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Autore: Khailea    18/12/2018    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Ombre su Almia, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Superata la porta la Ranger si ritrovò in uno stretto corridoio al termine del quale si poteva spostare o a destra o a sinistra. Il pavimento era interamente di ferro grigio con alcune fessure per i condotti dell’aria ai lati, mentre i muri erano solamente viola.
Per qualche motivo provò un brivido lungo la schiena a quell’atmosfera gelida, ma non intendeva fermarsi.
Notò che non molto distante da lei era presente un Punto di Salvataggio per i propri dati dello Styler, e non aveva certo intenzione di non utilizzarlo, ci vollero solo pochi secondi dopo di che fu pronta a continuare, ed optò per procedere a destra almeno per il momento, trovando una porta nera.
Superata questa porta si ritrovò in un piccolo stanzino con tre Pokémon al suo interno ed un uomo del Team Pesto Buio, alle spalle di questo era presente una porta per proseguire mentre alla sua sinistra un cumulo di casse semi nascoste dietro ad un telo blu.
-Tu, infida canaglia, tu! Non ti permetterò di andartene con tutti i Pokémon che abbiamo catturato!-
-Ed io non vi permetterò di farla franca!-
Ribatté Sara preparandosi allo scontro, che avvenne non appena l’uomo tirò fuori dalla tasca una Miniremo, chiamando così tre Mareep.
Ormai non era più una novità per lei dover svolgere delle catture con più Pokémon, e le bastò semplicemente aspettare il momento in cui furono tutti vicini per iniziare la cattura.
Solo uno di loro tentò di reagire scagliandole contro dei fulmini, ma Sara rapidamente li schivò lasciando che questi rovinassero solo la parete alle sue spalle, concludendo poco dopo la cattura.
La Miniremo esplose immediatamente liberando così i poveri Mareep, che fuggirono via.
-Ecco, come non detto. Ora mi aspetta una bella lavata di capo dal capitano.-
Sconsolato all’uomo non restò altro da fare che correre contro Sara, spingerla via e scappare dalla stessa porta dalla quale lei era venuta.
-Non pensare ti lascerò andare così facilmente.-
Disse però lei pronta a rincorrerlo, purtroppo uno dei Pokémon presenti, simile ad una volpe rossa, si mise in mezzo costringendola ad iniziare una cattura.
Il piccolo sembrava essere veramente spaventato, ed infatti subito provò a colpirla con delle fiamme che gli uscirono dalla bocca, ma anche questa volta Sara riuscì ad evitarle.
-Non voglio farti del male, voglio aiutarvi!-
Tentò di dire lei mentre la cattura procedeva, ma il tremore dell’altro non diminuiva. Le dispiaceva veramente vedere un Pokémon in quello stato, ma lei certo non poteva fermarsi dal compiere la cattura, per questo motivo seppur con dispiacere vi arrivò al termine, sperando che i suoi sentimenti d’amicizia l’avessero calmato.
Il suo nome era Vulpix, “Gruppo: Fuoco- Poké Tattica: Fuoco- Mossa: Fuoco 1”, “Si protegge con un fuoco spettrale.”, la conclusione della cattura portò oltretutto la Ranger ad aumentare il livello dello Styler, che aumentò la potenza di cinque e l’energia di due, passando a 42/42 ed al livello diciassette.

Prima di proseguire però si inginocchiò accanto a lui sorridendo ed accarezzandolo.
-Va tutto bene.-
A giudicare dal fatto si lasciasse accarezzare con molta facilità sembrava che la situazione fosse migliorata, ma lei aveva ancora una cosa da fare, e nonostante la curiosità l’avrebbe spinta a proseguire la ragazza preferì tentare di tornare indietro per provare a scorgere almeno da lontano il fuggitivo.
Purtroppo nel corridoio di lui non c’era traccia, ma solo per star sul sicuro lei volle controllare anche la porta in fondo all’altro corridoio.
Si trovò così in un piccolo stanzino completamente buio, era molto difficile vedere qualcosa soprattutto perché l’unica luce proveniva dalla porta alle sue spalle, da ciò che poteva vedere erano sparsi ovunque casse e barili di ferro, tra altre cianfrusaglie come una scala ed attrezzi.
Riuscì a notare anche un’altra porta davanti a sé ma come si avvicinò vide qualcosa di ben più importante.
Un uomo con indosso la divisa da Ranger, molto più grande di lei e legato come un salame.
-Brando!-
-Chi è là!? Qualche tirapiedi del Team Pesto Buio?! O qualche scagnozzo del Team Pesto Buio? Non si vede niente qui, sembrate tutti uguali!-
Disse l’uomo incredibilmente scocciato, sembrava aver dovuto sopportare molto fino a quel momento, e la situazione non era certo poco degradante.
-No no Brando! Sono io guardami!-
Urlò lei avvicinandosi sperando riuscisse a riconoscerla anche in quell’oscurità.
-Ma…tu sei…Sara?!-
-Sì sono io!-
-Co-cosa ci fai tu qui?!-
Domandò lui sconvolto.
-Mi hanno mandata Ilario e gli altri.-
-Oh, giusto! Sei qui per salvarmi! Fantastico! Dunque, come prima cosa, è troppo buio qui! Bisogna fare qualcosa. Dopotutto non si può eliminare un ostacolo se non si riesce nemmeno a vederlo. Dovrebbe esserci un Electabuzz a bordo. La sua mossa Flash può illuminare questa stiva. Dovrebbe essere facile per te!-
Spiegò lui ora caricò di speranza, mentre Sara si riempiva di determinazione.
-Va bene, non preoccuparti ci penso io.-
Non avrebbe perso nemmeno un secondo, certo la sorpresa d’aver ritrovato il suo collega era grande, ma la spingeva solo ad agire più rapidamente per aiutarlo. Naturalmente tentò di aprire la porta accanto a lui, ma questa era chiusa a chiave, per questo non le restò altro da fare che tornare indietro alla precedente stanza. Probabilmente il Pokémon che stava cercando era quello imprigionato dietro alla grata, che aveva visto prima di arrivar lì, anche se deduceva questo più che altro dal suo aspetto tipico dei Pokémon elettro.
In ogni caso tornò alla stanza doveva aveva da poco lottato, stavolta andando direttamente oltre la seconda porta.
Trovò così un nuovo corridoio, con assolutamente nulla di diverso rispetto a prima, v’era una porta davanti a lei ma procedendo verso destra, nel momento in cui la strada curava, si ritrovò davanti ad una parete di casse che le impedivano di passare, ragion per cui non poté far altro che superare la porta precedente.
La stanza  in cui era finita era leggermente più allegra della precedente, il pavimento era formato da grandi piastrelle blu scuro, nell’angolo direttamente a destra erano accumulate quattro casse mentre accanto a queste, sopra un tappeto blu, si trovava un tavolo con circa cinque sedie, sopra al quale avevano lasciato vari bicchieri e bottiglie di vino. Accanto a questo c’erano poi dei letti a castello dalle coperte viola e degli armadietti verde scuro, solo la parte sinistra della stanza era in disordine, con ad esempio un grande tubo bianco arrotolato,  delle casse, accumulate, dei barili verdi ed altri contenitori rovesciati.
Comunque non era sola lì, erano presenti ben due Raticate, il cui morso forse l’avrebbe potuta aiutare a liberare i Pokémon che aveva incontrato, o almeno questo sperava.
Non ci volle molto per attirarne uno comunque, visto uno dei due scattò letteralmente contro di lei iniziando così la cattura.
Fin da subito il Pokémon tentò di morderla e siccome l’aveva fatta cadere Sara dovette rotolare sul fianco per evitarlo, ma il tutto riuscì senza alcun intoppo.
Alzandosi da terra la ragazza iniziò subito nel suo lavoro muovendo la Linea di cattura quanto più velocemente possibile, ma lo spazio era comunque ristretto e quando arrivò il secondo attaccò ebbe molta più difficoltà, tanto che per difendersi da quel morso dovette prendere una sedia vicina e metterla davanti a sé.
-Cavolo!-
Visto la sedia andò letteralmente in frantumi non era proprio il caso di rischiare con il proprio corpo, ma nonostante questo spavento riuscì a concludere degnamente la cattura senza subire alcun danno. Essendo comunque il quinto Pokémon che portava con sé dovette decidere comunque di liberarne almeno uno, ed optò per Vulpix, visto  Monferno aveva una mossa di livello superiore al suo.
Con questo nuovo alleato non dovette far altro che tornare indietro fino alla stanza dove erano imprigionati i due Pokémon, e con gioia vide che bastava una Mossa Taglio 2.
-Raticate, per favore pensaci tu!-
Il Pokémon annuendo si lanciò subito sulla rete metallica, e con un solo morso riuscì a spezzarla in due parti distruggendola. Come lui andò subito via i due Pokémon imprigionati saltarono fuori dai macchinari dentro cui camminavano, e felici  si guardarono finalmente liberi, saltando assieme.
Ora che erano salvi però Sara aveva un altro obbiettivo da portare a termine, ovvero portare un po’ di luce a Brando.
-Spero non ti dia fastidio, ma ho bisogno del tuo aiuto.-
Disse avvicinandosi ad uno dei due Pokémon, iniziando così la cattura.
Questo in un primo momento fu completamente rilassato, ma rendendosi conto non si poteva più muovere liberamente a causa del campo attorno a loro a delimitare il perimetro di cattura iniziò ad alterarsi, e produsse una forte scarica elettrica attorno a sé che impedì alla ragazza d’avvicinarsi.
Al termine di questa però la Ranger si mosse abilmente per evitare d’essere un bersaglio facile, e con la Linea di cattura disegnò vari cerchi attorno a lui, almeno fino al secondo attacco, il quale riguardava solo la creazione di una sfera elettrica che venne poi abbandonata a terra.
Fino a quando avesse fatto attenzione non sarebbe stato un problema, ed infatti così fu, visto la cattura si concluse subito dopo.
Il suo nome era Electabuzz, “Gruppo: Elettro- Poké Tattica: Elettro- Mossa di zona: - Flash”, “Emette elettricità dal corpo. Attacca emettendo scariche elettriche.”, era proprio ciò che le serviva!

Come un fulmine superò subito la porta correndo verso la stanza in cui si trovava Brando, non appena furono abbastanza vicini il Pokémon emise un verso stridulo che fece scattare l’uomo.
-Hai catturato un Electabuzz? Benissimo! Allora, illumina la stiva con l’aiuto di Electabuzz!-
-Subito.-
Le bastò cliccare sullo schermo dello Styler, dov’era comparso un punto di domanda per chiedere al Pokémon d’agire usando la mossa Flash. Una fortissima luce investì la stanza costringendo Sara a proteggersi gli occhi con le mani, durò tuttavia solo pochi attimi prima che andasse ad affievolirsi, lasciando comunque una chiara luce attorno a loro.
-Waa.-
Il verso di Brando era attribuibile al fatto non era riuscito, per ovvi motivi, a proteggersi gli occhi, ed infatti li apriva e chiudeva rapidamente per togliere il fastidio.
-Sempre meglio del buio, comunque. Stare al buio mi butta un po’ giù.-
Disse poi sorridendo leggermente, ma il sorriso svanì molto presto sostituito da un sospiro.
-Vorrei non mi avessi visto in questo stato. Legato così, come un salame…quando è successo a Ben…se ci pensi non si è mai lamentato…che tipo tosto.-
-Anche tu lo sei leader.-
Rispose subito Sara guardandolo seria, rimasero in silenzio solo per qualche attimo però prima che lui tossisse imbarazzato riprendendo il discorso.
-Beh, sarebbe molto carino se mi liberassi, ora. Ma questa fune è così resistente che forse nemmeno Luisona riuscirebbe a slegarmi. Dobbiamo per forza ricorrere all’aiuto di un Pokémon.-
-Non si può veramente provare con qualcos’altro? Ci sono anche delle pinze qui.-
Tentò di dire la ragazza raccogliendo l’oggetto da terra, ma nonostante usasse tutta la sua forza anche solo per tagliare una parte della corda questa era veramente troppo resistente.
-Va bene…tornerò subito, so dove andare.-
Ed in effetti lo sapeva, dai Raticate.
Impiegò pochissimo tempo per raggiungere la stanza nella quale si trovavano e ritornare, subito dopo una cattura, da Brando con il Pokémon adatto, il quale grazie alla sua mossa riuscì facilmente a distruggere le corde.
Subito Brando con agilità saltò oltre la ragazza, proprio davanti alla porta bloccata, massaggiandosi i polsi per i segni delle corde, come lui era stato imprigionato e legato a quanto pare anche il suo Pokémon Compagno era stato legato con lui, ma ora erano entrambi liberi.
Pachirisu si avvicinò a quest’ultimo per vedere come stava, girandogli attorno un paio di volte mentre l’altro si batteva i pugni sul morbio pancione.
-Ti ringrazio. Non avrei mai immaginato che, un giorno, sarei stato salvato da te.-
-Credimi, nemmeno io lo immaginavo.-
Rispose la ragazza arrossendo.
-Oh! Prima che me ne dimentichi, questo è tuo.-
Disse poi sorridendo porgendo al leader l’oggetto trovato nel vulcano.
-Ehilà! Questo è il mio Styler! E’ umiliante che il simbolo dei Ranger mi sia stato sottratto di mano. E’ segno che devo ancora migliorare. Come prima cosa, devo accendere il mio Styler.-
Come l’attivò si sentirono vari suoni in successione, segno che vari avevano cercato di contattarlo.
-Un sacco di messaggi…tutti stavano cercando di contattarmi…uh? Un nuovo messaggio proprio adesso.-
-Messaggio in arrivo! Qui Ilario dalla Federazione Ranger! Il tuo Styler è tornato a trasmettere! Sara deve averti trovato. Riceviamo entrambi i vostri segnali forte e chiaro.-
-Ilario!-
Riconoscendo la voce la ragazza aveva subito sorriso,  così accadde anche per l’altro.
-Sara, sono così felice di sentirti e sapere che stai bene. Se c’è qualche problema, avvisateci via messaggio vocale, per favore…leader, sono contento che tu sia salvo!-
Chiudendo la chiamata Brando sembrò più motivato rispetto a prima, una nuova luce si era accesa nei suoi occhi.
-Con questa storia ho fatto preoccupare tutti quanti…anche il mio Makuhita era in pensiero per me. Scusa tanto, amico.-
-Maku!-
Era chiaro che l’altro non avesse nulla contro di lui, e lo guardò sorridendo fiero del suo amico, anche se quest’ultimo non era certamente al massimo dell’umore.
-L’hanno combinata grossa. Ma il Team Pesto Buio non la passerà liscia. E’ tempo che inizi il gran contrattacco del leader Brando! Per prima cosa dobbiamo prendere il controllo della nave.-
-Credi sia una buona idea? Siamo due contro una nave intera…-
-Sara, tutto è possibile, ricordalo. Andiamo al ponte di comando e prendiamone possesso!-
L’uomo sembrava essere animato da una tale carica da dimenticare qualsiasi cosa, perfino il fatto ci fosse una porta davanti a loro.
-Brando, purtroppo non possiamo proseguire, questa porta è l’unica che non ho ancora controllato e non ho visto chiavi in giro…-
-Bisogna eliminare quest’ostacolo. Ehi, Sara. Scostati un attimo, per piacere.-
-Umh? Va bene.-
Non era certa del perché ma volle dargli retta, Brando nel frattempo era andato dall’altra parte della stanza, e guardando la porta si esibì nella sua posa da Ranger.
-Eliminazione dell’ostacolo!-
-EEEH?!-
Sara lo guardò spalancando gli occhi intuendo ciò che voleva fare, ma prima di poter dire qualsiasi altra cosa Brando era già partito alla carica, corpo abbassato e spalla destra portata in avanti, non dovette fare alcuno sforzo quasi per distruggere il portone che cadde davanti a lui, liberando così la strada, ma il suo percorso non terminò qui.
Brando, forse incapace di fermarsi, distrusse perfino una seconda porta direttamente davanti alla prima, entrando chissà dove. Sara e Pachirisu a bocca aperta si guardarono l’un l’altra incapaci di dire qualcosa.
-Cos’è questa stanza? Ehi, Sara! Vieni un po’ qua!-
-S-subito!-
Alla chiamata di Brando lei corse subito verso il punto dove si trovava, superando entrambe le porte, ed in un certo senso Brando aveva ragione ad essere sorpreso.
I due erano finiti in una lussuosa camera da letto,  metà del pavimento, formato da grossi quadrati in ferro, era nascosto a destra da un lungo tappeto viola sopra cui in un angolo si trovavano un letto a due piazze, con lenzuola bianche e coperte rosse, un grandissimo cuscino e con ai suoi piedi perfino due ciabatte rosse. Nell’angolo in alto a destra invece si trovavano una scrivania, con sopra un computer e dei libri, ed una piccola libreria colma degli stessi. In alto a sinistra invece era presente una specchiera in legno con tre specchi, piena poi di profumi e prodotti per capelli. Naturalmente alla parete non poteva mancare una bandiera su cui era disegnato il logo del Team Pesto Buio, ma la cosa più interessante erano due fila di abiti sistemati su delle grucce,  una metà era solo di pantaloni da uomo blu scuro, mentre l’altra era una fila di camicie bianche e gilet rossi.
Erano tutte uguali, ma in qualche modo sembravano…familiari…
-Sembra essere la cabina del capitano. Dev’essere il capitano che stiamo cercando…sniff…sfniff…e questo odore dolciastro? Mi ricorda il profumo di un certo tipo di lacca extra-forte per capelli…-
-Già…-
Quell’odore…l’aveva già sentito da qualche parte, molto, molto tempo fa, ma per qualche strano scherzo non riusciva a ricordare. Nel frattempo però si era avvicinata alla scrivania, notando un diario aperto.
“Giorno XX, mese X
Oggi ce la siamo vista brutta. Un Ranger chiamato Brando è quasi riuscito a rovinare i nostri piani. Che ci serva di lezione. Dobbiamo essere più prudenti.”
Per qualche motivo le altre pagine non si riuscivano a far scorrere, come se vi fosse stata messa della colla, allora la ragazza passò alla libreria, trovando libri come “Come guadagnarsi la stima del capo”- “Guida alla promozione sicura” -“Prevenire le corse nei corridoi.”…le corse nei corridoi?
Anche questo era veramente familiare, ma prima che potesse riflettere più a fondo Brando la chiamò.
-Coraggio, proseguiamo, è evidente che qui non troveremo nulla.-
-Certo…-
Eppure era certa che qualcosa le sfuggisse, qualcosa di veramente importante che sarebbe stato perfino ovvio, ma che veramente non voleva raggiungerla.
Tornarono quindi al corridoio precedente, ma prima di proseguire Sara notò dei biglietti attaccati alla parete, su tutti era scritto “Non si corre per i corridoi!”
Quella frase…l’aveva già sentita!
Una figura stava iniziando a farsi strada nella sua mente, ma non vedeva alcuna associazione a quella maledetta nave, forse era solo un caso…un orribile caso.
Ignorando qualsiasi cosa scelse quindi di proseguire  lungo il corridoio, ma arrivatavi a metà qualcuno iniziò a correrle contro, un membro del Team Pesto Buio, che vedendo soprattutto Brando lì vicino sbiancò.
-Il R-R-Ranger grosso è scappato! Presto, chiamate qualcuno! Rinforzi!-
Era naturale si sarebbero presto accorti della sua assenza, ed un altro arrivò presto in suo aiuto, dovevano quindi vedersela con due Miniremo.
-La vostra avventura finisce qui! Siete in trappola ora!-
Disse l’altro quasi vittorioso, ma Brando era decisamente molto più calmo.
-Toh! Ci hanno beccato…ci toccherà accettare questa sfida. Io prendo questo lato, tu prendi l’altro!-
-Va bene!-
Senza alcun timore Sara si voltò verso il suo avversario, pronta a qualsiasi sfida, la quale arrivò sotto forma di Magcargo, questi giganteschi Pokémon simili a lumache si muovevano lentamente, quindi era un grande vantaggio per la ragazza che tentò subito di disegnare quanti più cerchi possibile, fermandosi solamente quando questi l’attaccarono sputandole contro delle fiamme. Queste però vennero sempre evitate, e la cattura si concluse oltretutto con un perfetto grado S.
Come lei era riuscita a vincere anche Brando aveva fatto lo stesso, e a darne prova fu l’esplosione di entrambe le macchine.
-Vado a cercare rinforzi! Tu tienili a bada!-
Urlò il ragazzo vicino a Sara.
-Non voglio restare solo con questi! Vado io a cercare rinforzi! Tu resta qui!.
Urlò però quello dalla parte di Brando, a quanto pare non erano una buona compagnia per loro.
-Allora facciamo così: andiamo tutti e due a cercare rinforzi!-
-Che idea splendida! Mettiamola in pratica!-
Rapidi come due fulmini i due scapparono proprio come erano arrivati.
-Sara, temo che tra non molto ci ritroveremo circondati, sarà meglio darsi una mossa.-
-Sì, sono pronta.-
Rispose la ragazza sicura superando l’ultima porta in fondo al corridoio, una volta fatto in un primo momento tutto ciò che vide fu l’immenso azzurro del cielo attorno a lei.
Erano riusciti ad uscire dalla nave, riusciva a sentire il profumo salato dell’acqua ed il vento accarezzarle i capelli, mentre attorno a lei non c’era altro che un sentiero di ferro viola.
La nave era gigantesca, proprio come avevano sospettato, ma ormai erano alla fine.
Non molto lontani da loro infatti, sopra un’ultima rampa di scale, si trovava la porta che certamente dava sulla stanza di controllo, non dovevano far altro che arrivare lì.
-Il ponte è qui sopra. Non c’è modo di sapere che tipo di accoglienza ci riserverà questo capitano. Tutto pronto?-
Chiese Brando serio.
-Sì.-
Non aveva paura, era pronta a tutto.
-Bene, allora andiamo!-
Era pronta, più che paura sentiva una crescente emozione che le faceva pizzicare le dita e faceva sì il suo sguardo continuasse a spostarsi altrove, sapeva bene che qualsiasi cosa sarebbe successo i suoi amici sarebbero stata lì con lei ad aiutarla, non doveva temere d’essere sola.
Era pronta…eppure quando la porta della sala di controllo si aprì, rivelando un’alta ed austera figura del suo passato, che fino a quel momento era rimasta nascosta tra le memorie della sua mente nonostante gli indizi che aveva tentato di raccogliere, le sembrò che ogni certezza stesse vacillando…
   
 
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