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Autore: Melanto    16/07/2009    6 recensioni
Una raccolta di spin-off legati alla saga dell'AU-fantasy "Elementia: The War" e che racconta l'infanzia dei nostri quattro eroi.
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alan Croker/Yuzo Morisaki, Hajime Taki/Ted Carter, Mamoru Izawa/Paul Diamond, Teppei Kisugi/Johnny Mason
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Elementia Esalogy'
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Ele - GreenWonder

Questa storia è stata scritta per la Rainbow Challenge indetta da Fanworld.
Il prompt è il Verde.

Prima che leggiate, è mio dovere avvisarvi che questa è una raccolta di Spin-Off legati alla fanfiction AU: "Elementia: The War", attualmente non ancora su Fanworld (il tempo di risistemare i capitoli al momento pubblicati e la metterò anche qui XD). Essendo che la lettura di "Elementia: The War" è necessaria per comprendere i seguenti spin-off, temo che la maggior parte di voi non avrà la minima idea di quello di cui io parlerò. T_T mi dispiace. 
(XD ovviamente, se vorrete tuffarvi nella lettura della storia principale... a me non potrà far altro che piacere!)



Green Wonder
(Hajime e Teppei, 4 anni)




Lago di Dun, Ilar - Regno degli Ozora, Terre Centrali Orientali

La risata piena e vigorosa di Hidetoshi Kisugi, Minister di Terra, riempì la piacevole aria lacustre di quella sera tiepida. A gambe distese e i gomiti al suolo, restava scompostamente seduto sulle rigogliose rive del Lago Dun di Ilar con il piccolo Teppei sdraiato a pancia in giù accanto a lui; i piedi ciondolanti nell’aria ed il mento appoggiato nelle mani.
«Per tutte le Dee, Seishiro, così rischi di affogarlo tuo figlio!»
«Fa’ silenzio, Hide. So esattamente quello che faccio.» Si difese l’interloquito immerso per metà nelle acque del lago e con la mano che teneva ancora sotto la superficie la testa di Hajime. «Come credi che funzioni ad Agadir?»
L’altro continuò a ridere, rivolgendosi a Teppei. «Prendi nota, figliolo, ti risparmierai questa tortura a Tyran.»
«Sì, però digli di quando dovrà frantumare le montagne a suon di pugni!» sottolineò Seishiro e il bambino ridacchiò mentre fissava le bollicine che risalivano sul pelo dell'acqua.
Il Minister di Agadir tenne sotto il figlio per qualche altro secondo, poi lasciò la presa e la testa del piccolo Hajime riemerse con prepotenza, prendendo ampie boccate e sputacchiando acqua dolce. Suo padre sorrise, dandogli qualche colpetto sulla schiena.
«Tutto bene, figliolo?» domandò il Minister di Terra.
«Sì, zio Hide» rispose il bambino tra i colpi di tosse. Anche se non era davvero suo zio, Hajime aveva sempre considerato Hidetoshi e Reika Kisugi come dei parenti, dato che erano molto amici dei suoi genitori fin da giovani, e, come nelle più classiche delle tradizioni, lui era divenuto amicissimo del loro unico figlio, Teppei.
«Forza, Hajime. Sei stato davvero molto bravo.» Lo incoraggiò il padre e il bambino sembrò illuminarsi; i pugni stretti con orgoglio.
«Davvero?»
«Sì. Sei rimasto sotto più del solito, sei sulla buona strada, ormai: nuoti già come un pesciolino e hai un discreto livello di apnea. Sei pronto per andare ad Agadir.»
«Ma… e quando mi spunteranno le branchie?» domandò trepidante. In risposta ricevette una carezza affettuosa sulla testa, mentre suo padre rideva divertito.
«C’è ancora tempo per quello, figliolo, non essere impaziente.»
«Uffa.»
«Forza, metti via quel muso lungo e fila a riva, che se tua madre ti vede ancora in acqua al suo arrivo, me le dirà di tutti i colori.» Lo sospinse leggermente verso il bordo del lago che il piccolo raggiunse in un attimo.
Cercando di non inciampare nel tessuto bagnato del kiro in miniatura che gli aveva confezionato sua madre, Hajime raggiunse Teppei e Hidetoshi, lasciandosi cadere sull’erba morbida accanto al suo migliore amico.
«Asciugati, ranocchio.» Lo prese in giro l’uomo, lanciandogli un telo sulla testa, e il bambino iniziò a frizionarsi i capelli, facendo in modo che gli schizzi d’acqua finissero addosso a Teppei. Quest’ultimo rise, nascondendo il viso.
«Smettila, Hajime! È fredda!»
«Proprio per quello, se no non c’è gusto!»
«Dite un po’.» Hidetoshi si attirò la loro attenzione. «Ma voi lo avete mai visto un vero Tritone di Agadir completamente trasformato?»
I due bambini scossero il capo, con perplessità.
«Nemmeno tu, Hajime?»
«Non tutto-tutto.»
E l’uomo annuì con un sorrisetto convinto «Ehi, Shiro, perché non fai vedere ai due mostriciattoli come diventerà Hajime tra qualche anno?»
«Sì!» Teppei parve da subito entusiasta e sgranò gli occhioni vivi di curiosità. Il padre gli spettinò la morbida massa riccia di capelli.
«E' uno spettacolo unico, presta la massima attenzione.»
Ancora in acqua, Seishiro si strinse nelle spalle. «Va bene» accordò, liberandosi del kiro che venne appoggiato tra i canneti costeggianti la riva. Si immerse poi completamente, allontanandosi con bracciate rapidissime e scomparendo sotto la superficie. Teppei allungò il collo per vedere dove fosse finito, ma l’acqua era diventata improvvisamente immota, come meravigliosa tavola sotto la luce della luna. Si sentiva solo il continuo sciabordio lungo la riva e tra le canne.
Poi, Seishiro Taki riemerse con un potente colpo di reni, saltando sulla superficie e Teppei balzò a sedere, assumendo una postura più composta e osservandolo con gli occhioni carichi di meraviglia.
La luna illuminava il colore verde chiarissimo della sua pelle, mente le squame della coda – che era lunga, più lunga di qualsiasi altra coda di pesce che avesse mai visto – cangiavano al riverbero e brillavano come diamanti.
«Wow!» esalò, sbattendo velocemente le palpebre. Era incantato.
«Spettacolare, vero?» gli domandò suo padre con un sorriso e lui annuì energicamente, correndo verso la riva dove venne raggiunto da Seishiro; in quel modo, poté osservarlo meglio da vicino.
«E tu, Hajime? Pensa che diventerai così.»
L’interpellato non parve troppo entusiasta e osservò prima Hidetoshi e poi suo padre.
«Ma è… è verde» sentenziò. «Anche io diventerò verde, papà? Come un’alga?»
L’uomo rise di gusto, mentre Teppei gli fissava le orecchie sul cui padiglione era spuntata una sottile membrana che faceva da pinna. «La tonalità di colore dipende dal tipo di acqua e dalla vegetazione. Quindi non diventerai solo verde.» Quella notizia non sembrò rincuorare suo figlio, però dovette ammettere che la coda di suo padre era bellissima e la fissò come ipnotizzato, mentre la dibatteva debolmente nelle acque del lago giocando con Teppei che cercava, invano, di afferrarla.
Fu proprio quest’ultimo a girarsi verso di lui con un sorriso entusiasta sul volto.
«A me piace il verde, Hajime!» Poi si rivolse al Tritone: «Zio Shiro, anche Hajime avrà una coda lunga e luccicante come la tua?»
«Certo, Teppei.»
«Wow!» Galvanizzato, tornò dal suo compagno di giochi. «Hai sentito? Diventerai bellissimo come il tuo papà!»
Hajime arrossì. «Bellissimo? Ma se ho i denti a coniglio!»
«E allora? A me piacciono anche quelli!» Teppei gli balzò al collo, rotolando tutti e due sull’erba. «Voglio vederti con la coda verde!»
«Ehi, Teppei! Piano!» furono le deboli proteste di Hajime, mentre i loro padri ridevano divertiti.
Seishiro indossò nuovamente il kiro e tornò nella sua forma umana, uscendo dall’acqua. I lunghi capelli neri, che arrivavano a lambire quasi il fondoschiena, si incollarono fradici alla pelle. Con gesti lenti li strizzò, prendendo posto accanto a Hidetoshi; quest'ultimo sghignazzava nel vedere Hajime e Teppei che giocavano alla lotta, e Teppei aveva la meglio.
«I due mostriciattoli vanno d’amore e d’accordo» disse il Minister di Terra, aveva una corporatura molto più possente di quella del Minister dell’Acqua che era asciutta e flessuosa. «Un giorno finiranno col prendere il nostro posto qui a Ilar, te lo dico io.»
«Chissà, magari il destino avrà in serbo qualcos’altro per loro. Qualcosa di molto più importante.»
L’altro lo pungolò con una gomitata. «Pensi sempre in grande tu.»
«Arin dice che sono lungimirante. Ma non ci vuole molto per capire che diventeranno due ottimi Elementi.»
«Parole sante.»
In quel momento, le voci di Arin Taki – da cui Hajime aveva preso la dentatura sporgente – e Reika Kisugi – che aveva tramandato il ricco groviglio di ricci a Teppei – si attirarono le attenzioni dei piccoli, emergendo dal bosco con delle ceste cariche di cibo per il loro pic-nic in riva al lago.
«Bambini, arrivano i rinforzi!»
«Abbiamo preparato anche la crostata di mele!»
I mostriciattoli balzarono in piedi, esclamando, all’unisono, un festante: «Evviva!»




Note: c'erano dei momenti di cui mi sarebbe sempre piaciuto parlare. Momenti che precedono l'inizio della Guerra raccontata in "The War", momenti legati all'infanzia di Yuzo, Mamoru, Hajime e Teppei, e alla loro crescita. La nascita di questa raccolta, mi ha permesso di poter trovare un modo per raccontarvi di questi piccoli e importanti momenti. 

L'intera Raccolta (ed in particolare le storie sui Ciccioli XD) è dedicata a Kara: perché so che apprezza tantissimo Elementia, perché quando avevo bisogno di una mano a trovare una trama per quel terribile colore verde mi ha riempito di spunti e perché, indirettamente, mi ha fatto venire l'idea di creare una Raccolta.
:* Grazie.

   
 
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