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Autore: nattini1    17/12/2018    6 recensioni
Due Natali: quello del 1991, in cui Sam legge il diario del padre e scopre che i mostri esistono, e quello del 2005, il primo che i Winchester trascorrono insieme, dopo che Dean è andato a riprendere suo fratello a Stanford. Sammy è dolcissimo da bambino, fa una tenerezza infinita. Implicito accenno alla wincest. Scritta per l’Advent Calendar del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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Questi personaggi non mi appartengono; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 



 

24 Dicembre 1991

Broken Bow, Nebraska

 

Ogni volta che arrivano in una nuova città Sam si sente sempre così: estraneo, sia che venga accolto dal sorriso caldo di una recptionist di un motel, sia che venga ignorato da un vecchio annoiato. Ha solo 8 anni, ma già è abituato ai continui spostamenti e alle lunghe assenze del padre, ma sa che può affidarsi totalmente a suo fratello Dean.

Dean è andato a comprare del cibo e gli ha ordinato di non uscire dalla stanza, quindi si guarda intorno per trovare qualcosa da fare. Abbandonato in una delle sacche e seminascosto dai vestiti, c’è il diario di suo padre. Gli è sempre stato proibito di toccarlo, ma non sa resistere alla curiosità e, perché no, anche al desiderio di ribellarsi.

Lo prende e lo posa in grembo. Accarezza il dorso della rilegatura di pelle e poi lo apre. Sfogliare i libri gli ha sempre dato una bella sensazione: si fa trasportare in luoghi favolosi e divertenti, in sogni infantili in cui vede delle naiadi nelle sorgenti e degli unicorni nei boschi. Ma le immagini che stavolta ha di fronte sono sì fantastiche, ma nel senso peggiore del termine: sembrano uscite da un incubo. C’è una figura umanoide, i cui contorni sono stati tracciati con grande attenzione, ma anche con rabbia, come se la penna, calcando sulla pagina, abbia voluto sia catturare l’immagine che ferirla. Con la punta di un dito Sam ricalca i denti aguzzi, le dita munite di artigli e legge la descrizione, vergata nella grafia ordinata del padre, di quello che apprende essere un wendigo. Gira un’altra pagina: c’è una testa umana con la bocca spalancata in cui fa mostra di sé una seconda fila di denti, zanne per essere precisi. Le note accanto spiegano che l’unico modo di uccidere un vampiro è decapitarlo. Apre più avanti a caso e legge di fantasmi vendicativi che devono essere fermati con sale e ferro, di djin che succhiano la vita, demoni con gli occhi neri e lupi mannari che divorano cuori umani.

Più prosegue nella lettura e più si fa strada in lui una consapevolezza: quelle non sono solo le figure di un libro, ma l’esperienza che sta davvero vivendo. Chiude il diario, sperando che le immagini rimangano imprigionate tra le pagine.
Quando Dean rientra lo affronta mostrandogli il diario: “So perché hai una pistola sotto il cuscino e perché spargiamo sale dovunque andiamo”.
Il maggiore reagisce cercando di nascondere la paura dietro la rabbia: “No, non lo sai! Quello dove l’hai preso? È di papà, ti prenderà a calci nel sedere per averlo letto!”.

Ma Sam non ha intenzione di lasciar perdere: “I mostri esistono?”.
E Dean a quel punto non ha altra scelta se non dire la verità: “Esiste quasi tutto”.
“Babbo Natale?” chiede il piccolo, sperando che un frammento di tutto quello che di bello aveva creato con la sua immaginazione fosse reale.
Dean vorrebbe sorridere, ma non riesce: “No. Ma i mostri esistono davvero. Però noi abbiamo il papà più forte del mondo, è un supereroe! Lui li combatte, li sta combattendo anche adesso”.
E allora Sam dà voce alla sua più grande paura: “Nel diario c’è scritto che hanno preso la mamma. Prenderanno anche noi?”.
“Papà non permetterà che lo facciano” risponde Dean con sicurezza.

Ma il papà non c’è, chissà dove sarà in questo momento, chissà se sarà ancora vivo. Sam vorrebbe solo dormire, ma quando si rannicchia nel suo letto si scopre incapace di farlo: è paralizzato da un tipo di terrore che una coperta in testa non può scacciare. Le lenzuola arrotolate attorno al suo corpo e tenute in una stretta spasmodica non riescono ad allontanare il freddo, né a calmare i suoi singhiozzi.

Dean lo sente piangere, si infila nel suo letto e lo stringe tra le braccia. Solo allora Sam riesce ad addormentarsi.

 

24 Dicembre 2005

Byron, Minnesota

 

Se ti chiami Winchester, festeggiare l’arrivo del Natale significa bere un quantitativo spropositato di eggnog, guardare qualcosa alla tv e regalarti una notte intera di sonno, e non solo poche ore, in un motel. Dean dorme già profondamente, ma Sam, sdraiato accanto a lui, ancora non riesce a prendere sonno ricordando gli orrori a cui hanno appena dato la caccia e temendo quelli che avrebbero dovuto affrontare nei giorni futuri. Non riesce a credere di essere di nuovo a caccia, ma è felice di essere di nuovo insieme a Dean, quello è il loro primo Natale dopo quattro anni di lontananza. Con le dita percorre la schiena nuda del fratello e si ferma a disegnare il contorno di una cicatrice dove le unghie di un wendigo hanno scavato dei solchi. Prosegue e sul braccio abbandonato sul cuscino trova un altro segno. A Sam sembra che su quel corpo si siano riversati gli orrori contenuti nelle illustrazioni del diario. Indugia ancora in un’ultima carezza e poi si stringe contro il fratello come nella notte in cui ha scoperto che i mostri disegnati sulle pagine erano reali, come nella notte in cui la sua infanzia è finita, e smette di avere paura: il vero supereroe, quello che c’è sempre stato è suo fratello e lo proteggerà sempre a ogni costo.



 

NdA


Ciao a tutti!

Il Natale del 2005 non viene raccontato nella serie, l’ho immaginato e collocato in una città scelta a caso sulla mappa degli USA. Sam da bambino mi ha sempre fatto una tenerezza infinita e mi si allarga il cuore pensando a Dean che fa di tutto per prendersi cura di lui, loro due sono un esempio di amore. E che la loro sia una codipendenza passa in secondo piano rispetto alla forza e alla grandezza del sentimento. Di solito mi limito alla bromance, in questo caso ho lasciato implicitamente trasparire una relazione.
Vi lascio il link del gruppo: https://www.facebook.com/groups/534054389951425/

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