Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Prettybene9816    25/12/2018    0 recensioni
E' il sequel di "Professore, scusi posso amarla?"
Se non avete letto il libro precedente ,non cambia nulla perchè i protagonisti sono diversi, ma per capire meglio il passato e le identità di questi nuovi personaggi, è consigliato di leggerlo.
Farid.
Farid punto e basta, è cosi' che si fa chiamare..non vuole che nessuno sappia il suo cognome, perchè lui stesso rifiuta quel cognome.
Ha vissuto e ha vissuto fin troppo per essere un uomo di soli 24 anni.
Per non pensarci ,si sfoga nel calcio e riesce a diventare ben presto un calciatore di fama mondiale,ma questo non gli basta .
Lui è sbagliato e anche la sua vita è sbagliata ed è maledettamente attratto dal peccato, perchè il peccato non si rifiuta mai.
Una caratteristica di lui?
Non ha paura di morire, ha paura di vivere.
*****************************************
Kemal.
Kemal Cortada.
Un rifiuto umano si soprannominava.
Cresciuto da terroristi che hanno sempre voluto da lui la violenza.
La sovrana violenza.
Dopo trent'anni ritrova suo fratello e finalmente viene a scoprire tutta la verità ma..lui è Kemal.
Il Kemal che è cresciuto nel male e che non conosce altro.
Una caratteristica di lui?
Convive con la solitudine e ama la sua gatta Luna.
Irrazionalità, piacere,
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Coniunctio animi maxima est cognatio. L'unione delle anime è più grande di ogni parentela. MELISA' S POV: "Questo" dico, indicando un vestito bianco con uno scollo profondo di pizzo, una gonna di tulle e degli altri strati di tulle attaccati sulle spalle...mi ricorda molto lo stile dei vestiti delle dee greche che ammiravo sui libri di arte. La commessa prende subito il vestito e insieme andiamo nel camerino a provarlo. Sono qui da quasi mezz'ora e ho già provato tre abiti...tutti bellissimi ma non mi hanno fatta emozionare. "Metta un piede qui" dice la commessa, allargando il vestito ai miei piedi. Metto un piede, metto l'altro mentre la commessa me lo alza e io tenendo il vestito sullo scollo, lascio che la commessa allacci i bottoni. "Ecco fatto" dice lei, lisciandomi il vestito. Me lo sento benissimo addosso e solo adesso sto incominciando a realizzare che sto per sposarmi con l'amore della mia vita. Per tutto questo tempo mi sembrava una cosa assurda...un'idea che sarebbe svanita. "Attenzione" dice lei, sorridendo mentre io quasi corro a specchiarmi. Sorrido anch'io e raggiungo più lentamente lo specchio. "Salga" dice lei, tenendomi la gonna. Salgo il gradino e girandomi, finalmente mi specchio. "È meravigliosa" mormora la commessa dietro di me, mentre io sbatto ripetutamente gli occhi e mi guardo incredula. Questo vestito è...è...è perfetto, sono senza parole. è perfetto, sono senza parole Mi porto le mani sulle labbra e rido Mi porto le mani sulle labbra e rido. Rido istericamente mentre la commessa contagiata ride insieme a me. "Vedo che ti mette allegria il vestito" dice lei una volta riprese dalla risata isterica. "È lui" dico ancora emozionata. "Oh cara, lo avevo capito" dice la commessa, facendomi l'occhiolino. "Quando ti sposerai?" Chiede lei, mentre inizia a sbottonarmi il vestito. Io mi rigiro per impedire di sbottonare il vestito e dico "In realtà fra qualche oretta" "Cosa?"chiede lei incredula. "Quanto viene il vestito?" "Ma...dobbiamo cucirlo prima e..." "Le pagherò l'inconveniente, la prego" dico, cercando di farle gli occhioni. "Ma le costerà davvero tanto" dice lei un po' intimorita. "Non è un problema, quanto?" Dopo dieci minuti esco dal negozio con un nuovo diadema, scarpe e giarrettiera. "Signorina, il signore mi ha chiesto di portarla da una parrucchiera" dice la guardia che mi ha accompagnata fino a qui. "Oh ok, va bene" dico, salendo nella jeep con l'aiuto di lui che mi alza la gonna. "Grazie mille" lo ringrazio per poi guardare l'orario. Sono le quattro del pomeriggio...mi sento girare la testa per l'emozione. "Kemal le ha detto altro?" Chiedo all'autista mentre svolta a destra. "Abbiamo un rigido programma da seguire, ma il signore ha detto che il silenzio è imperativo" "In poche parole non posso sapere nulla" "Esatto signorina, la prego non insista" Mi riappoggia sui sedili e mormoro "Va bene così...mi fido di lui" L' autista sorride e io volgo lo sguardo fuori dal finestrino. Palermo non è stata mai così bella...mi sembra di vivere un sogno. Osservo il monumento in piazza Vittorio Veneto e resto incantata a guardare sull'obelisco la Vittoria Alata di Rutelli, la grande scalinata, l'ampio basamento e l'esadra semicircolare a colonne, come per incoronamento via Libertà. E' un monumento nato in origine per ricordare l'Unità d'Italia e il posto prescelto era tutt'altro, grosso modo all'incrocio tra via Lincoln e corso dei Mille, anche perché vicino al ponte dell'Ammiraglio dove avevano avuto luogo scontri tra Garib... E' un monumento nato in origine per ricordare l'Unità d'Italia e il posto prescelto era tutt'altro, grosso modo all'incrocio tra via Lincoln e corso dei Mille, anche perché vicino al ponte dell'Ammiraglio dove avevano avuto luogo scontri tra Garibaldini e Borbonici. Ma lo spazio angusto fece optare per spostare il monumento altrove. Ai tempi l'obelisco sarebbe andato sopra un basamento arricchito con le statue di un altro artista Palermitano, Antonio Ugo. Queste due statue, che sono quelle al primo piano del monumento, sono una donna ed una giovincella. La donna rappresenta l'Italia, mentre la giovane la Sicilia. E la Statua venne chiamata "ricongiungimento della Sicilia alla Madre Patria" Poi però arrivò la prima guerra mondiale che portò con sè un milione di morti e in seguito arrivò il fascismo...il comune non aveva fatto nessun sforzo per i caduti della guerra quindi da qui partì l'idea di riadattare il monumento, modificandolo in modo che fosse dedicato ai caduti in guerra...passando quindi dal monumento alla libertà ad un monumento ai caduti. Molti sottovalutano questo monumento ma a me ha sempre affascinato...lo trovo magnifico. Abbasso lo sguardo al mio vestito e sorrido...spero tanto possa piacere a lampo. "Ci siamo quasi' mi avverte l'autista. "Davvero? Siamo stati veloci" noto. Lui frena davanti ad un centro benessere e io alzo subito un sopracciglio. È uno dei centri di benessere più costosi e rinomati della città...ci passo sempre davanti, ma 25€ per le sopracciglia mi ha sempre fatta scappare. "L' aiuto" dice l'autista, uscendo dalla macchina. Aspetto che mi apra la porta e afferrandogli il braccio, esco dall'aiuto. "Grazie mille" dico per l'ennesima volta. "Le mostro dove andare" dice lui, accompagnandomi dentro. Io rimango sorpresa dal lusso che ci accoglie l'ingresso del centro e superando la reception, ci addentriamo in un corridoio rosso con una moquette a scacchi. "Di qua "dice lui, aprendo una porta. Entro dentro la sala enorme che accoglie dei lavandini, un banco da lavoro piena di pettini, spazzole, piastre, mousse, lacche e altri prodotti che non ho idea cosa siano. "Le presento l'estetista Natalia Di Vita" dice lui indicandola. Natalia, una donna di mezz'età mora con occhi verdi, alta e slanciata con un tailleur giallo senape, mi sorride e dice "Piacere di conoscerti, signorina..." "Mi chiami Melisa e piacere mio" dico, dandole la mano. Sembra molto gentile. "Vi lascio, signorina io sono fuori se ha bisogno di qualcosa" dice la guardia. "Certo, grazie" dico, mentre lui esce fuori e mi lascia sola con Natalia. "Eccoci qua cara mia" dice lei, trascinandomi dietro ad un separè. "Incominciamo col toglierci questo magnifico vestito" dice, iniziando a sbottonare l'abito. Rimango col reggiseno e le mutandine, ma lei mi passa una sottoveste di seta grigia e dice "Ora iniziamo col sciacquarti i capelli e mentre te li acconcio, mangerai" "Mangerò?" Chiedo non capendo. Lei afferra una scatola di "Ke palle" e dice "Il signor Cortada ha fatto mandare queste e mi ha fatto promettere di farti mangiare bene" "Proprio adesso ho lo stomaco chiuso" dico riavviandomi i capelli. "Ordini dall'alto" dice lei. "Ordini dal mio futuro marito...non mi spaventano" dico ridendo. "Stasera non avrai tempo di mangiare, ti conviene farlo adesso" dice lei, facendomi l'occhiolino. Arrossisco di botto e mormoro "Va bene dai, ma solo se mangi anche tu" "Io ho di meglio da fare! Ma prometto che appena finirò, mi farò una bella mangiata" Le sorrido stringendo il patto, mentre lei mi fa sedere su una sediolina ed incomincia a sciacquarmi i capelli. "Ecco a te" mi dà tra le mani un'arancina ed incomincia a pettinarmi i capelli. "Sei mai stata qui?"chiede lei mentre separa i capelli a destra e a sinistra. "La verità? Mi sembrava troppo costoso" dico, prendendo un morso dell'arancina. "Posso capirlo...ma la qualità dei nostri prodotti è la migliore della città" dice lei, mentre io gemo di piacere nel mangiare l'arancia alla salsiccia e friarielli. "Buona eh?" Chiede lei sorridendo. "È l'arancina più buona che io abbia mai mangiato" dico annuendo. "Il meglio per la sua sposa" dice lei riferendosi a Kemal. Mi mordo il labbro mentre continuo a mangiare l'arancina e Natalia inizia a tagliarmi i capelli. Dopo un'ora di trucco, parrucco e unghia, vado a rimettermi il vestito e indosso l'intimo che avevo scelto prima di andare a pendere il vestito. "Pronta?" Chiede Natalia, portandomi davanti ad uno specchio coperto da una lenzuola di seta. "Pronta" dico sospirando. Natalia mi sorride e levando il lenzuolo, mi fa girare verso lo specchio. Spalanco gli occhi nel vedermi e chiedo "Come hai fatto??" "Sei una bellissima ragazza, non è stato difficile" dice lei, mentre io mi avvicino allo specchio e osservo il trucco. È una semplice linea di eyeliner ma è perfetta e allunga il mio occhio evidenziandone anche il colore, sulle labbra ho un rossetto rosso e sulle guance è leggermente rosato. I capelli sono acconciati in una coda bassa e delle ciocche morbide che incorniciano il mio viso...è molto semplice, ma è estremamente elegante ed ordinata. Abbasso lo sguardo al vestito e mi mordo il labbro. "Sei meravigliosa...Il signor Cortada è molto fortunato" dice Natalia con gli occhi lucidi. In realtà mi sto trattenendo anch'io. "L' auto è qua fuori" dice lei, accarezzandomi le braccia. "Sto morendo d'ansia" mormoro io sospirando a fondo. "Ti capisco" dice lei per poi girarmi dalle spalle e dirmi "Ma ti assicuro che appena lo vedrai, sparirà tutto...ansia, paura, preoccupazione...tutto" "Gli piacerò?"chiedo incerta. "Me lo chiedi pure?" Chiede lei ridendo. Sorrido anch'io e dico "Sei stata bravissima, ti ringrazio tanto. Prometto che passerò da qui più spesso" "Anche se costa troppo?" Scherza lei. "Al massimo ti saluto e me ne vado" dico ridendo. Lei ride contagiata da me e abbracciandomi, dice "Auguri gioia" "Grazie ancora, di tutto" mormoro sulla sua spalla. "Non ti azzardare a piangere" dice lei. "Mi sto trattenendo anche adesso" "Vai bella, ti stanno aspettando" Mi stacco di malavoglia mentre la guardia si affaccia nella sala e chiede "Tutto bene? " "Stavo per farla scendere" dice Natalia. L' abbraccio per l'ultima volta e sorridendo, seguo fuori la guardia. "Sta molto bene" dice la guardia, aiutandomi con la gonna. Lo ringrazio e insieme ritorniamo all'auto. Vedo fuori dal finestrino che stiamo salendo la montagna e chiedo "Dove stiamo andando?" "Castello Utveggio" dice lui facendomi spalancare la bocca. "Tutto bene?"chiede lui che mi vede paralizzata contro il sedile. "Si si, grazie" dico deglutendo. Non posso scoppiare a piangere adesso... Chiudo gli occhi e sono ritornata in quella cella lurida e umida, dove Kemal mi faceva visita e un giorno consegnandomi la foto del castello che stiamo raggiungendo, ha promesso che mi avrebbe comprato una casa che tocca il cielo. Chiudo gli occhi e sono ritornata in quella cella lurida e umida, dove Kemal mi faceva visita e un giorno consegnandomi la foto del castello che stiamo raggiungendo, ha promesso che mi avrebbe comprato una casa che tocca il cielo Ora ci stiamo per sposare lì e in un certo senso ha mantenuto la promessa Ora ci stiamo per sposare lì e in un certo senso ha mantenuto la promessa. Non pensavo neanche che se ne ricordasse...insomma sono passato diciott'anni da quelle parole. Abbasso lo sguardo, cercando di trattenermi e sospiro, facendo respiri a fondo. Mi sento male...non vedo l'ora di vederlo. Dopo dieci minuti raggiungiamo il castello ed uscendo dalla macchina, mi guardo attorno. Il castello è enorme, rosa in stile liberty ed è illuminata da delle luci blu che contrasta col cielo bellissimo, che dio ci ha riservato per questo giorno. Il tramonto più bello che io abbia mai visto...Il cielo è quasi rosso con delle sfumature arancioni e rosa...è uno spettacolo. "Di qua" dice la guardia, guidandomi. Lo seguo in silenzio, godendomi il panorama finché da lontano vedo i miei genitori. "Mamá!" Esclamo correndo da lei. "Niña!!" Grida mamà abbracciandomi. Ha un vestito rosa con delle perline sulla gonna e mio padre ha uno smoking nero che lo slancia...sono perfetti. "Kemal ci ha detto della sorpresa! Non dovevate organizzare un secondo matrimonio solo per noi!" Dice mia madre in lacrime. È sempre stata estremamente sensibile...Un gatto si fa male e lei scoppia a piangere. "Mi dovevo far perdonare" dico a mamá mentre cerco di asciugarle le lacrime. "Niña sei bellissima" dice papá anche lui commosso. "Così fate piangere me!" Dico inspirando col naso. "No no por favor!" Dice mia madre abbracciandomi. L' abbraccio anch'io e chiedo sulla sua spalla "Dov'è?" "Ti sta aspettando niña, es muy hermoso..." "Sto tremando, sento un nodo nello stomaco e non riesco a respirare mamá" farfuglio senza fiato. "Tranquila!! È già tuo marito, non immagino come ti sarai sentita la prima volta, se adesso sei così" Dice mia madre. "Io...si, insomma...È come se fosse un'altra prima volta, l'emozione è quella" dico, ricordandomi solo adesso della bugia raccontata. Mio padre mi bacia la fronte e dice "Dobbiamo andare" Annuisco con la testa, mentre mamá mi consegna un bouquet di rose rosse che s'intona col mio rossetto. "Pronta?"chiede papá. Annuisco con la testa mentre lui mi prende la mano e iniziamo a camminare. Alzo lo sguardo al cielo rosato che mi fa sorridere per la bellezza e cerco di non scoppiare a piangere. Ho desiderato così tanto questo giorno...con ogni grammo di speranza che avevo in corpo...non ho mai smesso di crederci, neanche quando non avevo tracce di lui ed ero convinta che mi avesse abbandonata. La mattina quando andavo a scuola, guardavo ogni fermata dell'autobus con la speranza che lui potesse salire...alzavo lo sguardo al cielo e mi chiedevo come stesse, cosa stesse facendo in quel momento, se mi stesse pensando...prendere l'autobus era diventato una tortura. Mi alzavo con la sua immagine proiettata nella mia mente e andavo a dormire con la speranza di sognarlo ancora...anche solo per tre secondi... erano di vitale importanza quei tre secondi, riuscivo ad andare avanti grazie ai miei sogni su di lui. Mi facevano pensare che ci fosse ancora e che magari anche lui guardasse il cielo e chiedesse alle nuvole di me. M'illudevo, ne ero consapevole...ma cosa farci? Lo amavo con ogni fibra del mio corpo, avevamo un filo comune legato sul mignolo...Io appartenevo a lui e lui apparteneva a me. "Eccoci" dice mio padre svoltando a destra per poi percorrere una stradina, che porta a una specie di terrazzo di pietra a cerchio con la vista di tutta Palermo attorno. "Eccoci" dice mio padre svoltando a destra per poi percorrere una stradina, che porta a una specie di terrazzo di pietra a cerchio con la vista di tutta Palermo attorno Alzo lo sguardo a due persone e smetto di respirare quando vedo Kemal. Alzo lo sguardo a due persone e smetto di respirare quando vedo Kemal È lontano, messo al centro del cerchio e sembra quasi un'apparizione. Sbatto gli occhi ancora incredula e vedo lui che si porta una mano sul petto e mi guarda con la bocca leggermente schiusa. Mi aggrappo a mio padre per non cadere in ginocchio, mentre vedo la sua figura slanciata nel completo giacca e pantaloni blu scuri e una semplice camicia bianca sotto la giacca. I riccioli non sembrano essere toccati, infatti svettano sopra la sua testa pronti ad essere accarezzati dalle mie dita. La barba è meno folta di stamattina e osservo i suoi muscoli sotto la giacca che non riescono a non essere in primo piano...è così virile, attraente, elegante, sensuale...ci sarebbe una lista di parole per descriverlo. La stradina che collega al cerchio è ricoperta da un tappeto rosso e iniziando a percorrerlo, non riesco a staccare gli occhi da Kemal che a sua volta mi sta divorando con lo sguardo. Respiro a fondo e do ragione a Natalia, sono scomparse tutte le ansie, paure, preoccupazioni appena l'ho visto. È tutto volato via, dando spazio a: gioia, allegria, euforia, amore, amore e ancora mille volte amore. Sono così totalmente e irreversibilmente innamorata di lui...ne sono pazza. Quando pochi passi ci separano, osservo gli occhi lucidi di Kemal e solo ora mi accorgo di alcune lacrime che scivolano furtivamente. Neanche lui se ne accorge, infatti sono io che lo raggiungo a alzando una mano con una carezza gli asciugo le lacrime. "Va tutto bene" mormoro col cuore che va a tremila. Mai mi sarei aspettato di doverlo calmarlo...ero convinta che sarei scoppiata io a piangere. Lui annuisce con la testa mentre si porta una mia mano sulle labbra e altre lacrime scendono senza permesso. A lui sembra non importare nulla, perché continua a guardarmi come incantato e quasi non ci crede che io sia realmente lì e pronta per sposarlo, per buttarci il passato alle spalle e iniziare un nuovo futuro uniti più forti di prima. "Ti prego non farmi piangere" sussurro, continuando ad asciugargli le lacrime. "Sei così bella...sono senza fiato e mi gira la testa solo a guardarti. Non me la merito una donna come te...perdonami se non sono all'altezza nuvola" "Lampo no...non dire così" sussurro scuotendo la testa. "Dio santo...non ho parole, sei il mio angelo, la mia dea...sei perfetta e solo ora mi rendo conto che i miei sogni non ti rendeva giustizia cazzo, sei tutto ciò che ho sempre voluto, sempre." "Vogliamo iniziare con la cerimonia?" Chiede un signora che solo ora mi sono accorta dell'esistenza. Continuo ad asciugare le lacrime a Kemal e annuisco con la testa al signore. "Kemal e Melisa, noi tutti qui presenti partecipiamo alla vostra gioia e vi accogliamo con grande affetto nel giorno in cui decidete di realizzare la comunione di tutta la vita. "Oggi, 16 dicembre 2018, per dovere d'ufficio a norma di legge do lettura degli articoli 143-144 e 147 del Codice Civile " ART. 143 DIRITTI E DOVERI RECIPROCI DEI CONIUGI Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti ed assumono gli stessi doveri. Dal matrimonio deriva l'obbligo reciproco di fedeltà, all'assistenza morale e materiale..." continua l'officiante a illustrare brevemente gli articoli del codice civile. Lancio uno sguardo a mamá al mio fianco che scatta mille foto al secondo con la fotocamera e papá al fianco di Kemal che si liscia la cravatta agitato...sono ancora convinti che sia un secondo matrimonio. "Volete dire qualcosa prima delle promesse?" chiede l'officiante indicando Kemal. Kemal sembra ancora scosso e troppo emozionato si porta le mie mani sulle labbra... " Sei tutto quello che ho sempre voluto, sempre." mormora, guardandomi dritto negli occhi. Sbatto ripetutamente gli occhi mentre lui abbassa lo sguardo e dice "Voglio finirla con questa cerimonia, non ce la faccio più...non riesco neanche a formulare una frase completa, non ragiono più" Mia madre ridacchia mentre l'officiante gli sorride e dice "Dunque procediamo con..." "No scusatemi, volevo dire una cosa" li fermo. Kemal spalanca gli occhi subito allarmato e io stringendogli le mani più di quanto non siano già strette, mormoro "Una cosa veloce...ce la fai?" "Tutto quello che vuoi" dice Kemal annuendo. Io mi mordo il labbro e dico "Volevo solo dire che mi sento la ragazza più fortunata al mondo a sposare il mio primo amore...ho aspettato questo momento, anche se tutto andava male e l'idea di ricongiungermi con te scarseggiava giorno dopo giorno. Ho sognato, ho sperato e ho creduto fino alla fine per questo momento e ora il fatto che tu sia qui, davanti a me, bello come il tramonto di oggi e follemente innamorato di me, mi sembra surreale." Kemal si trattiene tra i denti il labbro che trema mentre io continuo a dire sempre con più difficoltà "Sapevamo fin da piccoli che sarebbe successo, che avremmo raggiunto la casa che tocca il cielo e ci saremmo sposati. Sapevamo che nonostante tutte le difficoltà, avremmo sempre trovato la strada per ritrovarci. Sapevamo che l'amore che provavamo non poteva che crescere giorno dopo giorno, sapevamo che sarebbe tutto andato bene...me lo ripetevi sempre. Sono orgogliosa della persona che ho al mio fianco e ringrazio dio per questo immenso dono, non potevo chiedere un amore così grande, che capita una sola volta nella vita. Spero di essere una moglie perfetta per te e spero di creare una grande famiglia con te, basata sul nostro amore e sulla nostra fiducia...ti amo e te lo ripeterò per il resto dei miei giorni" Kemal alza lo sguardo al cielo e per poco non piango anch'io per le lacrime senza controllo che scendono dagli occhi di lui...stavolta se ne accorge e cerca di asciugarle, ma sono troppe e lui inizia anche a singhiozzare. Non l'ho mai visto in questo stato, mai. Faccio per calmarlo ma lui cade in ginocchio e baciandomi i palmi delle mani, dimostra tutto il suo amore. Non è mai stato bravo con le parole, in realtà odia proprio parlare e preferisce passare ai fatti, molto spesso dice che non viene compreso nelle parole o non riesce ad esprimere veramente ciò che prova e questo ne è la prova. Lui in ginocchio, con le lacrime che mi bacia i palmi delle mani...queste mani che ama quando gli sfrego la barba, accarezzo i capelli o semplicemente gli accarezzo il viso. È la dimostrazione che sono l'unica a farlo cadere in ginocchio e a ridurlo in questo stato, è la dimostrazione che solo io ho potere su di lui, che solo io posso vederlo così e che solo io posso curarlo, amarlo e proteggerlo. Il suo veleno e la sua acqua santa...ma sempre e solo sua. "Procedo?" Mi chiede il permesso l'officiante. Annuisco con la testa anche al posto di Kemal che sembra anche di essersi scordato di essere in compagnia. "Se dunque è vostra intenzione unirvi in Matrimonio, datevi la mano destra ed esprimete il vostro consenso. Tu Kemal , vuoi prendere la qui presente Melisa come tua sposa ?" "Si, lo voglio" dice Kemal con ancora la voce che trema. Gli accarezzo la mascella mentre l'officiante chiede "E tu Melisa, vuoi prendere il qui presente Kemal come tuo sposo?" "Lo voglio" dico sorridendo a trentadue denti. "i testimoni hanno sentito?" chiede l'officiante. Sento entrambi acconsentire mentre mio padre si avvicina all'officiante per consegnare le fedi e sorrido quando Kemal ne prende l'anello, mentre cerca ancora di riprendersi "Alla presenza dei vostri familiari e dei testimoni scambiatevi ora le vostre promesse." dice l'officiante. Kemal cerca ancora di riprendersi, ma prende delicatamente la mia e si concentro per farmi la promessa. "Io, Kemal Cortada, prendo te, Melisa Demir, come mia sposa e prometto di esserti fede sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti ed onorarti tutti i giorni della nostra vita" mormora lui, mentre infila piano l'anello dorato nel mio anulare e lo bacia. Gli sorrido mentre prendo anch'io un anello e prendendo la sua mano, dico "io, Melisa Demir, prendo te, Kemal Cortada, come mio legittimo sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella giornata e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti ed onorarti tutti i giorni della nostra vita" Mi sento scoppiare il cuore quando infilo la fede nel dito di Kemal e l'officiante dice "Kemal e Melisa, in nome della legge, vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa" Kemal si rialza e afferrandomi il viso con fretta, come se non avesse aspettato altro di fare per tutto questo tempo, poggia le sue labbra sulle mie e suggella la promessa d'amore appena fatta. Sentiamo di sottofondo applausi, ma a noi non importa nulla perché ci scambiamo mille baci e ci mormoriamo a vicenda che ci amiamo più di ogni altra cosa al mondo. "Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo" dice a raffica Kemal, non riuscendo a staccarsi dalla mie labbra. Sarà la ventesima volta che me lo dice in due minuti...siamo pazzi l'uno dell'altro. Sorrido per prendere fiato dai baci e mi giro, accorgendomi solo adesso di mamá e papá. "Estoy muy feliz por ti mi niña!" Dice mamá abbracciandomi. "Mamá gracias!" Dico, abbracciandola a mia volta. Mio padre si complimenta con Kemal,ma lui continua a guardare solo me...non riesce proprio a staccare gli occhi. "Seguitemi signori, di là c'è un rinfresco" dice un cameriere che ci ha raggiunti. L' officiante si complimenta con noi e mentre segue i miei genitori all'interno, noi restiamo fuori a baciarci e abbracciarci. "È il giorno più bello della mia vita" mormoro a Kemal , mentre mi lecca le labbra gonfie dei suoi baci dopo un'ora che non abbiamo fatto altro. "Tu sei bella" dice lui, accarezzandomi le guance. "Ci credi?"chiedo abbracciandolo. "A cosa nuvola?" Chiede lui, mentre io osservo il cielo rosa sopra di noi tra le sue braccia e chiedo "Che siamo qui? Dopo tutto quello che è successo? " Alzo lo sguardo a lui e chiedo "Ci credi che ce l'abbiamo fatta?" "Abbiamo combattuto duramente" mormora lui, stringendomi. Sento i battiti del cuore di Kemal e dico "Tu non hai mai mollato...Ti hanno ingannato, ti hanno minacciato, hai sofferto per anni per proteggermi, ti hanno sequestrato, massacrato, ridotto in stato vegetale ma tu non hai mai mollato...mai" "Il pensiero di poter stare finalmente con te mi ha aiutato...sei stata tu a darmi la forza nuvola" dice lui, accarezzandomi i capelli. "Ehi piccioncini! "Sentiamo gridare mia madre in lontananza. Ci giriamo entrambi e vediamo lei che agita un braccio e grida "Entrate dentro o vi prenderete un accidente!" Ridacchio per la sua preoccupazione e prendendo per mano Kemal, raggiungiamo mamá. Dentro il posto è bellissimo, con delle portefinestre enormi, il pavimento lucido beige, decorazioni floreali ovunque e un lungo tavolo rosso alla fine della sala con una grande varietà di buffet. Io ho già mangiato due arancine e sono pienissima, quindi continuo ad osservare le decorazioni floreali di tanti colori e l'atmosfera di luci soffuse che rende il tutto romantico. "Vuole concedermi questo ballo signora Cortada?"chiede Kemal, inginocchiandosi di fronte a me. "Molto volentieri" dico, accorgendomi solo adesso della musica di sottofondo. Nella sala siamo solo noi e mamá e papá che parlano fra loro con l'officiante. Passo le braccia sul collo di Kemal mentre lui mi afferra la vita e mi fa scontrare a lui. "Ohhh" dico ridendo. "Eri troppo lontana" dice lui, sfregando i nostri nasi. "Giusto" dico sorridendo. Dondoliamo sul posto diversi minuti, finché parte una canzone ed entrambi ci guardiamo negli occhi. Non è la nostra canzone ma è una canzone che ha un significato importante, un significato che sento mio, nostro. "Tutto bene?"chiede lui vedendomi scossa. Annuisco con la testa e dico "Ascoltavo spesso questa canzone quando non c'eri" "Che canzone è? " "Shh..." dico, poggiando un dito sulla sua bocca. "Ascolta le parole" aggiungo mentre poso la testa sul suo petto e abbracciandolo in vita, dondoliamo a ritmo. " Il cuore batte veloce Colori e promesse Come essere coraggiosi? Come posso amare se ho paura di cadere? Ma guardandoti stare da solo Tutti i miei dubbi all'improvviso svaniscono in qualche modo Un passo più vicina... Sono morta ogni giorno aspettandoti Tesoro, non aver paura ti ho amato Per mille anni E ti amerò per altri mille Il tempo resterà fermo e la bellezza resterà in tutto quello che lei è" "Mi piace" mormora lui al mio orecchio. "Si?" Chiedo alzando lo sguardo a lui. "Sembra che parli di noi, di noi che ci aspettiamo e una parte di noi muore quando è lontana dall'altra" dice lui baciandomi la fronte. Sbatto ripetutamente gli occhi e annuisco con la testa. È esattamente ciò che pensavo io. " Sarò coraggiosa Non lascerò che nulla porti via Quello che adesso ho davanti a me Ogni respiro, Ogni ora che ha portato a questo a farmi essere un passo più vicina... Sono morta ogni giorno aspettandoti Tesoro, non aver paura ti ho amato Per mille anni E ti amerò per altri mille" "Grazie per tutto...hai avuto così poco tempo ma è tutto così perfetto" mormoro accarezzandogli i capelli. "Ti amo" dice lui semplicemente, lasciandosi accarezzare i capelli. Sorrido incapace di contenere le mille emozioni che sto provando e sussurro "Voglio stare sola con te" " E per tutto il tempo ho creduto che ti avrei trovato Il tempo ha portato il tuo cuore da me Ti ho amato per mille anni E ti amerò per altri mille Un passo più vicina... Un passo più vicina... " "Andiamo" mormora lui, schioccandomi un bacio veloce e prendendomi la mano. Non me lo faccio ripetere un'altra volta e mi lascio trascinare da lui. "Non prendiamo l'ascensore? "Chiedo a Kemal che incomincia a salire le scale correndo con me dietro. Lui si ferma e affermandomi il viso, mi bacia con furore. Non ho più fiato quando si stacca e dice "Non usciremmo più dall'ascensore, se lo prendessimo" Mi riprende la mano e rido mentre anch'io corro per le scale. "Oddio!!" Grido quando lui svolta a destra e mi alza in aria facendomi volare. "Sei pazzo!" esclamo ridendo, mentre lui riprende il mio viso euforico e dice "Di te! Sono pazzo pazzo pazzo di te" mi ribacia senza lasciarmi fiato e io sorrido sulle sue labbra quando gli tiro coi denti il labbro, facendogli un dispetto. Lui sorride anche e stringendomi forte i fianchi, mi rialza in aria e corre velocissimo per le scale. "Oh non farmi cadere!!" grido ridendo, mentre lui continua a correre come un razzo. "Ti tengo, non ti mollo più!" dice lui ridendo, mentre svolta ancora e riprende a correre altre scale. "Anche perchè sennò mi spacco la faccia" dico, tenendomi saldamente a lui. "Mi servi intera stasera" dice lui, facendomi arrossire come un peperone. "Solo stasera?" chiedo con disapprovazione. "Ti ho sposata, ormai è per sempre" dice lui, mentre mi riposa per terra e afferrandomi il viso, mi sbatte contro una porta e mi bacia furiosamente. Mi aggrappo alle sue spalle per non cadere in ginocchio, mentre Kemal apre con fretta la porta e afferrandomi in vita, mi spinge dentro la stanza. Richiude la porta col piede e senza staccare le nostre labbra, gli levo la giacca. Lui mi aiuta a sbottonare la camicia e io passo a slacciargli la cintura. Non sono mai stata così spudorata ed eccitata in vita mia. Ci stacchiamo per mezzo secondo e io girandomi, gli faccio capire di sbottonarmi il vestito. Lui esegue mentre mi lascia baci roventi sul collo e sulla spalla e io chiudo gli occhi godendomi ogni secondo. Dopo pochi minuti il vestito scivola ai miei piedi e Kemal schiude la bocca quando mi rigiro verso lui. "Dio...non sopravviverò" mormora lui mentre cade in ginocchio e e accarezza le mie gambe. Mi mordo il labbro quando lui prende tra i denti la giarrettiera bianca e la sfila dalla gamba. Poso una mano fra i suoi riccioli per sostenermi mentre lui si lecca le labbra e incomincia baciarmi le coscia. Ogni bacio fa scatenare mille brividi nel mio corpo e respirando affannosamente, osservo incantata lui che risale piano piano con i baci fino ad arrivare al mio seno. Capisco che esita sul levarmi il reggiseno di pizzo bordeaux, quindi lo faccio io e lo sorprendo quando faccio scivolare il tessuto sulle braccia e lo butto per terra. Lui rimane paralizzato di fronte a me e alza lo sguardo a me. Gli sorrido e mormoro maliziosa "Tutto bene?" "Tuo marito sta per decedere di tachicardia"sussurra lui rialzandosi. "Non voglio diventare vedova tanto presto" dico, passando le braccia sul suo collo. "Ti perseguiterò anche da morto, sei mia" dice lui, afferrandomi i fianchi e unendo le nostre labbra. Stavolta è un bacio lento e profondo...abbiamo tutto il tempo e vogliamo godere di ogni secondo...di ogni secondo che abbiamo perso stando lontani. All'improvviso lui mi alza in aria e io allacciando le gambe attorno alla sua vita, continuo a baciarlo. Non riesco a farne a meno...sapere che siamo finalmente insieme, senza impedimenti e siamo sposati, mi fa andare fuori di testa. Mi sembra tutto un bellissimo sogno. Sento un letto sotto di me e solo ora mi rendo conto di quello che stiamo per fare. Quasi mi vengono le lacrime agli occhi...ho sognato così tanto questo momento che non posso aspettare ancora neanche per un secondo. "Sono tua" ribadisco con affanno sulle sue labbra. Lui deglutisce e sfrega i nostri nasi felice...non l'ho mai visto così spensierato e sapere che sono stata io a renderlo così, mi fa rendere orgogliosa di me stessa. "Ok, ora a nanna" dice lui rotolando vicino a me e afferrandomi in vita. "Che?" chiedo incredula, mentre lui si posiziona meglio dietro di me e appoggia la testa sull'incavo del mio collo. "Stai scherzando?" richiedo ancora sotto shock. "Perchè? Avevi altri progetti nuvola?" chiede lui al mio orecchio con nonchalance. Brutto stronzo...sa perfettamente che sono bollente. " Pensavo di giocare a scopa" dico, mentre lui ridacchia non trattenendosi sul mio collo e sento il solletico dei suoi capelli sul mio collo. Sfrega il naso sulla mia spalla e dice "Qualche altro gioco?" "E' l'unico che mi diverta veramente" dico e sento lui ridere sotto i baffi. Io mi mordo il labbro mentre lui sta in silenzio e io comincio a preoccuparmi. Mi giro verso di lui e faccia a faccia chiedo "Non vuoi?" "Cosa?" chiede lui innocentemente. "Lo sai" dico non dandogliela vinta. "Fare l'amore con te?" chiede lui facendosi più vicino a me. Io annuisco deglutendo e lui mormora "La verità?" Abbassa lo sguardo alle sue dita che accarezzano i miei capelli e sussurra "Ho paura" "Ma come? Di cosa?" chiedo non capendo. Lui accarezza le mie braccia e dice, abbassando lo sguardo insieme alla mano "Sei così fragile...ho il terrore di farti del male e adesso te ne farei, perchè sono così eccitato che non riuscirei ad essere lento e controllato. Rovinerei tutto, mi conosco. Ho bisogno di tempo" "Io mi fido di te" mormoro piano. Lui alza lo sguardo a me e sorridendo, aggiusta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e dice "Lo so amore mio, sono io che non mi fido di me stesso" "Ti sottovaluti" dico, mordendomi ilo labbro. Lampo non mi permette di mordermi il labbro e liberando il labbro dai denti col pollice, mormora "Menomale che ci sei tu che mi sopravvaluti" Alzo lo sguardo a lui mentre sbatto ripetutamente gli occhi, lui sussurra in sovrappensiero "Sei bellissima, lo sai?" Io abbasso lo sguardo ma lui non mi permette di fare anche questo e prendendomi il mento, dice "Allora non sono l'unico che si sottovaluta qui" "Io non..."faccio per dire ma lui chiede preoccupato "Ti prego non mi dire che pensi di essere brutta perchè ho preferito non metterti incinta stasera" "Cosa??" chiedo, spalancando gli occhi. "Scherzo" dice lui abbassando lo sguardo. "Quindi sai anche scherzare?" chiedo,mentre lui mi guarda offeso per finto e dice "Oh so fare tante altre cose" "Hmm...tipo?" chiedo ammiccando. "Non ce la fai a non provocarmi eh?" chiede mentre si rialza e mettendosi sopra di me incomincia a baciarmi il collo. Sorrido quando scende piano piano con i baci fino al seno...vedo che si morde un labbro per poi prendere i seni nei palmi e accarezzarli lentamente. Butto un sospiro e non stacco gli occhi dalla scena erotica davanti ai miei occhi. Sto morendo dentro. Kemal abbassa la testa e sorprendendomi, prende un capezzolo in bocca e lo succhia piano. "Oddio" gemo,sentendo la sua lingua calda e vellutata attorno al mio capezzolo duro e ipersensibile. La lingua si muove più veloce e io sento il cuore che vuole uscire fuori dal petto per quanto batte. "Kemal" gemo quando lui passa all'altro capezzolo e lo vedo sorridere. Mi mordo il labbro troppo eccitata e chiudo gli occhi scossa da mille brividi. "No.." mormoro quando si stacca dal capezzolo e scende con i baci. "Shhh...va tutto bene" "Lampo" dico, supplicandolo con lo sguardo a ritornare di sopra. Lui non cede e con un ghigno stampato in faccia, scende a baciare il mio ventre. Perchè mi sta tentando così tanto? Arriva all'altezza delle mie mutandine e facendole scendere piano, alita sul mio monte di venere. "Dio...profumi di dolci anche quaggiù" mormora lui. Faccio per parlare, ma all'improvviso sento qualcosa di viscoso sul mio clitoride e spalanco gli occhi. "Ohhhhh" mugolo quando la lingua si spinge più a fondo e manda il mio cervello in tilt. Abbasso la mano ai suoi riccioli,mentre lui si fa più veloce e io gemo più forte il suo nome. Voglio di più. "Lampo!..."mugolo quando succhia forte il mio clitoride. Oh dio...è fantastico, ci credo che le donne gli si gettavano ai piedi...quella lingua ti fa andare dritto in paradiso. Butto la testa all'indietro, inarcando la schiena e vado incontro alla sua lingua. Lui ora è più aggressivo e mordendo la mia carne, passa la lingua per lenire il dolore...mi sento girare la testa. "Ahhhh kemal" gemo, quando sento mille brividi nella pancia che scendono, raggiungendo la mia carne. Lui va più a fondo e più veloce, mentre io grido il suo nome venendo. Un'esplosione scoppia dentro di me e sento quasi il mio clitoride tremare per l'intensità del mio orgasmo. Collasso sul letto col corpo che trema e il cuore che batte a tremila...non sento più nulla, non penso più a nulla..è così che ci si sente quando si è sotto effetto di stupefacenti? Lui risale sopra di me e lasciandomi un bacio sulla fronte e sulle labbra, mormora "Sei dolcissima e buonissima...non credo mi riprenderò facilmente" Si rialza da me subito dopo e io chiedo perplessa "Dove vai? "A farmi una doccia gelata, te l'ho detto che non mi riprenderò tanto facilmente" Sorrido arrossendo e chiedo "Vuoi una mano sotto la doccia?" Lui alza un sopracciglio sorpreso e dice "Eppure ricordo che una volta eri più pudica e ti vergognavi anche solo se ti guardavo troppo" "Sono passati diversi anni ricordo" dico, mordendomi il labbro. "Sono curioso di sapere chi ti ha insegnato ad essere così sfacciata" dice lui, appoggiandosi allo stipite della porta del bagno e incrociandole gambe. Sembra la statua di un dio greco con quel fisico e i pantaloni slacciati con i boxer neri Armani che s'intravedono. "Leggevo e poi facevo certi sogni.." dico, decidendo di lasciargliela vinta. "Che sogni?" chiede lui con gli occhi che divorano il mio corpo nudo. "Sogni di te che mi spogliavi e mi baciavi ovunque...come oggi" "E poi? Finivano lì i sogni?" chiede lui convinto di fregarmi. "Poi io spogliavo te...ti baciavo..." Abbasso lo sguardo ai suoi pantaloni e dico intenzionalmente "Ti toccavo.." Alzo lo sguardo a lui mordendomi il labbro mentre lui scuote la testa, serrando la mascella ed entrando in bagno, mormora "Dopo questa, santo mi devono fare" Ridacchio e grido "Ti aspetto sveglia!" "Cazzo" sento imprecare lui mentre il getto d'acqua si aziona. Scoppio a ridere e mettendomi sotto le coperte, scivolo nella parte di Kemal. Il cuscino è imperniato dal suo profumo, penso mentre affondo il naso dentro e sfrego la guancia su questa, chiudendo gli occhi. Gemo di piacere per questa beatitudine e stringo forte il cuscino a me. Dopo poco sento il materasso abbassarsi dietro di me e la coperta che si alza fino a coprirmi il collo. Sorrido nel sentire il profumo che stava svanendo nel cuscino e mi lascio abbracciare forte da lui. "Ti amo" sento mormorare al mio orecchio. E stavolta non è un sogno...è la mia realtà. SPAZIO AUTRICE: E' il penultimo capitolo dei Kelisa! Penso anche uno dei più belli, potevo non scriverlo il giorno del mio compleanno? Mi state riempiendo di auguri, grazie mille. Vi amo, xoxo Benilka.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Prettybene9816