggero ansimo.
 
Yoongi si staccò dal mio collo con un sonoro schiocco e risalì nuovamente verso il mio viso, tracciando con la punta del naso la linea della mia mandibola e poi delle labbra. Fece tutto molto lentamente mentre io sollevavo finalmente le palpebre. Mi guardò negli occhi e fece un leggero ghigno.
 
«Hai la pelle d’oca,» mi rinfacciò con fare strafottente. La sua voce era roca a causa dell’eccitazione.
 
Strabuzzai gli occhi e ritornai alla realtà. Il suo viso ricolmo di soddisfazione mi fece andare il sangue al cervello e lo spinsi all’indietro con tutta la forza che avevo, facendolo sbattere violentemente contro la parete alle sue spalle. I capelli gli finirono davanti agli occhi e sollevò leggermente il mento mentre il suo petto si alzava e si abbassava a causa della sua risata cupa.
 
«Andiamo, Yorin,» mi spronò leccandosi il labbro inferiore. Qualche goccia di sudore gli scivolò lungo il collo, insinuandosi nella camicia bianca. «Smettila di fingere che non t’importi. Mi vuoi tanto quanto ti voglio io. Riesco a sentirlo.»
 
Ero senza parole. Sia per la sua sfacciataggine che per quello che avevo appena fatto. Mi diedi mentalmente dell’idiota e non potei fare a meno di scaricare la mia rabbia sul diretto interessato. Si stava prendendo gioco di me, trattandomi come se fossi un misero trofeo da aggiungere alla sua collezione. Proprio come quello che aveva appena vinto e che non si era nemmeno degnato di andare a ritirare insieme ai suoi compagni.
 
«Va’ all’inferno, Min Yoongi.»
 
Mi voltai, indispettita peggio di una vipera, ma proprio quando stavo per scostare la tenda nera, quel bastardo mi riafferrò per il braccio, riportandomi contro il suo petto. Notai che stava volutamente evitando di prendermi per il polso. Almeno non era del tutto stupido.
 
«Lasciami andare,» gli ordinai fermamente guardandolo negli occhi. Nei miei si poteva leggere un completo disprezzo. «Lasciami andare, Yoongi. Devo forse ricordarti quello che ti ha detto In Guk?» lo minacciai.
 
«Me lo ricordo benissimo quello che ha detto.» Si avvicinò di nuovo alla mia faccia. «Ma non mi sembra di averti messo le mani addosso senza il tuo permesso
 
Un’altra frecciatina. Un altro motivo per farmi saltare le staffe. «Lo stai facendo adesso. Ti ho detto di lasciarmi.»
 
Ghignò nuovamente e si allontanò da me, sollevando le mani per far vedere che aveva eseguito il mio ordine. Come per dimostrare che lui era innocente. Se non fosse stato un idol, gli avrei tirato un pugno dritto sul naso. Peccato che la sua faccia era la sua fonte di guadagno. Per questo optai per un calcio negli stinchi.
 
Lo afferrai per le spalle e gli calciai il ginocchio nello stomaco con tutta la forza che avevo. Yoongi si piegò in avanti trattenendo un gemito di dolore, ma subito dopo scoppiò a ridere.
 
«Puoi mentire a te stessa,» disse con voce sofferente mentre scostavo la tenda e ritornavo finalmente alla realtà. Lui mi seguì con una mano poggiata sul ventre dolorante. «Ma non puoi mentire a me, Yorin. Sono fin troppo bravo a capire quando una ragazza mi desidera.»
 
Strinsi gli occhi e mi morsi il labbro inferiore. Mi faceva imbestialire come si stesse vantando di essersi portato a letto così tante ragazze da essere diventato un esperto. Mi faceva imbestialire il modo con cui mi stava denigrando dopo quel maledetto attimo di debolezza. Ma più di tutto, mi faceva imbestialire che fossi stata tradita dal mio stesso corpo.
 
«Yorinie!»
 
Mi bloccai sul posto non appena quella voce mi arrivò alle orecchie. In un attimo, mi dimenticai di tutto. Mi voltai così velocemente che per poco non andai a sbattere contro Yoongi, che si trovava proprio dietro di me. Si voltò anche lui verso la persona che aveva appena pronunciato il mio nome in un modo così tenero e infantile.
 
I miei occhi si illuminarono e oltrepassai Yoongi, dirigendomi verso il ragazzo che mi stava aspettando a braccia aperte. Non persi tempo a buttargli le braccia al collo, e lui mi sollevò in aria, facendomi volteggiare come una bambina. Non potei fare a meno di ridere mentre mi metteva giù.
 
«Jongin,» lo chiamai guardandolo negli occhi. «O forse dovrei chiamarti Kai?»
 
Il moro rise, picchiettandomi il naso con l’indice. «No, Yorinie. Per te sarò sempre Jongin.» Sorrise ancora una volta e mi avvolse le braccia intorno alle spalle, premendomi contro il suo petto. Io feci lo stesso, aggrappandomi alla sua camicia. «Mi sei mancata così tanto,» mi sussurrò mentre mi cullava.  
 
«Anche tu,» dissi contenta, inspirando il meraviglioso profumo che emanava. «Non ci vediamo da quasi un anno.»
 
«Scusami, sono stato troppo impegnato. Non ho trovato neanche il tempo di venire al nostro ritrovo vicino al fiume. I Bodyguard non mi danno il tempo di respirare.» Si allontanò per guardarmi in faccia. «Beh, tu dovresti saperlo bene,» ridacchiò, ma poi ritornò subito serio. «A proposito, che diavolo ci fai qui? Quando ti ho vista ballare sul palco insieme a Ji Woo, mi è preso un colpo. Non lo starai di nuovo facendo come lavoro part-time, vero?» Il suo sguardo s’incupì. «Hai di nuovo problemi di soldi?»
 
Mi affrettai a negare con la testa. «No, io… Ho avuto qualche problema con quel lavoro e ho dovuto chiedere a Ji Woo di entrare a far parte della sua crew. Niente di importante, tranquillo,» mentii nonostante morissi dalla voglia di raccontargli della bastardata di Yoongi.
 
«Ma tu odi questo mondo,» mi ricordò accarezzandomi amorevolmente una guancia. «Posso solo immaginare quanti brutti ricordi ti fa tornare in mente. Non dovresti farlo, Yorinie. Yoona non ne sarebbe per niente contenta. Lo sai.»
 
Sorrisi amaramente. «Lo so. Ma per il momento non ho scelta.»
 
«Posso fare qualcosa per te?» mi domandò preoccupato. Il suo tono era diventato davvero dolce. «Posso aiutarti in qualche modo?»
 
«Già il fatto di averti rivisto mi ha aiutata tantissimo,» gli risposi con sincerità. Le mie mani si mossero da sole e lo abbracciai nuovamente, poggiando la guancia contro il suo petto. «Non per niente sei il mio migliore amico
 
Faticai un sacco a pronunciare quella parola. Ma ormai mi ero data per vinta. Lo avevo accettato nonostante il mio cuore continuasse ad urlare qualcos’altro. Lo amavo. Lo avevo amato dal primo giorno di scuola elementare fino al suo debutto. Lo avevo amato quando avevo saputo che in realtà moriva dietro a mia sorella e lo avevo amato quando aveva deciso di intraprendere quel cammino insieme a lei. Un cammino che avrebbe portato entrambi a sigillare definitivamente i loro cuori.
 
Ma Jongin era sempre rimasto lo stesso. Mia sorella era cambiata, ma lui no. Lui era ancora il ragazzo dolce e meraviglioso di sempre, lo stesso che mi aveva confortata lungo la riva del fiume Han quando mia sorella aveva preso la decisione più sofferta di tutta la sua vita. Lasciarci definitivamente.
 
Ora che lo avevo rivisto, il mio cuore era così in pace che avrei potuto affrontare ogni singolo ostacolo che mi si sarebbe parato dinnanzi.
 
Era questo che volevo. Un amore vero e sincero, dove l’altra persona non si faceva scrupoli a dimostrare il bene che voleva all’altro. Non uno stupido gioco fatto di tentazioni e doppi sensi che avevano come risultato un atto erotico e privo di amore. E con questo pensiero in testa, mi sentii ancora più in colpa per essermi lasciata andare con Yoongi. Mi sentii in colpa per aver attribuito all’amore un significato così misero e averlo surclassato a un atto privo di sentimenti, guidato solo dalla voglia di provare piacere.
 
Jongin mi baciò la fronte e mi sollevò il viso, sorridendomi e facendo sprofondare il mio cuore nel petto, dandomi il colpo di grazia. Perché amare faceva così male?
 
«Allora… Fatti dare un’occhiata.» Mi disse scherzosamente afferrandomi per un braccio, facendomi fare una piroetta su me stessa. Mi sentii i suoi occhi addosso e non potei fare a meno di arrossire. Quando lo guardai nuovamente in faccia, dalle sue labbra fuoriuscì un fischio di approvazione.
 
«Quando sei diventata così sexy?» mi domandò, facendomi arrossire ancora di più. Si avvicinò di nuovo a me e mi posò entrambe le mani sui fianchi. «E balli da Dio, ma questo lo sapevo già.»
 
Ridacchiai quando lo fece anche lui. Poi, puntò lo sguardo su qualcosa alle mie spalle e il suo sorriso scomparve. Tornai seria anche io. Non avevo mai visto Jongin con un’espressione così cupa. Mi voltai, curiosa di scoprire cosa avesse attirato la sua attenzione. Sollevai un sopracciglio quando vidi Yoongi, la schiena poggiata contro il sostegno di uno dei riflettori e le braccia incrociate al petto.
 
Immobile nell’oscurità, sembrava davvero minaccioso. Aveva gli occhi ridotti a due fessure e lo sguardo fisso su di me. O su Jongin. Da così lontano non riuscivo a capirlo. Sapevo solo che il suo corpo emanava un’aria cupa e ricolma di diffidenza che interpretai come un avvertimento nei confronti di Jongin.
 
Leva le mani da ciò che è mio.
ᗩngolo.ᗩutore
Ciao a tutti! Scusate come sempre l'attesa. Ammetto che questa settimana non ho avuto per niente ispirazione, ma volevo comunque scrivere un capitolo di Hook-Up per non lasciarvi senza 😩 Quindi scusate se è più corto rispetto agli altri, ma prometto che il prossimo arriverà presto.

Qui scopriamo un altro lato di Yorin che fino ad ora era sempre rimasto nascosto. Con Kai vediamo finalmente una ragazza innamorata, che non ha paura di farsi abbracciare o toccare, e che le ricorda cosa vuol dire per lei la parola amore. E proprio per questo se la prende ancora di più con sé stessa per aver avuto quel breve attimo di debolezza con Yoongi, che ovviamente non ci ha pensato due volte a rinfacciarglielo!

 Ripeto che non ho avuto ispirazione, ma spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto! Un abbraccione e alla prossima ^^
   
 
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