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Autore: Jasmine_dreamer    20/12/2018    1 recensioni
"La finisci di starmi addosso? Mi perseguiti da settembre, quando l'anno scorso non conoscevi neanche il mio nome!" disse Alexia.
"L'anno scorso eri un cesso, poi non so cosa sia successo!" rispose Parker.
"Si chiamano tette. Ecco cos'è successo, quando ti crescono le tette improvvisamente diventi figa."
Lui rise: "Guarda che le tette non c'entrano, contribuiscono, ma non sono loro la causa del tuo cambiamento. Quando ti ho vista ho pensato che eri una favola."
Sul sorriso di Alex comparve un sorriso dolce e pensò a quanto fosse carino Parker. Poi si ricordò che era Parker e disse: "Non mi compri con due parole in croce, sai?"
"Oh che strano, sembrava di si."
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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La scuola sarebbe finita tra pochi giorni, per Parker quello era l’ultimo anno.
Ad Alex invece ne mancava un altro per terminare, ciò significava che non avrebbe più incrociato Parker nei corridoi una volta iniziata l’estate.
L’anno successivo sarebbero arrivate nuove persone ed Alex sarebbe stata ufficialmente una dell’ultimo anno, ma mancava una cosa per l’addio degli attuali maturandi: il ballo.
Chissà se Parker ci sarebbe andato, chissà con chi.
Mancavano soltanto tre settimane, lei e Parker non si scambiavano più di uno sguardo nei corridoi, il clima quando si incontravano era gelido.
Matilde dal canto suo non era ancora riuscita a raccontare alla sua migliore amica di essere anche sua cognata ora, ogni volta che provava a parlargliene succedeva qualcosa che le impediva di dirle la verità.
Alexia si era accorta che Matilde le nascondeva qualcosa ma aspettava che fosse lei a dirglielo, anche se sapere che la sua più grande amica nascondeva un segreto la metteva a disagio.
“Deve dirmi qualcosa,” disse addentato il cracker: “me lo sento”.
Nick non sapeva che cosa risponderle, quindi accennò un: “te ne parlerà quando sarà pronta”.
In fondo il segreto era anche suo.
“Sì, ma è strano. Ci siamo sempre dette tutto, mi pare assurdo anche solo pensare che lei abbia dei segreti con me”. 
“È normale avere dei segreti a volte” abbozzò Nicholas.
“No, non per noi” rispose Alex.
Nick annuì ancora.
“Va beh!” esclamò Alexia dopo averci pensato su un nano secondo.
“Quando ci sarà il ballo di fine anno?” chiese il fratello per deviare su un altro argomento.
“Fra tre settimane per quelli dell’ultimo anno, quest’anno sono ammessi soltanto quelli dell’ultimo anno però… e chi ha ricevuto l’invito da parte di qualcuno che frequenta appunto il 4 anno, altrimenti non ci possiamo andare noi del 3”.
“Perché?” chiese Nick.
“Non lo so, il preside ha deciso di fare così quest’anno, spero che quello che ci sarà l’anno prossimo farà in maniera diversa per gli studenti che verranno dopo di noi”.
"Speriamo che non sia stronzo come questo, allora" fece Nick.
"Esatto!" ripose Alex ridendo.


"Come stai? Ti prego, smetti di ignorarmi, non penso ti costi molto rispondere a un messaggio."
Alex cliccò inviò, e mandò il messaggio su WhatsApp a Jamie che, da quando era partita, era completamente scomparsa.
Non voleva certo darle fastidio, ma il pensiero di non averla più nella sua vita fino a quando poco tempo prima ne faceva parte, la tormentava.
"Alex!" esclamò qualcuno nel corridoio.
Conosceva quella voce e fu sorpresa di sentirla di nuovo.
"Parker..." disse voltandosi.
"Ciao, ero incerto se chiedertelo o meno" fece lui interdetto: "è il mio compleanno, darò una festa a casa mia stasera. Tu hai impegni o puoi venire?"
Lei sorrise: "Ci sarò".
Lui annuì e poi aggiunse: "Bene, a stasera allora".
Poi si voltò per scomparire in mezzo agli altri studenti.
Poco dopo, qualcuno apparve alle spalle di Alexia.
"Ehi" fece Matilde.
"Ciao, c'è qualcosa che non va?" chiese Alex dopo averla studiata per qualche secondo.
"Dobbiamo parlare" disse Maty a testa bassa.
"Okay, andiamo in cortile" rispose Alex.
Camminarono lungo tutto il corridoio, Alex guardò l'amica e si accorse che quest'ultima manteneva la testa bassa e continuava a deglutire nevroticamente, stando ben attenta a non incrociare i suoi occhi.
Quando giunsero in cortile Alexia disse: "Dimmi, è successo qualcosa?"
Matilde sospirò e poi prese coraggio: "Voglio che tu mantenga la calma, e capisca che quanto ti sto per dire non ti è stato detto prima perché avevo paura della tua reazione e perché volevo assicurarmi che la cosa fosse seria".
Matilde incrociò gli occhi di Alex che, stranita, la guardava.
Alexia annuì e disse: "Ok, va' avanti".
"Io e tuo fratello stiamo assieme" fece Matilde tutta d'un fiato.
Alex spalancò gli occhi: "Che?! E da quanto?!"
"Un paio di mesi" fece Maty.
"Cioè tu ti scopi mio fratello da due mesi e io non sapevo nulla?!"
"Alex, dai..." disse Matilde toccandole una spalla.
Alexia si scostò: "Devo andare in classe, ho lezione".
"La campanella non è suonata, e noi siamo in classe assieme... Alexia ti prego, non l'ho fatto con cattiveria, avevo solo paura che tu ce l'avessi con me. Io provo qualcosa di forte per Nicholas, se fosse una cosa che saprei controllare, ti giuro che non ci avrei mai fatto nulla".
Alex la guardò e poi sospirò: "Va beh, ok. Meglio tu come cognata, che Nancy comunque".
Matilde rise.
"Però se ti fa star male lo uccido... e lo stesso vale a parti invertite".
Alexia le sorrise e Matilde ricambiò. 
Poi si diedero un abbraccio e andarono in classe.

Durante la lezione di algebra, Alex controllò il suo telefono, il messaggio era stato visto, ma lei non aveva ricevuto risposta.
Si passò le mani sul volto, mise via il cellulare e si voltò verso Matilde.
"Ma tu stasera ci vai alla festa di Parker?" le chiese sottovoce.
"Tu ci vai?" rispose Maty.
"Odio quando mi rispondi a una domanda, con un'altra domanda... comunque sì, vorrei andarci".
"E allora ci andiamo" mormorò Matilde.
"Passi da me alle 19?" chiese Alex.
Matilde annuì e ripresero a prendere appunti.
L'ora di algebra passò noiosamente lenta, Alex odiava la matematica, faceva schifo coi calcoli.
Era tutto così inutile e noioso, le faceva venire persino sonno.
Quando uscì da scuola sentì la voce di Rj: "Parker, fratello! Vieni qua che c'è una che ti vuole conoscere!"
Alex si voltò per vedere un mezzo sorriso sulla faccia di Parker che non la degnò neanche di uno sguardo, per dirigersi dall'amico e quelle due ragazze accanto a lui.
Quella che si presentò era bionda, alta e bella... e non era neanche vestita da zoccola, quindi non c'era nessun motivo per cui lei potesse criticarla, questo la rendeva frustrata.
Così sbuffò e prese l'altra direzione, per poi lanciare un'ultima occhiata al gruppetto che si allontanava sul motorino.
Parker con la bionda, e Rj con la mora.
Chissà dopo quanto tempo se le saranno scopate.
Alexia aspettò all'angolo della strada l'arrivo di Jessica, che arrivò con 15 minuti di ritardo.
"Scusa tesoro, ma oggi a lavoro era un delirio" fece la madre stampando un bacio sulla guancia della figlia.
"Non importa" rispose Alex facendo spallucce.
"Come stai?" chiese Jessica.
"Bene, stasera è il compleanno di Parker e sono stata invitata... Matilde passa da me alle 19, posso andare?"
"Va bene, ma voglio che tu sia a casa prima delle 2".
Alex annuì e proseguì il viaggio, guardando fuori dal finestrino.
   
 
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