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Autore: Hil 89    24/12/2018    0 recensioni
"Questo è l'unico modo"
"L'unico modo per cosa?"
"Per non sentirle più"
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali: lo so che a Natale ci dovrebbe essere tanto di quel fluff e dolciume da poter cariare i denti, ma ho avuto la brillante idea di fare un rewatch e la terza stagione mi ha, come ogni santa volta, lasciata senza fiato (oltre che per straordinarie doti recitative di Dylan) e quindi mi è uscita questa cosetta, di quasi puro angst. Complice anche la nuova serie tv di New Amsterdam, che mi ha lettaralmente devastata. Questa oneshot nasce proprio grazie alle ultime battute delle 1x07... comunque, non sto a divulgarmi molto, anche perchè ho paura di avervi solo confuso le idee... 
Vi lascio alla lettura. Se volete, fatemi sapere cosa ne pensate. Saluti, HiL


 
ONE PIECE AT THE TIME
 
 
 
 
Derek aprì di scatto gli occhi verdi, una strana sensazione gli attraversò le viscere quando muovendo un braccio verso la parte sinistra del letto, trovò le lenzuola fredde.
Si alzò velocemente e prese a guardarsi intorno, il buio invadeva la stanza, la luce della luna era scarsa quella notte ed il silenzio riempiva il suo loft.
Attorno a lui sentiva solamente molta angoscia condita con un forte senso di colpa.
Corse per le scale a chiocciola e si catapultò nella zona centrale dell’appartamento dove quelle sensazioni impregnavano ogni superficie.
“Stiles” chiamò senza ottenere nessuna risposta.
Si guardò intorno in modo frenico, cercando di concentrasi per riuscire a carpire anche un minimo dettaglio che poteva aiutarlo a trovare il ragazzino.
Il cuore gli batteva forte nel petto e il respiro stava iniziando a farsi intermittente, aveva abbassato la guardia per pochissimo tempo. Si era addormentato con il corpo caldo dell’umano pressato contro il suo, il suo respiro contro il collo a cullarlo ed il suo profumo ad addolcirgli i sensi. Con la sua sola presenza, Derek riusciva a calmare il suo animo in continuo turbamento, ma purtroppo da qualche tempo Stiles non era più lo stesso.
Il Nogitsune aveva lasciato una profonda cicatrice nel suo animo, i sensi di colpa animavano il suo cuore e nonostante le continue rassicurazioni da parte di tutio, il ragazzo non riusciva a perdonare se stesso.
Un lieve rumore attirò la sua attenzione, si voltò velocemente verso la grande vetrata e vide il corpo esile di Stiles in piedi sul cornicione del balcone.
Indossava una sua vecchia tuta, gli stava larga: i pantaloni cadevano molli sui fianchi e la maglia lasciava intravedere una spalla nivea coperta di nei. Camminava sul bordo di cemento a piedi nudi.
Si mosse rapidamente verso la porta, ma non appena fu avvolto dall’aria fredda della notte i suoi passi si fecero lenti e silenziosi.
“Stiles” lo chiamò piano per non farlo spaventare, lo sguardo del giovane era perso nel vuoto ed osservata il cielo stellato, probabilmente senza vederlo veramente.
Non ricevendo alcuna risposta, Derek si avvicinò piano allungando una mano verso di lui.
“Stiles” disse lentamente, “Vieni, scendi la lì. E’ pericoloso”
Vide le mani pallide dell’umano scattare veloci verso il bordo della maglia per stritolarne il tessuto, scosse forte la testa prima di voltare il volto verso di lui.
Gli occhi d’ambra erano vitrei e le pelle del suo viso aveva assunto un pallore quasi surreale, “Non ti avvicinare” fu appena un sussurro, “Non posso venire da te. Io devo andare” riprese spostando lo sguardo nuovamente verso l’esterno.
Derek fece un respiro profondo per cercare di calmare il battito furioso del suo cuore, “Dove devi andare, Stiles? Avanti, viene da me” parlò con voce soffice allungando ancora la mano verso di lui.
Il ragazzo non si voltò, ma riprese a parlare “Devo andare. Io devo andare da loro” la sua voce era lontana.
Il respiro del lupo si spezzò per un attimo, “Loro chi? Da chi devi andare?” chiuse appena gli occhi prima di compiere un piccolo passo.
“Allison” rispose Stiles, “Aiden” continuò, “Tutti quelli che sono morti per colpa mia” concluse poi voltandosi verso di lui. “Sono tutti li” continuò indicando con l’indice il vuoto sotto di lui, “Mi stanno aspettando. Io devo andare da loro”
Aspetta” la voce di Derek si incrinò, “Stiles, ascoltami” lo pregò, “Scendi da li, parliamone con calma”
NO!” urlò il ragazzo mentre calde lacrime presero a rigargli le guance pallide, “Questo” Stiles indicò ancora il nulla davanti a lui, “è l’unico modo” disse poi con voce sottile.
Derek face un altro passo verso di lui, “L’unico modo per cosa?” chiese piano avvicinandosi ancora di qualche centimetro.
“Per non sentirle più” sussurrò abbassando il capo, “Le voci” continuò, “Sento le loro voci. Mi accusano. E hanno ragione” Stiles alzò lo sguardo per specchiarsi in quello del lupo, “Questo è l’unico modo” ripeté ancora mentre nuove lacrime scendevano sul suo viso, “E’ unico modo per farle smettere” concluse sconfitto.
Il cuore di Derek perse un battito, “Stiles” la sua voce era bloccata in fondo alla gola “Nulla di tutto quello che è accaduto è stata colpa tua” continuò facendo un altro passo.
“Mi ricordo tutto. Ogni cosa. Ogni volto” rispose il giovane stringendo con forza i pugni, il suo corpo era teso come una corda di violino pronta a spezzarsi, “Vedo la vita lasciare il loro sguardo. Sento il loro cuore fermarsi. Ho le loro voci in testa!” continuò con più forza, “Questo è l’unico modo per far smettere tutto” concluse guardandolo ancora negli occhi prima di voltarsi e muovere un passo verso il vuoto.
Non appena Stiles gli diede completamente le spalle, Derek non attese un solo istante: si mosse con l’agilità e la prontezza di un lupo e lo afferrò per i fianchi stretti prima che anche l’altro piede lasciasse la sicurezza del cemento.
Si strinse il corpo tremante del giovane contro il suo e si lasciò andare con il muro sistemandoselo a cavalcioni, immerse il volto nel collo di Stiles mentre entrambe le mani artigliavano la stoffa della maglia leggera.
Fece un respiro profondo per cercare, invano, di calmare i battiti furiosi del suo cuore. Aumentò la presa su di lui come per accertarsi che fosse davvero lì, vivo, tra le sue braccia.
Sentì le dita fredde del ragazzo percorrergli la schiena nuda per fermarsi tra i suoi capelli.
“Derek” un sussurro contro la sua pelle, “Perché l’hai fatto?” pigolò nascondendo il volto nel suo petto, “Io non ce la faccio più. Falle smettere!” la sua voce si incrinò, “Ti prego” alzò lo sguardo lucido in quello del lupo, “Falle smettere!
Derek gli prese il volto tra le mani e gli asciugò le guance con i pollici, seguì il contorno delle sue labbra morbide ed umide, gli sfiorò la fronte con un bacio delicato prima di incatenare le sue iridi verdi a quelle d’ambra di Stiles.
“Lo supereremo” disse con tono fermo, ma estremamente dolce, “Te lo prometto”
“Come?” sussurrò l’umano
“Insieme” concluse il lupo attirandolo verso di se per poterlo sollevare e prenderlo tra le braccia, Stiles fece passare le braccia intorno al collo del moro e nascose il volto nella sua spalla.
Derek lo condusse senza fatica fino al letto e lo stese con attenzione, si sdraiò immediatamente al suo fianco e gli sfiorò le labbra morbide con un bacio leggero.
Il giovane lo ringraziò con un sorriso tirato ed il mannaro strofinò per un attimo il naso contro quello dell’umano, dopo di che appoggiò la testa tra i cuscini. Si osservarono per pochi attimi, poi Derek mosse un braccio in un chiaro invito e Stiles non attese un solo istante prima di tuffarsi tra le sue braccia per farsi stringere maggiormente.
Rimasero in silenzio per un po', cullati dai loro respiri e dal battito dei loro cuori.
“E se non dovessi farcela?” chiese ancora, strofinando il naso contro la pelle sensibile del collo di Derek
“Ce la faremo insieme” rispose il moro baciandogli la tempia, “Un pezzetto alla volta” rafforzando la presa su di lui per sistemandoselo meglio contro il petto, “Finché tutti i pezzi saranno al posto giusto”.

 
  
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