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Autore: Alamentingsong_    23/12/2018    0 recensioni
《C'mon yo, moonchild, moonchild
That's supposed to be
Yeah all the pain, all the sorrow
That's your destiny, see》
--Perché il figlio della luna voleva, solamente per una volta, esser sfiorato dai raggi del sole.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Park Jimin
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Now everything goes back to its place
My shadow's reflected on the sky
I'm standing on the darkness
Head down, to my heels...
I wish it rains all day.

Quella giornata di pioggia, nel bel mezzo del mese di luglio, aveva rovinato i piani di ogni singola persona. Uomini e donne ai lati della strada si riparavano alla meglio sotto i balconi delle case, e i più fortunati, sotto a dei portoni. I più sfortunati invece si ritrovavano a dover correre per la strada sotto la pioggia battente, cercando di prendere meno pozzanghere possibili.

E poi c'era Jimin.

Il ragazzo camminava per le strade di quella piccola cittadina guardandosi intorno, incurante della pioggia che gli bagnava i canditi capelli. Non doveva trovarsi lì, o perlomeno non durante il giorno. Sapeva di star rischiando molto, e più di tutto sapeva cosa gli sarebbe aspettato se lo avessero scoperto, o peggio ancora, se avesse smesso di piovere, ma non poteva perdere l'ennesima occasione, voleva solo godersi il momento, voleva solo, almeno di sfuggita, vedere il sole. 
Eppure il ragazzo dai capelli argento non riusciva a capire come una cosa che gli faceva così male, che poteva ucciderlo, allo stesso tempo lo incuriosiva così tanto, a tal punto da andare contro il volere della madre e scendere sulla terra di giorno, quando poteva presentarsi anche il più debole raggio di sole, e a tal punto sarebbe stata la fine per Jimin.
camminava da ormai minuti, e la pioggia gli aveva reso i vestiti e le scarpe pesanti, ma era arrivato al punto più alto della città, e non poteva arrendersi così, non poteva perdersi quello spettacolo naturale; decise di non fermarsi, o meglio, di farlo, ma soltanto per togliersi gli stivali stretti al piede, così pieni d'acqua che gli impedivano ormai di camminare. Quindi, incurante, proseguì il suo cammino a piedi nudi sull'asfalto, ma d'altronde chi poteva mai vederlo? Era invisibile ad ogni essere umano lì presente.

Hoseok, invece, non aveva mai amato la pioggia. Oscurava il suo amato sole, il suo adorato padre. 
Sapeva però quanto fosse necessaria al pianeta e che, nonostante fosse fastidiosa per la gente, serviva a garantire la vita. Ma non riusciva mai a non perdersi nella luce accecante della stella più luminosa, quella per lui più di chiunque altro era vita e mai lui vi avrebbe rinunciato. 
Si ritrovava a passeggiare lentamente per le strade, lasciando che il fresco dell'acqua lo circondasse ed incurante dei capelli arancioni ormai fradici camminava senza meta tra la gente che non avrebbe potuto vederlo, si recava verso i punti alti delle città che visitava così da ammirarne il panorama e poi, quando la pioggia sarebbe stata abbastanza, avrebbe fatto splendere di nuovo il suo sole tra la gente.

Hoseok ormai era fermo su quella piccola collina da molto, non aveva più cognizione del tempo, non gli importava, voleva solo attendere che la pioggia cessasse così da dargli modo di far disperdere le nuvole. Il suo sorriso era stampato in volto e lo sguardo fisso al cielo plumbeo fin quando non sentì un lieve e timido rumore provenire verso la sua sinistra. Si voltò verso il suono felpato e vide quel ragazzo dai capelli argentati e gli abiti bianchi e fradici avvicinarsi sempre più proprio nella sua direzione, quella figura lo colpì. Come poteva un comune ragazzo essere riuscito a distrarlo così tanto dal suo sole?

《È così bello》sussurrò quel pensiero ad alta voce consapevole di non poter essere udito in alcun modo. Non poteva avere compagnia, la sua luce gli bastava.

Arrivato finalmente sulla collina, Jimin si sedette sull'erba bagnata ad osservare quel cielo grigio ricoperto dalle nuvole, quel cielo scuro che però non era mai stato così luminoso per il ragazzo, che era sempre stato abituato a vederlo colorato, nei giorni più fortunati, di un blu intenso. Si passò una mano fra i capelli ormai fradici sorridendo appena, venendo però interrotto da una seconda voce. Subito il ragazzo sgranò gli occhi girandosi nella direzione da cui era arrivata la voce, sicuro che lo avessero già scoperto, ma quando vide un ragazzo dai capelli arancioni, seduto a pochi passi da lui, si alzò di scatto, sentendo una strana sensazione dentro di lui, una sensazione di calore.

《e tu chi sei?》chiese di scatto a colui che aveva interrotto tutto, sperando fosse solo un semplice umano lì per caso.

Non appena l'altro scatto in piedi Hoseok, con occhi sbarrati, si alzò a sua volta senza avvicinarsi, nel tentativo di non spaventarlo più del dovuto nonostante lui stesso fosse sconcertato dal fatto che potesse vederlo.

《dovrei chiederlo io a te》disse con tono tranquillo 《riesci a vedermi?》chiese retoricamente, come per accertarsi che l'altro gli si stesse rivolgendo.

《A quanto pare si》Rispose il lunare leggermente impaurito dalla situazione, consapevole di non dover essere lì in quel momento.

《Tu...come?》Chiese il più grande ancora non riuscendo a capire 《non dovresti essere in grado di farlo, umano》disse alzando un sopracciglio.

《Non sono un umano》Jimin alzò gli occhi al cielo 《E credo che neanche tu lo sia》

《No, affatto》rispose avvicinandosi di pochi passi 《scusa non mi sono presentato》gli rivolse un inchino《sono Jung Hoseok》incatenò i suoi occhi con quelli blu lucenti dell'altro 《perdonami non intendevo definirti umano, è solo che di solito io sono l'unico a venire su questo pianeta osservandolo da fantasma》.

《Park Jimin》sorrise leggermente ricambiando l'inchino allontanandosi però subito di qualche passo 《è la prima volta che scendo sulla terra》ammise al ragazzo in imbarazzo 《non mi è permesso》.

《Per quale motivo?》Chiese il figlio del sole incuriosito, inclinando la testa di lato 《quelli come noi posso scendere su altri pianeti. Perché tu sei il figlio di un pianeta suppongo, è così?》Azzardò, pensando che all'altro fosse proibito per via di una natura diversa dalla sua.

you're part of the moonlight
Ain't a fantasy
Can't bring you the sunlight
Gotta hide your heart

Dannata domanda. Dannatissima.
Con tutto il cuore Jimin aveva sperato che non gli fosse rivolta quella domanda, eppure sapeva fosse inevitabile. Era come se un secchio d'acqua si fosse rovesciato su di lui e lo avesse svegliato da un lungo sogno, in cui Jimin per una volta non era Jimin, ma soltanto un ragazzo che voleva godersi una giornata di pioggia.

《Io non sono come voi》sussurrò piano al ragazzo 《n-non posso scendere su altri pianeti》balbettò allontanandosi ancora.

《Aspetta non allontanarti》 Hoseok non comprese il gesto dell'altro, ma non si avvicinò temendo di spaventarlo 《dimmi chi sei. Non capisco per quale motivo tu non possa farlo. Non temermi, non ho intenzione di ferirti》disse volendo tranquillizzare l'altro《puoi avvicinarti》

《Dimmi prima tu chi sei》Rispose Jimin alzando lo sguardo incastrando gli occhi con quelli del ragazzo, sperando che lui non fosse davvero ciò che gli era passato per un attimo nella propria mente.

L'arancio sorrise ingenuamente a quella richiesta 《io sono il figlio del Sole》disse con voce confortante, come a voler rassicurare l'altro che non corresse pericoli.

Di tutta risposta il figlio della luna chiuse gli occhi alle parole del ragazzo 《io d-devo and-dare via》 disse cercando di ritornare alla propria casa, invano poiché troppo agitato per farlo.

《Aspetta! 》vide il ragazzo agitarsi, ma non comprendendone la ragione, gli afferrò il polso di scatto per trattenerlo dall'andare via.

《No!》Urlò l'argento non appena sentì la presa del ragazzo sul suo polso 《ti prego lasciami, non toccarmi》continuò ad alta voce divincolandosi dalla presa dell'altro.

《Non ne ho intenzione》 continuò deciso stringendo ancor di più quell'esile polso 《dimmi chi sei》 affermò con tono più serio.

《LASCIAMI!》 urlò ancora più forte spingendo con la mano libera il ragazzo 《sono il figlio della luna!》 continuò mentre si iniziarono a formare calde lacrime agli angoli dei suoi occhi.

Hoseok cercò di riavvicinarsi quando venne spinto, ma quando l'argento gridò la risposta non poté far altro che restare dov'era 《co-cosa?》fu tutto ciò che riuscì a dire. L'orgoglio e l'onore che il suo ruolo gli conferiva, tutto, si era dissolto con quelle parole《io...non immaginavo che fossi tu》

Riuscito a liberarsi dalla presa del ragazzo, Jimin si afferrò il polso dolorante, notando delle bruciature dove poco prima vi erano strette le sue dita《è per questo che mi è proibito scendere su altri pianeti all'infuori del mio》ammise《il sole è un'arma letale per me, e anche tu lo sei...》

《Perdonami, se solo avessi potuto immaginarlo io non l'avrei fatto》 Guardò il polso del ragazzo venir coperto da bruciature e d'istinto porta lo sguardo sulle proprie mani 《non volevo farti del male》

《Non è colpa tua》sorrise come a rassicurarlo《non dovevo scendere sulla terra, tutto qui...》

《No, aspetta》disse il solare per trattenerlo ancora 《torna. Ti prego. Oscurerò il sole per te, lo coprirò con le nuvole così potrai stare qui e se vorrai potrò stare assieme a te anche se resterò distante》propose per poi mostrargli uno dei suoi sorrisi. Luminoso proprio come il potere della stella che incarnava.

《È impossibile 》rispose invece il lunare, turbato dalla potenza del sorriso ricevuto da parte del ragazzo 《solo stare qui, in tua presenza, mi uccide. Scendere di nuovo qui significa per me suicidarmi. Io non posso farlo, anche se lo vorrei con tutto il cuore... La mia natura me lo vieta... Non posso espormi così al sole》

Il sorriso di Hoseok si spense come un'insignificante fiamma, soffiata e spenta da un vento turbolento. Le parole del ragazzo erano quel vento. E per la prima volta comprese che il sole non donava solo vita, ma anche morte.

《allora...solo per poco. Come adesso. Non ti toccherò, non ti guarderò》insistette. Non riuscendo ad accettare il barbaro gesto che aveva compiuto lui stesso《scusami...sto vaneggiando. Se la tua nascita te lo vieta io non sono nessuno per cambiare il tuo fato. Mi dispiace》

《È così luminoso qui》sussurrò Jimin nonostante le grandi nuvole grigie 《ed è cosi difficile ora per me tornare a casa mia, dove il sole non può arrivare, nell'oscurità. Sono obbligato a nascondermi dalla cosa che più vorrei vedere al mondo... Anche solo per un attimo...》 continuò come se stesse parlando da solo 《e come posso non ritornare qui? Non accettare la tua proposta, che mi trascina via dalla mia oscura esistenza dolorosa?》

L'arancio schiuse di poco la bocca, sorpreso dalle parole dell'altro 《Jimin, lo prometto, ti permetterò di venir riscaldato dal sole. Non dovrai più vivere nell'oscurità》

《Non mi conosci neanche, eppure sei così generoso con me》

Jimin era sorpreso dalle reazioni del ragazzo: nonostante fossero l'uno l'opposto dell'altro, il giovane difronte a lui cercava una soluzione per aiutarlo a tutti i costi.

Hoseok voleva avvicinarsi, dovette trattenersi a forza per non farlo, voleva rassicurare quel ragazzo che aveva impaurito. Si limitò a guardarlo e sorridere con le labbra chiuse.

《io credo solo che il sole sia di tutti. Non importa quale sia la nostra natura, tutti ne sentono il bisogno almeno una volta. E non voglio che tu ne sia privato, non sarebbe giusto》

A quelle parole l'argento sorrise avvicinandosi leggermente per potergli sfiorare la mano come a ringraziarlo 《ma il sole non è mio, non può essere mio》 alzò il viso al cielo notando che aveva smesso di piovere 《anche se ne sento il bisogno... Io non posso espormi》

Quando il figlio del sole sentì le piccole dita del ragazzo sulla sua mano abbasso lo sguardo ad esse, non poteva stringere quella mano così fece lo stesso gesto con le proprie dita, ma più velocemente,così da non ferire l'altro 《il sole è anche tuo, non importa se non può toccarti. Solo il fatto che tu lo desideri lo rende anche di tua proprietà》 aveva aspettato molto che la pioggia cessasse, eppure in quel momento avrebbe voluto solo che l'acqua tornasse più di prima. Non permise alle nuvole di separarsi, doveva lasciare al ragazzo il suo tempo.

《Come può essere una cosa che non posso avere di mia proprietà?》chiese curioso inclinando leggermente il capo, osservando il ragazzo difronte a lui.

《Perché non è necessario che tu la stringa tra le tue mani》disse dolcemente riportando lo sguardo negli occhi del ragazzo 《basta che tu la desideri con tutte le tue forze e una piccola parte di essa sarà tua. Il sole non giudica chi gli sta di fronte, dona gioia con la sua luce e il suo calore. Ma se la luce ti farà del male allora il sole starà attento e farà dissolvere il freddo》 rispose così, sapendo di essere comunque capace di controllare la sua stella. Avrebbe fatto in modo che l'altro, prima o poi, avrebbe potuto apprezzare il suo potere.

《Ritornerò》gli sorrise Jimin 《con la speranza che tu manterrai la tua promessa》continuò preparandosi per tornare sul suo satellite notando che il tempo si stava schiarendo e che stava diventando troppo rischioso per lui 《è stato un onore incontrare il figlio del sole》 e così dicendo si smaterializzò, ritornando nella parte oscura della luna.

《Manterrò la promessa》 annuì Hoseok felice alle prime parole dell'altro e lo ammirò rapito fin quando non si smaterializzò.

《l'onore è stato mio, figlio della luna》.

Una settimana dopo

Dopo quell'incontro Hoseok pensò e ripensò più volte al figlio della luna. Jimin.

Lui aveva sempre creduto che l'universo in cui era stato generato fosse perfetto, ogni cosa al suo posto, tutto stabilito in maniera impeccabile. Ma quel ragazzo aveva stravolto ogni sua certezza. Che razza di brutale punizione era quella di non permettergli di vedere il sole? Per quale peccato mai commesso la natura del lunare gli aveva imposto questo? Hoseok non poteva saperlo, come del resto nessuno. Lui voleva che il sole rendesse la gente felice e l'unico che in tutti quegli anni gli aveva parlato e aveva reso quel pianeta, per poco, più interessante ne sarebbe stato ucciso. La riteneva un'ingiustizia ma sapeva che almeno in minima parte avrebbe potuto rimediare. Dopo circa una settimana dall'incontro, infatti, decise di scendere ancora sulla Terra e con il consenso del padre generò nuvole grige nella stessa cittadina dove si erano visti per la prima volta. Fece piovere, esattamente come l'altra volta, così che del sole non si sarebbe potuto ammirare che un misero raggio debole. Stava sulla collina più alta e aspettò, nella speranza che l'altro avrebbe compreso il suo invito.

Dopo quell'incontro Jimin pensò e ripensò più volte al figlio del sole. Hoseok.

Aveva sempre visto il sole come un'entità irraggiungibile, a causa della sua natura, e ritrovarsi faccia a faccia con parte di esso, era stata la cosa più inaspettata che gli fosse mai capitata, non che gli fossero accadute molte cose nel suo regno. Le promesse che gli aveva riservato erano state l'unico appiglio di quella lunga e lenta settimana: era a conoscenza del fatto che non poteva esaudirle subito, in quanto in quel mese dell'anno, a luglio, era il sole a fare da padrone, eppure col passare dei giorni a Jimin sembravano sempre più assurde le parole di Hoseok.

Ed era quando ormai ci aveva rinunciato, il nostro figlio della luna, quando gli sembrava ormai tutta una presa in giro, fu preso alla sprovvista: un forte temporale, come quello che gli permise di scendere sulla terra, si abbatte su di essa.
Jimin non aveva dubbi: il figlio del sole Aveva mantenuto la sua parola. Accertatosi quindi di non esser visto e dopo aver preso coraggio, si smaterializzò sulla famosa collina che aveva fatto da sfondo a quell'incontro che, ancora senza saperlo, gli aveva cambiato l'esistenza.

《Hoseok!》disse piano una volta arrivato in quel posto magico, avvicinandosi al ragazzo sorridendo 《hai mantenuto la parola data》si fermò sotto la pioggia guardandosi intorno, mentre l'acqua, come una settimana prima, gli appiattiva i grigi capelli.

Hoseok era seduto su quella collina da un po', forse erano passati pochi minuti, forse un'ora. Non lo sapeva e non gli importava. Avrebbe fatto durare il giorno per altre ventiquattrore se fosse stato necessario. Lui voleva rivedere il figlio della luna. La sua attesa però fu presto ripagata e mentre ammirava lo spettacolo di grigi che aveva creato sentì una voce dolce richiamare il suo nome. Lo riconobbe subito.

《Jimin》disse alzandosi in piedi andando incontro all'altro 《ma certo che l'ho mantenuta. Era un giuramento non vi avrei mai trasgredito》 disse sorridente inchinandosi all'altro anche se di poco.

Il figlio della luna ricambiò l'inchino sorridendo 《ho atteso questo momento con grande ansia》 ammise all'altro sedendosi sull'erba bagnata 《da quando sono sceso sulla terra, sento che la Luna non è più il mio posto, o perlomeno non è il mio posto felice》si girò ad ammirare Hoseok, il quale si sedette accanto a lui, abbastanza distante da non fargli del male, sentendosi lusingato da quella prima sentenza. L'idea di aver fatto felice quel principe lo faceva stare immensamente bene.

《La Terra...ti cambia o almeno io la penso così. È diversa dagli altri pianeti o dalle nostre stelle. È viva, completamente, ti fa sentire parte di qualcosa, io sul sole non ci torno quasi mai》ammise a sua volta sentendo di potersi confidare liberamente.

《Vorrei poterlo fare anche io... Vivere per sempre qui, lontano da quell'oscurità》

《È molto buia la luna?》 chiese il figlio del sole voltandosi a guardare il ragazzo incrociandone lo sguardo 《io la vedo spesso da qui ed è sempre luminosa, tranne durante la fase nuova ovviamente, ma da qui sembra durare pochi giorni》

《La luna rivolge sempre la stessa faccia alla terra》iniziò a spiegargli 《quella di cui stai parlando tu, la faccia luminosa, calda e accogliente》alzò lo sguardo osservando il cielo, mentre le fredde gocce di pioggia gli cadono violente sul viso 《la faccia dove mi é proibito andare... 》abbassò il tono 《io vivo nella parte oscura della luna, quella fredda e buia... E ti lascio immaginare il perché》

L'arancio sentì un groppo alla gola mentre lo ascoltò parlare con così tanta afflizione《mio padre me ne aveva parlato di sfuggita, la luce del sole riesce a riflettersi solo su una faccia...quindi per questo non puoi abitarvi... 》lo guardò corrugando la fronte tristemente e d'istinto fece per portare una mano a togliere via le gocce di pioggia dal suo viso che parevano lacrime, ma si bloccò a pochi centimetri da lui ritirando immediatamente la mano《 Jimin, in questo momento la mia presenza ti arreca dolore?》

《Sarei finto nel dirti che non mi arreca dolore soltanto stare in tua presenza》ammise al ragazzo girandosi completamente verso di lui 《ma non é per niente paragonabile a quello che provo lassù, da solo》

Hoseok eseguì lo stesso movimento e per un attimo si guardò le mani esitante 《sono stato un stupido... 》disse tra sé e sé nonostante stesse guardando l'altro 《ho davvero pensato che se avessi represso parte del mio potere avrei potuto toccarti》 ammise sconfitto.

《Ti prego non farti frenare da questo》 avvicinò una mano a quella del ragazzo 《non morirò se mi sfiori con un dito》 continuò ridacchiando poggiando la sua mano su quella del ragazzo.

Appena sentì quel contatto al solare gli si bloccò il respiro. La mano era gelida e la pelle morbida《è solo che non vorrei ferirti ancora di più》 disse con un piccolo sorriso per poi girare la mano in modo che i due palmi si scontrassero e stringere la presa intrecciandone le dita 《anche il tuo potere è forte sai?》

Strinse la mano del ragazzo guardando il cielo 《che intendi?》chiese dopo un po' il lunare.

L'altro gli accarezzò il dorso con la mano guardandolo affascinato 《riesci a placare il calore del sole》 disse felice 《significa che hai molto potere》

Jimin sorrise alle sue parole arrossendo 《immagino che figli degli altri pianeti siano più più interessanti e divertenti di uno come me...》disse girandosi verso il ragazzo amareggiato, non togliendo mai la mano dalla sua.

《in verità no. Ne ho conosciuti alcuni, sono noiosi e seri, non apprezzano la bellezza della natura, confinati sui loro pianeti di roccia per loro volontà》 ammise per poi guardare di nuovo l'altro 《tu sei diverso, tu sei disposto a correre rischi pur di sentirti vivo, come faccio io》

《Quali rischi corri stando qui?》

L'arancio sospirò esausto, ripensando al padre 《nonostante mi sia concesso venire qui...la maggior parte delle volte lo faccio di nascosto. Io dovrei stare sul sole ad apprendere come controllarlo. Ma io non voglio diventare il nuovo sole, io voglio godere di questa vita e lo faccio stando qui dove mi sento...me stesso》disse con un lieve sorriso ad adornargli le labbra.

Il lunare sorrise alle parole del ragazzo sentendo però all'improvviso un forte bruciore alla mano. Di scatto quindi lasciò la stretta portandosela al petto, mugolando leggermente dal dolore.

Appena l'altro tolse la mano Hoseok attirò la propria al petto guardando quella parte di sé in maniera sprezzante, mai aveva detestato così tanto essere chi era《M-mi...mi dispiace Jimin》fu tutto ciò che riuscì a dire per poi guardare il nominato assicurandosi che non stesse troppo male.

《Non è colpa tua》disse a fatica con le lacrime agli occhi a causa del troppo dolore fissandosi la mano ormai piena di bruciature.

Il figlio del sole si mise in ginocchio di fronte a lui guardando la sua mano. Era bianca e pura fino a poco secondi prima e lui l'aveva rovinata 《invece sì...non dovevo toccarti》 cercò di fare qualcosa ma non potendo sfiorarli si dovette limitare a guardare 《tieni la mano aperta all'insù》

《Hoseok sono stato io a prenderti la mano, perché volevo》 rispose mettendo la mano come gli aveva detto.

《E io non avrei dovuto acconsentire》 si chinò leggermente soffiando aria fredda sul palmo bruciato dell'altro mentre gocce di pioggia altrettanto fredda ricadevano sulla pelle rossiccia 《non so quanto possa farti stare bene ma è tutto ciò che è in mio potere》disse corrugando la fronte tristemente.

《Grazie mille》gli sorrise ringraziandolo, mentre il dolore iniziava ad affievolirsi grazie all'aiuto del ragazzo 《non bloccarmi mai... Sono consapevole delle conseguenze che ogni mia azione potrebbe portare, ma non m'interessa...》

《No Jimin, non potrei mai impedirti di fare qualcosa. Devi essere padrone di te》 disse il solare guardandolo 《ma non voglio che tu soffra, soprattutto a causa mia. Lo hai già fatto abbastanza e non voglio essere una causa di ennesimo dolore. Vorrei fossi felice》

《E lo sono Hoseok》ricambiò lo sguardo 《dopo anni sono veramente felice, finalmente sto vivendo!》

《allora mai ti impedirò di starmi vicino se lo vorrai. Ma ti proteggerò sempre e ogni volta che verrai qui coprirò il sole per te》

《Perché fai tutto questo, per me? Sono un completo sconosciuto》

《Sento di potermi fidare ciecamente di te. Sei diverso da tutti gli altri. Sei come me》 disse Hoseok con tono più sereno 《non mi importa se siamo gli opposti, resta il fatto che anche il possente sole non vive senza la dolce luna, no?》

《ho il cuore che batte all'impazzata dalla felicità 》ammise Jimin toccandosi il petto 《dovresti sentirlo》rise leggermente alle sue parole《è tutto così nuovo per me e in aggiunta mi sembra di conoscerti da una vita》

《Vale lo stesso per me》si morse leggermente il labbro inferiore 《nessuno mi era mai stato così vicino》gli sorrise ancora una volta per poi rivolgere lo sguardo al cielo con dispiacere《le-le nuvole si stanno dissolvendo, mio padre ha deciso che questa è abbastanza pioggia. Devi tornare a casa Jimin》 disse risollevandosi dal terreno.

《Oh.. 》sospirò dispiaciuto alzandosi a sua volta 《beh grazie per tutto quello che stai facendo》 gli sorrise allungando una mano verso di lui.

Il figlio del sole guardò la sua mano esitando per qualche istante ma decidendo poi di sfiorarla ancora ed intrecciarne le dita per poco 《grazie a te per concedermi la tua magnifica presenza》

Il lunare sorrise apertamente per poi sciogliere la stretta e inchinandosi a lui 《 a presto!》lo salutò ritornando sulla luna, mentre l'altro gli rivolgeva a sua volta un inchino per poi ritornare sul sole.

   
 
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