Scritta
sentendo: Nightstep - Oasis [ Grim Fables ];
https://www.youtube.com/watch?v=GpEd4NBJQ6Q.
La camomilla di Nappa
Luci bluastre si riflettevano nelle
pareti di metallo del
lungo corridoio, creando effetti stroboscopici.
I passi pesanti di Freezer
risuonavano ritmici, mentre il
ronzio del trono volante si udiva in lontananza, ogni suono dava vita a
un eco
stridulo e deformato.
Il bambino mosse istericamente la
coda, rigido sul posto con
gli occhi serrati, i pugni coperti da guanti candidi stretti e un
rivolo di
sudore che gli scivolava lungo il viso.
“Lo sai che non accetto i
litigi nella mia Base” disse il
dittatore spaziale, piegando la bocca sottili in un sorriso storto.
“Mylord…
Freezer…” esalò Vegeta. Chiuse gli
occhi sentendo
la punta della coda gelida accarezzargli la guancia e
deglutì.
“Tenerti un mese rinchiuso
nella gabbia, razionandoti cibo e
acqua, non ti è bastato. Potrei riprovarci, questa volta
circondandoti di cocci
di vetro per impedirti i movimenti, ma l’odore di urina e di
feci mi darebbe la
nausea. Già l’altra volta l’ho
sopportato a fatica, ho dovuto lasciare quasi
tutto il controllo nelle mani di Dodoria” rifletté
Freezer, massaggiandosi il
mento.
“Mio signore, la gabbia no,
vi supplico” gemette il principe
dei saiyan, cadendo in ginocchio.
Freezer gli avvolse i polsi con la
coda e lo sollevò, lo
guardò dimenarsi e scalciare. Allargò le braccia,
con i palmi delle mani
rivolti verso l’alto e scoppiò a ridere.
“Mi piace quando i miei
giocattoli m’implorano” trillò. Si
nascose la bocca violetta con il dorso della mano e
assottigliò gli occhi, le
luce bluastre fecero risaltare il brillio sanguigno negli occhi color
rubino
del changelling.
“Potrei torturarti nudo
davanti a tutti, questa idea mi
piace di più” disse. Rise di nuovo, Vegeta
cercò di liberarsi, ma Freezer lo
abbatté contro la parete metallica. Si udì uno
schiocco, mentre il muro si
deformava, macchiandosi di sangue.
Vegeta mugolò perdendo i
sensi, mentre da uno squarcio sulla
sua fronte, sotto la frangetta, colava copioso del sangue.
******
Vegeta mugolò
nell’incoscienza, aveva la testa fasciata e la
benda gli copriva in parte anche l’occhio.
Nappa gli rimboccò le
coperte e sospirò pesantemente.
“Non possiamo proprio
utilizzare la vasca rigeneratrice? Con
i vecchi metodi di cura, rischiamo che muoia.
Non ha mai ripreso completamente i
sensi, nemmeno durante la
punizione pubblica” gemette Radish. I suoi lunghi capelli
neri gli arrivavano
ai piedi, ogni ciocca era larga quattro dita, ed erano tenuti fermi da
una
fascetta rossa.
Nappa recuperò un mortaio
con dentro dei fiori di camomilla
violetti schiacciati ed iniziò a recitare una formula.
Gli occhi di Radish divennero bianchi.
“Non puoi davvero pensare
di usare i tuoi poteri di stregone
saiyan” gemette il primogenito di Bardack con un filo di voce.
Gli occhi di Nappa divennero di un
intenso rosa pesca che
illuminò la claustrofobica stanzetta.
Vegeta gemette
nell’incoscienza, le bende si erano sporcate
di sangue.
“Non abbiamo altra
scelta” disse gelido Nappa. Gettò i fiori
dentro una tazza di acqua fumante, aspettò diventasse giallo
canarino, ma con
all’interno delle rune violette, e le recuperò con
un colino.
Radish lo guardò gettare i
fiori in una spazzatura colma di
bende sporche di sangue e grumi nerastri dello stesso, si
portò le mani al
viso, il suo respiro era rantolante e irregolare.
< In fondo sono gli unguenti
di Nappa che impediscono che
gli squarci prodotti dalla coda di Freezer uccidano il principe.
Però… non
conosce a fondo i suoi poteri, li ha rinnegati per così
tanti anni.
Gl’incantesimi per bocca
sono pericolosi alla stregua di
letali veleni > pensò.
Nappa aiutò Vegeta a bere
la ‘camomilla’, il bambino si
lamentava nel sonno, assumendo espressioni stomacate, un paio di volte
Nappa
dovette tappargli il naso per evitare che vomitasse.
Vegeta era
seduto al
centro di una costruzione circolare color sabbia, attraverso gli archi
delle
colonne entrava la luce accecante del sole, ma non arrivava fino a lui
che
stava in un cono d’ombra.
Intorno al
ragazzino
volavano dei libri, dalle code di razze, completamente neri.
Il bambino
allungò la
mano, mentre esplosioni di colori fluorescente si dipanavano come
piccoli
triangoli dalle sue dita. I suoi neri capelli a fiamma ondeggiavano
mossi da un
leggero venticello, che gli sollevava l’ampia gonna azzurra
che indossava. Il
giovinetto, infatti, aveva una tunica blu, molto più ampia
del suo corpicino
gracile.
Una voragine
si aprì sotto
di lui ed iniziò a precipitare girando su se stesso, mentre
intorno a lui si
creavano ipnotici caleidoscopi rossi e gialli, con sprazzi di luce
violetta.
Teste
mozzate di
conigli sanguinanti gli volteggiavano intorno.
Vegeta si svegliò di
colpo, gridando, con gli occhi
sgranati.
Nappa si sfregò le mani.
“La mia camomilla ha
funzionato, visto uomo di poca fede?”
domandò a Radish.
“Luci! Luci ovunque! I
libri sono pesci!” sbraitò Vegeta con
voce rauca. Si piegò oltre il bordo del letto e
vomitò del denso vomito verde,
del rigurgito gli colò anche dalle narici.
“Che diamine
c’era in quella camomilla?” chiese Radish,
guardando Vegeta tremare. Lo avvolse con il lenzuolo e lo
cullò contro il
proprio petto possente, calmandolo.