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Autore: Magic_potterhead    19/12/2018    1 recensioni
Stiles è un ragazzo che ha appena compiuto diciott'anni iperattivo e logorroico. Derek è il batterista perennemente imbronciato della sua band preferita. E se i due si incontrassero durante un viaggio che sarà determinante per la vita di entrambi?
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO AUTRICE
Ciao a tuttiii! Ecco a voi il nuovo capitolo (stranamente quasi in orario), spero vi piaccia!! Questi ultimi giorni di scuola prima delle vacanze mi stanno uccidendo, a voi sta andando meglio? Ringrazio tutti quelli che hanno lasciato una recensione (davvero grazie, senza di voi non avrei il coraggio di pubblicare nuovi capitoli),che hanno letto e lasciato la storia tra le preferite/seguite/ricordate. Alla prossima, baci <3
 

CHAPTER VI

 

Fin da subito Stiles si lasciò trasportare dalla musica, le note delle famose canzoni natalizie che lo cullavano nei ricordi dei Natali che aveva passato con la sua famiglia, prima e dopo la morte di sua madre. I primi alberi di Natale fatti con la madre, salire sulle spalle del padre per mettere il puntale, ascoltare i canti natalizi del coro della chiesa ed offrirgli la cioccolata calda tanto famosa della sua famiglia. Tutte cose che con il tempo erano cambiate, trasformandosi però sempre in dei meravigliosi Natali passati con Scott che si lamentava quando perdeva a tombola. Il ragazzo non riuscii a non notare che Isaac gli lanciava molto spesso degli sguardi che, quando ricambiati, si trasformavano in un sorriso stupendo. Tuttavia anche se doveva ammettere che Isaac non fosse niente male, i suoi occhi non riuscivano a non ricadere sempre sulla figura di Derek, il ricordo del suo quasi sorriso impresso nella mente. Il concerto durò un paio d'ore, che Stiles passò ad arrossire come un adolescente (cosa che infondo era ancora) e a cercare di convincere Jackson a ballare con lui sulle note di 'Baby it's cold outside'.
Alla fine del concerto vide Isaac avvicinarsi a lui con il suo solito sorriso angelico, sapeva che presto si sarebbe abituato a vederlo sorridere verso di lui, e non era un bene. –Ti è piaciuto il concerto?- Stiles rimase con la bocca aperta, stupito –E c’è da chiederlo? Siete stati stupendi davvero- il biondo ridacchiò –Sei davvero il fan più sfegatato che io conosca! Mi piacerebbe andare a prendere un caffè un giorno-
 
-Mi dispiace ma io parto subito dopo Natale- cavolo gli sarebbe davvero piaciuto prendere un caffè con Isaac… - Che ne dici di fare domani pomeriggio allora? In fin dei conti non abbiamo molto da fare con la tempesta in arrivo. Potremmo prenderlo al bar dell’hotel- Stiles sorrise raggiante alla sua risposta e gli rispose un “Sicuro”. Rimasero a chiacchierare un altro po’ fino a che, come stava succedendo un po’ troppo spesso, Derek arrivò a rovinare l’atmosfera –Isaac dobbiamo andare, ricordi?- Stiles notò come il maggiore non lo degnò neanche di uno sguardo, richiamando l’amico e andando immediatamente via. Non riuscì a non farsi pesare quel suo atteggiamento. – Mi dispiace Stiles, mi ero completamente dimenticato che avessi un impegno con la band. Allora conto su domani- gli disse il biondo mentre si allontanava.
-Ehi Stiles, che ne dici di tornare in camera ad aprire i regali?- disse Scott avvicinandosi all’amico e posandogli un braccio sulla spalla –Ti appoggio pienamente!- gli rispose Stiles ridacchiando e specchiando la sua posizione. Salirono così in camera, spintonandosi come due bambini e ridendo quando uno dei due perdeva l’equilibrio. Non c’era nulla da fare, lui e Scott sarebbero rimasti per sempre dei dodicenni.
Entrati in camera trovarono i ragazzi seduti a cerchio per terra, ognuno con davanti alcuni pacchetti. –Finalmente siete arrivati! Non riuscivo più a tenere a freno Jackson dall’aprire i suoi regali. Andiamo sedetevi- Stiles rise al muso lungo che diventò la faccia del suo amico, era incredibile come fosse passato dall’essere colui che prendeva in giro tutti, ad essere quello preso in giro maggiormente.
Lo spacchettamento fu accompagnato dalle canzoni natalizie messe appositamente da Allison sul suo cellulare e dalle risate dovute agli strambi regali. Stiles ricevette uno strano kit da investigatore da Scott e Allison, una maglia di star wars da Jackson e una tazza personalizzata da Lydia con su scritto “Sarcasm is my only defense”.
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Stiles aprì gli occhi e prese il cellulare per vedere l’ora, ancora intontito dal sonno, l’orologio segnava le 10:15, segno che si era perso la colazione. Spostò lo sgurdo per la camera e notò che Scott e gli altri erano già scesi sotto, ipotesi la sua che confermò il biglietto che trovò sul comodino: “Mi dispiace amico ma la colazione di Natale non si può saltare! Vediamo di tenerti qualcosa da parte, ti apettiamo sotto. Scott”. Sbuffò affondando la testa nel cuscino, perché quei mentecatti dei suoi amici non lo avevano chiamato per la colazione? In fondo non avrebbe fatto grandi storie ad essere svegliato due ore prima. Si alzò conscio di dover fare necessariamente una doccia prima di raggiungere gli altri sotto e dopo essersi vestito si diresse verso la hall.
Il clima che si respirava era un miscuglio tra felicità per l’arrivo del Natale e frustrazione per i molti voli che erano stati cancellati. Svoltato l’angolo appena uscito dall’ascensore Stiles si diresse verso la sala da pranzo, ancora speranzoso di trovare qualcosa rimasta dalla colazione. Ma purtroppo quello che vide furono solo i camerieri che stavano già apparecchiando i vari tavoli per il pranzo. Decise allora di raggiungere i suoi amici nella sala relax; la stanza aveva sulla sinistra un piano bar con degli sgabelli per sedersi, sopra i quali alcuni clienti stavano bevendo una cioccolata calda, al centro vi erano alcuni tavolini con intorno delle poltroncine imbottite, sulla parete dietro queste vi era una libreria attrezzata di ogni genere e infine sulla sinistra vi era un tavolo da biliardo di legno di ciliegio, uno da calcio balilla dello stesso materiale ed una zona con alcuni pouf per terra. Stiles vide che seduto su una poltroncina c’era Derek che leggeva un libro, ma infondo sapeva che non avrebbe potuto evitarlo chiusi dentro un hotel, perciò ignorandolo raggiunse i suoi amici che stavano giocando a biliardo, mentre le ragazze erano sedute a chiacchierare –Ehi, vedo che vi divertite anche senza di me- disse Stiles poggiandosi al tavolo ed osservando Scott che sbagliava miseramente un colpo –Ci divertiamo soprattutto senza di te Stilinski.- disse Jackson che come al solito mandò una palla nella buca. Non c’era niente da fare, quei due si stuzzicavano in continuazione, lanciandosi frecciatine, ma tutti sapevano che in realtà si volessero molto bene. Stiles ridacchiò voltandosi e scoprendo Derek che lo stava osservando da sopra il libro. Si scambiarono un lungo sguardo, ma Derek abbassò il suo per primo; nonostante tutto Stiles doveva ammettere che voleva sapere di più sul ragazzo, sul perché di quel suo muso lungo perenne, perciò dopo aver battuto, insieme a Jackson, Scott e Allison a calcio balilla, vedendo Derek che si avvicinava al bar decise di raggiungerlo.  Si sedette su uno sgabello di distanza dal batterista ed ordinò una cioccolata calda; notò invece che l’altro aveva ordinato un whisky. Cavolo quel ragazzo doveva avere uno stomaco di ferro o qualche potere sovrannaturale per reggere l’alcool prima di pranzo. Stiles in effetti non l’avrebbe retto neanche dopo, ma in fondo il ragazzo riusciva ad ubriacarsi con sole tre birre. Rimase ad osservare Derek di nascosto mentre beveva la sua cioccolata; il ragazzo giocava con i whisky facendolo girare nel bicchiere e Stiles doveva ammetterlo di trovarlo davvero molto sexy. Insomma Derek era sempre bellissimo, ma in quel momento con le luci basse e con lo sfondo della neve che cadeva, aveva un fascino strabiliante. –Hai intenzione di smetterla di fissarmi?- esordì d’improvviso girandosi verso Stiles. Il ragazzo si svegliò dalla trance che sembrava lo avesse colpito, rispondendo uno –Scusa?- un po’ intontito. Derek ridacchiò dicendo di nuovo –Hai intenzione di smettere di fissarmi? Sono dieci minuti che mi sento i tuoi occhi addosso, è snervante- Stiles rimase per alcuni secondi a bocca aperta.
In effetti non aveva alcuna scusa per averlo fissato in quel modo, ma la curiosità di conoscerlo meglio lo aveva spinto ad osservarlo per cogliere ogni sfaccettatura del suo carattere. Stiles aveva capito che Derek fosse un tipo difficile, che non si apriva molto con gli sconosciuti (il suo contrario insomma), e questo lo rendeva un mistero agli occhi del ragazzo, e Stiles amava i misteri. Derek, non ricevendo alcuna risposta da Stiles, poggiò il bicchiere sul bancone e si alzò. Dopo essere rimasto per alcuni secondi ad osservare il posto vuoto si alzò di scatto, seguendo Derek verso l’ascensore, deciso a non dargliela vinta e a fargli vedere che nessuno mettet Stiles in un angolo ( forse questo pensiero era dovuto all’aver visto la settimana precedente Dirty Dancing con Lydia). Raggiunse l’altro mentre stava chiamando l’apparecchio, aveva messo le mani in tasca mentre aspettava che le porte si aprissero. –Non puoi trattarmi così e poi andare via!- proruppe Stiles facendo voltare l’altro. Derek sbuffò scocciato, mentre il suono dell’ascensore che arrivava sul loro piano suonò tra i due. Il maggiore ignorò completamente l’altro, entrando e facendo per premere il pulsante del due. Il gesto fece arrabbiare ancora di più Stiles, che non sopportando il comportamento del batterista si infilò tra le porte mentre si stavano già chiudendo. –Ora sei diventato uno stalker?- disse Derek evidentemente irritato dal dover avere a che fare con un ragazzino; Stiles sentì chiaramente la rabbia colorargli le guancie di rosso. Ma proprio quando il ragazzo stava per rispondergli per le righe, l’ascensore  sobbalzò, per poi bloccarsi definitivamente.

   
 
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