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Autore: pokepony10    18/12/2018    0 recensioni
ATTENZIONE! QUESTA STORIA È IL CONTINUO DI "AMORE DIVINO"!
Dopo aver superato rischi immensi, Alexey si trova di fronte la prova più grande: chiedere scusa.
Il perdono è un beneficio di cui non tutti possono godere, Alexey non è l'unico cambiato, Morte Bianca è andata oltre quella notte, oltre le ferite, oltre quel amore non corrisposto.
Sono bastati solo un paio di banconote, qualche lavoretto illegale e una volante della polizia per fare della maschera da dura di Morte Bianca la sua natura, ma lei non è il pericolo principale; un demone potente ed ambizioso è arrivato dall'Ade per strappare le anime di Alexey e Morte Bianca, come potranno difendersi dal volere degli dei? come potranno restare uniti se le loro vite oramai sono segnate per sempre da quel dannato incidente?
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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POV Alexey
 
Di suo il viaggio fu tranquillo, Morte Bianca mi sembrava sia agitata quanto felice, come se stesse partendo per un viaggio che attendeva da anni.
 
Pranzammo sul pullman e dopo un po’ arrivammo in citta. Morte Bianca mi fece scendere e felice come una bambina si guardava in giro, sembrava muoversi senza problemi, come se conoscesse gia la citta.
 
Un taxi ci porto tra vicoletti e strade fino ad un grande palazzo. Entrati dentro rimasi sorpreso, da fuori sembrava un palazzo a pezzi ma dentro era una reggia. Decorazioni murali, lampadari eleganti e scorrimano solidi e decorati -sembra una villa- pensai salendo le scale. Morte Bianca aprì una porta ed entrò in una casa spoglia ma con l'essenziale.
 
Stanco mi sdraiai sul divano, era comodo e confortevole, non me lo aspettavo. -com'è?- chiese Morte Bianca
-mi piace, comodo e profuma-
-era il mio luogo preferito della casa perche cera la tv su quel lato- disse indicando un muro
-guardavi la tv? Ed io che credevo preferivi i locali-
-quindi tu mi vedi così? Come una che passa il suo tempo tra i locali?-
-no, ti vedo solo come una ragazza con una gran vita sociale- risposi girandomi sul divano
-sicuro che stai intendendo solo questo?- chiese affacciandosi sul divano
-si, tu sei molto socievole, ti approcci a modo tuo eppure io sono ancora qui… con te- le dossi chiudendo gli occhi
-sei qui per obbligo-
-ho fatto tanto per starti di nuovo vicino, non mi sento obbligato, mi sento fortunato ad averti ritrovata…- conclusi cadendo in un sonno profondo.
 
Ammetto di non essere bravo a ricordare i sogni, ma mi fa piacere sapere cosa il mio subconscio ha in servo per me. Ero in una foresta e correvo veloce evitando gli alberi, schivavo le foglie e le rocce, poi da lontano vidi una figura che piangeva.
-hey.. Tutto bene?- chiesi ma non appena mi avvicinai la ragazza mi diede un cazzotto, le sue mani erano infuocate, come anche i suoi occhi.
 
Mi svegliai all'improvviso accompagnato dal suono di un campanello -chi è?- chiesi spaventato
-pizza- disse Morte Bianca avviandosi in cucina
-per quanto ho dormito?- chiesi seguendola
-parecchio, ma non preoccuparti, eri stanco- disse lei tagliandola pizza.
 
Aveva preso due margherite che con gusto mangiammo, avrei voluto parlarle, dirle che ero felice e confuso da tutte quelle novità. L'idea di vivere, se si può dire cosi, con lei era emozionante, ma non avevo nemmeno tenuto conto dei possibili scontri e del pensiero altrui, forse a Morte Bianca dava fastidio la mia presenza, forse non mi voleva e si sentiva costretta.
-ti conviene andare a dormire- disse guardandomi socchiudere gli occhi
-probabile… dove dormiamo?- chiesi. Lei  mi fissò rossa in volto e poi indicò il divano
-entrambi?- chiesi sorpreso, lei fece solo si con la testa.
 
POV Morte Bianca
 
Alex si addormentò sul divano, dormiva come un cucciolo in una nuova cuccia -perche sei ancora qui?- pensai accarezzandolo, i suoi capelli erano morbidi e setosi mentre un sorriso rilassatosi stampò sul viso.
 
Lo lasciai in pace e mi avviai nello studio, dalla valigia cacciai dei libri e tante cartelline piene di fogli, misi tutto sulla libreria. Sistemato tutto andai in bagno e controllai acqua e il resto, poi uscì di casa.
 
Avevo in tasca abbastanza soldi da poter almeno comprare il minimo indispensabile per la pulizia e il cibo, il necessario per iniziare bene il nuovo anno scolastico.
 
Essenzialmente non ricordo nulla del tempo delle vacanze estive, come se quei tre mesi fossero passati in uno, a tutti è sembrato così  in realtà.
 
Comprai detersivi e cibo, qualche decorazione per lo studio e delle lenzuola nuove. Al ritorni passai anche in un negozio di abbigliamento e presi qualche pantalone e maglietta ad Alex, giusto per non fargli fare brutta figura a scuola. Con le mani piene andai a casa e posai tutto sul divano.
 
Con detersivi e cattura polvere pulì al meglio la casa e poi misi in uno scatolone i vestiti di Alex divisi per colore, decorai i lo studio e profumai la casa. Stanca e sudata mi feci una doccia.
 
Lacqua era calda e accogliente ed invase la stanza bagnando le mattonelle delle pareti. Usci strofinandomi gli occhi per via della schiuma che era entrata, sfiorai la parete per appoggiarmi ma scivolai a faccia in terra. Quando mi alzai avevo una ferita sul ginocchio che sanguinava -cazzo! Fortuna che ho lavato prima o mi sarei presa il tetano- pensai asciugando la ferita. Mi asciugai e mi vesti coprendo il ginocchio con dei fazzoletti. -non avevo pensato a queste possibilità… forse dovrei comprare delle telecamere per non essere accusata nel caso si fa male Alex, ho gia la polizia attaccata al culo, non voglio problemi- pensai guardandomi in giro.
 
Il ginocchio dolorante usci di nuovo e mi avviai ad una farmacia per comprare almeno dei medicinali di base e qualche cerotto. Comprato il tutto tornai verso casa quando vidi una pizzeria -che ore sono?- pensai cacciando il telefono. Erano circa le 19, se avessi ordinato una pizza mi sarebbe arrivata in tempo per le 21. entrai e fatto l'ordine andai a casa per mettermi un cerotto.
 
Alex dormiva ancora, si agitava nel sonno, ma dormiva ancora, presi acqua ossigenata e un cerotto, disinfettai il ginocchio e lo coprì, poi mi misi sul divano a giocare col cellulare.
 
Avevo diversi giochini interessanti e qualche app di shopping, ne aprì una e comprai mini telecamere da mettere in casa, una in ogni stanza, così da tenere sotto controllo ogni cosa. Passò il tempo fino a che il campanello non mi fece saltare sul posto, andai ad aprire e invitai Alex a mangiare.
 
Da molto non mangiavo la pizza, forse proprio dall'ultima volta che andai a casa di Alex, mangiarla con lui mi dava una sensazione strana, mi sentivo felice. Dopo aver mangiato era il momento di andare a dormire, era imbarazzante l'idea di condividere il letto con lui.
 
-come ci sistemiamo?- chiese timido
-mi sembra più che ovvio, tu da un lato ed io da un altro- risposi
-si, ma staremo vicini…-
-ci ho gia pensato, metteremo una barriera di cuscini, così da avere ciascuno il proprio spazio, non mi va di riempirti di calci solo perché ti trovo molto vicino a me quando mi sveglio. Cerca di non infastidirmi e la convivenza andrà bene, tu guarirai e poi potrai andartene da qui- risposi costruendo una barriera con i cuscini del divano.
 
Ci mettemmo ciascuno nel suo lato e come per magia mi addormentai. Fu una di quelle notti che passai tranquilla e nella beatitudine del relax fino a che qualcosa di pungente non si strofinò sulla mia mano -c…che cos'è?- pensai aprendo gli occhi. Il mio braccio era oltre la barriera e quando mi affacciai vidi Alex che si strofinava le guance sulla mano come i gatti -coccolami… miao….- bisbigliava. Presa un po’ alla sprovvista e divertita riuscì a liberare il mio braccio -forse è il caso che gli do da mangiare a questo micetto- pensai guardando la sveglia che segnava giusto giusto le 6 e 59.
   
 
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