Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |      
Autore: Colpadellestelle_394    23/12/2018    1 recensioni
- - - [Capitoli pubblicati: 1] - - -
Quella gelida e nevosa mattina di Dicembre, di certo Kim Seokjin non avrebbe mai potuto immaginare che un tornado dalla pelle abbronzata e dalle labbra piene avrebbe rivoluzionato la sua vita.
Quel tornado era Kim Namjoon.
E quella che oggi vi narro non è altro che la storia di due anime vaganti destinate ad amarsi, sempre alla ricerca l'una dell'altra. Due anime legate fin dall'indizio da un sottile filo rosso; rosso come la magia del Natale.
- N A M J I N -
- C H R I S T M A S F A N F I C T I O N -
[ B O Y X B O Y ]
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Seokjin/ Jin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Jingle bells, jingle bells Jingle all the way, Oh what fun it is to r-" Kim Seokjin, munito di puntale dell'albero a forma di stella cometa in una mano, nastri colorati attorno al collo e l'immancabile cappellino di Babbo Natale sul capo, guardava con occhi furibondi la radio posta vicino l'entrata dell'azienda in cui lavorava.

Era proprio lì che si trovava, adornato a feste di Natale, intento ad appendere scialbe palline colorate in uno dei tanti alberi che il direttore aveva ordinato di decorare e collocare in giro per grande edificio.

Ad aiutarlo c'era Hoseok, che felice come una Pasqua (A proposito, avrebbe dovuto adornare anche tutto l'edificio per quella festività; al solo pensiero rabbrividiva sotto il suo maglione dolcevita bianco comprato una settimana prima da Versace), canticchiava ogni santissima canzone che passava per la radio dondolando i fianchi a ritmo di musica, mentre Jin considerava l'idea di ficcarsi il puntale dorato negli occhi.

Era solamente il primo giorno di Dicembre, dannazione!

Sospirò, rinunciando all'idea di diventare cieco grazie a quelle decorazioni amorfe di plastica ricoperte da uno strato assai esagerato di brillantini.

Aish... quanto squallume... avrebbe dovuto consigliare lui al Signor Kim dove acquistare ornamenti per l'albero di Natale, almeno non si sarebbe ritrovato con le mani e gli indumenti completamente ricoperti da economici e monotoni brillantini scoloriti.

"Caro dolce Hoseok del mio cuore..." cercò di essere il più gentile e cortese possibile mentre, con l'occhio sinistro che tremava vistosamente e il puntale che perdeva brillantini rivolto verso il collega dagli sfavillanti capelli rosso fuoco, sbatteva nervosamente sul costoso parquet di legno di frassino il piede destro fasciato da un paio di eleganti scarpe Dolce e Gabbana.

"Tappati quella fogna e saremo tutti più lieti, grazie" Disse seccamente prima di tornare a svolgere quell'indegno lavoro.

Era il SEGRETARIO del presidente! Come poteva quell'ingnobile uomo dargli un incarico così di basso rango?!

Hoseok si girò verso di lui, i capelli completamente a tema natalizio e un maglione con sù stampata la faccia di Babbo Natale con delle originali treccine di dimensioni reali che fuoriuscivano ai lati del cappello dell'omone. 
Ovviamente Seokjin aveva sinceramente espresso il suo disappunto su quel capo d'abbigliamento che riteneva "Mondano, dozzinale, pacchiano e inevitabilmente acquistato ai grandi magazzini." e con altrettanta sincerità Hoseok aveva confermato di avere comprato quel maglione all'offerta pre-natalizia dei grandi magazzini, parlando con il suo forte accento di Gwangju e ignorando completamente la faccia indignata di Jin.

"Mio dolce, caro e brillante Jin..." lo guardò con occhi amorevoli mentre, chinandosi, prendeva le nuove palline dallo scatolo accanto all'albero.

"Certo che-" si risollevò e si sollevò sulle punte cercando di arrivare più in alto per appendere l'ultima pallina di quell'albero di Natale a tema verde e argento.

"No." Esordì, poggiando la pallina sul ramo di finta vegetazione e sfoggiando un sorrisino soddisfatto alla vista della sua opera compiuta.

Jin scuotè la testa, sospirando e alzando gli occhi al cielo.
Jung Hoseok era il segretario del direttore di quell'azienda di moda, ma, nonostante la sua alta carica (ovviamente non comparabile a quella di Seokjin) secondo la sua trasparente opinione il collega si vestiva in maniera totalmente inadeguata alla sua posizione. Eppure, al rigido direttore dalla pelle chiara e dal sempre perfetto abito giacca e cravatta firmato Valentino, non sembrava importare degli abiti indossati dal suo segretario: troppo impegnato ad osservare di nascosto il bel receptionist dal volto etereo e dal magnifico sorriso sempre stampato sul viso.

Egli si trovava proprio a qualche metro di distanza dai due ragazzi ricoperti dai brillantini, indaffarato a rispondere alle varie telefonate e a fornire informazioni alle persone che si avvicinavano alla sua postazione, sempre educatamente e con un sorriso cortese sulle labbra.

"Buongiorno Jimin!" Il ragazzo si girò bloccandosi nel bel mezzo di una fitta conversazione con un cliente che continuava a ribattere sulle informazioni che il gentile ragazzo dai capelli biondi pronunciava con cortesia. Jimin rivolse loro un cenno di saluto, ma la sua espressione facciale era solo una silenziosa ed esasperata richiesta d'aiuto che qualcuno colse al volo.

Un uomo elegante dallo sguardo glaciale, dalla distinta e signorile camminata fece la sua entrata in scena proprio quando l'incivile e maleducato cliente prese il portapenne di sottile vetro dalla scrivania, pronto a buttare il contenuto sulla faccia del povero receptionist. L'uomo lo fermò intercettando in una veloce mossa il braccio alzato dell'alquanto sgarbato cliente e rivolgendogli un occhiata assai infuriata.

"Chi è lei per trattare in questo modo i dipendenti di questa azienda?" Il suo tono era glaciale e non ammetteva repliche.

"I-io..."

"La prego di andarsene e di non farsi più rivedere, in azienda faremo sicuramente a meno di servire la sua persona."

"S-Signor Min..." Jimin era sconvolto dalle parole e dal tono del direttore, d'altronde come tutti in quella sala.

Yoongi rivolse la sua attenzione al ragazzo dai venusti tratti dietro la scrivania, mentre dopo aver schioccato le dita due uomini dalla massiccia e robusta corporatura presero in maniera poco gentile il maleducato cliente e lo portarono all'uscita ignorando le sue continue minacce.

Yoongi sospirò scuotendo la testa in segno di disapprovazione, poi si rivolse a Jimin.

"Sta bene Mr.Park? Le faccio portare qualcosa da bere?"

Jimin, intanto, era scioccato dalle attenzioni del direttore, cosa avrebbe dovuto fare? Perché il Signor Min era così gentile con un normalissimo receptionist?

"N-no signor Min, non si preoccupi... s-sto bene..." aveva abbassato gli occhi, e Yoongi non poté fare altro che guardarlo con occhi benevoli.

"Come vuole Mr.Park..." Guardò per l'ultima volta il ragazzo e Jin e Hoseok non poterono fare altro che osservare quella la scena e sentirsi i terzi incomodi della situazione.

Yoongi, si girò, sospirando per l'ennesima volta e si rivolse a Seokjin. 
"Mr.Kim, il presidente mi ha dato il compito di riferirle che oggi suo figlio, verrà a visitare l'azienda. Quando il direttore la farà chiamare dovrà far fare il giro dell'edificio al Mr..." Yoongi subito sfogliò alcuni documenti nella carpettina di pelle nera che teneva sulla mano destra "Kim Namjoon"

*

*

*

Dopo che Jimin ebbe ripreso a svolgere il suo lavoro sotto le eloquenti occhiate di Yoongi di cui però il biondo receptionist non comprendeva il significato, Jin sentì una gomitata colpirgli le costole e non poté fare a meno di piegarsi in due dal dolore.

Con gli occhi lucini per il colpo appena ricevuto, vide che alla sua destra Hoseok lo guardava con un sorrisino malizioso.

"Eh eh eh... Jin, oggi passeggi con il figlio di papino..."

Jin, in risposta gli rivolse un'occhiata omicida e prese a sfregare i suoi pantaloni neri nella disperata preghiera di riuscire a togliere gli scadenti brillantini.

"Sono sicuro sia una persona dall'elegante portamento e dal nubile aspett-" Non riuscì a completare la frase; qualcuno si era schiantato su di lui travolgendolo completamente e facendogli sbattere il suo povero sedere sul pavimento. 
Seokjin aveva chiuso gli occhi a causa dell'impatto e già malediceva quell'infimo essere umano che, visto il peso che sentiva sopra di sé, probabilmente gli era caduto addosso.

Seokjin aprì gli occhi, e la prima cosa che vide furono un paio di labbra da urlo. Trattenne il fiato, mordendosi il proprio labbro, prima di posare gli occhi sul resto del viso dello sconosciuto.

E lì, smise completamente di respirare.

Credete all'amore a prima vista? Al colpo di fulmine?

Beh, da quel momento Seokjin cominciò a crederci.

Un ragazzo dai tratti favolosi e sexy, a detta sua, lo fissava incuriosito con quei favolosi occhi castani.

Jin era a metà dal perdere la testa per quel favoloso essere che gli era caduto addosso come nelle più favolose storie d'amore, se solo fosse stato anche educato e di nubile portamento allora avrebbe completamente perso la test-

"Hey amico! Stai bene??"

Jin chiuse gli occhi, disperato, sentendo tutti i suoi castelli di carte distruggersi con solo quelle quattro parole pronunciate da quelle, ormai non tanto favolose, labbra.

Il ragazzo si alzò, rivelando così i suoi abiti e per poco Jin non lanciò un urlo d'orrore.

Un maglione bianco da cui fuoriuscivano un centinaio di pelucchi bianchi con su raffigurato un gatto con degli occhi neri sbiaditi, lo fissava con le sue pupille finite sulle orecchie e con il suo sorrisino inquietante. Aveva poi un paio di pantaloni di tuta neri con il logo dell'adidas sbiadito e delle scarpe da ginnastica bianche della Nike che davano l'impressione di doversi rompersi da un momento all'altro.

"Aish! Hyung non dovresti rivolgerti così!" Un ragazzo dall'aspetto infantile con un completo giacca e cravatta affiancò quell'individuo senza il minimo senso di moda e alzò gli occhi al cielo in un espressione disperata.

"Avanti Taehyung, dai una mano al signore che  Hyung ha fatto cadere"

Un altro ragazzo in giacca e cravatta dallo sguardo freddo e distante ma dai tratti dolci, avanzò verso di lui porgendogli una mano, che dopo alcuni secondi di esitazione Seokjin afferrò, rimettendosi così in piedi.

"Ma dai, Jungkookie... non l'ho fatto apposta..." ribattè il colpevole.

"Aish..." Il presunto Jungkook alzò gli occhi al cielo per la seconda volta, e rivolse a Jin uno sguardo di scuse

"Mi dispiace signore, chiedo scusa... 
Namjoon è un disastro..." sbuffò, mentre gli occhi di Seokjin si allargavano sempre di più.

Non. Poteva. Essere. Vero.

"Maledetto il giorno in cui io e Taehyung abbiamo accettato di essere le sue guardie del corpo... aish..."

Jin alzò un dito, puntandolo verso l'individuo che pochi minuti prima gli era caduto addosso.

"T-tu chi sei?"

"Ehm... sono Kim Namjoon..." Egli puntò lo sguardo sulle punte sbiadite delle proprie scarpe, in evidente disagio.

Seokjin era sconvolto, mentre nell'atrio della grande azienda rimbombavano le grasse risate di Hoseok, piegato in due dal ridere.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Colpadellestelle_394