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Autore: Helly_    17/12/2018    0 recensioni
“Ho lavorato come agente di collegamento tra LAPD e NCIS e la nostra collaborazione è durata tre anni.”
“E poi? LAPD sentiva la tua mancanza?", Talia ride, senza immaginare quello in cui potrebbe andare a invischiarsi.
“Poi…poi per me è stato meglio tornare in LAPD…diciamo che non c’era più la condizione adatta alla collaborazione…”
A queste parole Kensi sente un morso allo stomaco. (Tratto dal cap.IV)
Cosa sarebbe successo se Deeks e Kensi, dopo la notte passata insieme, avessero avuto un litigio talmente pesante da comportare un allontanamento apparentemente definitivo del detective?
Full of Densi moments, piano piano...non vi resta che scoprirlo.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G Callen, Kensi Blye, Marty Deeks, Sam Hanna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I due agenti incontrano Callen e Sam ad un isolato di distanza dai due stabili abbandonati dove si presume che siano tenute in ostaggio la moglie e la figlia dell’ufficiale, nella periferia di Los Angeles, a Burbank . Scendono velocemente dall’auto di Kensi e si preparano a fare irruzione. Eric, dalla sala operativa, li informa che gli stabili hanno diverse entrate, come riesce a vedere dalle telecamere, quelle posteriori però sono entrambe bloccate e quindi inutilizzabili. Lui e Nell stanno tenendo d’occhio le telecamere di sorveglianza sulle porte e sulla strada.

I quattro indossano i loro auricolari e si mettono in posizione: pistola nella cintura e fucile in spalla. 

“Kensi, Deeks, al primo stabile. Io e Sam al secondo”, si dividono di corsa pronti a entrare. 

Kensi e Sam forzano le relative serrature e silenziosamente entrano nei locali. 

Dopo aver controllato tutto il piano terra, Deeks fa cenno a Kensi di salire direttamente al piano di sopra, vedendo le scale accanto a loro. Si muovono contemporaneamente guardandosi le spalle a vicenda e sono quasi arrivati al secondo piano quando un uomo compare dal nulla davanti a loro impugnando un fucile. Deeks lo mette fuori gioco con un semplice colpo. I due procedono passo a passo perlustrando ogni stanza fino al momento in cui si separano: Kensi controlla dietro una porta mentre Deeks procede verso la stanza in fondo al corridoio. Il detective sta cercando di aprire la porta quando sente il rumore inconfondibile di un’arma che viene ricaricata. “Metti a terra le armi, SUBITO!”

Si gira lentamente e vede un uomo a pochi passi da lui che gli punta una pistola alla testa. Sta per piegarsi per poggiare il fucile a terra quando un colpo di fucile lo fa sobbalzare. L’istante successivo l’uomo crolla a terra morto. 

“Deeks? Tutto ok?”, Kensi gli si avvicina non riuscendo a distogliere lo sguardo dalla sua figura. Lui accenna ad un sì con la testa piegandosi per disarmare l’uomo morto, “Non l’ho sentito arrivare. Non ho nemmeno capito da dove sia sbucato!”, si scompiglia i capelli soppesando la situazione, “Quando ci sei…”, si riprende indicando l’ultima porta alla donna accanto a lui. Ha due pesanti catenacci a bloccarla e Kensi si mette subito all’opera per riuscire ad aprire i lucchetti. 

Appena entrati, i loro occhi ci mettono qualche secondo per riuscire a vedere nel buio completo, fino a quando, tastando il muro Deeks, trova l’interruttore. Al centro della stanza, legata ad una sedia c’è Abigail, la moglie di Sullivan. Ha un panno in bocca ed il sangue che le gocciola da una gamba. Deve essere stata anche picchiata considerate le ombre scure che marcano sia un occhio che la mandibola.

Kensi si precipita a liberarla quando un urlo di Callen risuona nei loro auricolari, “FUORI DI LI’, C’E’ UNA BOMBA! Kensi? Deeks? Mi sentite? Uscite immediatamente!”.

“Ragazzi veloci! Noi abbiamo i trafficanti, voi muovetevi!”, sbraita Sam.

“Ricevuto. Abbiamo la moglie. Ora usciamo.”, Deeks si guarda intorno, ““Forza Kens, dobbiamo uscire!”

“Abigail, ti ricordi di me? Sono l’Agente Kensi Blye dell’NCIS e questo è il mio partner Marty Deeks, ora ti portiamo fuori, va bene? Ce la fai a camminare?”

“Penso di sì, ci provo…”, la donna zoppica appoggiata a Kensi e si avvicinano alla porta, quando questa si blocca di colpo, “Emily! Emy!! L’avete trovata, vero?”

Kensi si gira velocemente verso Deeks che risponde alla donna continuando a camminare, “No, Abigail. Hai idea su dove potrebbe essere?”

“Ci hanno portate qui e divise quasi subito. Prima di essere chiusa qui dentro ho visto che la trascinavano nel seminterrato… La troverà? La prego, la mia bambina…ho solo lei!”

“Ok vado! Sei stata utilissima! Kens, portala fuori immediatamente”, dice correndo giù dalle scale.

“No Deeks, aspetta! Dove…dove vai?”, lei sa già la risposta, ma questo non vuol dire che le piaccia.

“Kensi lo sai, non c’è tempo!”, poi rivolgendosi al suo auricolare, “Scendo nel seminterrato, Kensi sta uscendo con la moglie!”

“Deeks. La bomba è a tempo. Hai ancora 12 minuti prima che esploda.”, dice Callen e lo sente respirare affannosamente. 

“Capito”

“Deeks, ti raggiungo!”

“No Sam, non ha senso!”

“Deeks…amico, torna tutto intero.”

“Contaci Sam. Ora scusate ma devo andare a fare Superman salvando una bambina. Nel frattempo non sentite troppo la mia mancanza”, continua a correre scendendo di piano in piano. Una volta nel seminterrato si rende conto che è un labirinto di porte chiuse. Maledicendo mentalmente sia la situazione che quell’operazione inizia ad aprire ogni porta urlando il nome della ragazzina.

“Deeks! 7 minuti”, lo informa Eric nel suo orecchio.

“Maledizione, sono tutte porte qui! Eric, Kensi ed Abigail sono fuori?”

“Sì, hanno già raggiunto gli altri.”

“Deeks, sto entrando!”

“KENSI! NO! Non ti azzardare!”, la fermezza nella sua voce la fa bloccare. Vacilla al di là della linea di sicurezza posta per la possibile esplosione della bomba, “Sam, non farla avvicinare, ok?”

“Garantito”, Sam sospira.

Spalanca una porta e finalmente la vede: stesa a terra, legata e imbavagliata.

“Emily? Hey Emily, ciao. Ho trovato la ragazza, Eric”, si inginocchia davanti a lei tagliando i gancetti da polsi e caviglie. 

Due grandi occhi verdi si posano su di lui, non piange ma Deeks può vedere chiaramente che è spaventata. 

“Mi chiamo Marty e sono qui per riportarti a casa, va bene?”, le dice facendola sedere. Lei annuisce tenendo stretto un suo avambraccio, “Va bene Marty…grazie”, un piccolo sorriso fa capolino sul suo viso. Il detective sente il suo cuore perdere un battito: nonostante la situazione Emily è gentile e vuole provare ad essere coraggiosa. 

“Perfetto Emy, posso chiamarti così, vero? Tanto stiamo per diventare amici! Dimmi, riesci a camminare?”

Lei tentenna guardandosi intorno spaventata, “No no Emy, guarda me! Va tutto bene, ora usciamo, ma ho bisogno di sapere se riesci a correre!”, lei si gira e fissa i suoi grandi occhi verdi nei suoi. Dopo aver annuito si alza tremando. 

“Deeks, poco meno di 2 minuti. Dovete uscire, subito!”

“Sì Eric. Bene Emily, scommetto che adori correre”, lei gli sorride sollevando leggermente gli angoli della bocca, “Non avevo dubbi! Ora devi essere super coraggiosa e correre con me più veloce del vento, intesi?”, lei gli stringe la mano per un secondo e lui la trascina dietro di sè. 

L’unica cosa che Deeks riesce a pensare è correre il più veloce possibile. Tiene Emily per mano e la trascina dietro di sè lungo le scale che portano al piano terra. Sa benissimo che manca troppo poco all’esplosione, ma loro sono quasi all’entrata, possono farcela. Sente la mano tirare e quando si gira vede che la bambina è inciampata nell’ultimo gradino, “No no dolcezza, forza, dobbiamo correre! Ce la fai?” Lei si rialza barcollando, forse il suo coraggio sta venendo mano. 

“Deeks, 15 secondi! Esci di lì, dannazione!”, la voce di Kensi è isterica e lui può quasi giurare di vederla trattenersi dal correre dentro.

Ricomincia a trascinare Emily dietro di sé, spalanca la porta d’uscita mentre sente l’esplosione far tremare il pavimento. Sfrutta l’onda d’urto lanciando Emily davanti a sé giù dal parapetto d’entrata e volandole addosso coprendola con il suo corpo. Il calore dell’esplosione lo pizzica sulla schiena e sente pezzi di detriti volare oltre e sopra di lui. 

Dopo qualche secondo dal termine dell’esplosione, rotola da sopra il corpo della bambina controllandola: ginocchia sbucciate e qualche taglio sparso ma sta bene. Si stende sulla schiena e tira un enorme sospiro di sollievo. Le sue orecchie rimbombano e la testa gli fa un male cane. Sente la pistola e il fucile schiacciati sotto di lui che gli stanno trapassando la schiena ma non vuole ancora muoversi. Respira profondamente a occhi chiusi cercando di far rallentare il battito impazzito del suo cuore, quando due mani fredde si posano sul suo viso, “Marty? Marty stai bene?”

Immediatamente si riprende e si rende conto che due occhi verdi lo stanno scrutando preoccupati. Si rialza lentamente cercando di placare il mal di testa, “Certo dolcezza. Vieni, andiamo dalla tua mamma. Sono sicuro che non vedi l’ora di riabbracciarla. Sì?”

La bambina si lancia di getto tra le sue braccia, stringendosi alla vita, “Portami dalla mamma, Marty. Per favore…”.

Si stanno ancora avvicinando all’ambulanza quando Abigail corre loro incontro. “Emily! Oddio Emy! Come stai?!”, mentre madre e figlia si abbracciano, Abigail scoppia a piangere ed Emily la stringe forte. 

“Agente Deeks…le devo la mia vita…non finirò mai di ringraziarla!”, la donna si separa da Emily per abbracciare Deeks con trasporto, poi torna a stringere la figlia. 

“Detective…Detective Deeks, non sono un agente…e lei non mi deve nulla. Emily è una tipa tosta, vero? È stato bello condividere quest’avventura con lei!”, fa l’occhiolino alla bambina che lo abbraccia di nuovo. “E’ stato bello conoscerti, Marty.”

Deeks le sta accarezzando i capelli l’ultima volta prima di girarsi quando sente un pugno diretto alla sua schiena già dolorante. Si ritrova davanti Kensi infuriata con le braccia sui fianchi, “A cosa diavolo stavi pensando?! Cosa credevi di fare? Farti ammazzare?!”,

“Qual’è il tuo problema, Kensi? Non potevo lasciare Emily là dentro e lo sai perfettamente!”

“Non ti stavo coprendo le spalle, non sapevo cosa stava succedendo!”, sbraita la ragazza fissandolo. 

“Beh, ti dirò una novità: per quattro anni non mi hai coperto le spalle ma sono ancora qua in carne ed ossa!”, la sua frase la colpisce come uno schiaffo in pieno viso. Ci mette qualche secondo a riprendersi, sente le sue parole posarsi come un macigno nello stomaco.

“Scusa, certo…sì, hai ragione. Non posso avere pretese su di te.”

“Non ho detto questo, Kens”, fa un passo verso di lei mordendosi l’interno guancia, “ho solo mal di testa, non intendevo quello che ho detto. Gli altri?”

“Dai vieni, ti porto a farti ricucire”, gli dice tendendo una mano verso il suo zigomo, ma la lascia sospesa a pochi centimetri dalla sua pelle. Il suo sguardo cade sulla sua spalla dove spicca uno squarcio nella maglietta che rivela un largo taglio sanguinante. 

“Eccovi! Deeks, come va? Ammettilo che volevi un pò di attenzione con quella scena del salto nell’esplosione!”, Sam lo abbraccia di slancio. 

“E’ bello riaverti in squadra Deeks, non era la stessa cosa prima”, le parole di Callen fanno muovere a disagio il detective. Non è abituato a ricevere complimenti e di solito non crede mai a quei pochi che riceve, ma stranamente questa volta li sente sinceri. Sorride spazzolandosi i capelli e guardando di sottecchi i due colleghi. 


“Quindi riepilogando: abbiamo arrestato i responsabili dell’omicidio dell’ufficiale Sullivan e del rapimento di Abigail ed Emily; le abbiamo trovate; stanno bene, solo scosse. Sono andate al pronto soccorso per qualche controllo di routine…”, Deeks ascolta le parole seduto sul retro dell’ambulanza mentre un dottore gli applica alcuni punti ai tagli sulla spalla e sullo zigomo. 

“Deeks è quasi saltato in aria…”, il detective alza gli occhi al cielo sorridendo dolorante alle parole di Callen.

“Sto bene, G. Nessuno può far fuori il gatto della giungla!” A queste parole Kensi ridacchia nascondendo il sorriso dietro una bottiglietta d’acqua che stava sorseggiando. 

“Uno degli uomini arrestati ci ha rivelato che, come aveva ipotizzato Deeks, volevano utilizzare la donna per farsi pagare i debiti del marito.”

“Che quindi era corrotto”, completa Kensi. 

“Esatto. È stato ucciso da uno degli uomini di Carlos perché evidentemente gli aveva fatto saltare i nervi, ma non aveva calcolato che in questo modo non avrebbe più potuto pagare.”

“Quindi direi che abbiamo chiuso un altro caso e sgominato un cartello della droga. Che dire ragazzi, è stato quasi facile questa volta…”, parla compiaciuto Sam. Callen colpisce scherzosamente il partner sulla spalla ridacchiando, “Sì bambinone, sei stato proprio bravo!”

“Ragazzi stasera tutti a cena da noi! Quando Michelle ha scoperto che eri tornato ha insistito per averti a cena, Deeks; io non la deluderei!”, dice l’uomo avviandosi verso la macchina. 

“Contaci Sam, non direi mai di no ad una cena preparata da tua moglie!”

  
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