L'amore di Ayako
Avrebbe voluto sapere anche lei come era incominciata.
Ma non sapeva rispondere a quella domanda che era
apparsa improvvisamente nella sua mente.
Prima di recarsi in palestra aveva parlato con un'amica del ragazzo di lei e poi per qualche strano meccanismo della mente era apparsa quella domanda dal nulla.
Anche se lei in realtà stava pensando a lui già da un po' di tempo.
Forse proprio da quel giorno, si rispose guardando il ragazzo realizzare un tiro da tre, mentre la sua mente volava ad un anno prima quando, irriconoscibile, lui era apparso lì dentro giurando di distruggere quel mondo a cui lei teneva tanto.
Il venire a conoscenza di tanta sofferenza, di sogni perduti e poi vedere il coraggio con cui era tornato di nuovo su quel campo.
Pensava di riuscire tranquillamente a gestire quella situazione.
Essere la manager di un club maschile non le aveva mai
causato nessun problema: era convinta di saper lasciare da parte i sentimenti
se necessario.
Eppure non era successo.
Aveva tenuto a bada Miyagi per ben due anni, non si
era sforzata mai troppo. Ryota poteva anche risultare assillante con i suoi
'Ayakuccia', ma poi era leale e rispettoso e sapeva quando era il momento di
smettere.
Ma ora era tutto diverso perché era lei a provare quel
tipo di sentimento che non può essere taciuto, però sapeva bene che c'erano
tanti ma.
Alle stesse cose stava pensando anche il ragazzo, che
sul campo da basket, si stava riscaldando in vista dell'allenamento di quel
pomeriggio.
Quel sentimento di cui aveva sentito tanto parlare, ma
che non aveva mai provato.
Era da un po' che stava lottando contro quello che
sentiva e il perché lo aveva davanti agli occhi...il suo capitano.
Ryota Miyagi era appena entrato in palestra e subito
si era diretto dalla loro manager per salutarla: i suoi occhi brillavano non
appena la vedeva.
Forse era quello l'amore vero, ma che cosa ne poteva
sapere lui?
Dopo l'infortunio il suo carattere era peggiorato: era
sempre stato solo.
Aveva avuto sempre storie senza un futuro, anche di una
sola notte.
Non aveva permesso a nessuno di conoscerlo realmente,
neppure con i suoi compagni di banda aveva cercato un legame, loro non sapevano
cosa c'era stato nel suo passato, nonostante poi lo avessero sempre
incoraggiato.
Eppure con lei era diverso.
E non sapeva neppure lui come era cominciata.
Giorno dopo giorno qualcosa era nato, ma non se ne era
accorto subito. Quella sensazione era cresciuta, per poi esplodere in
quell'anno.
Eppure era consapevole che c'erano dei ma.
Ayako guardava dal bordo del campo da gioco la partita
di allenamento che era stata organizzata dal signor Anzai per vedere le
condizioni dei giocatori all'inizio del nuovo anno scolastico.
Guardava soddisfatta il gioco delle matricole e quello
dei sempai: Sakuragi non era ancora rientrato dopo l'infortunio alla schiena,
ma quando sarebbe successo lo Shohoku non avrebbe avuto rivali. Lo sentiva:
quello era l'anno della vittoria.
Guardò Miyagi e Mitsui scambiarsi un cinque dopo
un'azione che aveva portato quest'ultimo a segnare un tiro da tre.
Il rapporto tra i due era davvero migliorato. Mitsui
aveva accettato che fosse Miyagi a occupare il ruolo di capitano nonostante
fosse stata evidente la sua delusione il giorno della decisione di Anzai, ma
non aveva protestato e aveva sempre portato rispetto per il suo compagno e per
le sue decisioni.
Ma ora era nata una nuova incognita: quei sentimenti
di cui sia lei che Mitsui si erano ritrovati a provare. Di cui si erano
ritrovati a parlare in una strana sera di marzo quando si erano incontrati per
caso nel parco.
E non era stato difficile condividere quelle emozioni:
era nato tutto spontaneamente e inaspettatamente. E da quel giorno pensava a
cosa avrebbe dovuto fare.
Non voleva che le cose cambiassero. Se fosse successo,
Ryota lo avrebbe accettato?
Era questo quello a cui pensava, quello che la
preoccupava e che non voleva affrontare. Non era pronta a perdere Miyagi perché
sapeva come avrebbe reagito il ragazzo e non voleva che Mitsui si ritrovasse ad
affrontare l'odio ingiustificato di lui.
Perché non c'erano colpe da affibbiare a nessuno per
la nascita di quell'affetto che avrebbe comunque fatto male a tutti a tre.
L'allenamento era finito.
Si attardò un po' a sistemare le cose sparse in
palestra e poi si decise ad affrontare quella serata ancora fredda di inizio
aprile.
-Ayako...-
-Hisashi...-
-Ti accompagno a casa.-
Non una domanda solo un'affermazione che non
permetteva risposte negative.
E così si trovavano insieme su quella strada alla luce
del tramonto, ma anche in quel silenzio lei si trovava bene e non avrebbe mai
creduto di potersi sentire così in compagnia di Hisashi Mitsui.
-Cosa facciamo?-
Il ragazzo aveva interrotto quel silenzio con una
domanda che non poteva più essere taciuta e che lo tormentava da più di una
settimana perché voleva essere lui a farla sorridere, a farla sentire bene,
perché per la prima volta sapeva di essersi innamorato.
E Ayako lo sapeva, lo aveva percepito chiaramente come
in quel momento percepiva il suo cuore battere all'impazzata.
Non si era mai sentita così.
Gli prese una mano fra le sue e gliela strinse forte.
Non le era più possibile mentire a se stessa.
-Potremmo provarci Hisashi.-
I dubbi e i problemi che ci sarebbero stati li
avrebbero affrontati insieme.
____________________________________________________________________________
Ciao a tutti. Era da un po' che volevo scrivere un fic
con questa coppia: non ho viste molte fic con Ayako e Mitsui però è una coppia
che mi piace molto, non che Ryota mi stia antipatico, ma non ce lo vedo con
Ayako tutto qui. E così ho provato ad immaginare un qualcosa di alternativo.
Lasciate qualche commentino che non fa mai male.
Ricordo che i personaggi di Slam Dunk sono © del
Maestro Takehiko Inoue.
Alla prossima
Kiana.
1 febbraio 2005